storia del
Cinema

in elaborazione - in progress

alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini

Il Cinema

Con il termine «cinema» si intende una forma di spettacolo basata sulla proiezione di immagini in movimento. Fino al recente avvento del digitale, l'espressione «fare cinema» indicava l'arte e la tecnica di ripresa, lavorazione, produzione e proiezione di pellicole cinematografiche. Il cinema ha sempre guardato alle arti che lo hanno preceduto in particolar modo alla pittura, trovandovi spunti per arricchirsi.

Che cosa sono i
Tableaux Vivants

Ci sono diversi modi con cui il cinema ha utilizzato la pittura: per esempio, ricostruendo un'inquadratura ispirata direttamente a un quadro. Sono i cosiddetti tableaux vivants, come la scena de La ricotta (1963), di Pier Paolo Pasolini, ispirata alla Deposizione del Pontormo, pittore del XVI secolo. Ci sono anche casi in cui un intero film si ispira allo stile d'un pittore: è il caso di Barry Lyndon (1975), di Stanley Kubrick, ispirato ai dipinti del paesaggista inglese John Constable, vissuto tra il XVIII e il XIX secolo.

tableaux vivants, Caravaggio

Michelangelo e Giulio II

Charlton Heston nella parte di Michelangelo e Rex Harrison in quella di papa Giulio II.

Stanley Kubrick durante le riprese di Barry Lyndon

paesaggio e cinema Kubrick e John Contestable

Alcuni film hanno raccontato la vita degli artisti. Uno dei più celebriesempi di questo filone è Il tormento e l'estasi, girato nel 1965 da Carolì Reed, con Charlton Heston nella parte di Michelangelo e Rex Harrison in quella di papa Giulio II.
Il film descrive l'angoscia e gli entusiasmi procurati in Michelangelo dalla grande impresa di affrescare la volta della Cappella Sistina a Roma, inoltre racconta i difficili rapporti tra l'artista e il papa. Mentre Giulio II si dichiara consapevole dell'importanza degli affreschi per il futuro dell'arte e della Chiesa, Michelangelo replica: «
Santità, sono solo pareti dipinte».

linguaggi e tecniche

IL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO

Agli albori del cinema, i film non erano come quelli che vengono realizzati oggi, ma erano composti da scene girate attraverso una sola inquadratura ed erano spesso accompagnati da un narratore in sala che ne spiegava il contenuto. Fu per merito di registi come David W. Griffith e Sergej Ejzenstejn che si poté parlare di film in senso moderno. Infatti con loro le scene cominciarono a essere articolate in più inquadrature (ora il volto del protagonista, ora quello del suo interlocutore, ora la ripresa dell'interno dove i personaggi agiscono, ora quella di un particolare ecc.) e le sequenze furono realizzate assemblando in un ordine diverso rispetto al montaggio, alla ricerca dei più svariati effetti e significati. Nel tempo il linguaggio cinematografico ha continuato a evolversi e arricchirsi grazie all'opera di grandi autori, che ne hanno sperimentato le possibilità espressive, e alla tecnologia, che ha fornito al cinema abbondanti mezzi per realizzare riprese in modo innovativo ed effetti impensabili alla sua nascita, fino all'avvento del digitale, che ha segnato una evoluzione ulteriore.

Tipologia

dei campi di ripresa

Con l'espressione campo di ripresa intendiamo i limiti dell'immagine inquadrata, stabiliti dalla posizione della cinepresa in relazione alla distanza dal soggetto e alla lunghezza focale dell'obiettivo. Si parla di campo, e non di piano, quando l'inquadratura comprende non solo la figura umana, ma un ambiente più o meno articolato.

Campo lunghissimo: è l'inquadratura più ampia possibile, lo spazio delimitato si perde all'orizzonte e gli esseri umani sono appena distinguibili.

Lawrence d'Arabia, 1962.

Campo Lungo: lo spazio delimitato è sempre molto ampio, ma le figure umane sono protagoniste della scena insieme al paesaggio e quindi devono essere distinguibili nelle loro azioni e nei rapporti che instaurano.

Sangue e Arena, 1941

campo Medio: l'inquadratura è abbastanza ravvicinata e l'attenzione è rivolta ai personaggi presenti nell'ambiente, che rimane ancora preponderante.
Sangue e arena, 1941.

L'infanzia di Ivan (Ivanovo detstvo) diretto da Andrej Tarkovskij, 1962 - in 9 fotogrammi

Barry Lyndon, 1975

Pier Paolo Pasolini mentre dirige il Vangelo secondo Matteo, 1964.

Figura intera: la figura umana occupa l'intero quadro senza lasciare margini.

Il Vangelo secondo Matteo, 1964.

Piano americano: la figura umana è vista tagliata al ginocchio. È un piano che ha ottenuto la sua consacrazione nei film western, dove i personaggi sono armati e mostrano le fondine appese al cinturone.

Il buono, il brutto e il cattivo, 1966.

Lanterne rosse 1991 di Zhang Yimou

Lawrence d'Arabia, 1962.

recensione del film Viaggio in Giappone 1953, Tokyo monogatari - 1953)
di Yasujirō Ozu

Mezza figura: la figura umana è vista dalla cintola in su e, in qualche raro caso, dalla vita in giù.

La scampagnata, 1946.

Primo piano: l'intero quadro è occupato dalla testa e dalle spalle del personaggio.

Lanterne rosse, 1991.

Viaggio in Giappone 1953, Tokyo monogatari - 1953) di Yasujirō Ozu

Lanterne rosse, 1991.

Primo piano: il volto del personaggio occupa tutta l'inquadratura.

L'infanzia di Ivan, 1962.

Primissimo piano: il volto del personaggio occupa tutta l'inquadratura.
L'infanzia di Ivan, 1962

Melies, cinderella, star, film, 1899

metropolis di Fritz Lang 1927 - set

Gli Effetti Speciali

dalla presistoria del cinema ...

Gli effetti speciali sono l'insieme delle tecniche usate nel cinema per creare situazioni straordinarie, inesistenti nella realtà o altrimenti impossibili da filmare. Il cinema tecnologico dei nostri tempi fa largo uso di tali effetti, ma essi appartengono alla storia del cinema fin dai suoi primordi. Ne fu padre Georges Méliès: i suoi trucchi erano rudimentali, ma già capaci di stupire milioni di spettatori in tutto il mondo.

Nella sequenza (qui a sinistra) vediamo come Méliès riusciva, attraverso la sovrapposizione di due pellicole, a dare vita a effetti suggestivi.




Viaggio nella Luna (Le Voyage dans la Lune) di Georges Méliès, 1902 - Video B/N - 12m

Indiana Jones

i Predatori dell'Arca perduta

trailer italiano
Nel 1936, l'archeologo e avventuriero Indiana Jones viene assunto dal governo americano per trovare l'Arca dell'Alleanza prima che i nazisti di Adolf Hitler possano ottenere i suoi fantastici poteri.

Gli Effetti Speciali

Gli effetti speciali e la fantascienza

Alcune immagini tratte da "Odissea 2001 nello spazio

Stars Wars - Guerre Stellari è costruito su archetipi narrativi. Il viaggio dell’eroe, la lotta tra Bene e Male…

In seguito i congegni, prima meccanici e poi elettronici, divennero sempre più sofisticati: tecniche di animazione, come quelle chiamate «passo uno», usate ad esempio nel celebre King Kong (1933), di Ernest Schoedsack, dove il modello dello scimmione veniva spostato manualmente per ogni singola inquadratura; miniature, come le astronavi di 2001. Odissea nello spazio, nell'immagine sopra, di Stanley Kubrick; robot, come il pupazzo elettronico di E. T. L'Extraterrestre (1982), di Steven Spielberg.

L'Astronauta di "Odissea 2001 nello spazio".


«La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.»

Gianni Rodari

Avatar di James Camerun

Avatar II di James Camerun

similitudini e citazioni: Il robot di Interstellar con la Monolito Nero di Odissea 2001 nello spazio

Avatar

AVATAR (2009) Dietro le Quinte del Film Cult di James Cameron

Fantascienza

Super selezione di alcuni film di fantascinza degli ultimi 10 anni

Ex Machina

Girato in pochi locali, con solo tre attori, il film è l’insieme dei dialoghi fra due uomini e fra un uomo ed una Intelligenza Artificiale, per un test di Turing lungo una settimana intera. Senza soluzione di continuità, si parla di evoluzione della specie, tecnologia, arte, filosofia e sbronze, cercando di capire cosa distingua l’uomo dalla macchine. E se esiste, alla fine, qualcosa che ci distingua.
Ana, un'intelligenza artificiale in un corpo robotico dalle sembianze femminili. L'esordio da regista di Alex Garland è uno splendido thriller sci-fi che, nel finale, sbatte in faccia allo spettatore una durissima riflessione sullo sguardo maschile nei confronti delle donne.

Cloud Atlas ,
The Wachowskis
e Tom Tykwer

Le sorelle Wachowski continuano a sfruttare il credito ricevuto per Matrix con la loro smisurata ambizione senza compromessi. Adattano il forse inadattabile omonimo romanzo di David Mitchell, in cui si intrecciano le storie di sei persone sparse nello spazio (da San Francisco a Neo Seul passando per Londra) e nel tempo (dal 1849 al 2321 passando per oggi).
Il risultato sono tre ore apparentemente sconclusionate e fuori controllo, dove si alternano momenti altissimi e bassissimi ma rimane costante l'audacia e l'amore che le due, qui insieme al tedesco
Tom Tykwer, mettono in ogni loro scelta.

Star Trek / Into Darkness / Star Trek Beyond,
J. J. Abrams - Justin Lin

I film del nuovo corso cinematografico di Star Trek sembrano costosissime puntate di una serie tv, ma il fascino vintage del loro universo – dalle tecnologie alle razze – e la spettacolarità della messa in scena di entrambi i registi rendono i due film una giostra sci-fi su cui è decisamente divertente fare un giro.

Inception, Cristopher Nolan

Leonardo Di Caprio entra in un sogno che è dentro un sogno che è dentro un sogno che è dentro un sogno... o forse no? L'impressione è che per Cristopher Nolan la storia (d'amore) sia solo un pretesto per accartocciare città e far levitare persone in un intricatissimo giocattolone, e va benissimo anche così.


Interstellar, Cristopher Nolan

Cristopher Nolan conferma, se ce ne fosse bisogno, la sua incapacità di raccontare l'amore. Ma il suo occhio e l'approccio iper-realistico alla fantascienza gli permettono di creare immagini potentissime in perfetto equilibrio tra verosimile e incredibile. Tra queste la più accurata simulazione di un buco nero mai creata, (forse) l'immagine fantascientifica più famosa del decennio.

trama e critica tratta da: I migliori 50 film di fantascienza degli anni Dieci (2010-2019)

Di Pier Mauro Tamburini /2019 -

(https://www.esquire.com/it/cultura/film/a30349682/migliori-film-fantascienza-2010-2019/)


LA PREISTORIA
DEL CINEMA

Linguaggi e tecniche

Nel XIX secolo, dopo l'invenzione della fotografia, un numero crescente di inventori cominciò a pensare a uno strumento che fosse in grado di riprodurre la visione della realtà in movimento. Un passo decisivo fu l'invenzione della pellicola fotografica avvolgibile, grazie alla quale si potevano mettere in sequenza numerosi scatti fotografici. Infatti le conoscenze scientifiche del tempo consentivano di comprendere che una scena, scomposta in una serie di fotogrammi consecutivi, si ricompone nel cervello di un individuo quando quei fotogrammi vengono fatti scorrere velocemente uno dietro l'altro. Appariva chiaro che il problema da risolvere non era scattare foto in rapida sequenza ma riuscire a proiettarle una di seguito all'altra. Il contributo più importante alla risoluzione di questo problema va attribuito allo scienziato americano Thomas Alva Edison, con l'invenzione del kinetoscopio, nel 1891.
Il kinetoscopio era uno strumento attraverso il quale si poteva seguire la successione delle immagini fissate su una pellicola che scorreva al suo interno. Mancava ormai un passo alla nascita del cinema: infatti il kinetoscopio permetteva la visione della pellicola, anche se a un solo spettatore alla volta. Era necessario che qualcuno inventasse lo strumento per renderla visibile a molti spettatori contemporaneamente.

Kinetoscopio e Kinetofono

L'apparecchio, brevettato da Edison nel 1891, utilizzava una pellicola alta 35 millimetri, in tutto e per tutto simile alle pellicole odierne. Qui è raffigurata una variante dell'apparecchio, il kinetofono, che tentava di associare alle immagini la riproduzione di suoni.

La lanterna magica

Si tratta di un apparecchio, basato sul principio della camera oscura, in grado di proiettare immagini disegnate su uno schermo. Il fascino di questi spettacoli, la cui origine risale all'antica Cina, era grande, tanto che nel Settecento la lanterna magica veniva usata come strumento didattico e divulgativo.

Edison

Thomas Edison (1847-1932) fu, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, uno dei più straordinari inventori di sempre. Seppe dar vita a una molteplicità di congegni e strumenti che sono poi entrati nella vita quotidiana delle persone: dalla lampadina al grammofono. Egli fu anche colui che brevettò, con l'aiuto fondamentale di alcuni collaboratori, un modello di cinepresa capace di impressionare una sequenza di immagini fotografiche su una pellicola.

continua: Il kinetoscopio.

la rivinicta di Edison, il nuovo Kinetoscopio prende campo e mercato ...


la camera oscura, principio di funzionamento ...

Il kinetoscopio era una cassa alta poco più d'un metro dentro alla quale veniva fatta scorrere una pellicola che rappresentava scene di vario genere. Lo spettatore poteva seguirne lo scorrimento attraverso una sorta di piccolo schermo situato nella parte superiore dell'apparecchio.

fotogramma del treno che arriva alla stazione di La Ciotat, dei fratelli Lumière, 1895

La diffusione commerciale del kinetoscopio Edison ha sempre unito alla genialità un grande fiuto commerciale. Diffuse il kinetoscopio, a pagamento, in tutti gli Stati Uniti, ottenendone successo e denaro. Un testimone dell'epoca raccontò la propria visita al Kinetoscope Parlor di San Francisco: "In una sala scintillante di luce, ci sono casse alte un metro e mezzo... e davanti a ciascuna di esse, un uomo o una donna che vi guardano dentro attentamente... Entrate, pagate e aspettate il vostro turno...".

Gli spettatori Una fila di persone affolla il laboratorio di Edison, a Menlo Park, nello Stato del New Jersey, e attende il proprio turno per guardare nel kinetoscopio. Una volta brevettato, tale apparecchio venne diffuso, in appositi padiglioni, fiere, luna park e negozi specializzati.

la nascita del cinema

i primi filmati in movimento e l'evoluzione degli anni '20 e '30

in sintesi

Linguaggi e tecniche

I GENERI CINEMATOGRAFICI

Il cinema di animazione

Il cinema d'animazione si basa su disegni che riproducono personaggi e ambienti spesso immaginari. Si sviluppò negli Stati Uniti sotto l'influenza della grande popolarità dei fumetti.
Il massimo autore di questo genere è
Walt Disney (1901-66), l'inventore del personaggio di Mickey Mouse, nell'immagine sopra e sotto.

Il cinema comico

Il genere comico ha contrassegnato in maniera straordinaria soprattutto gli anni del cinema muto: due grandi attori-autori, Charlie Chaplin (1889-1977) e Buster Keaton (1895-1966), con le loro espressioni facciali, i gesti e gli abiti inconsueti, rappresentarono in chiave umoristica le contraddizioni di una società coinvolta in un progresso rapido e talvolta incontrollato. Con l'avvento del sonoro la comicità è diventata parte del genere della commedia.


Il cinema di avventura

I film d'avventura sono spesso ambientati in luoghi favolosi, esotici, sperduti. I protagonisti, instancabili e coraggiosi, finiscono frequentemente in situazioni movimentate e pericolose, in cui affrontano insidie, avversari infidi, peripezie travolgenti e duelli all'ultimo sangue. Sotto, un'immagine dal film Robin Hood, del 1938.

Academy Awards: - Best Art Direction - Best Film Editing - Best Original Score

The Adventures of Robin Hood (1938) - Theatrical Trailer


Animazione & Arte

Kandinsky

binomio e sinergia tra arte, audiovisivo e musica

A qualcuno piace caldo, Marlyn Monroe, Jack Lemon, Tony Curtis.

Marilyn Monroe Quando la moglie è in vacanza

La commedia

La commedia racconta vicende non drammatiche, di vita quotidiana, con intrecci sorprendenti e imprevisti. Appartengono a questo genere molti film ironici, con spunti umoristici e più o meno aperte critiche ai tradizionalismi, ai moralismi e alla ipocrisie sociali. Molte commedie hanno come unico intento quello di far divertire gli spettatori, altre contengono messaggi sociali e politici. Tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta, ebbe grande successo la commedia all'italiana, che mostrava ironicamente le contraddizioni dell'Italia di quegli anni. Sopra, la celebre attrice Marilyn Monroe in
"
A qualcuno piace caldo", del 1959. La migliore definizione di questo genere è quella che na ha dato Mario Monicelli: "La commedia all'italiana è questo: trattare con termini comici, divertenti, ironici, umoristici degli argomenti che sono invece drammatici. È questo che distingue la commedia all'italiana da tutte le altre commedie".

il documentario

Il genere documentario ha come obiettivo la diffusione delle conoscenze. Molto spesso i documentaristi si interessano a popoli e Paesi lontani o alla vita e ai comportamenti degli animali. Accanto, un'immagine dal film documentario "L'uomo di Aran", del 1934.


il cinema di fantascienza

I film di fantascienza sono spesso ambientati nel futuro e le loro storie si basano sull'impatto della scienza e della tecnologia, reali o immaginarie, sul mondo. La disciplina che ha fornito molto materiale a questo genere è l'astronautica: i viaggi dell'uomo nel Cosmo o la venuta di extraterrestri nel nostro Pianeta rappresentano, infatti, il tema principale di questo genere. A destra, un'immagine da "Il pianeta delle scimmie", del 1968.

Blade Runner (1982) Official Trailer - Ridley Scott, Harrison Ford Movie.

Il lungometraggio è ambientato nel 2019 in una Los Angeles distopica, dove replicanti dalle stesse sembianze dell'uomo vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri. I replicanti che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra vengono cacciati e "ritirati dal servizio", cioè eliminati fisicamente, da agenti speciali chiamati "blade runner". La trama ruota attorno a un gruppo di androidi recentemente evasi e nascostisi a Los Angeles, e al poliziotto Rick Deckard, ormai fuori servizio ma che accetta un'ultima missione per dare loro la caccia.
È stato lodato per il suo design retrofuturista e rimane uno dei migliori esempi del genere neo-noir. Ha inoltre avuto il merito di portare l'opera di Philip K. Dick all'attenzione di Hollywood, e Ridley Scott lo considera "probabilmente" il suo film più completo e personale.

(tratto da Wikipedia)

Blade Runner

«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.»
- (Le ultime parole di Roy Batty)

(trad. sul filo del rasoio), un film che ha fatto la storia del genere fantascienza. Blade Runner è un film del 1982 diretto da Ridley Scott. Blade Runner è considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre.

Interpretato da Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah, è un'opera di fantascienza basata su una sceneggiatura, scritta da Hampton Fancher e David Webb Peoples, liberamente ispirata al romanzo del 1968 Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick.

(tratto da Wikipedia)

Omaggio musicale al maestro Vangelis scomparso nel maggio 2022

Vangelis

Vangelis - Blade Runner Blues 432Hz.

Vangelis

Blade Runner - Tema Amore - Vangelis

Vangelis

One More Kiss, Dear

Vangelis

Blade Runner Soundtrack

Vangelis Soundtrack

Vangelis, pseudonimo di Evangelos Odysseas Papathanassiou, è stato un compositore e polistrumentista greco.

Blade Runner 2049

Tears In Rain Slowed Extended

All rights of the Original "Tears in the Rain" go to Hans Zimmer and Wallfisch (for the 2049 track, the original Blade Runner Tears in the Rain goes to Vangelis).

L'horror


L'horror è uno dei generi più tradizionali della storia del cinema. I film horror hanno lo scopo di suscitare paura negli spettatori: per questo si svolgono in luoghi inospitali e angoscianti e ne sono protagonisti personaggi malvagi o mostruosi. Molti film horror sono imperniati sul tema della morte e sui confini tra vita e morte. Tra questi Frankenstein, del 1931, interpretato da Boris Karloff.


Alien è un film del 1979 diretto da Ridley Scott.

Capostipite di una fortunata serie di pellicole, nonché di libri, fumetti e videogiochi, è considerato uno dei capolavori del regista Ridley Scott, e in generale uno dei migliori film di fantascienza ed Horror della storia del cinema. Le vicende ruotano attorno a una specie aliena che nella storia viene identificata con la generica definizione xenomorfa, costituita da feroci predatori dotati di intelligenza ma incapaci di provare emozioni, che si riproducono come parassiti annidandosi nei corpi di altri esseri viventi provocandone la morte.

Cantando sotto la pioggia, Manifesti

Il musical

Il musical nacque come genere teatrale alla fine dell'Ottocento. È una forma di spettacolo che unisce recitazione, canto e danza. Con l'avvento del sonoro è diventato anche un affermato genere cinematografico.
Sotto, l'immagine celebre di
Gene Kelly in "Cantando sotto la pioggia", del 1952.

La scena che segue, tratta dal film "Cantando sotto la pioggia" ("Singin' in the Rain", 1952) è un buon esempio di cosa si debba intendere per COREOGRAFIA "cinematografica". Il coreografo è colui che inventa i passi e i movimenti di una certa danza. Gene Kelly fonde questa arte con il linguaggio cinematografico: le sue migliori coreografie non si limitano a "mostrarsi" davanti alla macchina da presa, ma interagiscono con la scena, contribuendo a "costruirla". Si veda come "chiama" ogni risorsa presente nello spazio: l'ombrello prima di tutto, poi la pioggia, le pozzanghere, il gradino del marciapiede, il lampione, il suo cappello... Coreografia e movimenti di camera contribuiscono a comunicare con mezzi squisitamente cinematografici i sentimenti del personaggio: un'euforia innocentemente sovversiva, tipica dell'innamoramento, che lo porta a bagnarsi, infastidire passanti, saltare nelle pozze... azioni non a caso interrotte dall'arrivo di un poliziotto.

Tratto da: Coreografia (www.cinescuola.it) autore Michele Corsi.

Il Grande Sonno The Big Sleep Howard Hawks

Howard Hawks, Raymond Chandler, Humphrey Bogart, Lauren Bacall, 1946

il Noir

Si definiscono "noir" (neri) quei film caratterizzati da storie di morti violente, all'interno di vicende poliziesche e giudiziarie, ricchi di situazioni drammatiche che si svolgono in atmosfere cupe e angoscianti. Su tutte queste situazioni dominano le figure di investigatori, apparentemente male in arnese ma abilissimi, e di donne misteriose e seducenti.
Accanto, una scena de "Il grande sonno", del 1946.

Sopra, trailer tratt da Ben-Hur, del 1959.

Sopra, Ben-Hur del 2016 -
Paramount Pictures International

il Cinema Storico

Fin dai suoi inizi il cinema si è interessato ai temi storici per motivi artistici ma spesso anche propagandistici. Molti film di storia sono dedicati alle guerre, in particolare ai due conflitti mondiali del XX secolo. Un posto a sé è occupato dalle costose produzioni dei film cosiddetti «kolossal» che, con l'uso di migliaia di comparse, ricostruiscono, spesso fantasiosamente, vicende del mondo antico e in particolare della storia romana. Come Ben-Hur di Lew Wallace, 1959


BEN-HUR racconta l’epica vicenda di Giuda Ben-Hur (Jack Huston), un giovane dalle nobili origini che è falsamente accusato di tradimento dal proprio fratello adottivo Messala (Toby Kebbell), ufficiale dell’esercito Romano. Privato del titolo, separato dalla famiglia e dalla donna che ama (Nazanin Boniadi), Giuda è costretto in schiavitù. Dopo anni passati per mare, Giuda fa ritorno alla propria terra d’origine per cercare vendetta, ma trovando invece la salvezza. Basato sull’indimenticata opera di Lew Wallace, Ben-Hur vede la partecipazione anche di Morgan Freeman e Rodrigo Santoro.


Jack Crabb è cresciuto allevato da un capo Cheyenne, dopo che un pellerossa lo salvò in seguito a un attacco di predoni. Divenuto adulto, prova a vivere nella società dei bianchi e finisce arruolato tra i soldati di Custer; fuggito dopo un assurdo e inutile massacro di donne e bambini indiani, riprende la divisa solo per poter uccidere il generale, ma a Little Big Horn i guerrieri Sioux lo precedono: lui sarà l'unico superstite della battaglia

il Western

Il western è il genere più tradizionale del cinema americano, ispirato alle leggende della conquista del West, territorio di frontiera che solo alla fine dell'Ottocento venne a far parte degli Stati Uniti. Uno dei filoni narrativi è legato ai pionieri, alla fondazione di nuove città, alla costruzione della ferrovia, alla ricerca dell'oro. Molti film sono dedicati ai rapporti conflittuali con i Nativi americani, i cosiddetti «Indiani» o «Pellerossa». Dagli anni Settanta l'immagine dei Nativi venne ribaltata, passando da negativa a positiva, ed essi furono rappresentate come vittime di un violento processo di conquista. Tra i film più significativi del filone revisionista troviamo "Piccolo grande uomo", del 1970.



il Cinema in sintesi

Nasce il cinema, il cinema del primo'900 e analisi di un'opera: Tempi moderni di Charlie Chaplin, 1936. USA





Nasce il Cinema

Il cinema del primo '900


Le fotografie di Muybridge hanno fissato in successivi fotogrammi gli istanti di un movimento.


  • L'invenzione della pellicola consente di unire su un unico supporto i fotogrammi, poi proiettati in rapida successione: nasce il cinema.
    Il 28 dicembre 1895 i fratelli
    Lumière effettuano la prima proiezione cinematografica, sbalordendo gli spettatori con brevi scene di realtà, come l'arrivo di un treno che «va addosso» a chi guarda. Dopo pochi anni si cominciano a creare i primi film, che mostrano storie immaginarie come il Viaggio nella luna, ispirato al romanzo di Jules Verne. Il pubblico si appassiona subito al cinema che, in pochi anni, si diffonde in Europa e, soprattutto, negli Stati uniti.


  • Nel 1910 nascono gli studi cinematografici di Hollywood. Qui il regista David Griffith realizza i primi veri film, inventando quel linguaggio cinematografico usato ancora oggi. La narrazione, l'evolversi delle azioni, il ritmo, cioè il susseguirsi accelerato o rallentato di scene e inquadrature, catturano l'attenzione dello spettatore e suscitano forti emozioni.


  • Nel 1926, in America, viene realizzato il primo film sonoro: Il cantante di jazz di Alan Crosland. Il sonoro diventa subito il solo modo di fare cinema, nonostante l'opposizione di famosi registi del tempo come Charlie Chaplin, che non aveva bisogno di parole per far esprimere i sentimenti al suo Charlot.


  • Un’altra grande invenzione, il colore, anche se già sperimentato nel 1935, sarà poco utilizzata fino agli anni '5o.







a sinistra, Rossella O'Hara, protagonista di Via col Vento, 1939, colore, USA

L'OPERA

Tempi moderni di Charlie Chaplin, 1936, USA


Charlot

In questo film Charlot è un operaio che stringe bulloni alla catena di montaggio di una fabbrica. Una sequenza di episodi tragicomici mette in evidenza quanto questo lavoro sia ripetitivo, ossessivo e disumanizzante.

Quando viene licenziato, si trova per caso in un corteo di disoccupati e viene arrestato. Uscito di prigione, vagabondando, incontra una ragazzina che vive di espedienti per la grande crisi economica del 1929.

Il film è critico verso la società capitalistica, ma il messaggio fondamentale è nell'ultima scena, dove Charlot si avvia con la ragazza, mano nella mano, verso l'orizzonte: “la fiducia nel futuro, malgrado tutto”.

Il film è ancora muto. Solo nella scena di un buffo e tenero balletto improvvisato Charlot canta, mescolando parole francesi, inglesi, spagnole, in un linguaggio universale.


L'OPERA

Via col Vento, Victor Fleming 1939

È uno dei primi film a colori di grande diffusione. Grazie a Questo film Clark Gable e Vivien Leight, sono diventati tra i più grandi "Divi" di Hollywood

Via col vento

La trama:

Figlia di un ricco proprietario terriero, Rossella ama Ashley, che però le preferisce la cugina Melania. Rossella accetta l’offerta di matrimonio di uno spasimante che, appena scoppiata la Guerra di Secessione, muore di rosolia. A causa del conflitto la proprietà e la famiglia di Rossella vanno in rovina. Lei deve trasferirsi in casa di Melania, ad Atlanta, città che viene messa a ferro e fuoco dai Nordisti ormai vittoriosi. Alla fine della guerra ritrova l’avventuriero Rhett, arricchito e ancora disposto a occuparsi di lei.

Via col vento (Gone with the Wind) è un film del 1939 diretto da Victor Fleming e prodotto da David O. Selznick.

Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1936 di Margaret Mitchell.

Il film è ambientato negli Stati Uniti meridionali durante la guerra di secessione e la successiva era della ricostruzione. Racconta la storia di Rossella O’Hara (interpretata da Vivien Leigh), volitiva figlia del proprietario di una piantagione della Georgia. Dalla sua ossessione romantica per Ashley Wilkes (Leslie Howard), sposato con sua cugina Melania Hamilton (Olivia de Havilland), al suo matrimonio con Rhett Butler (Clark Gable).

Proiettato in anteprima ad Atlanta il 15 Dicembre 1939, il film fu accolto positivamente dalla critica che ne apprezzò soprattutto il cast. Nel 1940 vinse 10 Premi Oscar (all’epoca un record), tra cui miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura non originale, miglior attrice (Leigh) e miglior attrice non protagonista (Hattie McDaniel, prima afroamericana a vincere un Oscar).

Fu immensamente popolare anche tra il pubblico, rimanendo il film col maggiore incasso nella storia del cinema per oltre un quarto di secolo


A cura di Giuseppe Grossi

Montaggio di Gabriele Scarcelli

100 immagini cult della storia del cinema

Tutto è iniziato da un treno.

È il 1895 quando il mitico L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat entra di prepotenza nell’immaginario collettivo.

Il film dei fratelli di Lumiere in soli 45 secondi sconvolge il mondo con la potenza del cinema, regalando alla storia un’immagine indelebile.

Da allora la settima arte ha partorito una marea di immagini cult, capaci di raccontare un film intero con un solo frame.
Quelle capaci di dire tutto senza parole e rievocare la potenza del cinema proprio come ha fatto quel treno più di 120 anni fa



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di Michele Corsi


cinema e arte figurativa

Nei primi decenni del '900 l'Espressionismo, il Cubismo, il L'arte figurativa trova nel cinema uno strumento per studiare Futurismo, e poi l'Astrattismo, il Dada, il Surrealismo non vogliono più rappresentare la realtà semplicemente come appare figurativa suggerimenti espressivi e fantastici.

Attorno al 1920 il cinema tedesco produce storie dominate da follia e paura, per esprimere le inquietudini che condurranno al nazismo. Il film Il Gabinetto del dottor Caligari narra dello sdoppiamento della personalità e delle allucinazioni di un uomo ricoverato in manicomio. La scenografia, volutamente falsa e teatrale, è fatta di piani inclinati, pareti oblique, angoli acuti. Luci e ombre creano forti contrasti. Il film adotta il linguaggio della pittura espressionista e anticipa i futuri film dell'orrore.
(Fotogrammi dal film
Il Gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene, 1920)

Il pittore cubista Léger è affascinato dal cinema per la sua capacità di rendere lo scorrere del tempo e di associare liberamente le immagini. Il suo film Ballet mécanique non racconta una storia, ma vuole solo sollecitare nello spettatore emozioni visive. Il film è fatto di sequenze di oggetti, forme geometriche, pezzi meccanici, dettagli di figure in movimento secondo ritmi visivi e musicali. L'uso di un prisma ottico frantuma e moltiplica le visioni di una stessa forma, come fa il Cubismo.
(Fotogrammi dal film
Ballet mécanique di Fernand Léger, 1924)

Nel 1924 viene pubblicato il Manifesto del Surrealismo, un movimento artistico che si propone di raffigurare il sogno anziché la realtà. Il cinema surrealista non racconta storie vere e coerenti, ma situazioni assurde e paradossali.

La sceneggiatura del film Un Chien Andalou è stata creata dal regista Luis Buñuel e dal pittore surrealista Salvator Dali, in soli sei giorni, alternandosi nella scrittura di idee casuali. Viene rifiutata ogni sequenza logica. Il risultato è una successione di scene sorprendenti, apparentemente senza senso, che genera la sensazione dell'irrealtà del sogno.
(Fotogrammi dal film
Un Chien Andalou di Luis Buñuel, 1929)

LA STORIA DEL CINEMA

approfondimento

Così nasce il Cinema ...

La sera del 28 dicembre del 1895, a Parigi, presso il Salon Indien del Gran Café, al numero 14 di boulevard des Capucines, i fratelli Auguste e Louis Lumière presentarono a un piccolo gruppo di spettatori il cinematografo, una macchina che grazie a una manovella faceva scorrere una pellicola su dei cilindri. Attraverso di essa i due fratelli ottenevano la proiezione su uno schermo di scene in movimento. Così, quella sera, 35 spettatori assistettero alla nascita del cinema.

Fratelli Lumière

L'arrivo di un treno alla stazione di
La Ciotat [1896]

Uno spettacolo suggestivo. L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat è il più famoso cortometraggio dei fratelli Auguste e Louis Lumière. La leggenda racconta che alcuni spettatori siano fuggiti per paura di essere travolti dal treno che vedevano avanzare frontalmente sullo schermo. Vero o no, tale episodio ci fa capire la forza suggestiva del cinema.


la nascita del cinema

i primi filmati in movimento e l'evoluzione degli anni '20 e '30

Auguste (1862-1954) e Louis-Jean (1864-1948) Lumière

Nasce l'immagine in movimento

Nasce l'immagine in movimento Auguste e Louis-Jean Lumière. Il cinema nacque a Parigi il 28 dicembre del 1895: fu in quella data infatti che i fratelli Lumière presentarono la loro invenzione, il cinematografo, all'alta società parigina riunita nel salone di un caffè alla moda. L'invenzione di Auguste (1862-1954) e Louis-Jean (1864-1948) Lumière non fu però il frutto di uno studio isolato: fu piuttosto il risultato di un insieme di ricerche condotte lungo tutto il XIX secolo finalizzate a ripro- durre le immagini in movimento. A differenza del kinetoscopio di Edison, il cinematografo dei fratelli Lumière permetteva la proiezione delle immagini su uno schermo e dunque rendeva possibile la visione dello spettacolo da parte di un pubblico numeroso. Le prime pellicole raffiguravano circa un minuto gli aspetti più disparati della realtà: l'arrivo di un treno alla stazione, l'uscita degli operai da una fabbrica, una madre che nutre il figlio. Il cinema era nato.

Pathé ed Edison

Sebbene l'idea di «<proiettare»> la pellicola fosse stata dei Lumière, loro stessi ammettevano di non aver fatto altro che perfezionare le intuizioni di Thomas Edison. Essi, inoltre, sottovalutarono le potenzialità della loro invenzione e, nel 1900, ne cedettero i diritti di sfruttamento al connazionale Charles Pathé. La Pathé fu la prima società cinematografica della storia e diffuse il cinema in tutto il mondo. Nel frattempo, negli Stati Uniti, Edison rivendicò l'uso esclusivo del cine -matografo sul suolo americano, denunciando chiunque lo utilizzasse. Edison riuscì così a tenere in pugno il mercato per anni, fino a quando il cinematografo per legge fu reso utilizzabile da chiunque.

il dispositivo

Il cinematografo Lumière era un dispositivo molto semplice. L'apparecchio si azionava girando una manovella che consentiva alla pellicola di scorrere su alcuni cilindri con un meccanismo a intermittenza, derivato dalla macchina da cucire: grazie ad esso la pellicola rimaneva ferma davanti all'obbiettivo il tempo necessario per essere impressionata dalla luce, e veniva poi riavvolta su altri cilindri. Con lo stesso apparecchio si potevano inoltre proiettare le immagini sullo schermo: questa caratteristica, unita alla leggerezza e alla maneggevolezza, ne determinarono il successo e la diffusione.




la pubblicità

Fin dalle origini il cinema iniziò a pubblicizzare i propri prodotti: in parti-colare i fratelli Lumière utilizzavano i manifesti pubblicitari per difendersi dai numerosi concorrenti che tentavano di imitare l'ap-parecchio da loro brevettato.

i Quattro periodi della cinematografia

I quattro periodi della cinematografia La storia del cinema può essere ricostruita e interpretata in molteplici modi. Si possono, per esempio, considerare aspetti tecnici quali la presenza o meno del sonoro, l'invenzione del cinema a colori, l'introduzione del digitale ecc. Oppure si possono prendere in considerazione le cinematografie dei singoli Paesi, o ancora il prevalere, in certi periodi, di alcuni generi su altri, come il western o le commedie brillanti. Molti storici seguono il percorso dei grandi maestri del cinema, oppure dei movimenti artistici che si sono succeduti. Per semplificare il discorso, tenendo conto di alcune caratteristiche fondamentali o prevalenti emerse nel corso del tempo, dividiamo la storia del cinema in quattro periodi.

l'età del cinema muto

Fino al 1927, il cinema veniva definito «muto perché gli attori non parlavano, anche se le proiezioni nelle sale venivano accompagnate da musiche, eseguite dal vivo da un pianista o da un orchestra, oppure riprodotte da un grammofono. Inoltre le immagini erano accompagnate da didascalie, cioè da scritte che apparivano sullo schermo e che riportavano i dialoghi tra i personaggi oppure riassumevano i punti salienti dell'azione. Tuttavia il cinema muto sopperì alla mancanza del sonoro soprattutto attraverso l'enfasi mimica degli interpreti, che accentuavano l'espressività del volto e le azioni fisiche. Nel corso dell'età del muto furono codificati i generi cinematografici per come li conosciamo ancora oggi. Il primo grande maestro fu il francese George Méliès, autore di numerosi cortometraggi. Ben presto però lo spettacolo cinematografico fu costituito da lungometraggi, cioè film della durata di una o più ore. Fra questi si distinse il primo kolossal della storia del cinema: Cabiria.



Cabiria (proiettato in prima mondiale a Torino e Milano il 18 aprile 1914) - video 2 ore e 3m. b/n - Muto.
Cabiria. Visione storica del terzo secolo a.C." (1914) di Giovanni Pastrone con testi di Gabriele d'Annunzio.

Locandina poster di Cabiria di Giovanni Pastrone con la sceneggiatura di Gabriele D'Annunzio .

Cabiria

Il primo kolossal mondiale fu opera di Giovanni Pastrone, regista geniale e ambizioso. Il film, intitolato Cabiria, durava più di tre ore e fu il più costoso tra quelli girati fino ad allora. Per merito della spettacolare concezione del cinema di Pastrone e per la sua capacità di rinnovarne il linguaggio, Cabiria ebbe successo in tutto il mondo e influenzò l'opera di numerosi registi. Il film narra le peripezie di una giovane fanciulla all'epoca della seconda guerra tra Romani e Cartaginesi nel III secolo a.C., ma il personaggio più caratteristico del film è quello di Maciste, il possente liberto romano che nel film salva la vita a Cabiria, condannata dai Cartaginesi a essere sacrificata al loro dio Moloch. Pastrone ebbe difficoltà a trovare qualcuno che avesse il fisico adatto a impersonare Maciste, finché non incontrò Bartolomeo Pagano, uomo alto e muscoloso, che nella vita faceva lo scaricatore di porto nella città di Genova. Grazie a lui, il regista inventò il primo supereroe cinematografico, che conquistò gli spettatori di tutto il mondo.

(proiettato in prima mondiale a Torino e Milano il 18 aprile 1914)

Francesca Bertini una delle prime dive italiane, protagonista di Cabiria

Pastrone e l'alba del cinema con Cabiria

il Divismo

Ogni casa produttrice faceva di tutto per aumentare la fama dei propri attori, in modo che la loro presenza nei film attirasse il maggior numero di spettatori possibili. A questo scopo i produttori utilizzavano i mass media e gestivano appositamente la vita degli artisti. Il primo divo, Rodolfo Valentino, era consapevole dei meccanismi che caratterizzavano la sua vita e, con molta ironia, diceva di sé: "Le donne non sono innamorate di me, ma della mia immagine sullo schermo".
La più celebre delle dive fu
Greta Garbo (1905-1990): la sua bellezza triste rese celebri molti film, tra i quali La regina Cristina, 1933, di Robert Mamoulian.

Greta Garbo (1905-1990)

nasce la figura del produttore

Il cinema divenne un fenomeno di massa a partire dal 1910, quando migliaia di persone cominciarono ad affollare le sale cinematografiche. Fu allora che si iniziarono a produrre i primi lungometraggi, film della durata di circa un'ora, che finirono per soppiantare gli allora più diffusi cortometraggi. L'inarrestabile aumento di pubblico rese un vero e proprio affare investire ingenti somme di denaro nel cinema. Assunse quindi un'importanza fondamentale la figura del produttore, cioè la persona che metteva a disposizione il denaro necessario alla realizzazione del film dopo averne approvato il progetto.

Rodolfo Valentino e la nascita dello Star System

Rodolfo Guglielmi (1895-1926), in arte Rodolfo Valentino, fu il primo divo del cinema americano, amato, ammirato e imitato. Con lui nacque lo Star System, che consisteva nel trasformare un attore o un'attrice particolarmente affascinante in un idolo degli spettatori, in modo da aumentare l'affluenza del pubblico nelle sale.

David W. Griffith

Il regista statunitense David W. Griffith (1875-1948) è considerato l'inventore del linguaggio cinematografico, il primo ad articolare metodicamente la scena in più inquadrature, usando l'intera gamma dei piani di ripresa, dalla figura intera al primissimo piano. In risposta alle critiche suscitate dal suo film "Nascita di una nazione", opera magistrale ma tristemente impregnata d'ideologia razzista, Griffith girò Intolerance, uno dei massimi capolavori del cinema muto, che rappresenta episodi avvenuti in varie epoche storiche per descrivere la presenza nefasta dell'intolleranza nella storia. Intolerance presentava scenografie maestose e ricche di comparse come quella della ricostruzione dell'antica Babilonia.

la Passione di Giovanna D'Arco, 1929

i primi piani ed i primissimi piani di Carl. Th. Dreyer

Carl Th. Dreyer

Negli anni Venti del Novecento, il cinema approfondì la psicologia dei personaggi e studiò la rappresentazione di idee, sentimenti e ossessioni grazie all'opera del cineasta danese Carl Theodor Dreyer (1889-1968), autore di un cinema dalla grande forza drammatica e dal profondo messaggio spirituale. Celebre il suo La passione di Giovanna d'Arco, del 1929.



la Passione di Giovanna D'Arco, 1929

il cinema comico

The Trump», chiamato «Charlot» in Francia e in Italia:

Charlie Chaplin : Il grande dittatore

Fin dai primi anni del cinema, il comico è stato uno dei generi più diffusi. Negli anni Dieci i cortometraggi comici erano definiti slapstick comedy, «film dalle torte in faccia»: erano semplici gag basate su azioni fisiche esorbitanti, come risse, inseguimenti e, per l'appunto, torte in faccia.
La recitazione e le capacità acrobatiche degli attori erano decisive.


Charlie Chaplin

Gli anni Venti videro, in particolar modo, l'affermazione di uno dei più grandi registi e attori della storia del cinema: Charles Chaplin (1889-1977), riconosciuto come l'artefice dell'elevazione del mezzo cinematografico a forma d'arte. Deve la sua fama soprattutto alla figura del vagabondo, «The Trump», chiamato «Charlot» in Francia e in Italia: questo personaggio "candido" e di buon cuore, fu il protagonista di film straordinari quali Il monello, Tempi moderni, Luci della città e Il grande dittatore. Con Il vagabondo Chaplin ha creato una figura radicalmente alternativa agli ideali di ricchezza e gloria proposti dalla società del suo tempo.

Buster Keaton

L'attore e regista Buster Keaton è considerato, con Charlie Chaplin, il più grande attore comico del cinema muto. Creò un suo personaggio, acrobatico ma sempre triste, serio, malinconico o indifferente anche nelle più imbarazzanti situazioni. La sua comicità è basata sulla contrapposizione tra sogno e realtà quotidiana.

Buster Keaton alle prese con camera e pellicole del cinema muto degli anni '30

Fritz Lang

Metropolis

Il regista viennese Fritz Lang (1890 - 1976) si affermò nella prima metà del XX secolo come l'esponente cinematografico di maggior talento della corrente artistica dell'Espressionismo. I suoi film sono ambientali in atmosfere cupe e narrano storie di personaggi perversi e violenti. Avversato dal regime nazista, Lang fuggi negli Stati Uniti nel 1934, dove visse una nuova grande stagione creativa. Il suo capolavoro è Metropolis, del 1927, modello del futuro cinema fantastico fantascientifico.

Fritz Lang, Metropolis, 1927


" ... Appena sette anni prima di Metropolis, lo scrittore ceco Karel Capek aveva immaginato la prima distopia con gli androidi della storia: nel suo R.U.R. (che sta per Rossumovi univerzální roboti, «I robot universali di Rossum»), una fabbrica su un’isola sperduta produce esseri umani sintetici chiamati «robot», i quali finiscono per ribellarsi ai loro creatori umani, uccidendoli e prendendo il loro posto ...

Io invece, modestamente, sono la prima cyborg femmina della storia ... "


Sergej Ejzenstejn

Sergej Ejzenstejn, La Corazzata Potëmkin, 1925, il fotogramma della carrozzina che precipita dalle scale

Sergej Ejzenstejn, La Corazzata Potëmkin, 1925

Il russo Sergej Ejzenstejn (1898-1948) ha avuto un'importanza fondamentale nella storia del cinema per il ruolo di protagonista dato alle masse e per l'uso innovativo del montaggio.
È famosa la scena drammatica de
La corazzata Potëmkin, del 1925, dove una madre con il figlio in braccio viene uccisa dai soldati dello zar.

l'età del cinema classico

1925 - 1959

Hollywood è un sobborgo di Los Angeles dove, all'inizio del Nove- cento, si sviluppò un'imponente industria cinematografica. Durante gli anni della Prima guerra mondiale, mentre in Europa la produzione cinematografica era difficile, Hollywood divenne la capitale assoluta del cinema.

Hollywood

la capitale del cinema

I primi trent'anni di storia del sonoro sono stati quelli nei quali il cinema è diventato una grande passione per molti milioni di spettatori dei Paesi industrializzati, in Europa e in America. In particolare, il cinema statunitense prodotto a Hollywood, un sobborgo di Los Angeles, puntava a far perdere completamente allo spettatore la consapevolezza di assistere a un'opera di finzione, per portarlo a immergersi completamente nel film. Naturalmente, in questo lungo periodo, non mancarono, soprattutto in Europa, esempi di film di denuncia sociale e impegnati politicamente realizzati da grandi maestri, che intendevano far riflettere gli spettatori.

Via col vento è uno splendido esempio del cinema classico hollywoodiano, con la sua narrazione precisa, dettagliata, priva di spazi vuoti e strappi improwisi che potessero ostacolare la comprensione dello spettatore.

lo Studio System

Che cosa spinse il cinema americano, nato sulla costa dell'Oceano Atlantico, a spostarsi fino a Hollywood, un sobborgo di Los Angeles, sulla costa dell'Oceano Pacifico? Furono soprattutto le diffide di Thomas A. Edison che, forte dei suoi brevetti, denunciava e bloccava chiunque si affacciasse nell'industria cinematografica degli Stati Uniti orientali. Però nella lontana California, priva di normative legali inì materia, il monopolio della compagnia di Edison non aveva valore. Così molti produttori vi si trasferirono e in breve tempo Hollywood si trasformò in un grande agglomerato di stabilimenti cinematografici, gli studios. Mentre la Prima guerra mondiale (1914-18) rendeva difficile la produzione cinematografica in Europa, Hollywood divenne rapidamente la capitale assoluta del cinema. Si formarono le Majors, cioè le grandi case di produzione: la Fox, la Metro Goldwin Mayer, la Paramount, la Warner Bros e la RKO. L’organizzazione del lavoro si basava sullo Studio System: le Majors controllavano l'intero ciclo di realizzazione del film, dalla progettazione, alla realizzazione e alla distribuzione, mettendo sotto contratto sceneggiatori, registi, attori, tecnici con ogni tipo di competenza. Le Majors controllavano anche la distribuzione attraverso la proprietà delle più importanti sale cinematografiche. Il più famoso prodotto dello Studio System fu
Via col vento, 1939, che richiese due anni di lavorazione e investimenti enormi.




Via col Vento, la trama:

Figlia di un ricco proprietario terriero, Rossella ama Ashley, che però le preferisce la cugina Melania. Rossella accetta l’offerta di matrimonio di uno spasimante che, appena scoppiata la Guerra di Secessione, muore di rosolia. A causa del conflitto la proprietà e la famiglia di Rossella vanno in rovina.
Lei deve trasferirsi in casa di
Melania, ad Atlanta, città che viene messa a ferro e fuoco dai Nordisti ormai vittoriosi. Alla fine della guerra ritrova l’avventuriero Rhett, arricchito e ancora disposto a occuparsi di lei.

John Ford, Sentieri Selvaggi, 1956.
Attore protagonista John Wayne

John Ford

Maestro del cinema americano, dalla fama indissolubilmente legata al genere western e ai suoi canoni, John Ford (1894-1973) ha approfondito con la sua opera l'indagine psicologica dei personaggi e delle loro caratteristiche morali. L'attore prediletto del regista è stato John Wayne, protagonista anche del capolavoro Sentieri Selvaggi, del 1956.


Pinocchio, 1939

Biancaneve, 1937, ha 80 anni e non li dimostra ...

Walt Disney

Disegnatore, animatore e fumettista, Walt Disney (1901-66) è stato il più famoso e celebrato autore di cinema d'animazione del secolo scorso. Nella sua opera la fiaba tradizionale viene rivivificata e passata attraverso una fantasia inarrestabile che porta alla realizzazione di lungometraggi quali Biancaneve e i sette nani, Pinocchio, Fantasia, Bambi, La carica dei 101. Il film Biancaneve, del 1937, fu considerato la pazzia di Disney» per gli enormi costi sostenuti, poi ampiamente ripagati dal successo ottenuto.

il Neorealismo

intanto in Italia ...

Fotogrammi di "Roma Città Aperta", 1954

Roberto Rossellini

Roberto Rossellini (1906-77) è il maggior regista italiano del dopoguerra. Autore di un cinema povero di mezzi ma dalla grande forza rappresentativa, è considerato un maestro di stile anche fuori dai confini nazionali. Il suo Roma città aperta, del 1945, è il film più rappresentativo della corrente chiamata Neorealismo.


il Neorealismo

«Il Neorealismo non fu una scuola ma un insieme di voci, una molteplice scoperta delle Italie fino allora sconosciute ... >>. Queste parole dello scrittore Italo Calvino, riferite alla letteratura neorealista, si adattano anche al cinema. Che cosa accomuna i film realizzati tra il 1945 e il 1950 da cineasti lontani tra loro, per stile e cultura, come Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica? La volontà di mostrare sullo schermo, dopo la fine di una guerra terribile, le tante Italie, povere e dolenti, che sullo schermo non erano mai state mostrate. I loro film rispecchiano finalmente, nel clima di rinascita morale e di impegno sociale del periodo, l'Italia dei quartieri popolari e della fatica quotidiana. Essi ottennero questo obiettivo con pochi mezzi, portando fuori dagli studi, direttamente sulle strade, la macchina da presa, spesso usando come attori la gente comune. Successivamente, ciascuno di quei cineasti seguì la sua strada: Visconti la propria vena melodrammatica, De Sica la propria capacità di ritrarre figure popolari caratteristiche, Rossellini la propria passione per la ricerca del Bene e per la documentazione dei comportamenti e dei costumi umani.

Vittorio De Sica, ladri di biciclette, 1948.



30 film del Cinema Italiano
più belli di sempre

Dal classico C'eravamo tanto amati al recente Perfetti Sconosciuti. Ecco la classifica dei 30 film italiani più belli di sempre.

di EMANUELE ZAMBON



l'Età del nuovo cinema europeo

1960 - 1975

il nuovo cinema europeo

dal 1960 al 1975

Il nuovo cinema europeo degli anni Sessanta del XX secolo espresse un grande interesse per l'analisi della dimensione umana e delle condizioni di vita e di lotta degli operai, delle donne e dei giovani. Di pari passo, in quel periodo, cominciarono a svilupparsi le cinematografie di Paesi di altri continenti, in primo luogo l'India e i Paesi latino-americani.
I maggiori autori di questo periodo furono
Alfred Hitchcock, Federico Fellini e François Truffaut.


Alfred Hitchcock

Il cineasta inglese Alfred Hitchcock (1899-1980) è riconosciuto come un maestro del brivido per i suoi film inquietanti e ricchi di suspance. Fu in realtà un autore scrupoloso e dallo stile sopraffino, nonché un innovatore del linguaggio cinematografico e uno sperimentatore nel montaggio.


Federico Fellini

Il cinema di Federico Fellini (1920-93), tra i più amati al mondo, pluri- premiato negli Stati Uniti, nasce da un continuo e profondo lavoro di elaborazione della propria profonda, memoria personale e di quella dell'Italia. I suoi film sono incentrati sui suoi miti personali: Rimini, sua città natale, l'infanzia, il circo, i sogni, Roma antica e moderna, la cultura popolare e Cinecittà, la piccola Hollywood italiana.

Satyajit Ray, porta l'india vera nello schermo

Fuori dagli USA e dall'Europa

Se la cinematografia indiana è riuscita a uscire dai pro- prio confini nazionali lo deve soprattutto al regista Satyajit Ray, capace di portare sullo schermo l'India vera, con la sua povertà e la sua saggezza.

Bengt Ekerot e Max Von Sydow nella celebre scena de "Il settimo sigillo" (1956) di Ingmar Bergaman


persona, 1966

una generazione di maestri

Tra i numerosi innovatori del cinema europeo degli anni Sessanta figura lo svedese Ingmar Bergman, regista capace di dare voce alle profondità dell'animo umano.

Il mondo dell'infanzia Nel film I quattrocento colpi, del 1959, Truffaut racconta le aventure di un bambino che si scontra con il mondo degli adulti.

i nuovi sentimenti

Il film di F. Truffaut Jules et Jim, del 1961, tratto dal romanzo omonimo di H.P. Roché, rilegge in modo spregiudicato i temi del sentimento e dei legami familiari.

François Truffaut e la Nouvelle Vague

Furono i critici della più importante rivista cinematografica francese, i Cahiers du Cinéma, a diventare i cineasti del movimento chiamato Nouvelle Vague, che trasformò il cinema da mezzo impersonale d'intrattenimento a espressione artistica privata. Il film divenne quindi un'opera personale, basata sulle idee e lo stile di un solo individuo, l'autore, libero di esprimere ciò che vuole, come vuole. Esponente principale di questo modo di fare cinema fu François Truffaut (1932-84), di cui si ricordano la capacità di riflettere sull'infanzia e sul percorso di formazione dell'individuo e l'indagine nelle più profonde pieghe dell'animo umano. Il film I quattrocento colpi, del 1959, contiene molti momenti che rimandano all adolescenza di Truffaut stesso e ha il merito di aver fatto conoscere la Nouvelle Vague nel mondo.



L'età del nuovo cinema americano

(1976-2000)

Una nuova spettacolarità

La «Nuova Hollywood» puntò molto sugli effetti spettacolari. La tecnologia permise di realizzare capolavori sulla realtà della guerra, come Apocalypse now (1979), di Francis Ford Coppola, e di dare vita alla aveniristica fantascienza, come in Guerre stellari (1977), di George Lucas.

Guerre stellari (1977), di George Lucas

Il cattivissimo Lord Fener - Anakin Skywalker, noto anche col suo nome Sith Dart Fener

Guerre stellari (1977), logo

Grogu ha scelto il mandaloriano e viene consegnato su Tatooine da R2-D2, dopo la battaglia col sindacato Pike, Din Djarin e il piccoletto abbandonano quindi il pianeta verso nuove avventure. Sappiamo già che i due sono diretti alle miniere di Mandalore, dove Din imparerà i segreti della dark saber.

"La grandezza non conta. Guarda me. Giudichi forse me dalla grandezza? Hmm? Hmm. Non dovresti farlo, infatti. Perché mio alleato è la Forza. Ed un potente alleato essa è."


―Yoda a Luke Skywalker.

L'età del nuovo cinema americano
(1976-2000)

Dopo un periodo di crisi, dalla metà degli anni Settantain poi, con il filone chiamato «Nuova Hollywood», il cinema americano si prese la sua rivincita su quello europeo: riconquistò il mercato rilanciando il cinema soprattutto come immensa macchina d'avventura e di fantasia. Fra i maggiori protagonisti di questo periodo ricordiamo Stanley Kubrick, Martin Scorsese e Steven Spielberg.

Apocalypse now (1979)

Guerre stellari (1977), di George Lucas, alcuni personaggi della saga

Il Cyborg C-3PO e il suo compare robot R2-D2, gli unici personaggi che appaiono in tutti i capitoli della Saga degli Skywalker.

Yoda, il personaggio forse più amato della saga di Stars Wars, sicuramente iconico.
Yoda era il Gran Maestro del Consiglio Jedi e dell'Ordine Jedi, uno dei membri più saggi e anziani dell'Ordine, e probabilmente il più potente Jedi prima dell'arrivo del prescelto della Forza, Anakin Skywalker.

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick (1928-99) è considerato il più grande cineasta del XX secolo, capace di sperimentare, rinnovandoli, tutti i generi cinemato- grafici. Dedito personalmente alla cura di tutte le fasi di lavorazione di un film, maniacale nella ricerca delle inquadrature così come nel mon- taggio, è stato autore di capolavori assoluti quali 2001 Odissea nello spazio, Arancia meccanica, Barry Lindon, Full metal jacket e Eyes wide shut.


Stanley Kubrick, Full metal jacket.

Stanley Kubrick, Full metal jacket

Stanley Kubrick, Eyes wide shut.

Stanley Kubrick, Eyes wide shut

Stanley Kubrick, Full metal jacket.

Stanley Kubrick, Arancia meccanica

Stanley Kubrick, Arancia meccanica - La scena del branco ...



Il protagonsita del film, Travis Bickle, è inter pretato da Robert De Niro, uno dei migliori attori americani emersi negli anni Settanta, prediletto da Scorsese.

Martin Scorsese, Quei Bravi Ragazzi, 1990

Martin Scorsese

Lo statunitense Martin Scorsese (1942) è autore di un cinema che, pur non rinunciando alla tecnologia, ha mantenuto i contatti con i classici americani degli anni Quaranta e Cinquanta e con la lezione del Neorealismo e della Nouvelle Vague. Il film Taxi Driver, del 1976, è l'esempio più significativo della sua vena tormentata e beffarda.



E.T. l'Extraterrestre

Il pupazzo utilizzato sul set del film E.T. l'Extraterrestre (1982), di Spielberg è stato ideato da Carlo Rambaldi. E.T. fu costruito con materiale sintetico per essere più flessibile.
Si muoveva grazie a meccanismi nascosti e comandati a distanza. Poteva compiere ben 87 movimenti. Per scene più complicate, che richiedevano movenze particolari, il pupazzo fu indossato da due attori di bassa statura.

Steven Spielberg

Lo statunitense Steven Spielberg (1946) è stato il più geniale rappresentante del filone chiamato "Nuova Hollywood". Nei suoi film ha dimostrato una grande capacità di rivisitare con intelligenza i miti della cultura popolare americana e di suscitare forti emozioni nello spettatore.

Drew Barrymore con Steven Spielberg, E.T. extra-terrestre

Drew Barrymore trenta anni dopo, E.T. extra-terrestre



L'età del nuovo cinema degli anni XX

(1999-2022)

in progress - in elaborazione




Infine


Storia del cinema

L’evoluzione del linguaggio cinematografico attraverso i grandi classici:

Il cinema delle origini e D.W. Griffith, Intolerance

Robert Wiene, Il gabinetto del dottor Caligari

Orson Welles, Quarto potere

Vittorio De Sica, Ladri di biciclette

Billy Wilder, Viale del tramonto

Alfred Hitchcock, La finestra sul cortile

Jean Luc Godard, Fino all’ultimo respiro

François Truffaut, Effetto notte

Oliver Stone, Natural Born Killers

Wachowski Brothers, Matrix




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