la teoria dei

Tre Atti

Le sequenze della narrazione sulla linea del tempo

alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini

Un Film è come un racconto
per immagini, musica e parole.

Si basa su una narrazione che si può costruire e poi analizzare e sintetizzare su una linea temporale suddivisa a sua volta in tre parti, o Atti.

Semplificando, si può riassumere la teoria dei tre atti così: ogni storia si genera da un contesto, ha un sviluppo e produce un epilogo.

Immagina la storia che si racconta in una sceneggiatura come se fosse una linea retta. Considerando che un film in media dura circa 120 minuti scrivi all’inizio “0” e alla fine “120”.

Adesso dividi la retta in due parti uguali, marcando la metà con un punto che chiameremo (secondo i pragmatici americani) “midpoint” (mp).

Fai lo stesso con le due metà di retta rimanenti, questa volta marcando i punti più decisamente, perché sono molto più importanti: questi li chiameremo Turning Point (TP): punti di svolta. Ignorando per il momento la cesura del midpoint, la linea si frammenta in tre parti, delle quali la centrale ha la durata doppia degli estremi. Ecco condensata nel disegno /schema a lato la linea costruita secondo le istruzioni.

A) Introduce la narrazione indicando un “prologo” e contestualizzando il racconto. In questa fase l’autore o lo sceneggiatore può meglio definire i caratteri le personalità e le caratteristiche degli attori o personaggi della narrazione e ne anticipa, come in una premessa, i possibili sviluppi.

B) parte centrale o sviluppo del film, sceneggiatura o racconto, in cui tutte le parti della narrazione vengono svelate ed evidenziate per dar modo ai personaggi di esprimersi nel cuore del racconto.

C) La narrazione si avvia verso il finale o epilogo, non privo di colpi di scena.

I punti di intersezione 1) tra A e B ed il punto 2) tra le fasi B e C sono “momenti” o “Punti di Svolta” chiamati TP (Turning Point), caratterizzati da eventuali colpi di scena, cambio di scenari o entrata in scena di nuovi personaggi che sono funzionali alla narrazione delle varie fasi A, B, e C.

Un esempio: TITANIC
il film

Una tipica “costruzione” della narrazione può essere ben rappresentata dal film “Titanic” del regista Camerun. Film che racconta di un viaggio e parallelamente di una tragedia, storica, della nave Titanic, diretta verso il porto di New York, che nel viaggio di inaugurazione affonda dopo uno speronamento con un iceberg che si trova sulla rotta di collisione. É anche una storia d’amore tra due giovani, Rose e Jack, che per ragioni diverse, emigrano in America per ricominciare una nuova vita. Appartengono a due diverse classi sociali. La storia descrive anche le differenze tra queste classi sociali con l’ausilio dei costumi (d’epoca), con le ambientazioni caratterizzati dagli interni della nave ben ricostruiti in studio dagli scenografi.


Ricapitolando

Ecco la struttura in tre atti del film

Primo atto (A): contestualizzazione, o prologo

Primo TP: Jack vince il biglietto

Secondo atto (B): Jack e Rose si innamorano

Secondo TP: arriva l’iceberg

Terzo Atto (C): il Titanic affonda, Rose si salva, Jack no

Disposti sulla linea temporale o narrativa di questa storia i due TP sono come le colonne che sorreggono una volta. Sono ineliminabili e necessari: togline uno dei due e tutto crolla. Se Jack non avesse vinto il biglietto, non sarebbe potuto salire sul transatlantico e non ci sarebbe stato nulla da raccontare. Se l’iceberg non fosse arrivato, il Titanic sarebbe entrato nel porto di New York bello sereno, accompagnato dalla sirena che ne annunciava l’arrivo.


... Ma questa è un’altra storia.