Scuola & Educazione

Il lungo periodo del lockdown ha provocato una profonda trasformazione della scuola italiana, con l’avvento della didattica a distanza. Questo improvviso passaggio ha rivoluzionato non solo i processi cognitivi, ma anche le relazioni sociali. Da un lato la chiusura in casa ha condotto a riscoprire l’interiorità e la spiritualità e riapprezzare l’importanza della famiglia.

Dall’altro lato le relazioni virtuali hanno inciso negativamente sui rapporti interpersonali, mettendo in maggiore difficoltà soprattutto gli studenti di minore età. La didattica online, pur consentendo lo svolgimento del programma, riduce fortemente l'interazione, rendendo l'apprendimento "freddo",meccanico, spersonalizzato. La DAD, inoltre, spesso utilizza piattaforme che non garantiscono la privacy esponendo i ragazzi ai pericoli della rete

L’uso delle nuove tecnologie ha responsabilizzato sempre più le famiglie e richiesto l’adozione di strumenti tecnici e di connessioni Internet (non tutti ovviamente ne sono dotati).

Per quanto ci riguarda, l’ottica da cui partiamo è che scuola e famiglia, all’interno delle indicazioni sanitarie che verranno impartite, debbano sviluppare un patto per la salute in cui ciascun attore, ovviamente istituzioni comprese, si deve assumere la propria parte di responsabilità nella diversità dei problemi propri dei vari ordini di scuola. Problemi peraltro comuni per tutte le scuole del nostro Sistema nazionale di istruzione. Non a caso è alta la consapevolezza che se saranno in difficoltà le scuole paritarie, lo saranno non di meno le scuole statali, con ricadute negative sui versanti sia della coesione sociale, sia della ripresa regolare delle attività lavorative.

Le famiglie e le associazioni che operano nella scuola sono concordi nel sottolineare i valori dell’autonomia scolastica, della responsabilità condivisa e della flessibilità. Non è possibile, però, ignorare le richieste delle famiglie sia sul piano organizzativo che economico.

Alcuni Paesi europei hanno deciso la riapertura della Scuola ancora prima della ripresa delle attività economiche perché l’istruzione è considerato un settore strategico, non solo un obbligo per la formazione delle nuove generazioni.

La volontà già esplicitata da associazioni e famiglie è di riaprire nelle migliori condizioni possibili tutte le scuole a settembre; tale riapertura, però, deve essere praticabile e sostenibile, per la copertura degli incomprimibili costi aggiuntivi determinati dalle necessarie, imprescindibili misure di sicurezza sanitaria.

È, infatti, evidente, per le scuole paritarie (senza finalità di lucro), che non si possono caricare ulteriori oneri economici sulle famiglie italiane e che le misure necessarie vanno assunte prima di settembre da Governo, Ministeri e Parlamento. Diversamente non poche scuole saranno costrette, loro malgrado, a non riaprire, a partire dalle scuole dell’infanzia.

Le associazioni e le parrocchie possono farsi carico del disagio che stanno vivendo ragazzi e famiglie con alcune proposte operative:

1- destinare spazi, adeguatamente attrezzati e sicuri allo studio ed ai collegamenti ( sale studio);

2- individuare persone disponibili a seguire i ragazzi sia per un'azione di supporto che per creare rapporti al fine di ridare " un volto umano "allo studio (tutor dotati di competenza ed umanità);

3- mantenere contatti con le famiglie, magari ipotizzando la creazione di sportelli di supporto educativo e psicologico;

4- creare rete, collegamenti per una risposta più organica ai bisogni.

Questi interventi, però, senza adeguate misure del Governo nazionale, non riusciranno ad aiutare le famiglie a garantirsi il diritto all’istruzione e alla libertà di scelta educativa.

Approfondimenti e Contributi

Contributo - CIF e UCIIM

Quelle nuove facce - Andrea Fantuzzi (Domus Coop)

Si conosce solo ciò che si ama - Massimo Fabbri (Domus Coop - Fraternità CL)

Poesie di ragazzi