Parrocchie & Centri Aggregativi

Mai come in questo periodo di lockdown abbiamo sentito la nostalgia della comunità, di un luogo di relazioni fraterne, di prossimità che nutra non solo la nostra umanità, ma la ricerca di un senso alla realtà, alla pandemia, al dolore e alla morte di tanti nostri fratelli. Un luogo di appartenenza “vitale”.

La parrocchia e i suoi centri aggregativi si sono rivelati ancora una volta: “ la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie” ( Christifideles laici, 26) e “comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare e centro di costante invio missionario”( Ev. Gaudium, 28). Non abbiamo potuto stare fisicamente insieme, ma siamo stati presenti l’uno agli altri; la famiglia ha riscoperto il suo ruolo di chiesa domestica; abbiamo riscoperto l’importanza della Parola e delle parole, quelle vere che nutrono la fraternità; abbiamo ritrovato il desiderio dell’Eucaristia e dei sacramenti e il senso vero della comunione spirituale che non può mai mancare perché l’Eucaristia sia davvero “pane spezzato” nella vita; abbiamo ritrovato il coraggio della “carità”, della bontà che scaturisce dal riconoscersi fratelli, della prossimità soprattutto nei confronti dei più fragili, degli esclusi. Paradossalmente abbiamo sperimentato davvero una “chiesa in uscita”.

Le realtà associative, i movimenti, le piccole comunità si sono rivelate ancora di più una ricchezza della Chiesa, con il loro fervore evangelizzatore, la capacità di dialogo con il mondo, la tensione educativa. Si sono impegnate senza perdere il contatto con la realtà della parrocchia del luogo o della Chiesa particolare in cui operano.

Ora, ritornando pian piano alla possibilità di incontrarsi di nuovo fisicamente dobbiamo non sciupare quanto imparato:

  • La parrocchia, la chiesa locale, le realtà aggregative dovrebbero essere il luogo della speranza, della continua novità di vita perché lì possiamo guardare avanti con fede e speranza perché l'amore di Gesù non ci lascerà mai da soli.

  • E’ il luogo dove maturare un cuore che vede, una cura del creato per dare lode a Dio nelle sue creature, la partecipazione alla vita della città come esercizio della responsabilità di cittadini e buoni cristiani

  • Riconosciamo nell’educazione al servizio del prossimo, una priorità irrinunciabile che accomuna tutte le realtà afferenti alla vita parrocchiale .

  • Sobrietà, sicurezza, responsabilità, gradualità sono espressioni dell’amore cristiano e dell’umiltà necessaria per la ripresa dello svolgimento dell’azione pastorale ordinaria.


Auspichiamo di poter condividere questo cammino di “umanizzazione” insieme a tutti gli uomini di buona volontà; che la società e la politica riconoscano e rispettino il valore delle comunità cristiane nel promuovere la civiltà delle nostre città; che tutti gli uomini possano incontrare il volto di Dio, Padre di tutti.

Approfondimenti e Contributi

Civiltà dell'amore - Casa della Carità di Bertinoro

Banco Alimetare e carcere e attività - Centro Di Solidarietà