Arthur Honegger nacque a Le Havre, in Normandia (Francia) nel 1882 da genitori svizzeri di fede protestante. Nonostante la nazionalità svizzera, visse per la maggior parte della vita a Parigi dove studiò presso il conservatorio della città. Compagno di studi ed amico di Darius Milhaud, ebbe tra i suoi insegnanti Adré Gédalge, Charles-Marie Widor e Vincent d’Indy, compiendo il suo percorso nel 1918.
La sua attività di compositore fu molto intensa durante gli anni ’20, aderendo per altro con Milhaud al gruppo Les Six. La notorietà gli venne con l’oratorio “Roi David” del 1924, tratto da una commedia di René Morax, tuttavia oggi è conosciuto principalmente per il celebre brano sinfonico “Pacific 231” del 1923, composizione in cui Honegger cerca di descrivere onomatopeicamente la corsa dell’omonima locomotiva a vapore. Scrisse per numerosissimi organici e contesti, dalla musica da camera a quella orchestrale, dall’opera, operetta alla musica per film. Importanti furono soprattutto i lavori di ispirazione religiosa come l’oratorio “Jeanne d'Arc au pyre”, e le pagine orchestrali tra cui la “Sinfonia n.3 Liturgique”.
Lo stile compositivo di Honegger si contrappone, come quello di tutti i membri de Les Six, al romanticismo wagneriano e straussiano. Honegger fu in particolare sedotto dalla raffinatezza di colori della musica di Claude Debussy e dai ritmi di quella di Igor Stravinskij, mantenendo però per tutta la vita una rigorosa quando fedele ammirazione per la tecnica compositiva di storici autori come Bach e Beethoven (per questo lo si avvicina in certi versi al coevo Paul Hindemith), non nascondendo anche l'interesse per l'opera di Max Reger e del primo Arnold Schönberg.
Honegger fu anche scrittore e critico musicale. Scrisse già nel 1939 un saggio su Igor Stravinskij e incoraggiò l’attività di giovani musicisti come Olivier Messiaen, del quale ne capì fin da subito le potenzialità ed il genio.
Si spense nel 1955 a Parigi ed è oggi sepolto al cimitero di St. Vincent.