Sino a che punto l’oriente cambia le persone ; in ognuno di no esiste
la doppia personalità o anche la tripla , quella vera , quella che vorresti essere e quella irreale cioè quello che pensi di essere, ma solo i fatti faranno si che tu scopra come realmente sei , non tutti hanno l’opportunità di poterla trovare , il Medio Oriente cosa centra con questo discorso …… eccome se centra , la persona è messa a dura prova con se stessa sino a raggiungere il cosidetto karma la conoscenza profonda del ns io , quando iniziarono le rotte mediorientali siamo in un epoca dove le conoscenze le informazioni sono molto poche e vaghe , parti ma non sai esattamente cosa ti aspetta al di là della stanga di fernetti , inizi a trovare la allora Yugo niente sai delle loro guerre intestine e della loro storia , vedi solo molta diversità e poverta' e piu' ti inoltri in quel paese piu' lasci il presente dietro le spalle ,siamo nel 1975 ma per loro forse è il 1950 , strade disastrate auto e camion vecchissimi che impediscono il traffico veloce , i km scorrono lenti troppo lenti il paesaggio è quasi spettrale sopratutto nei mesi invernali , raro il rapporto umano che puoi installare con loro , poi dopo ore e ore ed ore arrivi a Belgrado hotel Nazionale il punto di parcheggio per quasi tutti i camion europei diretti in oriente , solito servizio ai tavoli servizio di stato poco curato , ma è l’unico posto dove puoi cercare di mangiare un qualcosa di sufficientemente buono , ceni quasi sempre con qualche collega voglia di andare a dormire nel camion zero fuori nevica molto freddo , il riscaldatore webasto è ancora una chimera non lo ha nessuno , esci e nevica ti accoglie la fredda cabina , non ti spogli del tutto togli le scarpe e ti infili vestito nel sacco a pelo tenendo fuori solo il naso , al mattino preso parti o meglio dire cerchi di partire , ma quasi nessuno riesce ad uscire dal parcheggio non nevica piu ma la neve si è ghiacciata il camion slitta e non esci , poi inizi a bestemmiare devi montare le catene che sono appese dietro al telaio del trattore e sono ghiacciate sporche di fango gelato , le prendi a martellate e dopo un ora tutto sporco e infreddolito sei riuscito a montarle , fai 300 metri e devi rismontarle , la discesa di belgrado tutta ghiacciata la fai a passo d’uomo , incominci a chiederti cazzo ci fai li’ ,ci metti 20 minuti e fai la discesa tirando un sospiro di sollievo , e poi …. ecco ricomincia a nevicare , la strada è stretta a curve , segui la direzione nis , speri che quando ci arriverai e farai le gallerie abbia smesso di nevicare , ma intanto la strada non rende niente , cambi idea e spero di arrivare a nis per sera , poi provi a fermarti nelle aree di servizio ma sono piene di neve e non entri cosi passano le ore fumi fumi e fumi , senza aver pranzato continui a guidare con una attenzione altissima , ogni tanto qualche incidente qualcuno è uscito di strada ovviamente ti si strizza il culo , ma devi andare avanti sorridendo con te stesso pensi dai dai che mancano solo 4000 km a teheran , sera non c’è la hai fatta neanche ad arrivare a Nis continui ad andare si vede piu un cazzo , il parabrezza è talmente sporco che non vedi quasi niente il liquido è ghiacciato ma non nevica piu’ ma fa molto molto freddo saremo a meno 5-6 gradi , rallentando all’inverosimile cerchi di prendere nel buio una bottiglia di acqua apri il finestrino e lanci un po’ di acqua sul parabrezza poi fai andare i tergi ovvio che per qualche secondo non vedi piu niente , dici ma che bella pensata ho avuto , sono le 11 di sera traffico molto scarso è tutto ovattato pochi rumori , sei stanco ma pensi sia meglio cercare di arrivare a Nis ma he cazzo per fare 350 km ci sto impiegando 14 ore non è possibile , alla fine ti viene in mente che non hai mangiato niente tutto il giorno , ti senti veramente un pezzente un povero cristo , poi improvvisamente arrivi a Nis vai al camping sperando sia aperto e lo è , tutto acceso ci sono camion arrivati anche loro tardi , parcheggio scendo entro nel salone qualcuno mangia , mi siedo e chiedo da mangiare , il tizio dice solo uova sode e pane ok dico me ne porta una dozzina , gli altri sono stranieri se ne stanno sulle loro io me ne frego e mangio uova pane e bevo pepsi cola , spero di digerire tutte ste uova , osservo le facce degli altri anche loro tirati come me occhiaie sino alle ginocchia bevono birra qualcuno grappa slivoviz , parlano piano fra loro , poi decido che è ora di andare a dormire esco e si è rimesso a nevicare ma che cazzo , uova e cabina fredda uguale a una digestione di merda , cosi' non si dorme le uova fanno a cazzotti con la mia voglia di dormire , 5 di mattina un freddo boia metto in moto lo scania tiro su la tapparella del radiatore e spero che frà un po’ posso scaldarmi metto su la moka quella grossa , e mi bevo tutto il caffè , albeggia esco dal parcheggio e iniziano le gallerie cazzo come sono strette spero di incrociare meno camion possibile , ma ogni tanto capita vedrai che qualche specchio vola ed infatti tocco con un f 89 , si piega solo il mio e con la guida a destra ovviamente a sinistra non vedo piu niente , mezzo cieco cerco un posto dove fermarmi per raddrizzare lo specchio lo trovo e raddrizzo , va là che mi faccio un altro caffè e fanculo , mentre faccio il caffè penso a cosa serva fare questo tipo di vita il perchè dell’eccittazione che mi viene allora non si sapeva cosa era l’andrenalina a 27 anni con molta incoscenza e sicuramente la ‘’testa ‘’sbagliata ecco cosa ci faccio qui in mezzo al niente solo gole e tunnel in una strada che porta in un posto che non dice nulla svilengrad , mah riparto finito le gallerie verso il confine bulgaro c’è un pezzo di strada dove le gallerie erano piu larghe questo pezzo è strettissimo , quelli che ti incrociano con il cazzo che rallentano e si tengono a destra solo che non c’è banchina se scendi ti ribalti allora inizia il braccio di ferro e pensi io ho la guida a destra loro no vediamo chi la vince , poi tocchi appena appena qualche specchietto e vai vai con un ghigno sulla faccia bestemmiando tanto ho uno specchio di scorta sotto il sedile e fanculo , , dogana bulgara , inizia il solito cinema delle mance bratco qui bratco li ( bracto =fratello ) poi incominciano italiano mafioso e via cosi’ faccio il transito sofferto e in un paio di ore passo , ed entro in bulgaria .
Bulgaria anni 70 non ci sono autostrada come in yugo solo provinciali devi entrare in tutte le citta Plodviv Sofia , e le strade cittadine sono tutte in pavè , quindi molte molte ore per attraversare la Bulgaria dove fra le altre cose devi fare i pieni perchè cambiando le leve in nero il gasolio costa moto poco , solo che devi riempire tutto trattore e semirimorchio da 1000 litri e non in tutti i chioschi te lo fanno cosi’ tanto , cosi’ ti devi fermare 3-4 volte , e perdi ore ed ore ed ore , in mezzo a tutto questo , c’è la polis che vede la targa italiana e ti ferma per niente e tu paghi sempre 5 leve 10 leve un cazzo ma paghi e sei fermo , dopo la decima volta che ti fermano i nervi iniziano a saltare scendi e chiedi perchè mi avete fermato , e loro si inventano qualcosa quindi paghi o non te ne vai , dopo un altro anno cosi’ quasi tutti poi passavamo dalla Grecia , eccoci qui Kapi Kule la piu infame dogana del mondo colonna in uscita dalla Bulgaria ore ore e giorni per entrare nel piazzale piu’ merdoso del mondo , fango piste da 2 camion e poi il vuoto sia a destra sia a sinistra , i canali erano usati da tutti come spazzatura e toilette immaginarsi lo spettacolo , arrivano flotte di bambini che ti chiedo i documenti akadash papir con il cazzo che te li do’ , vado diritto daFantur ciao gli lascio i docs e mi rimetto in cabina aspettando che si muova la fila esasperatamente la fila si muove con una lentezza degna di una lumaca stanca , poi dopo 2 giorni cosi riesci ad arrivare alla stanga e entri in truchia , ahhhhhhhhhh finalmente , 180 km e sono a Istanbul mi vedo già seduto al ristorante del Londra Camping a mangiare , ma che succede ……. si mette a nevicare , sembra che la buttano giu’ con il badile , se va avanti cosi devo montare le catene penso , poi siccome è fresca ho le gomme antineve vado piano ma vado ,
sempre , 180 km in 5 ore non male entro in istanbul , un casino di traffico ti arrivano macchine mini pulman da tutte le parti cerco di stare a destra il piu possibile ma anche li non è sicuro perchè ci sono le uscite e le entrate , con il culo stretto finalmente arrancando vedo il londra camping , entro prendo il tiket del parcheggio e parcheggio , mi guardo in giro nessun italiano , non nevica ma fa freddo , prendo la borsetta e l’asiugamano vado verso le docce non riscaldate , faccio scendere l’acqua calda ma non viene solo fredda cambio doccia idem fredda bestemmio e torno al camion , mi dico ,fanculo anche la doccia , vado su al ristorante li si mangia a tutte le ore , prendo una specie di spezzatino e una pagnotta la solita pepsi cola e mangio all’infinito , poi torno in cabina bello puzzolente , mi guardo in giro non ho camion vicino , metto in moto appena il motore scalda metto su una pentola d’acqua e tento un lavaggio fatto in casa alla bene e meglio , poi mi infilo in branda e penso domani si vedrà , mi sveglia un freddo del cazzo saranno meno 5 , tiro fuori il braccio metto in moto e torno sotto al sacco a pelo dopo un ora e aver acceso le ventole , esco cabina calda meno male metto su la caffettiera gigante bevo il caffè rimasto lo metto nel termos e parto , meno male poco traffico , faccio il ponte e sono in asia , pero’ è aumentato il traffico du du du du i pulman di linea vogliono sorpassare e devi farli passare per forza , ankara 500 km spero solo di arrivare per sera , traffico traffico e traffico velocità media 30-40 km ora , inizia il gerede qui non si scherza la discesa è lunghissima e in fondo vedi sempre camion spiaccicati nella roccia , poi il bolu ma sono tranquillo non nevica almeno quello , arrivo ad ankara verso le 7 di sera è già buio entro al parking del omur hotel , e vedo un camion di Gatta di brescia , guardo bene è il pupo , vado verso il camion busso non c’è sara al ristorante , vado lo vedo seduto da solo a mangiare , mi vede sorride mi fà segno vado ci diamo la mano e mi dice , ma quant te se parti’ ( anche pupo era milanese a quei tempi lavorava per gatta poi si compero’ un magirus e venne a lavorare per (Maderna ) ordino e iniziamo a parlare , pupo ha una 20 -25 anni piu di me , mi dice ernesto ma perchè fai questo lavoro rispondo io sono una famiglia di trasportstori e tu , lui mi racconta che ha iniziato a lavorare tardi prima correva in moto famiglia benestante si è mangiato fuori tutto e adesso da un paio di anni si è messo a fare l’autista , dico ma hai sufficente esperienza per farlo , lui sorride e dice francamente no pero ho un grande spirito di avventura e di sfida con la vita , perlomeno è stato sincero , ( pupo mori giovane sui 53 anni ) quindi circa una decina di anni dopo questo incontro io e pupo non è che eravamo amicissimi ma dopo questa volta lo diventammo , passammo tutta la sera a parlare parlare parlare , non era uno stupido ma lui vedeva la vita alla sua maniera , la classica persona che viveva sopra le righe in ricerca continua con se stesso , anche Pupo andava a Teheran quindi abbiamo fatto da ankara il viaggio insieme .
Viaggiare insieme anche se non si lavora per la stessa firma è pericoloso , perchè se succede qualcosa non lo puoi abbandonare quindi se decidi di viaggiare con qualcuno devi sapere come è e come guida la (Turchia non è una passeggiata sopratutto d'inverno) partiamo la mattina dopo , e subito capisco che lui viaggia alla sua maniera mi sembra poco deciso , è lento ma va bene lo stesso penso cazzo cambia arriveremo un giorno dopo , passato yozgat entri nel far west , siamo ripeto nel 1975 ma qui è come nel 1930 , strade schifo , poco asfalto , non c’è niente solo miseria freddo e basta , il percorso è lentissimo già per se stesso in piu ‘ ci si mette anche lui a farlo piu lento hahahahhaha ma che cazzo , dopo 3 giorni arriviamo sotto una nevicata solita dal baba hotel Europa , il baba come al solito ha chiamato una ruspa e ha tolto un po’ di neve sul parcheggio davanti all’Hotel ( a quei tempi l’Hotel era una casa a un piano molto piccola ma a noi sembrava l’Hilton , scendiamo ci viene incontro il baba chiudiamo i camion ed entriamo , la solita stufa che è diventata rossa dal caldo piena di legna , nel salone il pavimento è terra battuta la stufa brucia legna e olio esausto una puzza tremenda ma bello caldo , fuori saremo a meno 20 gradi , ci sediamo e il baba ci dà quello che aveva formaggio di capra e miele direttamente dalle arnie , buonissimo li c’era una consuetudine avevamo lasciato dal baba diverse moka enormi e ogni autista che passava lasciava caffe buste di caffè cosi il baba’ lo faceva e guadagnava qualcosa , poi la solita gallina famosissima del baba stava su a bollire ore e ore ma era sempre dura hahahahahahhahaha, poi con pupo ricominciamo il discorso di qualche sera prima , il motivo e il male d’oriente , è una malattia misteriosa ti prende e non ti lascia piu’ per tutta la vita , anche queste amicizie iniziate sulla linea sono rimaste indistruttibile negli anni , sentiamo motore di camion che si ferma guardiamo fuori ma è tutto buio sembra un fiat 619 ed infatti lo è Enrico Borgonovi detto lo zingaro .
Enrico Borgonovi alla sua memoria
Enrico è di etnia sinti famiglia di giostrai , entra e con il suo fare ammicando ci saluta e si siede con noi , baba gli porta da mangiare , lui chiede di cosa parlavate di bello e lo tiriamo dentro nel ns discorso , chi meglio di lui sà come ti cambiano certe esperienze , chiediamo Enrico a te cosa ti ha spinto a fare l’autista Intercontinentale ,allora lui inizia a raccontare dice la mia famiglia ha girato mezza europa con le giostra , e lui sentiva la mancanza dei viaggi cosi’ approdo’ al camionismo internazionale , lui parla bene diverse lingue a modo suo è un personaggio particolare , certo ha il suo modo di fare fra il furbo e quello che te la vuole piazzare in quel posto ma alla fine è un bravo cristo pure lui , le ore passano e francamente nessuno ha voglia di andare a dormire nella cabina congelata , fra un caffè e l’altro qualcuno inizia ad addormentarsi sulla sedia , la stufa del baba fà il suo dovere scalda a piu’ non posso , e fuori nevica , quindi saremo a meno 5 gradi , Enrico è in fase di rientro da teheran e avevamo chiesto come era il kizildag e il tahir , lui dice solito casino niente di piu , il sonno arriva e ci addormentiamo sui tavoli ma al caldo , passano le ore albeggia sono con le ossa rotte hahahahahahaha pero’ ho dormito al caldo e non è poco , anche il baba ha dormito li su una sedia , penso che vita del cazzo che fà anche lui , il paese Imnranli e distante qualche km dalla casetta ristorante , il baba ha avuto questa idea della locanda e credo che almeno riesce a mantenere la sua famiglia , Imnranli è una zona curda e sono molto poveri è un paese in quota , ha estati caldissime e inverni terribili , li vivono di pastorizia e di niente , passa solo la E23 che è la spina dorsale della Turchia
E da li passano tutti ma propio tutti quelli che la attraversano e vanno in Iran , il boom del petrolio ha preso di contropiede tutti Turchia compresa che non era pronta ad affrontare il traffico e neanche nelle frontiere uguale a un casino della madonna , albeggia il baba è sveglio e mette su il caffè e piano piano si sveglia pupo e Enrico , facciamo colazione uova caffè formaggio e miele , poi dopo poco salutiamo Enrico ( Enrico è morto qualche anno fa aveva piu di 80 anni ) ripartiamo , superiamo l’incrocio di Imnranli e andiamo in direzione kizildag pass , ha smesso di nevicare ma è tutto ghiacciato penso spero siano già passati i gallion (grader) e le ruspe , verso l’ultima salita da lontano vedo camion fermi e di traverso , metto le 4 frecce e faccio segno a pupo che è dietro che mi fermo in piano lui capisce e ci fermiamo a montare le catene, scendiamo dai camion e ragioniamo su che catene montare sulla trazione semplici o doppie , dico aspetta un momento vedo pochi camion scendere credo sia brutta montiamo le doppie e fanculo , la scelta si è rivelata giusta , infatti salendo ci sono diversi camion fuori strada e uno ribaltato , è un iraniano e un paio di tedeschi messi male , arrivati in cima al karayollari ( la ns anas ) ci sono diversi camion fermi sul piazzale ci fermiamo per capire , la discesa che si vede è tutta ghiacciata ed c’è una colonna unica , dico a Pupo io monto una catena allo sterzo a sinistra e una sul primo asse del rimorchio sempre a sinistra lui dice anche io , poi aspettiamo un paio di ore per vedere se si muove qualcosa ma non si muove niente inutile iniziare la discesa , arriva il buio situazione invariata , ma verso mezzanotte la colonna si muove lo si capisce dalle luci , e iniziamo a scendere a passo d’uomo anche noi poi improvvisamente inizia a nevicare non si vede piu niente la colonna si ferma e sentiamo delle grida e rumori sembrano dei buoi ma che cazzo succede , un camion turco con sopra dei buoi si è rovesciato e gli animali sono stati catapultati nella neve in mezzo alla strada ma credo qualche bue è rimasto sotto al camion , chiudiamo le cabine e andiamo a vedere una scena apocalittica ci si presenta davanti , preferiamo tornare ai ns camion e ci diciamo per questa notte è finita qui , siamo fermi alla cazzo in discesa nevica ed è tutto ghiacciato peggio di cosi’ non poteva , cercando di capire se il camion stesse fermo e fare un punto fisso per capire al buio è impossibile , quindi motore in moto luci accese e guardo la distanza che ho con il camion davanti , ma non mi fido a buttarmi in branda quindi notte in bianco , ogni tanto vado a trovare pupo o lui viene da me , ogni volta ci facciamo un caffè e sigarette sigarette e caffè mentre continua a nevicare li avanti i buoi e le persone continuano a gridare , albeggia quelle classiche albe di merda ho la bocca impastata di sigarette il motore sempre a 800 giri per fortuna lo scania come riscaldamento va bene riesco a tenere nonostante i meno 10 fuori una discreta temperatura dentro , suono la tromba e metto le 4 frecce , infatti arriva pupo e il caffè era pronto , sale e dice cazzo ma che freddo sul 170 fà un freddo della madonna , dico perchè non sei stato qui redo di avere almeno 20 gradi + in cabina , è un alba del cazzo grigia fredda quello che vedi è solo neve e neve non si capisce se nevica oppure se il vento muove la neve che c’è , dico Pupo aspettiamo ancora mezzora che fà chiaro ,poi andiamo a vedere come è la situazione li davanti . urla non si sentivano piu ‘, ma era tutto fermo passa mezzora e scendiamo convinti che la strada era bloccata infatti anche a salire non passava nessuno , arriviamo li ed infatti la strada bloccata ci sono per terra diversi buoi morti e dei turchi che cercano di caricarli su un camion tutto il traffico è fermo il camion ribaltato invade tutte e due le corsie , diciamo come cazzo fanno ad arrivare qui i buldozer, passano le ore e tutti siamo li , il kizildag non scherza neanche lui con il freddo , neve va e viene ma smette poi ricomincia dopo qualche ora sentiamo rumore di un motore a tutto gas è un caterpillar arrivato da sotto spinge il camion turco ribaltato e apre una corsia , nella parte contraria alla nostra , bah dico a pupo ci vorrà poco noi siamo a 5-6 bilici indietro dal turco ribaltato quindi alla prima tornata passiamo ed infatti dopo una mezzora passiamo, la discesa è tutta ghiacciata scendiamo a 10 -15 km ora non finisce mai , verso sera pero’ siamo giu’ direzione Erzincian , ci troviamo sul altopiano piu freddo di tutta la turchia , non ci sono montagne che proteggono dal vento tira un aria fredda del cazzo , mi fermo dico pupo fermiamoci su qualche benzinaio a dormire , lui qui fà troppo freddo , lo so’ dico e se’ troviamo un altro casino davanti perdiamo un altra notte ?? quindi decidiamo che al primo benzinaio ci fermiamo perchè nei parcheggi non si puo’ nessuno ha pulito la neve e non si riesce ad entrare , arriviamo dopo un ora al benzinaio e ci fermiamo , faccio qualcosa da mangiare poi sempre in moto mi butto in branda togliendo solo gli stivali mi infilo nel sacco a pelo con la giacca a vento e fanculo , grande dormita , alle 5 mi sveglio tutto buio preparo il caffè e vado da pupo anche lui già sveglio scende e andiamo sullo scania a bere il caffè, tutti e due con i capelli arruffati senza lavarci a meno 20 gradi ci guardiamo lui mi dice devi vedere come sei conciato io rispondo vuoi uno specchio e ci mettiamo a ridere poi partiamo , passiamo Erzurum e sappiamo che ci stiamo avvicinando al ns terrore il tahir , la strada è perennemente bianca ghiaccio sembra un paesaggio lunare , travasiamo il gasolio dal semirimorchio solo nelle ore della giornata che crediamo piu calda , ma ci teniamo sempre i pieni nei serbatoi del trattore , eccoci Horasan ai piedi del tahir , le ruspe stanno lavorando per costruire la variante a destra del tahir dicono che la apriranno fra in paio di anni speriamo , certo non sarà asfaltata ma almeno non si fara' piu la mulattiera del tahir , ad Horasan come al solito facciamo la scorta di pane uova formaggio acqua .
Tahir
Il Tahir non è mai da sottovalutare mai sono 90 km ma ci puoi mettere 3 ore o 3 giorni a passarlo sempre che non succede niente , tutte le ditte di trasporto tutte hanno pagato il loro tributo al tahir nessuno ne è passato indenne il tahir non perdona nessuno , è pomeriggio verso le 2 ci guardiamo siamo fermi al parcheggio di horasan sempre in moto come tutti gli altri ma vediamo che nessuno esce dal parcheggio , brutto segnale , allora scendiamo e iniziamo a parlottare con gli autisti rumeni ecc chiediamo sapete come è il passo , questi dico brutto , ci guardiamo io e Pupo ne parleremo domani mattina inutile salire adesso ed essere certi di passare la notte svegli e in qualche situazione del cazzo la mattina dopo alle 5 sveglia caffè ci siamo spostati verso l’uscita del parcheggio , per vedere la strada , ma non passa nessuno in nessun senso di marcia , dico cià facciamoci un altro caffè e stiamo a vedere qui se non passano neanche i pulman è un brutto segno , potrebbe esserci il passo chiuso , verso le 8 passa un pulman in senso opposto e dopo lui iniziano ad arrivare camion , è il segnale immediatamente tutti sono pronti a partire e noi li anticipiamo via si parte , sino al paese Tahir niente di che catene montate pieno nel serbatoio e via tranquilli , mentre saliamo solite storie ci sono camion impiantati altri che li tirano qualcuno fuori strada ma si passa lentamente ma si passa , e su e giu ‘ arriviamo alla vetta il piu' è fatto , senza fermarci in vetta come al solito alla fontana scendiamo sempre incatenati e via cosi’ nel primo pomeriggio il Tahir è un ricordo mancano diversi km a Dogubayazit , verso tarda serata arriviamo a
Dogubayazit
ovviamente parcheggiamo al chiosco di Cemalettin in paese lui esce mi vede ci abbracciamo gli presento pupo ed entriamo nella casetta del chiosco , che dire Cemalettin Alcin il mio amico Turco Curdo , grande amicizia fra me e lui , ci parliamo un po’ in francese lui come detto studia università per corrispondenza , mangia pane e acqua li a Dogubayazit sono molto molto poveri è l’ultimo paese turco sovrastato dal monte Ararat e il castello di isac pasciàanche qui è una notte molto molto fredda la casetta del chiosco è un impasto di argilla paglia e sterco di animale , il tutto impastato , il pavimento è terra battuta , troneggia al centro una stufa che funziona a olio motore esausto stesso odore che c’è dal baba forse ancora piu’ pungente , il chiosco è sempre aperto e Cemalettin dorme quando puo’ e per mangiare idem , una cosa stupefacente , lui indossa una giacchetta nera e un paio di mocassini estivi e non sente il freddo ,fuori ci saranno meno 20 gradi , io e pupo tiriamo giu dal camion del mangiare fornello compreso e iniziamo a cucinare , saranno le 10 di sera e neanche Cemalettin ha mangiato con noi , facciamo spaghetti al tonno poi mangiamo 1 kg di spaghetti in tre hahahahahahahah considerando che io ai tempi ero circa 60 kg , poi parlando dico a Pupo cazzo ma che fame lui dice per forza è da ieri sera che non mangiamo un cazzo non mi mi ricordavo neanche , ore 23 notte fredda , iniziano i discorsi filosofici , sto sempre molto attento a non toccare l’aspetto religioso e politico ( questione curda) a quei tempi poco so’ ma so’ anche che è meglio non toccare il tasto ,per un po’ il discorso dei perchè e cemalettin mi racconta nel suo stentato francese la storia di Dogubayazit molto interessante degli ottomani delle guerre di Isac Pascia , è tutto strano il chiosco la casetta dai vetri la luna è alta e brilla gi odori sono quelli del medioriente un altro mondo un altra cultura , si fermano pochi camion internazionali al chiosco siamo a 30 km dal confine iraniano e tutti abbiamo calcolato il gasolio giusto per entrare in iran dove li’ costa quasi zero , quindi si ferma solo qualche ‘’apache ‘’ turco che non valica la frontiera , dogubayazit nel 1975 è paragonabile al medioevo e sono stato nel 2012 , a parte la nuova strada che non entra piu nel paese il resto è tutto uguale se non peggio , tornando al racconto , verso la mezzanotte arriva il padrone del chiosco è un ragazzotto sui 30 anni che io conoscevo già , anche lui mi abbraccia e si siede con noi , torno in cabina e prendo una bottiglia di martini e ci mettiamo a bere tutti insieme , nel frattempo pupo mette su la caffettiera grossa e la previsione della notte in bianco è certa , il ns pensiero va a Gurbulak la frontiera non sappiamo se c’è colonna o meno chiediamo ai due se hanno notizie e dicono che ci sono pochi camion in fila forse un km due max , tranquillizzati anche da quello , continiuamo ,la nottata cosi’ parlando di tutto salta fuori una kikka in tempi antichi vicino alla dogana ma in zona vietata agli stranieri era caduta una meteorite chiamta meteorite kukuruku o qualcosa dele genere che ha creato una enorme voragine , ovviamente loro dicono volonta di allah , poi il discorso va sull’Ararat e sul Arca , l’Ararat un antico vulcano secondo loro la leggenda dell’arca è vera ma essendo zona curda i militari e la polizia militare turca ( che non scherza) vieta qualsiasi ricerca sulla montagna , pensano il motivo sia che in antichi tunnel ci siano dei depositi militari segreti , non appena sentiamo questi discorsi ci allontaniamo immediatamente da quella conversazione e passiamo ad altro , loro sono molto incuriositi ci chiedono dell’Italia della mafia di Riva calciatore dei tempi e molto conosciuto anche in Turchia , intanto le ore passano la bottiglia di martini finisce , pupo và in cabina e torna con una bottiglia di ballantine azz solo wiski ci mancava io sempre stato astemio già con il martini ero a posto mi metto a bere wiski , 6 di mattina tutti e 4 imbriachi alla grande oramai ci capivamo alla perfezione anche in Turco e in Aramaico hahahahahahahahahahha aspettiamo di riprenderci alle 8 andiamo a fare un po’ di spesa pane uova formaggio , lasciamo una buona quantità a Cemalettin e partiamo , il mio racconto si ferma qui , ricordo con grande tristezza gli amici scomparsi e citati in questo racconto Pupo , ed Enrico , riposate in pace amici , Cemallettin c’è si è trasferito ad Istanbul da anni ci siamo sentiti tramite facebook con suo figlio circa 3 anni fa .Middle East Forewer
Mancioppi Domenico ( Pupo ) alla sua memoria
Cemaletti l'amico citato nel racconto , la foto me la ha mandata suo figlio ,scattata a Cipro nel 2014.
da anni vive ad Istanbul .
Cemalettin 1975