L’ altra Turchia Maggio 2012
IL TRAFFICO DI ISTANBUL
LA SPONDA DEL ASIA
Ultimo viaggio fu’ nel 1984 , fini l’epoca dell Orient Transport , i tempi cambiano , gli Iraniani si sono attrezzati , hanno flotte consistenti , la concorrenza dei Turchi anche loro organizzatissimi , ha fatto si’ che ai camion Europei non convenisse piu’ queste ro
Fine marzo 2012 esattamente 28 anni dopo , torna la nostalgia , sia della gioventu’ che di quei periodi , torna la voglia di rivedere le vecchie rotte , e inizio a pensare a un viaggio nel tempo , telefono a Gianni Zamblera l’amico di sempre dico cosa ne pensi se organizziamo un viaggio di ‘’là’’ lui al volo dice si , sulla pagina dei veterani di facebook posto e chiesi c’è l’idea di fare questo viaggio ; qualcuno di voi vuole venire ? a parole qualcuno dice di si’ poi sicuramente per motivi a loro validi cambiano idea , quindi gli unici partecipanti saremo , Io , Gianni ed Amilcare Zamblera ( 3 veterani ) e l’amico appassionato di viaggi fotografo scrittore Pasquale Caccavalle .
Primo Maggio , aereoporto di Malpensa si parte , volo Turkish Airlines , arrivo ad Istanbul aereoporto Ataturk , li noleggiamo un auto , ed inizia il viaggio , alla guida
Gianni , il caotico traffico domenicale ci investe subito , notiamo immediatamente una Turchia molto moderna , all’aereoporto avevamo comperato tessere magnetiche sia per l’autostrada sia per il passaggio sul ponte , che imbocchiamo dopo un ora lasciando la sponda dell’Europa e di fronte a noi L’Asia , mettere i
‘’piedi’’ sul suolo asiatico dop tutti questi anni provoca un emozione , il ponte è raccordato sia dalla tangenziale di Istanbul che dall’autostrada , bella incredibile
non riusciamo a capire nessun punto di riferimento sembra tutto nuovo e funzionale molto Europeo , dopo un paio di ore sosta , tentiamo un caffè turco area i servizio bella vediamo una scritta Express Caffè io e Gianni ci guardiamo caffè espresso in turchia ci chiediamo , ne approfittiamo era gradevole , riprende il viaggio , vediamo l’uscita Bolu , il vecchio passo ( ora c’è il traforo ) decidiamo di uscire nella ns mente c’è il ricordo del passo con tutti i ristoranti della famosa carne alla griglia , a parte uno scarsissimo traffico e un paio di camion nessuno , qualche lavoro in corso e una strada a 4 corsie , boh del vecchio bolu non troviamo traccia , poi riconosciamo i vecchi ristoranti quasi tutti chiusi abbandonati per effetto dell’autostrada , niente nessun ristorante dei ns ricordi aperto , superiamo il Bolu e rientriamo in autostrada , verso sera ci si presenta una grande area di servizio vediamo del fumo uscire dai camini , l’accostamento alla carne alla griglia è immediato quindi sosta , cena turca ristorante pulitissimo ,m metto alla guida e poi via verso Ankara , dove arriviamo verso le 23 , della ns Ankara non c’è piu’ niente , tutta una tangenziale , ovviamente siamo nel 2012 e stiamo usando un ‘’navigatore ‘’ si noi i veterani usiamo il navigatore , Ankara la tangenziale è enorme passano quasi 2 ore e riusciamo a trovare la E 23 , è tardi mezzanotte passata dobbiamo trovare un hotel , in una provincia di Ankara dove ci rendiamo conto che per effetto della tangenziale che a naso abbiamo capito che ci porta a Nord Est facendo il giro della città , è la una di notte periferia Est , il navigatore in mezzo ad un buio assoluto ci indica un Hotel , ci proviamo e riusciamo a dormire .
Prima mattina in territorio Turco, dop 28 anni , molto presto la ‘’truppa ‘’ bevendo il famoso caffè ‘’turco’’ con il fondo riprende la marcia Gianni alla guida , si avvicina Yozgat , i 3 veterani guardano e nessuno parla , poi mi giro e chiedo ad Amilkare ma tu ricordi qualcosa ? lui assolutamente niente , e tu Gianni risponde zero , strade a 4 corsie traffico zero , e iniziamo a chiederci ma dove sono i camion diretti In Iran , il percorso è velocissimo strade inimmaginabili larghissime belle , pranzo da qualche parte , e il viaggio prosegue velocissimo , fermato solo dalla polis che per eccesso di velocità ci dà una multa , incredibilmente non prendono soldi ma bisogna andare a pagare la multa in banca ( finiti anche i tempi delle mance ) i poliziotti sfoggiano divise ed abbigliamento modello americano , si riparte , sempre in 4 corsie , facciamo veramente fatica a riconoscere le ns strade , ma siamo in direzione Sivas , Imnranli cerchiamo l’Hotel Europa il Babà, ma non riusciamo ad identificarlo , è tutto diverso cambiato , con l’amaro in bocca superiamo Il Kizidag Pass ancje lui 4 corsie di uguale c’è solo la casa del Karayollari ( anas ) quindi via sino a Erzurum, , Hotel molto molto bello ( in turchia meglio scegliere un 4 stelle una singola và da 30 ai 40 euro per notte .
La partenza della mattina dopo è una tappa molto lunga prevede , il Thair ed arrivare sino al confine Turco Iraniano Gurbulak senza entrare in iran, ovviamente eccitati dall’idea del Tahir , sempre tutto in 4 corsie ,e notiamo che da molti km fatti ne stanno costruendo ancora una corsia in ogni senso di marcia , francamente non riusciamo a capire il perchè visto il traffico quasi zero a parte bilici nazionali turchi , eccoci Horasan ai piedi del tahir , sosta tecnica acquisto per una colazione a sacco , e poi via verso la variante del Tahir , qualche rarissimo camion salgono a 80 km ora noi andiamo sui 120 km ora , ecco l’uscita Tahir paese , entriamo e anche qui non riusciamo a trovare il vecchio percorso nel paese andiamo a naso
ultima casa ci sono dei turchi che stanno ristrutturando , chiediamo ,a vecchia strada del Tahir , risponde ‘’burdà ‘’ è questa ci dice non andate molto brutta , ringraziamo e continuiamo ( ma è una mulattiera ci diciamo ) in disuso oramai , usata solo da agricoltori locali , dopo poco la neve ancora presente e le buche create dal disgelo impediscono all’auto di proeguire e decidiamo di fare a malincuore un improbabile inversione , c’è il sole si stà bene stop sulla vecchia pista e pranzo , ( la variante odierna ha praticamente saltato il vecchio passo , difficile riconoscere il vecchio percorso ), dopo la colazione torniamo sui ns passi in direzione Gurbulak , superato Agri il territorio è uguale desertico a parte le solite 4 corsie il resto è uguale molto povero pieno territorio Curdo , il segnale inequivocabile sono le postazioni di cannoni su terrapieni solevati cingolati carri armati militari , postazioni fortificate ( qui non è cambiato nulla ) passiamo indenni dai controlli militari ed eccoci a Dogubayazit , l’utimo paese dell’ombelico del mondo , non si entra piu' in città , percorrendo la polverosa 4 corsie il paesaggio è desertico , pieno di tende dei profughi provenineti chissà da dove , bambini scalzi
la povertà qui non è cambiata negli anni , faticenti case a forma squadrata in forati pero’ hanno quasi tutte le paraboliche , povertà e tecnologia , descrivere Dogubayazit periferia e come faccio , sembra un ritorno al medioevo qui il tempo si è fermato , diversi parking TIR , recintati sempre dai forati , credo che farsi sparire qualcosa si questione di un millesimo di secondo in questa città di frontiera da ombelico del mondo , sostiamo senza mai lasciare l’auto targata Istanbul , e credo vista non molto bene dagli abitanti penseranno ( e questi 4 chi sono ) , dobbiamo percorre gli ultimi 30 km sino a gurbulak , uscendo dal paese a destra appesa sulla montagna c’è il palazzo ottomano del sultano Isac Pascià, e poi eccoci la fila di camion di postazioni fortificate militari è il segnale siamo a Gurbulak , la novità che c’è una stanga che da accesso alla frontiera vera e propia che si trova a meno di 1 km , e noi non la possiamo attraversare , facciamo qualche foto , e poi iniziamo il lungo viaggio verso erzurm , questa giornata è una tappa lunghissima dove si conclude a tarda serata nello stesso hotel del giorno prima .
Mattina seguente partenza , siamo contenti ma delusi abbiamo una grande incompiuta ma manca l’hotel Europa non lo abbiamo trovato , pero discutendo con gianni dico Gianni io sono sicuro ch era quella casa gialla che ti avevo indicato ,ma tu hai detto di no , vediamo un sostenuto traffico di TIR , ci fermiamo a fare rifornimento ed andiamo con una cartina in mano verso autisti Iraniani chiediamo ma voi da dove passate , e loro ci indicano una nuova strada piu a nord e molto piu bella e senza passi svelato il mistero , la strada imbocca molto molto prima del Kizildag , ecco perchè l’Hotel europa ha chiuso , decidiamo di tornare dalla vecchia strada dobbiamo trovare il ‘’ nonno ‘’ decisi piu’che mai , io alla guida supero il Kizildag , passo Imnranli vedo la casa gialla che avevo in testa nella mia mente e mi fermo , Gianni non è questa , prendo il mio Iphone vado su una vecchia foto del Hotel Europa dico guarda le finestre , lui dice si è questa iniziamo a essere agitati , c’è una anziana signora vicino alla casa che lavava dei panni mi avvicino e molto educatamente chiedo Hotel Europa burdà ( è qui ‘ ?) le faccio vedere la foto del nonno che ho sul telefono lei dice Taman ( una specie di si’ ) mi fà segno con le mani Babà dorme è morto , imbarazzati salutiamo andiamo verso l’auto la signora era salita , torna giu’ e ci chiama Ghel Ghel ( venite ) apre la porta ed eccolo il salone dell ‘ Hotel tutto uguale la stufa tutte le foto appese sui muri nelle bacheche , una emozione incredibile , Gianni il piu’ giovane autista dell’oriente di allora , si emoziona sino alle lacrime , rivede a 55 anni la sua gioventu’ le vite di sacrifico , gli stati d’animo passati nel caldo e nel freddo , rivediamo la mia fotografia , le foto di tutti gli amici dei pochi ancora viventi di quelli scomparsi , qui ci sono 40 anni di storie passate , di vite passate , di persone gli eroi del silenzio ,
con grandissima soddisfazione molta emozione , non volendo recare ulteriore disturbo alla signora , vado le bacio le mani e soffocando le lacrime come tutti noi usciamo , salendo in macchina , riprendendo il ritorno senza che nessuno dice una parola per un ora .
Tutto il resto è Middle East Forever
IL PERCORSO , IN NERO LA VECCHIA ROTTA , IN ROSSO L’ATTUALE ROTTA
2012 MAGGIO , AMILCARE , IO , GIANNI
DAVANTI AL EX HOTEL EUROPA
LA RIVELAZIONE 2012 MAGGIO INTERNO DEL EX HOTEL EUROPA