LA STORIA DI NATALE 2018
I MILANESI - A fine mese di novembre tramite agenzia di Milano abbiamo mandato i ns passaporti a Roma a fare i visti per TEHERAN ,sappiamo che il rischio di passare natale fuori è altissimo se non certo , io e Tonino ( penna bianca )seduti al bar stiamo cercando di capire come organizzarci pe rquesto viaggio destinazione IRAN, i ns Scania 111 il mio e 110 il suo sono a postissimo , gommati antineve , catene semplici e doppie appese dietro al trattore , i tanto amati da Tonino i cassetun , dove lui perennemente ha il dono della non organizzazione , tipo il pentulun della pasta nel cassetto del tratur , il sale e spaghetti nel cassettone del semirimorchio a sinistra , piatti e scolapasta e cambusa cassettone di destra , serbatoio da 1000 litri di traverso sotto al rimorchio , completano i serbatoi sul trattore uno a destra di 600 e un altro a sx di 400 , direi siamo a posto , fornelli fornelloni moka ecc scorta di caffe’ sem a post .
Tramite agenzia per visti sappiamo che fra 2 giorni li spediscono a Milano , quindi decidiamo data di carico , zona Agrate macchinari per un impianto SCARICO DOGANA KARAJGI TEHERAN, carico con sbaraccamento , legati i macchinari andiamo in pesa 12 tot piu o meno ciascuno , ovviamente come al solito abbiamo messo piu peso sulla trazione ( ralla ) , eravamo sulla pesa io e lui , ed iniziamo a fare solita discussione , che va’ avanti per ore poi all’improvviso come sempre Tonino mi dice , cia’ fa’ su un caffe’ , io ridendo prendo la moka e via , facciamo dogana ma non ‘’accendiamo il TIR ‘’ altrimenti potrebbe scadere , quindi in comune accordo , el me dis - te se’ cusa fem andem a fa’ il tir a Pordenone alla Sutes e sem a post , mi sembra un ottima idea .————————————————————————————————————
2 giorni dopo passaporti arrivati con tutti i visti necessari , e decidiamo di partire come al solito verso sera cosi ci facciamo la notte in bianco , se ghem de fa’ mi dice tonino , imbocchiamo la Venezia e via , nebbia freddo ma scarso traffico , casello di Venezia sorpassiamo un 682 bilico targato Genov con centina e placca TIR piombata , ci fermiamo a prendere un caffe’ al bar , e Tonino mi dice due l’andra’ il Genues , rispondo mai vist bo’ andra in yugo bulgaria non ne ho idea .
Sutes Pordenone acceso il tir
Primo pomeriggio ritiriamo i carnet e via per fernetti , pochi camion italiani credo perche ci stiamo avvicinando a natale per Europa non del est , andiamo nella baracca della dogana c’è la sciura Maria , riconosce Tonino , ehila’ milanes come ze , Tonino un bel uomo inizia a salutare e parlare con l’anziana ma gentilissima signora , un paio di ore facciamo il transito e via a Sezana Yugo , andiamo in una spedicja che ci fara’ il transito , oramai sera decidiamo di dormire li’ sul piazzale .
Sveglia presto partiti destinazione Belgrado ,pioviggina sperem se meta no a fiuca’ ( nevicare ) c’è un pezzo merdoso per arrivare all’autostrada sino postojna e se nevica suile salite sono casini,
Infatti inizia ma neve marcia , abbiamo davanti il Genovese che va piano , ce lo teniamo davanti impossibile sorpassare , poi in autostrada via , ma l’autostrada dura poco e finisce , quindi tutta normale detta ‘’ autoput ‘’ da noi soppraminata auto del put , sta albeggiando poco traffico ma soliti casini carri trainati da cavalli trattori agricoli vecchie auto , camion Tam vanno a 50 -60 km ora fondo sdrucciolevole , sorpassare con guida destra sempre casino , noi montato specchio interno in modo di vedere chi arriva a sinistra , dopo un bel 16-18 ore siamo al parking del hotel internazionale , inizia a nevicare freddo , andiamo a mangiare poi a dormire in Gabina ( cella frigorifera ) webasto non li ha nessuno .
Mattina dopo partiti tutto bianco senza catene riprendiamo la nazionale e attraversiamo Belgrado allora circonvallazione non c’era , fatto il discesone piano piano via verso nis ,ci sorpassa una Pallas targata asti penso boh chi sara’ è solo in auto ,penso qualche pazzo oppure non so’ , arriviamo verso sera , al park del campeggio , si mangia in prevalenza uova sode
Fa’ freddo , la mattina dopo vediamo il 682 di Genova park con tende tirate mezze tende , e c’è anche un Raba ungherese un po’ piu in la’ pochissimi camion , anche il raba tende tirate
Noi mettiamo in moto e dopo un paio di moke via , transito Yugo -Bulgaria indolore un oretta e passiamo , in Bulgaria niente autostrade , si passa in mezzo alle citta’ Plodviv Sofia ecc , strade in pave’ ogni tanto ci ferma la Polis , solita trattativa mancia ,inizia a nevischiare ma niente di che , poi verso sera al buio inizia la caccia al gasolio necessari fare i pieni , abbiamo cambiato in nero le Leve quindi costo gasolio molto molto poco , per evitare controlli della polizia nel senso loro vogliono biglietto cambio , noi abbiamo cambiato 50 mila lire in leve e ogni 200 litri circa andiamo a pagare e azzeriamo il contalitri dando la mancia al omino , operazione che ci vuole del tempo , fa’ freddo e nevica Stare giu’ ma ne vale la pena , fatto i pieni a tutti e due ne abbiamo per ENTRARE IN IRAN ,dove costa pochissimo e per strada su un park ci fermiamo a dormire ci sono anche 3 camion della Stouff francesi sara’ il loro ultimo anno poi la Stouff fallira’ , mattina dopo verso kapi kule , abbastanza ottimisti trovato poco traffico , invece eccola la coda malefica circa 10 km di coda , quindi minimo dai 2 ai 4 giorni per entrare nel piazzale della dogana di kapikule , Tonino avanti si ferma e scende , incomincia a sgranare il rosario mi guarda come se fosse colpa mia se c’è fila ovviamente inizia la discussione , intanto inizia a nevicare ,poi mi dice cia’ te se’ puse’ giuin met su la moka , e via cosi .
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I MILANESI PARTE 3
Tre giorni per entrare in piazzale turco ha nevicato palta a non finire affondi con gli scarponi è collosa non si riesce a caminare , andiamo all’ufficio di fantur e lasciamo i carnet tir e di passaggio e docs , e lui fara’ il transito , nella colonna dormito pochissimo se ti addormenti ti passano avanti quindi dormire con un occhio aperto , i nervi salgono qualche rissa con qualcuno che vuole fare il furbo
Da piazzale di kapo kuli usciamo dopo una 30 ina di ore spossati come al solito barbe lunghe sporchi di fango da buttare , diamo l’ennesimo ‘’ baxis ‘’ mancia per farci mettere il piombo turco sulla serpentina , poi come un miraggio si alza la stanga e siamo in territorio Turco a circa 200 km da Istabul , poco dopo Edirne una pattuglia della polis ci ferma dice pasport tu lo dai poi devi trattare per riprenderlo , ce la caviamo con un po’ di lire turche e via , i polis ridono ci dicono Gule Gule ( ciao ciao ) io penso ridendo vaffanculo e ripartiamo , Silvri mar nero , manca poco al Londra camping sogno un filetto con patate e una pepsi , verso sera entriamo al Londra pochi camion , preparo la borsetta asciugamani e vado verso le docce aria fredda doccia acqua fredda , solo a pensare di spogliarmi mi viene il male tonino nel altra doccia grida : casso ghe minga acqua calda se po no fa’ la docia insci , incazzati torniamo in gabina e scatta il piano b , pentolone della pasta acqua calda, prendo immancabile secchiello appeso nel gancio davanti dello Scania , lo sciacquo e riempio di acqua calda , Motore in moto mi lavo alla bene e meglio trasformando la gabina che era un casino in 2 casini e fra una bestemmia e l’altra riusciamo a lavarci , poi andiamo a mangiare , tonino ha l’abitudine di tenere soldi in un portagfoglio imboscato in gabina quindi gia’ in Italia inizia , te ghe’ des mila lira prestameli in yugo te ghe dinari damen 5 mila , in bugaria teghe leve prestem , in Turchia idem , quindi al ristorante penna e carta lui inizia , alura quant gu’ de dat ,rispondo boh lui Alura serum l’ha mi tu di’ ecc ecc ti te me impresta’ e avanti cosi’ raggiunta una cifra mi dice te li do’ in marchi ma ti te se’ dre’ a imbruiam , questo è il la’ e parte la rissa dico te se’ dre’ a fa’ tutt ti’, se la metti cosi non voglio niente , lui per stavolta la te va’ ben , ecchecazzo me li da’ e dice te dumandaru’ nient , mattina dopo Tonino mette in moto scende incazzato dalla gabina sale sulla mia e dice dove casso mi ahi nascosto il mio ‘’ quaglio’’ portafoglio , lo guardo dico ma te se’ dre’ a da’ i numer (non si ricordava piu’ dove aveva nascosto il Quaglio ‘’portafoglio ‘’ andiamo nella sua gabina io dico guarda li , guarda la’ e trova il ‘’quaglio’’ mi dice te vedet tu sapevi dove era quindi lo ai nascosto tu , poi mi schiaccia l’occhio e dice speta fu su’ mi la moka , (cosi era tonino risse coltelli in mano fra noi , poi in un secondo tutto tornava normale , partenza prestissimo per non prendere il traffico caotico di Istanbul , vediamo Di sfuggita il solito Genovese e il Raba ungherese anche loro in moto ma sdraiati nelle brande credo , e tanto per cambiare inizia a nevicare
Passiamo il ponte del Bosforo e siamo ufficialmente in Asia ,
Istanbul Ankara 500 km circa
Un po’ di nevischio ci rallenta la media , qualche incidente sul gerede , passiamo il passo del Bolu e via nonostante la partenza all’alba arriviamo al park del Omur hotel verso le 23 , trabulato sul bolu neve non fortissima da catene ma fondo stradale pessimo molto molto freddo , i camion turchi ( gli apachi ) cosi’ chiamati dagli stessi autisti turchi dei tir quasi tutti 3 assi gemellati carichi all’inverosimile e sempre in gabina minimo 3-4 persone praticamente guidano comme portavano i cammelli , cena all’omur hotel dopo una doccia calda e dormiamo li .
I MILANESI
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RIFLESSIONI DI UNA NOTTE TURCA
Omur hotel parking non ricordo bene siamo verso il 17-18 e forse il 21-22 dicembre , non riesco a dormire freddo , metto in moto il 111 tiro su a tendina del radiatore , metto a 800 giri acceleratore a mano e dopo un po’ arriva dalle ventole un po’ di aria tiepida , ci sono altri camion parcheggiati abbastanza lontano , nessun altro italiano , quindi me ne sbatto e lo tengo in moto , fumo e penso …… ovviamente penso a casa mi sono sposato nel 72 ma con la prima a moglie le cose non quadrano viviamo vite parallere , io pieno di amiche una vita disordinata , come sempre ho detto la figura di un autista del medioriente è fra un balordo ed un avventuriero siamo soppranominati i senza dio , a me del natale feste comandate compleanni mi frega niente ,in piu’ io non volevo fare l’autistra , costretto dal patrigno a 19 anni a dare le dimissioni nella azienda frabbrica di tv per salir giocoforza sul camion , fiat 690 macchina e rimorchio il millepiedi sulla linea Milano Roma velocita’ massima 55 km ora poi cambiammo il pignone e corona del differenziale furono 2 anni tremendi per me , imparai a guidare portavamo riviste settimanali edizione del lunedi’ mattina quindi sabato si partiva per Roma con sosta a chiusi Chianciano terme e alla domenica sera ripartivamo , mio padre socio con mio zio facevano una settimana per uno ed io fisso sul 690 tutte le domeniche fuori , dopo 2 anni feci prima la C poi la E , una sera tornai a casa tardi mio padre mi chiese dove sei stato dissi ho comperato un fiat 684 T , lui sobbalzo’ dalla sedia e mi chiese che lavoro farai ,risposi ho parlato con Giulio Maderna lavoro per loro , iniziai container , poi feci fare il doppio attacco aria in CH e mi misi a fare la svizzera , poi Austria Germania Francia ecc ecc ecc, nel 73 la mia famiglia compro un bar tabacchi e vendetti il 684, 1974 al bar arriva Tonino dice ciao ‘’vegn fora a vede’ ‘’ Scania 110 , ovviamente lo provai e a settembre fuori dal bar c’era il mio 111 grigio , era per me un modo di sganciarmi dalla famiglia da una moglie con la quale non c’era piu’ niente da dire, li in quella zona conobbi un ragazzo trentino studente universitario entrammo molto in confidenza lui non mi disse mai chi era questo un anno prima che arrivo’ tonino con il 110 al bar , c’era lo studente trentino e mi disse ma ti piace lo Scania risposi come fa’ a non piacermi , e lui allora disse sai chi è mio padre risposi chiaramente no , lui Armando Rangoni il titolare della italscania di trento un sabato andammo su io e lui e comperai il 111 , ricominciai a collaborare con Maderna Germania Spagna Olanda Danimarca Uk ecc ecc .
Tornando alle feste il Tonino idem non aveva nessun interesse solo che è cotretto a fare finta di interessarsi perchè a casa ha moglie e figli che stravedono per lui , purtroppo ha perso un figlio a causa operazione al cuore, duro ex pugile carattere molto scontroso incazzoso ma persona buona con un grande coraggio e cuore , modi bruschi , ma passa dal serio agli scherzi in un attimo , noi due ci conosciamo molto bene dai tempi fine anni 60 , ci siamo incontrati spesso e frequentati anche fuori dal lavoro è fra me e lui un rapporto strano di grande rispetto , ma tutte due caratteri ‘’ fumanti’’ quindi fra noi 10 discussioni al giorno per terminarle tutte nel nulla , ne io ne lui mai rancorosi , purtroppo capitato spesso che nel bel mezzo di una ns rissa qualcuno si metteva in mezzo per cercare di calmare gli animi , con il risultato che noi due ci scatenavamo contro i malcapitati , che si allontanavano dicendo ma voi siete due matti , e Tonino diceva ‘’ ades te le capida ‘’ ( adesso la ai capita ) , Tonino uno spirito zingaro un avventuroso di natura , io con giacca a vento sciarpa intorno alla testa ( odio i cappelli ) lui con sotto la canottiera e sopra la tuta in mezzo alla neve a meno 10 a montare le Catene mi vede cosi vestito e mi dice ‘’ ti te se’ minga nurmal ‘’ tu non sei normale , lo guardo e rispondo e ‘’ e ti che te se’ praticament in mudanda a meno 10 gradi invece sei normale ‘’ insulti da ambedue le parti , per immancabilmente cia’ fa’ su’ un caffe’ che fa’ fredd ………. Il Tonino chi lo ha conosciuto sa’ come era ……
Pero’ autista professionale al massimo mai visto fare un incidente ,mai uscito di strada , mai rimasto a piedi conosceva perfettamente le regole tir , transiti fuori orario , molto portato per le lingue , Tedesco Francese fluenti , e anche un bel po’ di Turco , quando entravamo in qualche ristorante turco entrava con una ‘’ TRONCIA’’ faccia che faceva paura nessuno reggeva il suo sguardo , saranno le 2 di notte sento le sue trombe tipo pulman Dudu Dudu , apro la tenda e’ li che fuma e mi fa’ segno fai il caffe’ apro il finestrino urlo vuoi partire , no fai il caffe’ che poi dormiamo
PARTE SEMIFINALE
Senza avere dormito molto ( come al solito ) sono le 6 esco dal sacco a pelo motore sempre in moto smesso di nevicare guardo termometro a bulbo attaccato con del nastro a un braccio dello specchio meno 15 gradi , ovviamente con il motore in moto vibrazioni a go go ma perlomeno sto al caldo , apro le tende convinto di andare a svegliare Tonino e in quel momento lui e davanti alla mia portiera con la moka Grossa in mano e dice ‘’casso te spetet a dervi’ la porta fa Fred ‘’ cazzo aspetti ad aprire la porta fa’ freddo ,sale gli dico ai premura e lui , manco per il bal gu fini il zucchero o per meglio dire devo prenderlo dal cassettone ma tutti lucchetti ghiacciati , io dico in quale cassettone A 3 OPPURE B 2 , avessi mai detto inizia rissa porco di qui porco di la’ , finisce rissa e moka , subito cia’ riempila che ne fem un altra , moka sigarette e via , non è la mattina giusta strada ghiacciata le moka diventano 3 -4 sigarette e passano le ore voglia di mettersi in strada poca ,partiamo piano piano cerchiamo di fare scaldare i metalli altrimenti facciamo secco il pacco di balestre e usciamo da ANKARA sotto una nevicata non forte ma attacca , dopo Ankara inizia il far west molti km di strada bianca stiamo distanti uno dall’altro per evitare qualche sasso che rimbalza e puo spaccare il parabrezza oppure qualche pezzo di neve ghiacciata , diverse ore dopo mai fermati chi ha fatto o fa’ l’autista sa’ come si fa’ a fare la pipi senza fermarsi e via cosi , diventi un pezzo unico con il sedile
Freddo freddo e freddo , e gli Scania fumano manca ossigeno , ma si sente la turbina che fischia come una musica , neanche fermati a mangiare , sigarette e spiluccavamo qualcosa sul cofano mentre guidavamo , in inverno in Anatolia fa buio presto tuti e due sappiamo che viaggiare al buio in zona ‘’ curda ‘’ non è consigliabile buche sopra buche tiriamo sino alle 22 poi ci fermiamo , qualcosa da mangiare al volo e schiantati nelle brande ma prima travasato gasolio dal rimorchio , fermi poco prima di SIVAS , domani abbiamo deciso tappa corta riposo dal Baba’ ( il nonno ) saranno circa 150 - 180 km da qui ma continua a nevicare copiosamente quindi si viaggia a 20-30 km ora , quando mancano un 80 km dal baba siamo costretti a montare le catene , nevica tipo bufera non si vede nulla ,viaggiando cosi’ piano dopo un tempo interminabile riusciamo a malapena ad orrizontarci ma vediamo una ruspa ferma a sinistra e riconosciamo la casetta del nonno che aveva fatto arrivare la ruspa per pulire un po’ il piazzale dove oramai c’erano mucchi di neve accumolati dalla ruspa , appena fermi esce il nonno ci abbracciamo ,lasciati motori in moto chiuso la gabina ed entriamo , stufa incandescente venendo da fuori dento caldissimo diri perfetto , subito i nipoti ci portano il chay e i sediamo con il nonno ad un tavolone , poco dopo non abbiamo sentito nulla ma dalla finestra intravvediamo una auto guardando meglio è una DS Citroen , Tonino dice sara’ minga quel targa’ Asti ,si apre la Porta entra un uomo con gli occhiali ci vede saluta dice buonasera con accento piemontese , gli rispondiamo diciamo se vuoi siediti con noi , non fa in tempo a sedersi si riapre la porta e spunta un uomo dietro la sagoma di un 682 , Tonino dice l’è quel de Genova lui sente e dice si sono io , tonino dice va’ che bella compagnia , guardiamo nel buio fuori non si vene niente di niente ad un tratto dei fari , sembra un camion si ferma nel piazzale , e poco dopo entra una persona , capiamo che non è italiano , lui entra e fa un gesto con la testa è moto infreddolito , Tonino inizia a parlargli tedesco lui risponde Magyar , viene al tavolo sono ISTVAN , ED INIZIANO TUTTE LE PRESENTAZIONI , IL PIEMONTESE IO SONO PASQUALE , IL GENOVESE IO SONO GIULIO Tonino si alza e dice SEDETEVI , E MI PRESENTA LUI E’ ERNESTO , IL TAVOLO E’ diventato piccolo ed i nipoti del Nonno prontamente ne hanno aggiunto un altro ……..
PARTE FINALE
Oramai tutti seduti al tavolo insieme Tonino inizia le presentazioni , io sono Tonino ma mi chiamano penna bianca , lui guardando me è L’Ernesto me Amis , il piemontese Io sono Pasquale , il genovese io Giulio , ed io Istvan
mi allontano un po’ dal tavolo con la solita sigaretta in bocca do’ uno sguardo in cucina diverse pentole sul fuoco , apro la porta buio nevica che dio la manda non passa nessuno fuori una coltre di neve alta , torno al tavolo mi metto la giacca a vento dico a Tonino dammi le cahiavi della portiera che vado a vedere ( lasciato camion in moto ) esco apro ad uno ad uno porte degli Scania guardo cruscotto tutto a posto , pratcamente le gabine coperte dalla neve parabrezza vetri pieni , mi fermo un attimo riaaccendo una sigaretta apro la portiera , in mezzo a sta’ bufera nessun rumore si sentono solo i motori dei camion ma rumori attutiti credo dalla neve , guardo la casetta del nonno si vedono solo le lucine delle finestre e della lampada esterna sulla porta d’ingresso , è tutto bianco di colpo mi rendo conto che è la sera della vigilia di natale in Europa ma non in Turchia per loro è un giorno qualunque è sabato 24 dicembre 1976 , sono le 18 di sera ma sembra notte fonda , non riesco neanche ad essere triste diciamo che sono incantato da quella strana sera, bufera i 4 camion parcheggiati la Citroen , la casetta del baba , non fa’ freddissimo ci saaranno 2-3 gradi meno butto la cicca ma prima riaccendo un altra sigaretta dal mozzicone , lancio il mozicone nella neve seguo il pezzettino incandescente , mi frego gli occhi penso che cazzo ho lanciato qualcosa ha preso fuoco vedo una luce rotonda , guardo bene anzi due poi dietro ne intravedo altre , sento rumore di motori , cazzo sono camion hanno riaperto la strada , iniziano ad entrare nel piazzale del nonno sono tutti incatenati , si abbassa un finestrino uno mi grida uhee’ milanes , guardo o cazzo è Giorgio Bonomi il bigote , ciao cusa te fe’ chi la sera de Nadal , mi risponde pota ghiom roba urgente poi zambetti ( titolare satim) el ma’ dit dai partes va in Iran che te do’ la buna ma ‘ ( mancia ) e go dit me partese , chiedo sei solo , lui mi guarda e dice se se’ mia perdit nisu’ som in tanc, diga al nono de metter su tanta roba de Maia , scende ci abbracciamo , mi dice ghe dre’ furietta Luciano Indalizio , poi ci sono anche tue paesani della Maderna , c’è ‘’Pupo’’ Mancioppi Domenico ,’’ Bibo’’ Guglielmo navoni , ‘’Nando ‘’( Gino Mori ) , Franco Secomandi ,
Poi i Zamblera Amilcare e Gianni suo figlio , inizio a dare ella madonna ma siamo tutti qui , intanto dalla porta si affaccia Tonino grida mi dice tuta a post , grido si si di al nonno che l’è dre’ a riva’ tuta la batteria saremo in totale una ventina di persone , immediatamente dopo l’avviso di Tonino esce il nipote del nonno che mette Ion moto la ruspa e cerca di pulire un po’ il piazzale
Nevica la ruspa i camion un casino della dall’ambiente ovattato sembra di essere in centro a Napoli , piano piano arrivano camion tutti capiscono chi c’è e iniziano a suonare le trombe , un momento magico , stanno arrivando tutti , Micheli Jaky suo fratello Sandro , Gambin , Bignami l Marenzi tutti e due i fratelli , Cosimo , Flaccadori Bernardo , Zanchetta di Ivrea con camion targato francese , c’è Achile Tarzan , Sandro corrotti , Colombani Il legionario ,Metello ,Aldo Patera , Piazza , Armando Torri , Marco Lupetto suo padre , Marziano ,Giorgio Valenti , Miki Martinelli , Andrea Pellegrinelli ,Giovanni Valenti , il pony , Beppe e Carlo Flaccadori , i due fratelli Milicevic , Fortini , Micheletti, Tognela ; Pasinotti,Martinelli , Giampy , Negri, Botturi,Rossi, Pradella Vasco Luigi , Rocci , Sant’ambrogio , Piero Sestini , Leonardo Detti il bimbo, Cecconi , Giovanni ed Ernesto Belei , Moreno , Aldo pagnocchina . Edoardo Bordiga e tanti altri ancora tutti insieme la vigilia di natale .
QUESTA E’ UNA DELLE TANTE STORIE DEL PERIODO ORIENT TRANSPORT , DOVE IN POSTI SPERDUTI NELLE VECCHIA ‘’VIA DELLA SETA’’ SI INCONTRAVANO PERSONE DIVERSE PROVENIENTI DA POSTI DIVERSI , MA TUTTI CON UN GRANDE CORAGGIO AFFRONTAVANO SITUAZIONI E DISAGI INCREDIBILI .
CON QUESTO RACCONTO INTENDIAMO RICORDARE TUTTI GLI AMICI COLLEGHI SCOMPARSI DI TUTTE LE NAZIONI , , AUGURANDO ALLE LORO FAMIGLIE E A TUTTE LE PERSONE CHE CI LEGGONO DA QUESTA SERA DEL 24 DICEMBRE 1976 IN QUESTO SPERDUTO POSTO DELL’ANATOLIA DAL HOTEL EUROPA DEL ‘’BABA’’. BUON NATALE
PS . OVVIAMENTE E’ UN RACCONTO SICURAMENTE ROMANZATO MA PRESO SPUNTO DA STORIE VERE E A NOI PIACE PENSARE SIA SUCCESSO COSI’ , HO CERCATO DI RICORDARE IL PIU’ POSSIBILE DEI COLLEGHI ED AMICI , SCUSANDOMI ANTICIPATAMENTE SE NON HO NOMINATO QUALCUNO , PUTROPPO TANTI COLLEGHI MOLTI DEI QUALI CITATI NON SONO PIU CON NOI .
UN GRAZIE DI CUORE HA CHI MI HA AIUTATO PER L STESURA DEI RACCONTI , GRAZIE A PASQUALE CACCAVALLE ( IL PIEMONTESE ), GRAZIE A GIANMAURO GAIA ( IL GENOVESE ) ,GRAZIE A EDO VAN AXEL ( L’UNGHERESE ) ,
PER IL RACCONTO DEI MILANESI OVVIAMENTE LO HO SCRITO IO
GRAZIE A TUTTI VOI CHE SEGUITE IL GRUPPO
MIDDLE EAST FOREWER