La 3°A ritiene ritiene giusta la collocazione dei paesi e sposa la tesi dei residenti, attaccati alle loro radici
La 3°B ritiene sbagliato restare a vivere alle pendici del vulcano. Troppo alto il rischio in caso di eruzione
Per un primo approccio
La gara fa parte di un torneo più ampio che vede tutte le classi terze affrontarsi su un tema di attualità. Ogni squadra rappresenta una classe ed è composta da cinque concorrenti. Un capitano, che ha il compito di aprire e chiudere il dibattito, due oratori che devono cercare di riempire di contenuti la tesi della squadra, ed infine due ricercatori, che sostengono i compagni nei momenti di difficoltà. La giuria, composta da docenti, deve attribuire un punteggio a ciascun intervento, considerando la chiarezza nell'esposizione, la ricchezza dei contenuti e l'incisività di presentazione.
Al dibattito partecipano tutte le terze della Piaget.
La Professoressa Righetti, ideatrice della gara, introduce l'argomento trattato e le regole del gioco.
Le classi preparano i loro interventi. Sullo sfondo i docenti della commissione giudicatrice.
I due capitani si danno battaglia cercando di smontare le tesi degli oratori che li hanno preceduti. Alla fine la 3A avrà la meglio sostenendo l'efficienza del centro di monitoraggio del vulcano e i danni economici che deriverebbero da una disurbanizzazione dell'area. A nulla è valsa l'ottima arte oratoria del capitano della 3B Pietro Orlandi.