5. Inno sinfonico ECCE PANIS di Giuseppe Scalella

P. Giuseppe Scalella O.S.A.

Inno sinfonico al Re dei Re

Un omaggio a M. I. Rupnik e al grande mosaico

della chiesa del Corpus Domini di Bologna

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© 2016 G. Scalella

(In fondo a questa pagina si trova il link per l'ascolto dell'opera montata con le immagini del mosaico)

Nell’estate del 2015 mi è capitato di passare per Bologna e di andare a vedere il grande mosaico di Rupnik nella chiesa parrocchiale del Corpus Domini. Eros Stivani, un grande amico bolognese e diacono permanente in quella parrocchia, si è prestato ad accompagnarmi e aiutarmi ad entrare nella indicibile bellezza di quell’opera.Conoscevo già l’arte musiva di Rupnik visitando nel 2010 la cripta di Padre Pio a S. Giovanni Rotondo, un’arte che mi ha affascinato da subito innanzitutto per il profondissimo senso del mistero che traspare dalle figure, poi per la grandezza della realizzazione: per vedere oggi opere musive di quelle proporzioni bisogna andare a Ravenna o visitare il duomo di Monreale a Palermo. Per queste bisogna tornare indietro di mille anni; per quelle di Ravenna di millecinquecento anni.Dell’arte di Rupnik, un sacerdote sloveno della Compagnia di Gesù, colpisce la semplicità e nello stesso tempo la profondità con cui illustra il mistero cristiano. Non ci sono interpretazioni soggettive o astrazioni teologiche ma la bellezza e la gioia di vivere l’evento cristiano così come esso si è posto nella storia: un Dio che scende dentro l’umanità attraverso Gesù, uomo-Dio, e la trasfigura, la riporta alla sua natura originaria, cioè a come è uscita dalle mani del Creatore.

Il mosaico del Corpus Domini illustra il mistero eucaristico che nasce dall’evento della morte e della resurrezione di Cristo e si dipana nel tempo come offerta e rendimento di grazie a Dio per aver donato agli uomini non qualcosa ma lui stesso in “corpo, sangue, anima e divinità” (Catechismo di S. Pio X). È da qui che nasce la gioia cristiana.

Guardando il mosaico già al primo impatto si avverte come di essere in un’atmosfera divina, come se Dio stesso ci abbracciasse e ci consolasse. È la stessa consapevolezza che cresce entrando poi nei particolari e fa sperimentare un godimento, un gusto imparagonabile a qualsiasi gusto terreno. Insomma, quando si è lì, davanti a quel Cristo con il volto sereno e le braccia allargate che domina tutta la scena, non si vorrebbe andare più via.

Quando Eros mi chiese di comporre dei brani musicali per commentare il mosaico ho avvertito tutta la sproporzione e l’incapacità di essere all’altezza di un tale compito. Prima di tutto perché non sono un musicista, poi perché un’opera come quella è indicibile, non si può commentare ma solo vivere e gustare. Lui mi ha incoraggiato e io ho tentato di balbettare qualcosa.

Quelli che seguono sono solo i miei piccoli balbettii.

1. OVERTURE

Il brano si apre con alcune note marcate dell’arpa come un cuore che batte quando si è davanti a qualcosa di più grande. Le note seguenti vogliono evocare lo sbocciare di un fiore o della vita che rinasce. (1.05) Gli archi si articolano in un crescendo e il violino, accompagnato dagli archi, inizia una melodia struggente come un cuore che si apre alla preghiera. (2.08) Sembra che il violino faccia fatica ad esprimere il suo dolore e tende a cadere ma l’orchestra lo sostiene e la sua preghiera riprende con intensità fino alla pacificazione finale.

2. DALLA TERRA AL CIELO

All’apertura del brano i due colpi di orchestra annunciano il dramma: l’uomo si è perso nel male. Il peccato lo ha sfigura-to e sperimenta la morte. (1.28) Il brano si interrompe all'improvviso perché si è intravista la possibilità di una speranza e inizia una melodia triste ma non tragica. (2.00) Il canto dell’oboe fa capire che la speranza è possibile perché è accaduto qualcosa che risolleva. (2.32) L’orchestra ci porta in un’atmosfera di paradiso dove la danza è segno di gioia, una gioia che si può perdere (3.18) (i violoncelli) ma che si può ritrovare e di cui si può godere.

3. ABRAMO E IL MISTERO

I corni e gli archi annunciano un dramma: il dialogo tra Abramo (il violino) e Dio (l’orchestra) che gli chiede di sacrificare il figlio Isacco. Abramo obbedisce (1.53) sapendo che Dio non è un estraneo, è la sua vita, per questo la sua obbedienza è lieta, non triste, anche se segnata dal dolore. La gioia di Abramo (3.00) e la risposta di Dio (il corno solista) è la conseguenza della sua fede intelligente.

4. L’OFFERTA

Melchisedek, re di Salem e sacerdote, pur non appartenendo al popolo d’Israele, offre a Dio pane e vino per ringraziarlo della vittoria di Abramo sui nemici (Gen 14,18ss). E’ figura di Cristo che offre se stesso per il riscatto degli uomini.

Il brano vuole interpretare il canto di Melchisedek, canto di gratitudine, misto di dolore e di sofferenza.

5. EMMAUS

L’oboe inizia il brano con un canto di tristezza e di delusione. I due di Emmaus camminano tristi (archi pizzicati) fin quando (2.19) qualcuno si avvicina a loro e gradatamente i loro animi si accendono e prendono forza e si aprono (3.42) a chi hanno riconosciuto come la loro speranza. Per questo tornano indietro con slancio (4.59) a dire agli altri amici quello che avevano visto.

6. IL PANE E LA TEMPESTA (Atti 27)

Il brano inizia descrivendo l’entusiasmo e la fatica del lavoro apostolico di Paolo e dei suoi compagni. (1.09) La nave prende il largo diretta in Italia ma ben presto Paolo avverte gli amici di una imminente tempesta (2.03) che poi si abbatterà sulla barca ma nessuno perderà la vita. (3.09) Paolo e i compagni approdano su un’isola e dopo quattordici giorni si nutrono di pane che Paolo benedice e distribuisce a tutti. È la Chiesa che sfida e vince con l’Eucarestia ogni tempesta della vita e restituisce agli uomini la speranza.

7. PRELUDIO IN MI B m PER ORGANO

Il preludio per organo è il brano finale. Eros, ascoltandolo, mi ha scritto: “Ci leggo un inizio, un centro e una fine. L'inizio e la fine richiamano la liturgia, il centro la vita. Come dire che dall'Eucaristia nasce la vita e la vita ritorna all'Eucaristia”.

Un grazie immenso a padre Rupnik che con la sua arte mi ha permesso di accostarmi come non mai al mistero eucaristico e a Eros che ha messo alla prova la mia decisione di avventurarmi in questa nuova impresa.

p. Giuseppe Scalella

Trovate qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=Kn7cpNCgw9I