SAGHMOSAVANK - HOVHANNAVANK

Il Monastero di Saghmosavank fu eretto nel 1215 sulla gola di Kasagh. Il sito fu scelto poiché era già luogo di eremitaggio. La Chiesa è imponente e fu importante probabilmente come scriptorium. Era ancora attiva poiché un piccolo altare e qualche tovaglia ne denotavano un uso quotidiano contrariamente alle molte chiese spoglie che visitammo.

All’esterno, nel retro, la profonda gola mi richiamò il genocidio. Forse fu in luoghi simili a quello che molte vite perirono tragicamente?

La possente Fortezza di Amberd a 2300 metri sul monte Aragats, domina la vallata e fu costruita nel XI – XIII sec. come importante piazzaforte ed avamposto militare. Il luogo però era già importante in epoca paleolitica ed attraverso i secoli. Già in epoca romana e cristiana un castello venne costruito e successivamente allargato. Sembra fosse ancora presente nel 7° sec. durante il periodo delle invasioni arabe e sembra fosse sede estiva dei re. Molte le vicissitudini da attribuire alla sua storia non ultima la sua distruzione, avvenuta nel 1236, da parte dei mongoli. Ricostruita, la fortezza perse la sua importanza e fu poi abbandonata alla fine del 14° sec.

I primi scavi per il suo recupero avvennero nel 20° sec. e negli anni 70 del secolo scorso cominciarono lavori di restauro e di consolidamento tuttora in corso.

Addossati alle mura furono rinvenuti i ruderi di un antico edificio termale.

Poco sotto vi è la Chiesa di Amberd di pietra grigia costruita nel 1026 sulla punta del promontorio.

Poco sopra la fortezza invece, un telone di plastica azzurra costituiva un dignitoso negozio di souvenir dove preziosi duduk (flauti) erano esposti in vetrina.

Ad Ashtarak il gas era convogliato in tubi che come una ragnatela in alto, sopra le strade, ricamavano il cielo. Qui visitammo la Cappella di Karmravor di pietra ruggine; è semplice e piccola ma con una cupola inconsueta e grande. Fu costruita nel VII sec. Sorge in alto rispetto al paese ed è protetta da mura. Intorno, al solito, vi è un cimitero con tombe e croci.

Nelle vicinanze, ci fermammo in un ristorante pretenzioso ed hollywoodiano che è stata la strana meta per un pranzo di lusso. Inimmaginabile perfino da noi un lusso così sfrenato. Quanto anacronismo e quanta diversità e contrasto.

Il Ristorante era inserito in un parco di meraviglie; fra fiume, laghetti, velieri e zoo. Vi erano anche “le donne del pane” che, rannicchiate a terra, preparavano sfoglie sottili da cuocere in un forno interrato alla maniera araba. Anche questo era da ammirare.

Il Monastero di Hovhannavank (Giovanni Battista) fu fondato nel V sec. e la Cattedrale fra il 1212-21. Il complesso, che doveva avere uno scriptorium, è stato edificato, in pietra ruggine e calda, sul bordo di una gola profonda e molto scoscesa, il Qaasakh River Canyon. Anche qui fu uno struggimento incredibile.

Da notare la cupola della Cattedrale, unica in Armenia con il tetto a forma di ombrello. Le mura della Chiesa sono ricoperte di iscrizioni lapidarie.

Il muro di cinta del Monastero è stato eretto su antichi resti di civiltà preesistenti.

Il restauro del Monastero, con materiale vario sparso a terra ed alta gru, era però fermo da 30 anni e l’esterno quindi era alquanto dissestato.

L’interno è maestoso e ricco di ornamenti e poi, a sublimare il ricordo, un gruppo di cantanti ci gratificò con canti della loro patria ma anche con un omaggio alla nostra Italia: “oh sole mio”.

Dai Maestri di musica del Conservatorio e dai cantanti del Coro della Cattedrale, fu uno straordinario e struggente addio a questa terra indimenticabile.

Come sarà oggi questo luogo del silenzio?