Chi siamo

La "Libera Casa contro le mafie per l'educazione alla legalità e alla giustizia" nasce, alla fine del 2010, dall’esigenza di alcuni cittadini di Cologno Monzese di sollecitare, anche nel nostro territorio, una maggiore attenzione ai temi della legalità e della lotta al sistema mafioso che sta penetrando l’economia e le istituzioni del nord Italia. La nostra città, infatti, grazie alla propria ubicazione nell’hinterland milanese e per i propri trascorsi storico-demografici, corre forti rischi di colonizzazione mafiosa, come provato dai più o meno recenti episodi di soggetti implicati in inchieste di criminalità organizzata e da alcune confische di beni situati nel nostro territorio.

Sorta inizialmente come semplice comitato, con il nome di "Casa contro le mafie", nel 2012 si struttura in autentica associazione e, in seguito ad un ulteriore avvicinamento all'organizzazione presieduta da Don Ciotti (di cui entra a far parte nel 2014, vedere attestato allegato) e con l'ulteriore fine di sottolineare la propria natura apartitica e aconfessionale e l'indipendenza rispetto a qualsiasi gruppo, movimento politico o istituzione, assume la designazione attuale. L'esigenza di autonomia non esclude, comunque, la cooperazione con altre realtà sociali del territorio che si dimostrino sensibili ai temi della legalità, al fine di ottimizzare l'efficacia della nostra azione. In tale ottica va vista la proficua collaborazione intrapresa nell'ultimo anno con la locale sezione dell'A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia).

Ci prefiggiamo di promuovere la lotta alla mafia coinvolgendo la cittadinanza intera: vogliamo sollecitare una maggiore attenzione al fenomeno tramite iniziative sociali e culturali. L’obiettivo è quindi il raggiungimento di una maggiore consapevolezza collettiva giacché, come affermano i magistrati in prima linea nella lotta al fenomeno, la mafia non può essere sconfitta soltanto dalle condanne e le confische, ma a queste deve affiancarsi una società civile consapevole e responsabile, che non lasci spazio ai comportamenti mafiosi.

A tal fine organizziamo attività rivolte sia agli adulti (conferenze e dibattiti con personalità ed esperti, proiezione di film, spettacoli teatrali e musicali ecc.) che ai ragazzi (progetti didattici che coinvolgono le scuole di ogni ordine e grado), nel convincimento che la lotta alla mafia debba essere condotta non solo dalle istituzioni ma anche da tutti noi con le armi della cultura e della difesa e affermazione dei diritti fondamentali dei cittadini.

Vogliamo, inoltre, sollecitare l’Amministrazione affinché adotti tutti gli strumenti necessari a tener fuori la mafia dalla gestione della città.

- Oltre ad aver spinto per la sottoscrizione, anche da parte del nostro Comune, di un protocollo di legalità presso la Prefettura con gli altri comuni del nord Milano (cosa avvenuta nel 2012)

- aver plaudito alla creazione di un sistema di controllo degli accessi nei cantieri (nel 2013)

- e di un assessorato alla legalità, che ha ottenuto l'adesione del nostro comune ad Avviso Pubblico (nel marzo 2015)

- ed aver spinto per l'adozione (avvenuta nel dicembre 2014 da parte della Giunta) della relativa Carta (codice etico per gli amministratori che comporta sanzioni per gli amministratori inadempienti e non dei semplici rimproveri verbali che lasciano il tempo che trovano, come previsto dal precedente codice approvato dal Consiglio comunale il 23 /10/2012!)

pensiamo:

- alla creazione di un Osservatorio della legalità con i comuni limitrofi

- a regole stringenti per gli appalti pubblici che prevedano (come suggerito con una nostra proposta di emendamento al PGT) eventuali premialità per le ditte che dimostrino un agire conforme a tutte le normative;

- a corsi di formazione per l'amministrazione e i suoi dipendenti.

- a un continuo monitoraggio (con relative proposte ed osservazioni) dei piani anticorruzione elaborati dall'amministrazione,

Vogliamo infine fare da pungolo ai partiti affinché questi impieghino al loro interno misure atte a sconfiggere quel comportamento apatico, fintamente ingenuo e omertoso che può diventare una porta d’ingresso della criminalità organizzata nelle istituzioni (per esempio al momento della composizione delle liste elettorali).


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