Svaneti: Zagar pass - Ushguli - Mestia 

(125 km off road)

Ushguli 2500 mt s.l.m. insediamento permanente piu' alto d'Europa (200 persone 70 famiglie)

L'arrivo sullo Svaneti a Ushguli attraverso lo Zagar Pass

Siamo al 16° giorno di viaggio 7 giugno 2013, ridiscendiamo la via della seta verso Tbilisi. Nel programma originale la sosta prima di affrontare lo Svaneti doveva essere a Kutaisi, visto che siamo in anticipo, decidiamo di continuare l’avvicinamento portandoci il più vicino possibile  allo Zagar pass. Ancora non sappiamo se sarà percorribile, potremo cosi chiedere informazioni e se confermate essere positive affrontare il passo più riposati con meno km sulle spalle, la meta di oggi è Lentekhi.

Sappiamo che in quelle zone essendoci solo villaggi non sarà facile trovare alloggio, arrivati a quello che pensiamo essere uno degli ultimi distributori di benzina la Transalp (avendo un autonomia ridotta in confronto ai due Panzer) fa il pieno, purtroppo hanno solo la Regular con 92 ottani (che unita all’altitudine del percorso creerà qualche problema alla Mitica) .

Siamo a Tsageri ed è a questo distributore che chiediamo a un poliziotto indicazioni su possibili hotel guest house, che ci conferma troveremo a Lentekhi.

Arrivati a Lentekhi veniamo accolti da una marea di bambini che con schiamazzi e vociare a frotte escono da ogni angolo e si precipitano sulla via principale, il villaggio è abbastanza desolante, con nemmeno l'ombra di ospitali strutture ristoranti o fast food, l’unica abitazione moderna in buono stato come è ricorrente da queste parti è la stazione di Polizia dove ci rechiamo a chiedere informazioni.

Nessun problema dice il comandante (cosi sembra) molto espansivo, gentile, sorridente c’è da dormire da mangiare.. anzi sembra che ci farà accompagnare "all'hotel" da un poliziotto con il pick up che seguiamo a ruota, molto gasati per l’aver ricevuto tanta disponibilità.

 

Ben presto arrivati a quella che doveva essere il nostro alloggio del giorno ci rendiamo conto che non si tratta di un hotel o qualcosa del genere, ma di una catapecchia mal messa che scopriamo poi essere la casa della mamma del poliziotto che ci ha accompagnato.

Fatiscenti le camere impensabile dormire sotto quelle coperte e lenzuola, (infatti dormiremo vestiti) bagno con turca all’esterno, servizi .. (vedi foto a lato)…perciò che dire ... sapevamo, eravamo preparati a situazioni estreme con possibili disagi, quindi non avendo alternative, un tetto sopra la testa e qualcosa da mangiare è meglio che niente.

Infatti si cena tutti assieme con la signora e i suoi due figli che poi scopriamo essere entrambi poliziotti, senza infamia e senza lode, qualcosa si mette sotto i denti.

A fatica a gesti riusciamo a capirci con i due poliziotti che non conoscono neanche una parola di inglese, sono tipi allegri, spiritosi, simpatici ci confermano che lo Zagar pass è aperto, è difficoltoso ma piano piano ci si arriva, addirittura dicono che allerteranno i loro colleghi di Ushguli del nostro passaggio. Per concludere la serata ci conducono con il pick up ad una fonte di acqua dove sgorga anche acqua effervescente a loro dire molto benefica.

Ci lasciamo cordialmente uno dei due ha il turno di lavoro e l’altro abita altrove....

ma il “bello”  deve ancora arrivare.... quando?

Quando chiediamo il conto alla signora …

rimaniamo esterrefatti  .. e non ci sbagliamo ..

Chiede proprio ben 150 lari circa 70 euro  (cifra che non abbiamo pagato neanche nei migliori hotel in Georgia).. pazzesco !!! e sembra irremovibile.

Gian sempre molto calmo e ponderato... si inalbera come non mai.....

Dopo un mercato di soldi che passano di mano in mano, diamo 100 lari circa 46 euro senza attendere replica e sconsolatamente andiamo a cercar di riposare un po’….


Sabato 8 giugno 2013 

Ed eccoci qui..si è dormito ben poco ....il giorno dello Svaneti e dello Zagar pass è arrivato...

Nei giorni scorsi ha piovuto, quel che più temevamo si è avverato, non ci voleva ...

ed anche oggi il tempo non promette niente di buono...

Qui il tracciato Gps ....

La strada sterrata che troviamo nella prima parte, costeggia il fiume è larga tortuosa ma solida ben drenata senza fango si procede bene, spesso in seconda marcia e per i primi 30 km, riusciamo a portarci ben avanti.

Le cose cambiano nella seconda parte, dove incontriamo alcuni villaggi di poche case come Lemzagori e Mele, qui sorgono le prime difficoltà essendo la strada pianeggiante, senza fondo, c’è ristagno d’acqua  (unito ad escrementi vari) si deve procedere molto lentamente, il fango e scivoloso e bisogna oltrepassare profonde pozzanghere che occupano l’intera carreggiata con interminabile saliscendi. 

Dice Angelo...inoltre c’è un altro aspetto che per me aumenta la difficoltà e sono i cani.

Se per qualcuno come Gian poteva non essere preoccupante per me lo era, soprattutto dopo aver letto il racconto nel forum di Mototurismo di qualcuno che è stato morsicato da un cane (anche se non qui) con conseguenze poco piacevoli, necessitando anche di cure ospedaliere.

E’ infatti passando in questi villaggi a una velocità che poteva essere solo ridotta, venivi inseguito inevitabilmente dai cani dei pastori che ringhiando fino a 20 cm dal tuo stinco, non davano troppa tranquillità, per fortuna nessuno è stato morso.

Arrivati ad un bivio, non trovando indicazioni, prendiamo la destra, ma ... qualcosa non quadra, preferiamo tornare nel villaggio appena lasciato a chiedere info sulla strada, (infatti sbagliavamo) si va a sinistra il percorso comunque è impegnativo non ti dà mai tregua, bisogna sempre essere concentrati  e ci vuole molto tempo per fare pochi km, il consumo di carburante è raddoppiato.

Il tratto più difficile per la pioggia (probabilmente con l’asciutto non sarebbe stato cosi) sono stati i 30 km centrali di fango e terreno scivoloso, prima d’arrivare all’ultimo tratto gli ultimi 8 km di rocce e sassi appuntiti verso lo Zagar pass.

Proprio in questo punto più difficile   ...  ... 

La rivalsa della Mitica sui due Panzer “teteschi” su uno scosceso tratto fangoso, nonostante i mugugni e il borbottio per la magra benzina (92 ottani)  che deve bersi,  la Mitica agile Transalp arriva in cima …., mentre i 2 Panzer ?! ....   ...... .....   i due panzer sono fermi, impantanati a metà strada.

Ragazzi… !!   Apo...ooo ... Giaa ..nnnn .. non è un dramma dai ...

non c’è da aggiungere altro nessun ma .. perche ..  però ...

La MITICA la e' arrivata . I panzer no. (punto).

Il primo a bloccarsi è Apo con il suo transatlantico, fatichiamo non poco a toglierlo dal solco di fango. Dopo un sopraluogo si decide che è meglio tornare indietro per un tratto di strada e fare il sentiero alternativo. Gian prova anche lui a lanciarsi, ma si blocca ed è costretto a far lo stesso percorso di Apo.

E’ proprio qui che perdiamo una buona mezz'ora, sprechiamo un sacco di energie preziose, la fatica comincia a farsi sentire, Le difficolta' ci sono, Apo che già aveva molte remore sul percorso di oggi, perde un po’ di fiducia in se stesso deprimendosi un attimo.

Facciamo una sosta ristoratrice e rigenerante il gruppo più che mai si ricompatta  dandosi forza e coraggio a vicenda, siamo arrivati fin qui mica molliamo ora  .... AVANTI !!... si riparte.

ma non è finita ...

Attimi di panico poco più avanti, prima di attaccare l'ultima salita dello Zagar,  mentre affrontiamo un tratto impegnativo (dove non lo era),  tenendoci d’occhio  sempre l’un l’altro, la Transalp non dà più trazione si blocca come se fosse in folle …. eppure la marcia è inserita …!

Mentre Gian era poco avanti riesco a farmi notare da Apo con gesti e grida… PROBLEMI Apo problem …fermati.

Un veloce occhiata verso il basso eeee.. Nooo!! C@..o… la catena è a terra, ci mancava anche questa ..!!

Visto dove ci troviamo, fuori dal mondo … (lungo l'intero tragitto, nessun anima viva incontrata) il battito sale a mille …. per un attimo siamo in Panico Totale.

Metto la moto sul cavalletto e con il compagno Apo ancor più preoccupato e agitato di me controlliamo meglio l'accaduto ..

Osservo subito che la catena non è rotta …

Respiro di sollievo !!!

e per di più, è ancora in posizione sul pignone ….

 iuuu ....!    Perfetto ..!!!

Intanto che Apo va alla sua moto a prendere dei guanti e qualche attrezzo è un gioco da ragazzi rimettere la catena sulla stella in posizione ed è sistemata.

Praticamente un ramo su questo tratto con detriti è andato ad infilzarsi fra catena e telaio facendola deragliare.

Si riparte con la catena un po’ più allentata ma senza problemi si va avanti..

Lo Zagar pass è vicino, con il traguardo ormai prossimo cresce il morale,

... pioviggina c'è nebbia bello lo scenario dei monti dei ghiacciai che abbiamo attorno. (c'e' meno neve che non sul passo di Abano nel Tusheti)

In noi c'è stanchezza affaticamento …. non è stato facile …. ma ce l’abbiamo fatta !!   manca poco a scollinare e la soddisfazione per l’impresa è grande e appagante. ..

 

Siamo nello Svaneti a Ushguli !!

 

E’ nostra convinzione che fare lo Zagar in particolar modo in senso antiorario, partendo da Lentekhi o Kutaisi sia più impegnativo, e con la pioggia, il terreno bagnato, e il nostro tipo di moto, non sia un “gioco da ragazzi”, bisogna essere preparati, consapevoli di aver di fronte un percorso lungo e impervio. 

Come l'abbiamo fatto noi .. , crediamo sia un tragitto che si possa fare tranquillamente con l’asciutto, anche se non facile. Impensabile comunque affrontarlo con passeggero al seguito e senza gomme artigliate con il bagnato.

 

La Polizia ci scorta all'alloggio di Lentekhi....

 ..un "vero hotel"...con tv satellitare ... !!!

prego accomodatevi....

..pronti per la toilette...

i servizi igenici....!!

 

...con vasca idromassaggio...!!!

Lasciamo Lentekhi ..verso il passo ..

le prime pozzanghere  ....

i primi cani...

Lo Zagar pass e' vicino....

 

 C'e' fango ....

  Apo con il suo transatlantico ..si blocca

 Il passo non e' lontano...

 Pioviggina  Apo mette l'antiacqua

 e' fatta .... stiamo per scollinare

Volevamo fare un autoscatto per immortalare il momento .....

ma complice la mancanza di forze ... 

il Transatlantico e' giu'...