Data pubblicazione: 3-mar-2011 23.32.39
COMITATO ANTINUCLEARE
La newsletter del Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese
Blog http://comitatoantinuclearebassoveronese.blogspot.com/
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Carissimi amici,
Il Governo ha presentato martedi una bozza che di fatto bloccherà il
fotovoltaico con effetto quasi immediato se non retroattivo. Tetto di
8.000 MW e stop agli incentivi un MW dopo. ...
http://www.energiafelice.it/2011/03/appello-per-il-fotovoltaico/
Ti invitiamo a mandare la seguente lettera, scaricabile allo stesso
link precedente, a:
segreteria.preside...@governo.it,
Segreteria.minis...@sviluppoeconomico.gov.it,
Saglia.segrete...@sviluppoeconomico.gov.it,
Segreteria.capogabine...@sviluppoeconomico.gov.it,
Ufficio.legislat...@sviluppoeconomico.gov.it,
segreteria.minis...@minambiente.it,
atelli.massimili...@minambiente.it, Lucarelli.pa...@minambiente.it,
Degiorgi.ma...@miniambiente.it,
segreteriaMinistroSacc...@lavoro.gov.it
in cc andrebbe messo il seguente indirizzo:
i...@sosrinnovabili.it
Ancora meglio se potete fare inviare anche dei fax. Vi fornisco i numeri di fax:
Presidenza del Consiglio dei Ministri: 06 67793067
Ministero dello Sviluppo economico: 06.47887964
Ministero dell'Ambiente: 0657288513
Ministero del Lavoro: 064821207
Se avete un profilo su Facebook, su Linkedin o su un altro social
network diffondete la lettera. Di silenzio si muore.
Testo del messaggio da spedire:
On. Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Ministro dello Sviluppo Economico
On. Ministro dell'ambiente, della tutela della natura e del mare
On. Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali
In questi giorni, si decide la morte per decreto delle energie
rinnovabili in Italia. Quindicimila famiglie rischiano di perdere in
pochi mesi il posto di lavoro, un indotto che occupa altre 100.000
persone sarà colpito. E' un prezzo altissimo, in termini sociali ed
economici, che verrà pagato da uno dei pochissimi settori produttivi
non colpiti dalla crisi e da un numero importante di lavoratori e
famiglie. E' quello che succederà se il Consiglio dei Ministri
approverà il decreto sulle rinnovabili nella versione che circola in
questi giorni all'interno del Parlamento e su cui si leggono
anticipazioni di stampa.
Dopo pochi mesi dalla (lungamente attesa) approvazione, nel mese di
agosto dello scorso anno, della legge sul nuovo conto energia, lo
scorso 31 gennaio la Commissione europea ha adottato, come noto, una
raccomandazione in cui invita gli Stati membri ad incoraggiare le
politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili, scoraggiando
esplicitamente strumenti normativi retroattivi, causa di incertezza
sul mercato e di congelamento degli investimenti.
A dispetto di queste premesse, nelle bozze del decreto legislativo
rinnovabili leggiamo la previsione di introdurre retroattivamente un
limite vincolante di 8.000 MW. Stop ai progetti autorizzati e in corso
di autorizzazione. Stop a molti cantieri in corso. Un vero e proprio
tetto al fotovoltaico, più di 6 volte inferiore a quello fissato dalla
Germania. È questa la prospettiva che annienterebbe il settore
fotovoltaico a partire dalla prossima settimana con l'eventuale
approvazione in Consiglio dei Ministri. A farne immediatamente le
spese saranno circa 150.000 lavoratori impiegati direttamente e
indirettamente nel fotovoltaico.
In queste condizioni un'industria nascente è condannata a morte prima
ancora di essere diventata pienamente adulta. Se nell'arco di pochi
giorni non si riuscirà a introdurre dei correttivi, il fotovoltaico
rischia una Caporetto, con ripercussioni molto pesanti sia in termini
occupazionali che di credibilità del sistema Paese. Mentre gli Stati
Uniti di Obama, pur in presenza di un taglio delle spese pubbliche
molto robusto, mantengono saldo il timone verso lo sviluppo delle
rinnovabili, l'Italia rischia un nuovo tracollo dopo quello degli anni
Ottanta.
Siamo sbigottiti, è incomprensibile. Non è abbastanza promuovere
l'ambiente e la salute di noi tutti, generare ricchezza e dare lavoro
a oltre 15.000 addetti diretti e fino a 100.000 indiretti, offrire
l'opportunità a oltre 160.000 famiglie di diventare indipendenti
energeticamente? Quali interessi si vogliono davvero tutelare? Chi
sono i poteri forti che stanno eliminando ad una ad una tutte le
rinnovabili? Prima l'eolico, oggi il fotovoltaico. Che destino attende
un paese che distrugge sistematicamente le proprie opportunità di
sviluppo?
Nonostante il parere positivo in sede di Commissioni Parlamentari (per
cui lo schema di decreto attuativo della direttiva 2009/28
sull'energia da fonti rinnovabili si inserisce nel quadro della
politica energetica europea volta a ridurre la dipendenza dalle fonti
combustibili fossili e le emissioni di CO2) il dibattito in corso,
specie per le notizie di stampa spesso espressione di interessi non
necessariamente palesi e esplicati in sede politica e sociale, sembra
preludere ad un intervento legislativo che andrà, si teme, in senso
diametralmente opposto a quello, voluto dalla Commissione, di
incoraggiamento delle politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili.
La realtà è diversa. A fronte di una crisi che non smette di mordere
il tessuto produttivo, è vero che il settore delle rinnovabili si
muove in netta controtendenza. Gli incentivi (che, ricordiamo, non
gravano sul bilancio dello Stato ma nemmeno su quello delle famiglie,
come invece si è letto in questi giorni) hanno creato un volano
virtuoso che ha consentito al Paese di riavvicinarsi al gruppo dei
paesi leader nel campo dell'innovazione e della capacità produttiva.
Il fotovoltaico, in un contesto così difficile come quello che abbiamo
visto delinearsi negli ultimi anni, rappresenta un settore in crescita
occupazionale e di fatturato, oltre che un settore tecnologicamente in
evoluzione.
Confidiamo nell'equilibrio e nella saggezza del Governo e del
Parlamento affinché si voglia intervenire per evitare che un altro
tassello della nostra economia cada vittima di contrapposti interessi
e di battaglie ideologiche. Confidiamo che saprete dare un futuro alle
nostre famiglie e ai nostri figli che si trovano oggi incolpevoli
nella precarietà e nell'incertezza."
Firma
PASSAPAROLA !