Hands

Le lancette del “cronoregolatore”

La prima fase da affrontare per realizzare le lancette è quella della scelta del disegno definitivo che dovrà integrarsi, armonizzarsi perfettamente con lo stile del quadrante e l’indicazione delle funzioni del movimento.

Ad esempio le loro dimensioni dovranno essere opportunamente proporzionate alla distanza di lettura del quadrante con i relativi indici o caratteri.

E’ necessario dunque eseguire un disegno che rappresenti in scala la forma definitiva delle lancette da realizzare.

Ho scelto di costruire 2 versioni con 2 materiali e finiture differenti: l’acciaio inox lucido, e l’acciaio temprato lucidato e poi azzurrato alla fiamma.

Ho praticato il foro d’accoppiamento all’asse del movimento sulla lastra spessore 2mm e ho tracciato con una punta dura e ben affilata la sagoma scelta per definire i limiti di taglio.

Con un seghetto o traforo per metalli ho quindi tagliato le forma grezza delle lancette.

Il bordo tagliato è stato poi limato e lucidato con tele abrasive via via sempre più fini fino ad ottenere la lucidatura con le tipiche paste abrasive, e pulitura con la ruota di feltro.

Le lancette del “cronoregolatore n°001”, come potete notare, erano piatte, mentre sui successivi ho voluto migliorarne l’estetica arrotondando la superficie in vista, per renderle più pregiate.

Con l’aiuto di un pezzo in alluminio, opportunamente sagomato con una lima, ho incollato la lancetta da lavorare con del “cianoacrilato” (super attack) in modo da tenerla ben ferma durante la lavorazione della superficie arrotondata.

Anche in questa fase si comincia utilizzando una lima ad ago, poi tele abrasive sempre meno ruvide fino alla lucidatura vera e propria.

La qualità della lucidatura è molto importante perché influenzerà il risultato finale della brunitura azzurra.

Una volta lucidata la si stacca dal pezzo di supporto rimuovendo, con una tela abrasiva, tutti i residui di colla che sicuramente si saranno attaccati alla superficie incollata.

Tutti i metalli si ossidano a contatto con l’aria, perciò è consigliabile oliare le lancette lucidate se si ha intenzione di azzurrarle non immediatamente, ma a distanza di qualche giorno, in modo da proteggerle dalla ossidazione naturale.


Brunitura azzurra/blu delle lancette

I risultati migliori si ottengono utilizzando tutti gli acciai da tempra molto ricchi di carbonio.

Le sigle unificate che li identificano sono C40, C60, C85, C100, in ordine crescente per contenuto percentuale di carbonio.

In commercio ho trovato un’ottima lamiera sp. 2mm temprata in C85. In questo stato era impossibile lavorarla per eccessiva durezza, si è reso quindi reso necessario un trattamento di “rinvenimento”, riscaldando i pezzi sul fornello di casa fino al colore arancio e raffreddando molto lentamente.

Con il “rinvenimento” la durezza si riduce di molto ma la resistenza di base di questi materiali rimane comunque adeguata allo scopo.

Per ottenere un buon risultato è fondamentale garantire un’uniforme distribuzione del calore e un lento riscaldamento soprattutto per pezzi con superfici ampie e spessori irregolari.

Ho costruito una sorta di pentola piegando una lamina in ottone, ottimo conduttore di calore, nella quale adagiare i pezzi da brunire sopra uno strato di trucioli d’ottone molto utili a distribuire uniformemente il calore, ricavati dalle lavorazioni di tornitura.

Mettere sul fuoco del fornello a gas la pentola per riscaldare i trucioli di ottone e bruciare le impurità in esse contenuti come tracce di lubrificante e polvere.

Occorre pulire e sgrassare gli oggetti da brunire senza toccarli con le mani, qualsiasi impurità grassa macchierà la superficie brunita in modo irreparabile; io utilizzo del comunissimo “tricloroetilene” per smacchiare C2HCl3 (la trielina).

Per effetto del riscaldamento noteremo dopo qualche minuto cambiare il colore dell’ossidazione. Il colore blu scuro arriverà immediatamente dopo il Grigio-rosso.

Bisogna fare molta attenzione a togliere dal fuoco la pentola al momento giusto per fare assumere alle parti la colorazione desiderata. Una volta comparso il blu scuro , se si continua a riscaldare, il pezzo diventerà sempre più grigio chiaro. Non toccare i pezzi durante il riscaldamento e il successivo raffreddamento, neanche con le pinze.

Suggerisco di anticipare il raffreddamento, prima di vedere comparire la tonalità desiderata.

Con un po’ di esperienza su parti di prova si acquisterà la dimestichezza necessaria.

Ecco il risultato finale

Se si dovesse ottenere erroneamente una tonalità indesiderata è possibile ripetere la brunitura dopo aver rimosso completamente lo strato di ossido e ripristinato la lucidatura iniziale.

Suggerisco di eseguire la brunitura in buone condizioni di luce naturale per poter valutare correttamente la variazione delle tonalità dell’acciaio, e soprattutto chiudere porte e finestre per evitare correnti d‘aria che potrebbero raffreddare parzialmente le superfici con il risultato di ottenerle colorate non uniformemente. Con un po’ di pratica si otterranno ottimi risultati.

Il metodo descritto appartiene ormai al passato, ma donerà sicuramente all’orologio un fascino intramontabile.

14 Agosto 2010

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