San Pietro

Santa Ecclesiae Parochialis Monasterii San Petri Mutinae

Già dai primi secoli dopo Cristo un Tempio era dedicato al Principe degli Apostoli,poi l'Abbazia dei Benedettini di San Pietro venne fondata ufficialmente nel 983,anno in cui si insediarono a Modena i seguaci di San Benedetto,un documento all'Archivio di Stato di Modena,ci dice che il Vescovo Giovanni nel 996 aveva deciso di edificare "ECCLESIA MUTINENSEM CIVITATEM SITA AD HONORUM BEATISSIMI PETRI APOSTOLORUM PRINCIPIS DEDICATA CENOBIUM MONACHORUM" donando il terreno sul quale sorgeva un piccolo Oratorio (eretto dal suo predecessore Vescovo Ildebrando) al Presbitero Don Stefano,Il Vescovo Giovanni impose ai Monaci la regola di San Benedetto.Il primo Convento di soli uomini nella Città di Modena,di cui si abbia notizia certa;Il Monastero godeva di alto prestigio,grazie alle donazioni dei Vescovi e di tanti Fedeli dal 998 al 1038,nel XIV Secolo la situazione cambiò drasticamente,il Vicario del Vescovo,Aldobrandino D'Este,visitò il Monastero trovandolo in misere condizioni economiche e abitato dal solo Monaco Nicolò,consegnatogli nel 1430 dal Pontefice Martino V,fino a chè Nicolò Rangone restitui' le sorti del Monastero,cosi che il 20 novembre del 1434 il Papa Eugenio IV lo diede alla Congregazione di Santa Giustina di Padova.Ricostruita a partire dal 1476 e terminata nel 1506.Rifinita con stipiti e frontali di marmo la bellissima Facciata del 1530 in cotto,attraversata da un Fregio in cotto,anche quest'ultimo del 1530,composto da figure marine intrecciate da satiri alati.I tre Porticati d'ingresso in Chiesa sono del 1549.Un documento certifica che nel 1588 il Monastero era tra i più importanti nella Città Geminiana.Alla fine del 1500 il monastero produceva farmaci a prezzi convenienti per infermi,ed anche quando il raccolto dei suoi terreni era scarso,rimanevano attivi nelle opere benefiche.La Chiesa a 3 Absidi poligonali e ben 5 Navate,sorrette da pilastri cruciformi,con capitelli in terracotta.Eleganti e stupendi apparati decorativi per tutto il perimentro,le ornamentazioni delle 18 Cappelle,9 per lato,fornirono a Modena uno sviluppo pittorico,grazie alle Pale realizzate per i loro Altari,alcune Cappelle dal 1505 (stato in cui la Chiesa si trovava ricostruita ma ancora scarna negli ornamenti) sono rimaste integre,cosi come altre sono state modificate,nel corso dei secoli,per cause di forza maggiore come il deterioramento del tempo,avvicendamenti bellici,terremoti e quant'altro,ma andiamo per ordine,entrando in Chiesa la prima Cappella a sx vede la Pala d'Altare di Ercole dell'Abate (1562-1613) nel Dipinto del 1603 viene raffigurata l'Annunciazione.Nella seconda Cappella a sx con Pala d'Altare di Giovanni Battista Guzzaletti (1726-1786) troviamo una copia di Giacinto Brandi (1621-1691) con raffigurato San Pietro che resuscita Tabita.Nella terza Cappella a sx di San Girolamo,troviamo l'Altare con Pala di Francesco Bianchi Ferrari (1460-1510) nel Dipinto la Madonna con il Bambino in trono e i Santi Girolamo e Sabastiano 1560,nella Predella Storie della Vita di San Girolamo,mentre nella Cimasa il Padre Eterno Benedicente.Nella quarta Cappella sx di San benedetto,troviamo un'altra Pala d'Altare di Ercole dell'Abate con raffigurato San Benedetto che resuscita un Fanciullo.Quinta Cappella a sx Pala d'Altare di Ercole Setti (1530-1617) con il Dipinto di Sant'Orsola e le Vergini compagne 1568.La sesta Cappella a sx vede la Pala d'altare di Giovanni Tarabaschi (deceduto nel 1563),raffigurante l'Orazione dell'Orto.Settima Cappella sx la Pala d'Altare di Filippo da Verona (di cui si hanno sue notizie nel primo quarto nel XVI secolo),la Madonna in Gloria,con il Bambino Gesù,San Geminiano e San Martino,nella Predella storie della vita di San Geminiano,cui viene raffigurato anche l'esorcismo della figlia dell'Imperatore Gioviano ed a fianco di questa scena,lo stesso Imperatore offre i doni al Patrono di Modena,nella Cimasa raffigurata La Pietà.Ottava Cappella a sx,Pala d'Altare con Crocefisso in stucco policromo (XVI Secolo) ai lati la Madonna e San Giovanni Evangelista (XIX Secolo).Nona Cappella a sx con l'Affresco del XII Secolo raffigurante Cristo fanciullo benedicente.Proseguendo nel perimetro della Chiesa,ci accingiamo nella Decima Cappella,situata a sinistra del Presbiterio,con la Pala d'Altare del XVII Secolo,nel Dipinto la Madonna della Ghiara adorata da San Ludovico Re di Francia.Eccoci nell'Altare Maggiore con ben 5 Dipinti,a sx La Pesca Miracolosa 1558 di Giovanni Battista Ingoni (1528-1608),poi un Dipinto raffigurante la Trasfigurazione di Girolamo Romanino (1528-1608),al Centro dell'Apside una copia di Nicolo dell'Abate (1509-1571) con il Martirio di San Pietro e San Paolo in un Dipinto di Francesco Stringa (1635-1709).Di Giovanni Battista Ingoni è anche il Dipinto a dx dell'Altare Maggiore,con l'Orazione nell'Orto.Per finire il quinto Dipinto è di Domenico Carnevale (1524-1579) raffigurante la Conversione di San Paolo.Rimanendo nella Cappella Maggiore troviamo il Coro Ligneo di San Giovanni Testi (1506-1590),formato da venti scanni inferiori e 29 postergali superiori,in quest'ultimi sono situati pannelli lignei con notevoli reffigurazioni intarsiate. del XVI Secolo,vi è anche un badalone con un ricco fregio intarsiato,in questo mobile-leggio gli sportelli sono intarsiati con eleganti racemi vegetali,con un mobile per contenere i libri corali,il badalone nella parte superiore finalizza con un cornamento intagliato;di memoria d'arte rinascimentale il Coro ligneo.Spostandoci alla destra del Presbiterio,troviamo la Cappella con le pareti decorate di motivi vegetali e raffigurazioni simboliche a stucco policromo,eseguite da Plastificatori nel 1628,al Centro della Cappella le Statue raffiguranti La Pietà 1544-46,opera eseguita per i Benedettini di San Pietro dal noto Plasticatore Antonio Begarelli (1499-1565),per l'antica Sala Capitolare del Monastero,il gruppo di Statue in Terracotta nel 1628 fu trasportato in una Nicchia appositamente costruita,denominata del Santissimo Sacramento.Il Begarelli (che era figlio di un fornaciaio del Monastero e Confratello in quanto aveva pronunciato il voto di castità) realizzò anche le 4 Statue dei Protettori dell'Ordine Riformato e della Chiesa,per il dormitorio del Monastero,con San Benedetto e la Madonna con il Bambino Gesù,sul lato sinistro,mentre sul lato destro troviamo le Statue di Santa Giustina e San Pietro;dal 1819 le Statue sono state collocate lungo la Navata centrale della Chiesa,alle quali si aggiungeranno altre due Statue del Begarelli,San Francesco e San Bonaventura,trasferite dalla Chiesa di San Francesco.Proseguiamo il giro trovandoci nella 9 Cappella a dx,dei Santi Pietro e Paolo,detta anche la Cappella delle Statue,ed è ancora il nostro Begarelli nella sua ultima Opera con Statue in terracotta,il suo ultimo Capolavoro di 500 anni circa,che diventò il suo Monumento Funebre nel 1885,(quando resero all'interno i suoi resti e posero una lapide sul fronte),sulla sommità vi è il Dio Padre e due Angeli ed all'interno del grande arco in alto la Madonna con il Bambino Gesù circondata da una Gloria di Angeli,mentre in basso San Geminiano,San Pietro,San Paolo e San Benedetto.

Dicitura nella Marmorea Lapide Funeraria di Antonio Begarelli sul fronte del suo ultimo Monumento:

OSSA ANTONII BEGARELLI PLASTAE O V CAL IAN M D LXV

E VETERE FAMILIAE HYPOGEO COLLECTA

HEC SUB OPUS AB IPSO INCHOATUM ET A LUDOVICO NEPOTE PERFECTVM

TRANSTVLIT XV CAL NOV AN M DCCC LXXV

IOAN BORCESISVS MONACHVS BENEDICT CASSIN CURIO

VT INSIGNORE CONDITORIO SERVARENTVR RELIQVIAE VIRI

QVI A MICH ANGELO BONARROTIO SIMVLACRA EIVS FICTILIA

CONTEMPLANTE SINGVLARE ILLVD PRAECONIVM MERVERIT

SI TERRA HAEC FIERET MARMOR VAE STATVIS ANTIQVIS

Nell'Ottava Cappella a dx la Madonna del Giglio con Pala d'Altare del XVII Secolo (copia da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (1609-1685).Settima Cappella a dx l'Assunzione della Vergine con Pala d'Altare di Gian Gherardo dalle Catene (1482-1542).Sesta Cappella a dx l'ho stesso Gian Gherardo dalle Catene dipinge la Madonna in Gloria,San Giovanni Battista e San Luca 1522-23.Quinta Cappella a dx Dipinto di Ercole dell'Abate (1562-1613) con il Martirio di San Giovanni Evangelista a Porta Latina 1594,Quarta Cappella a dx,il Dipinto di Ippolito Scarsella detto Scarsellino (1550-1620) con Santa Maria Maddalena in Orazione.Terza Cappella a dx,il Dipinto del maestro Celano Pelumii (attivo nel primo quarto del XVI Secolo) raffigurante la Madonna col Bambino in Gloria ed i Santi Sebastiano e Gregorio Magno,nella Predella Storie della Vita di San Sebastiano.Seconda Cappella a dx la Pala d'Altare di Pellegrino Munari(notizie del Pittore 1495-1523),nel Dipinto raffigurata La Pietà.Infine nella prima Cappela a destra del Battistero la Pala d'Altare di Carlo Rizzi (1685-1759) con Dipinto San Liborio,Santa Maria Maddalena e Angeli in volo che reggono l'immagine della Madonna della Ghiara 1730,inoltre troviamo al centro del pavimento della Cappella il Battistero,la Fonte Battesimale a forma di pisside con vasca a coperchio strigilati del 1532.Nella controFacciata della Chiesa il gigantesco Quadro rettangolare di Ercole Setti (1530-1617),raffigurante le Nozze di Cana,realizzato tra il 1588-1589,in antecedenza posizionato nel Refettorio di Osservanza,istituito il 28 Giugno del 1856 e denominato in tale modo per distinguerlo da un Refettorio di minori dimensioni denominato Di Ricreazione.la Chiesa e il Convento sono il maggiore monumento rinascimentale.All'inizio del Seicento San Pietro era il principale luogo per le Celebrazioni ufficiali di Casa D'Este nella Modena Capitale Ducale.

Nel sovrarco del Presbiterio la magnifica raffigurazione di Gesù che consegna le chiavi a San Pietro,datato 1872 eseguito dagli Artisti Carlo Goldoni (1822-1874) e Ferdinando Manzini (1817-1886).Non passa certo innosservato il maestoso Organo dipinto da Giovanni Tarabaschi nel 1546 con un complesso programma iconografico,la Cassa e la Cantoria sono del 1524,imponente nel quarto campato a sinistra della Navata centrale,realizzato da Giovanni Battista Facchetti da Brescia il cui nome si legge nella base delle Canne,l'Organo è ornato da raffigurazioni di pitti e altre figure fantastiche dedite a fare musica,cosi come vengono raffigurati Santi e Miracoli.Anche San Pietro subì la requisizione napoleonica,delle argenterie,i francesi ritenevano gli ordini religiosi,inutili sovrastrutture della Chiesa o forse scusante per portare via tanti beni di inestimabile valore.Nel Convento sono situati Dipinti di inestimabile valore,come la raffigurazione di San Benedetto e due Angeli,eseguito da Bonaventura Lamberti (1652-1721).San Giuseppe con Gesù Bambino in un Dipinto del modenese Carlo Rizzi (1685-1759).Davide unto da Saul,eseguito da Andrea Donducci detto il Mastelletta (1575-1655).Di un Pittore nordico della seconda metà del XVI Secolo la rappresentazione di San Benedetto nel Roveto,Opera in olio su tela di cm 90x180.La Sacra Famiglia con Sant'Elisabetta,San Giovannino,la Vergine Maria con Gesù Bambino,eseguito da Giulio Pippi detto Giulio Romano (1499-1546),questo Dipinto è una copia della Madonna della Perla 1520,conservato a Prado di Madrid.Antonio Maffi attivo nel XIX Secolo è l'Autore del Dipinto con la Madonna ed il Bambino Gesù Benedicente,detta Madonna di Fiorano è una copia di Ludovico Lana (1597-1646) conservato nella medesima Città Emiliana in Galleria Estense.Nel Convento è situato anche il Dipinto di Giacomo Cavedone (1577-1660) con il Battesimo di Cristo.I Suppellettili vanno ad arricchire e rendere di Encomiabile Grandiosità il Monastero Benedettino di San Pietro,con le sue eccellenze Architettoniche,Pittoriche e Scultoree,nel Convento troviamo,perfettamente conservata La Mitra (XIX Sec.) ed il Bastone Pastorale (XVI Sec.) dell'Abate di San Pietro,la stessa Mitra e Bastone Pastorale vengono raffigurati nel particolare dello stemma al centro di un Paliotto della metà del XVIII Secolo,situato nell'Altare della Sacrestia,il Paliotto in seta ricamato a punto posato con Argento filato,lamellare e riccio,a punto piatto la seta policroma,sopra al Paliotto la Pala dell'Altare e di Bartolomeo Cesi (1556-1629) con raffigurata l'Adorazione dei Magi.Nella Sacrestia del Convento vi sono mobili lignei intarsiati e decorati,di elevata bellezza,ultimati nel 1548 eseguiti da Gianfranco Brennona da Cremona,attivo nel XVI Secolo;altri Mobili lignei anch'essi con complesse intarsiature risalgono alla metà dell'ottocento.Parlando di Suppellettili,citiamo tra i tanti sacri oggetti due Pisside a Ostensorio,trasformate in Reliquiario a torretta,una in ottone ed una in rame,entrambe a fusione sbalzato,cesellato e dorato,sono dell'ultimo quarto del XVI Secolo.Il Reliquiario a piede(di Santa Maria Maddalena),calzato in un sandalo,della seconda metà del XVI Secolo,in argento sbalzato a fusione,inciso,cesellato e parzialmente dorato,con pietre dure incastonate.Del XVII Secolo la Raggera e del XVIII Sec.il piede e busto dell'Ostensorio Raggiato,in argento sbalzato a fusione,inciso e cesellato.Tra i tanti Suppellettili citiamo la Navicella Porta Incenso in Argento sbalzato a fusione e cesellato,della metà del XVII Secolo.Notevole il Reliquiario a Braccio 1901 di San Sisto Papa,in metallo sbalzato,cesellato e argentato.Citiamo il servizio da lavabo in Argento sbalzato,cesellato della metà del XIX Secolo;proseguendo con Croci e Calici,ma anche antiche Tappezzerie e storici Tessuti.Visitando la Chiesa si denota uno stile di Epoca Romana e Gotica,oltre gli aspetti di carattere rinascimentale.All'interno della Chiesa sono 14 i Paliotti degli Altari in scagliola policroma,nella prima Cappella a sx troviamo la raffigurazione della Vergina dell'Annunciazione eseguito tra il 1680 ed il 1690,da Felice Gianelli (di cui si hanno notizie dal 1687 al 1694),al centro del Paliotto la Vergine Assunta entro ampi girali,intrecciati e terminali a motivi floreali,al fianco del riquadro centrale due spazi tondeggianti,contenenti uccelli,altri 4 volatili sono situati nella parte superiore del Paliotto di cm 85x212.Nella terza Cappella a sx troviamo il Paliotto raffigurante San Francesco in preghiera,eseguito nel 1680,il Paliotto di cm 96x205 è realizzato da Marco Mazelli di cui si hanno notizine dal 1640 al 1713,il Paliotto è caratterizzato dalla geometria di tre cornici con al centro San Francesco orante in un tondo,mentre nelle cornici laterali due volatili.Nella quarta Cappella a sx troviamo ancora l'Artista Marco Mazelli che ci raffigura San Mauro,San Benedetto e San Placido,il Paliotto del 1690,misura cm 95x2,10,caratterizzato da decorazione quadrata e polilobata,che vede nei tre riquadri più grandi i tre Santi.Marco Mazelli è anche l'Artista del Paliotto della settima Cappella a sx,datato 1670 di cm 95x2,13 raffigura San Geminiano,San Martino e le Anime del Purgatorio,situate al centro,mentre ai lati San Geminiano riconoscibile subito con la sua Modena e la Ghirlandina,il motivo della cornice perimetrale è notevole con teschi,tiara papale,libri,calici,navicelle per incenso,clessidre ed altri oggetti.Nell'ottava Cappella a sx il Paliotto dell'Artista Giovan Marco Barzelli (1637.1693) raffigurante la Conversione di San Paolo il Paliotto di cm 94x206 è datato 1681,di motivo floreale la cornice perimetrale multicolore con anche due cartigli,cui d'entro dipinti dei volatili,al centro un quadrato con cornice decorata e contornata da un motivo floreale,la scena centrale illustra prima della caduta da cavallo,nell'apparizione di un lampo accecante.Troviamo ancora Giovan Marco Barzelli nella Cappella a sx del Presbiterio,raffigurante la Madonna della Mercede,il Paliotto datato 1683 è di cm 102x208,la Madonna della Misericordia all'interno di un quadrato al centro,contornato da un motivo floreale,ai lati del Paliotto sono raffigurati due vasi di fiori posti su piedistallo,la cornice perimetrale anch'essa floreale con in alto ed in basso due cartigli raffiguranti due volatili esotici su sfondo marino.Nella Mensa dell'Altare troviamo ben due Paliotti,il primo di cm 104x311 è di un'Artista di manifattura bolognese attivo nella prima metà del XVIII Secolo,ci raffigura il triregno con le chiavi di San Pietro,ai lati due cartigli contenenti vasi di fiori;il secondo Paliotto dell'Altare Maggiore eseguito da un'Artista seguace di Giovanni Massa (1660-1741) raffigura al centro San Pietro e San Paolo,datato anch'esso prima metà del XVIII Secolo,di cm 99x376,i due Santi raffigurati al centro,mentre nei lati del Paliotto due specchiature di Stemma di Famiglia modenese dei Sassi.Il nono Paliotto che andiamo a visitare è del già citato Marco Mazelli,vede al centro la raffigurazione di San Giuseppe,datato 1680-1690 di cm 96x205 è posto sulla destra del Presbiterio,in alto e nei lati una cornice perimetrale con Angeli,libri,campane e tanti oggetti che l'ho rendono suggestivo,ai lati troviamo due esotici Pappagalli.Il Decimo Paliotto che visitiamo è stuato nell'ottava Cappella a dx,troviamo un'altro già sopracitato Artista,Felice Giannelli,esecutore del Paliotto di cm 88x214 datato 1680-1690,raffigurante Sant'Orsola,il bordo superiore e dei due lati sono decorati a finti pizzi,il Paliotto è arricchito da motivi floreali.Settima Cappella a dx è il già citatissimo Marco Mazelli,autore quindi di parecchi Paliotti Sanpietrini,troviamo la raffigurazione dentro tre decorazioni geometriche polilombate intrecciate da motivi fitomorfi provenienti dai lati:al centro la Crocefissione ed ai lati San Pietro e San Paolo in questo Paliotto di cm 93x211 datato 1670-1700.Anche nella quarta Cappella a dx troviamo un già citato Artista,Felice Giannelli che raffigura nel Paliotto la Santa Maria Maddalena,datato 1680-1690 di cm 91x210,vede la scena centrale racchiusa in un cartiglio che ci presenta la Maddalena in uno sfondo paesaggistico,dal ricco cartiglio si dipanano due ampie cornucopie ed è circondata da formazioni vegetali di ogni tipo.Nella terza Cappella a dx il Paliotto raffigurante La Pietà,datato 1670-1680 di cm 96x214 vede come Autore ancora Marco Mazelli,ai lati del motivo centrale che vede Gesù sorretto da due Angeli e la Vergine Maria sullo sfondo,vi sono due volatili posati su di un ramo e dai volatili si dipanano motivi arborei e floreali.Ci troviamo nella prima Cappella a dx,Paliotto di un'Artista di Carpi(Mo) attivo agli inizi del XVIII secolo che ci raffigura il Battesimo di Cristo,il motivo centrale del Battesimo occupa tutto il Paliotto,solo il contorno vede una decorazione floreale interrotta nella parte superiore da una maschera antopomorfa.La Chiesa,che costeggia le Mura a Sud-Est della Città Antica,si tiene per mano con il Parco delle Mura;di fianco il grandissimo Monastero,complesso articolato e misterioso,il quale venne ridimensionato,in una parte oggi risiedono gli Uffizi Giudiziari.Uffici del Giudice di Pace,con Cancelleria Civile e Penale,mentre i Padri Benedettini occupano anche spazi non più utilizzati per opere benefiche dirette e indirette come la Charitas,la Mensa,Scout ed Archivio Storico Scoutismo.

All'interno della Chiesa l'Antica Libreria dei Benedettini,fornitissima,ricca di documenti è detta anche Scriptorium,il prestigio della Biblioteca non è solo di carattere storico ma anche qualitativo,in quanto vi è l'alto livello di teologia alla quale i Benedettini erano culturalmente editi.

Entrando nelle cinque navate della Chiesa,a sinistra,troviamo anche l'ingresso dell'Antica Spezieria Monastica.

San Pietro capitolo I

San Pietro capitolo II

San Pietro capitolo III

PREGHIERA A S.PIETRO

O glorioso San Pietro,/che in premio della vostra fede pia e generosa,/della vostra profonda e sincera umiltà', del vostro ardente amore,

foste da Gesù' Cristo contraddistinto coi privilegi più' singolari/e specialmente col principato su tutti gli Apostoli,

col primato su tutta la Chiesa, della quale foste pure costituito pietra e fondamento,/otteneteci la grazia di una fede viva che non abbia timore di palesarsi

apertamente nella sua integrità' e nelle sue manifestazioni,/e dare all'occorrenza anche il sangue e la vita anziché' venire meno giammai.

Impetrateci vero attaccamento alla nostra Santa Madre Chiesa,/fate che ci teniamo sinceramente e sempre strettamente uniti al Romano Pontefice,

l'erede della vostra fede, della vostra autorità',/unico vero Capo visibile della Chiesa Cattolica,

che è quell'Arca misteriosa fuori della quale non v'è salvezza./Fate che seguiamo docili gli ammaestramenti e i consigli e ne osserviamo i precetti,

al fine di poter giungere un giorno all'eterno premio del Cielo.

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