San Domenico

Ecclesie S.Dominicis

In Piazza San Domenico a fianco del Palazzo Ducale vi è la Chiesa dedicata al Fondatore dell'Ordine dei Predicatori San Domenico di Guzman.Il Santo era un Traumaturgo e fondò l'Ordine dei Domenicani,Frati Predicatori impegnati nel combattere l'eresia albigese attraverso la persuasione e quando necessario anche con il potere dell'inquisizione.

Domenico di Guzman,nato in Castiglia nel 1170,fece molti miracoli.Nel 1200 vi fu un clima intenso di rinnovamento spirituale che nei primi anni del XIII Secolo caratterizzò un fermento di Ordini Religiosi con Francescani,

Carmelitani... ed appunto Domenicani,anche Modena in tale periodo vide queste Confraternite stabilirsi nel propio tessuto religioso.I Domenicani in Città,grazie all'operosità,diventarono molto forti è sufficiente dire che Domenicani furono il Vescovo Beato Alberto Boschetti deceduto nel 1264,il Beato Marco Scalabrini (detto da Modena) morto a Pesaro nel 1498,fu famoso Traumaturgo e Predicatore.Monsignor Egidio Foscherari morto nel 1564 che fu valente Teologo nel Concilio di Trento,il Cardinale Tommaso Badia,Dotto Teologo e Maestro dei Sacri Palazzi al tempo della rivolta luterana.Di fianco alla Chiesa vi era il Tribunale dell'Inquisizione e furono propio i sopraelelencati,ad avere la direzione in quanto di enorme valenza intellettuale.In seguito l'edificio fu l'Accademia Atestina di Belle Arti,che fu voluta da Ercole III nel 1785;oggi è l'Istituto d'Arte A.Venturi.

L'antica Chiesa ancora dedicata a San Matteo,era frequentata da illustri,che erano attratti da l'esempio dei Confratelli Domenicani,anche il Duca Cesare d'Este,venne accolto come penitente e figlio spirituale,lui come altre autorità e personaggi di spicco,vollero farsi seppellire in Chiesa,che nel 1395 assunse il nome di San Domenico.Dell'Antica Chiesa Medievale vi sono memorie già dal 1243 sulla loro fabbricazione della Chiesa di San Matteo,cosi come del loro Convento.Un documento del 7 Maggio 1244 dice che il Vescovo di Modena Alberto Boschetti concesse ai Frati la costruzione su quel terreno di propietà del Capitolo della Cattedrale (Ecclesie Majoris) dando aiuto al Priore Provinciale Frate Filippo.La Facciata della Chiesa a un portale in marmo e sopra vi è un finestrone a balaustra;nel Timpano si trova un'antico Affresco rappresentante San Domenico,si presume che la provenienza sia della primordiale Chiesa che non venne completamente abbattuta ma ampliata e riqualificata,in sostanza sorse conservando la preesistente San Matteo tra il 1430 ed il 1450.San Domenico venne consacrata nel 1451.Memorie lasciate dal Vescovo Silingardi: ... FUIT CONSECRATA FRATRUM PREDICATORUM ECCLESIA DE ANNO 1451 DIE 13 SEPTEMBRIS...

Nel 1602 la Chiesa venne ampliata e modernizzata,nel 1638 fu ancora notevolmente rivista,poi nel 1707/8 l'edificio fu demolito,per fare allargare il Palazzo Ducale in fase di ultimazione.La nuova Chiesa di San Domenico nacque su progetto iniziale di Giuseppe Torri,ma il disegno finale appartiene a Tommaso Bezzi,che era l'Ingegnere Ducale,morto nel 1729.La Chiesa nuova fu inaugurata il 7 Gennaio 1731,con la facciata rivolta da altro lato.La Chiesa dopo il periodo napoleonico,grazie l Duca Francesco IV che si tornò per l'avvenuta restaurazione in Città degli Estensi,il 19 novembre del 1817 emanò un decreto che fosse ristabilito il Convento Domenicano ed il 5 Dicembre i Domenicani rivestirono l'abito,però non tutto l'edificio gli venne concesso in quanto una parte di esso era ad uso degli uffizi reali.Il 13 Maggio 1944 venne danneggiata gravemente l'Abside dai bombardamenti,distruggendo l'Affresco del Catino,rappresentante la gloria di San Domenico.Gli ultimi lavori di consolidamento avvennero nel 1991/92.

L'interno della Chiesa è ampio ed a forma ellittica,a una grande Cupola sostenuta da quattro coppie di colonne abbinate,con capitelli compositi.Nelle Nicchie vi sono Statue in stucco dei quattro Evangelisti e sono Opere del bolognese Giuseppe Maria Mazza (1653-1741).I Quadri che rappresentano episodi della vita di San Domenico sono del famoso Antonio Consetti (1686-1766).Il Pavimento a mosaico con lo Stemma dei Domenicani al centro,fu compiuto nel 1915.Nella Crociera a destra vi è l'Altare di San Pietro Martire con la Pala d'Altare che lo raffigura assassinato da un sicario,l'Opera di grande impatto visivo è del bolognese Francesco Monti (1685-1768).Poi troviamo l'Altare della Beata Vergine del Rosario con pregiati marmi e bronzi,Opera del veneto Giuseppe Tozzetti 1720,ai lati dell'elegante altare due grandi Statue con Santa Caterina da Siena e San Domenico.I due Angeli sul frontone sono del modenese Pietro Battaglioli (XVIII Secolo),al centro dell'Altare troviamo la Nicchia con la Statua in stucco della B.V del Rosario (XVIII Secolo) circondata da 15 Medaglioni (in Bronzo) dei Misteri del Rosario,eseguiti su disegno del sopracitato Consetti.Infine nella Crociera a dx troviamo l'Altare di San Tommaso d'Acquino,costruito a spese del Conte Don Ottavio Rangoni e dei Padri nel 1746.La Pala d'Altare raffigura il Santo con un'Angelo che gli mostra il Crocefisso,l'Opera è del veronese Cignaroli (1706-1770),lo sportello del Tabernacolo (Cristo che sazia le turbe) è stato dipinto dal grande Francesco Vellani (1688-1768),sotto la Mensa una ricca urna lignea contenente il corpo del Beato Marco da Modena,traslato da Pesaro il 19 Ottobre 1949.Entrando in Sacrestia (che nel 1765 venne ridimensionata cosi come la troviamo oggi),troviamo pregevoli Armadi in noce ad intarsio della prima metà del XVIII Secolo,i bellissimi Armadi vennero fatti ripristinare dal Parroco P.Gambetta nel 1900;inoltre vi è anche la Pala d'Altare con il Martirio della Compatrona della Chiesa,Sant'Agata.L'Opera appartiene a Giulio Secchiari deceduto nel 1631,vi sono poi quattro Ovali (XVIII Secolo) ritraenti i Papi,appartenenti all'Ordine Domenicano.La Volta della Sacrestia dipinta ad Affresco fu ritoccata nel 1899.Il Presbiterio a una Tela nell'Abside con Re Davide che accompagna con l'Arpa Angeli Cantori,di Ignazio Stern (1680-1748).Vi è il Coro in pregiato Ligneo noce e intagliato ( XVIII Secolo),lo Scanno centrale del Priore,racchiude un bellissimo intarsio,mentre nel Coro Ligneo,andato perduto,appartenente alla primordiale Chiesa,i lavori furono eseguiti da Bartolomeo Bonasia,modenese deceduto nel 1527,come nel 1533,anno in cui vennero eseguite le Pitture nel Coro.Il Lancellotti a testimonianza di tali Opere scrisse: << in el muro del pontillo verso el Coro la istoria de S.Geminiano Patrono nostro del miracolo contro li franxesi >>,ci indica poi in un'altro documento che nel 1602 vennero sfortunatamente distrutte nell'allargamento di tale Coro,concludiamo questa parentesi,facendo presente che fino a tale periodo,vengono ricordate altre Opere Pittoriche non più esistenti.Nel 1899 il Parroco P.Gambetta,fece il Pavimento Ligneo del Coro.Nel Presbiterio c'è l'Organo realizzato dalla Ditta Ruffatti di Padova,nella Chiesa antica un documento riporta che l'Organo esistente venne sostituito nel 1532 e fu inaugurato il giorno di San Domenico (4 Agosto).Proseguendo il giro troviamo la Cappellina della Madonna Addolorata che fu eretta nel 1915 a spese della Famiglia Prampolini,nella Nicchia la Statua con la B.V. Addolorata tra due Angeli,sotto la Mensa,la Statua in stucco rappresentante Gesù Cristo nel Sepolcro,risalente la fine del 500.Poi troviamo il Pulpito con un bellissimo lavoro in Noce del XVIII Secolo.Arrivati nella Crociera a sinistra,troviamo l'Altare di San Pio V Papa,in pregevoli marmi,costruito a spese del Conte Don Ottavio Rangoni nel 1745 su disegno di Giuseppe Veronese.La Pala d'Altare rappresenta il Santo che in mezzo ad Angeli riceve l'Annunzio della Vittoria Cattolica a Lepanto,anche quest'Opera del 1745 è del prestigioso Francesco Vellani,che dipinse anche il Tabernacolo raffigurante l'Ultima Cena.Poi troviamo l'Altare di San Domenico con splendidi marmi e stucchi,proveniente dal soppresso Oratorio delle Stigmate.L'Ancona,posta nel 1922 è Opera del Professor Camillo Verno,Direttore dell'adiacente Accademia di Belle Arti.Ci troviamo dunque davanti l'Altare di San Vincenzo Ferreri,anch'esso in marmo eseguito a spese del Conte Don Ottavio Rangoni nel 1736;la Tela rappresenta il Santo con quattro episodi della sua vitaa,l'Opera è del Pittore modenese Giacomo Zoboli (1681-1767).

Davanti il Battistero eseguito nel 1768,c'è un Gruppo di Statue in Terracotta,rappresentante Cristo in casa di Marta e Maria.L'Opera bellissima,venne collocata nel 1823,eseguita dal noto Plastico modenese Antonio Begarelli (1499-1565).A metà degli anni 80 venne ristrutturata da Uber Ferrari;le Statue vedono la Maddalena genuflessa ai piedi del Redentore con gli Apostoli Pietro e Paolo ed altre due Donne.Nel Campanile dell'antica Chiesa vennero fuse nuove Campane nell'anno 1491,il 5 Giugno 1501 Modena fu colpita da un terribile terremoto che recò gravissimi danni,nonostante molte Chiese e Fabbriche a lei vicina furono lesionate,San Domenico si salvò,caddè solo la pigna con sopra la Croce posta sulla Torre;ancora un terremoto devastante il 10 Febbraio 1547 e come nel 1501 la Croce sulla Torre cadde,venne riposta nel 1560.Cadde per la terza ed ultima volta la Croce del Campanile,ma questa volta venne colpita da una folgore del fortissimo Temporale avvenuto il 2 Agosto 1813.Il Campanile,visibile dalla Piazza del Titolare della Chiesa,fu costruito nel 1835,su progetto dell'Ingegnere Piccinini e contiene quattro Campane del bolognese Serafino Golfieri,il fonditore che risiedeva a Spilamberto (Mo),infatti in ognuna di esse sotto un Crocefisso vi è il suo nome;il Campanile fu completamente ultimato nel 1837 con il Parroco Montanari che decise di ottenere le nuove quattro Campane,utilizzando il metallo delle tre Campane Bronzee discordanti tra loro.A Modena vennero portate il 17 Settembre e furono Benedette il 19 Settembre,il Concerto venne eseguito in Fa Diesis e le Campane vennero dedicate alla Beata Vergine Maria,come ad altri Santi i cui nomi vennero riportati sulle effigi,delle quattro sacre Campane.

Nella Chiesa di San Matteo e poi di San Domenico ed il suo Monastero dei Priori Domenicani,non è certo che si stabilirono nel 1220,ma vi sono scritti sicuri del 1232 del Morano e del Tassoni che affermano:

"PREDICATORES S.DOMINICI CRESCERE COEPERUNT CUM CONFALONIBUS ET CRUCIBUS".

I Frati di San Domenico detti anche dell'Ordine dè Predicatori,si stabilirono dunque a Modena all'inizio del XIII Secolo.

Nel 1494 fu dato permesso ai Frati di costruire le loro Carceri per porci gli eretici,molti pensano che l'Inquisizione ed il suo Tribunale iniziarono nel 1500,ma vi sono documenti che certificano l'esistenza ben Secoli prima,come il 17 Novembre 1299 con un rogito del Notaio dell'Inquisizione,Alberto Carbonis,nel quale sono nominati varie persone come eretici,con il verbale dell'interrogatorio:

ACTUM IN CIVITATE IN DOMO OFFICII INQUISITIONIS PRESENTIBUS FRATE TOMAXINO DE TONSIS DE MUTINA

ET FRATE FRANCISCO DE BONONIA DE ORDINE FRATRUM PREDICATORUM TESTIBUS VOCATIS.

Il Santo Uffizio dunque,funzionava a Modena,gia nel finire del XIII Secolo.Altri documenti ci parlano dell'Inquisizione in Città,come anche nel primissimo XIV Secolo.

Nel 1526 l'Ospedale di San Giovanni Battista della Buona Morte fu incorporato nella Santa Unione,cosi venne a mancare il Cimitero ove si tumulavano i giustiziati,i cadaveri per un pò di tempo vennero sepelliti nel Duomo,che aveva un propio Cimitero,ma vi furono parecchi reclami,cosicchè vennero sepolti fuori della Chiesa fino al 1636,quando tornò il Cimitero dei Confratelli di San Giovanni Battista della Buona Morte.Nel 1580 il Cimitero di San Domenico aveva Lapidi rotte che causavano un'insopportabile odore,vi fu un provvedimento che in parte risolse la situazione di degrado,anche se poi rimase aperto fino al 1762,quando venne per l'ultima volta soppresso.Nel 1562 i Confratelli di San Giovanni Battista della Buona Morte fecero ricorso asserendo << che i Frati erano soliti venire a prendere colla barra (cataletto) i giustiziati >> per tumularli nei sepolcreti,posti come suscritto nei Sepolcreti di San Domenico.(ma in occasione dell'ultima giustizia non solo non vollero dare la barra e venire a prendere il corpo del giustiziato,ma anche serrarono le porte,e la scusa sua di non volere dare la barra,si è che molti cittadini che hanno le sepolture in San Domenico si gravano che i corpi dei suoi abbiano ad essere portati sulla barra dei malfattori giustiziati),pregando quindi i Confratelli che sia fatta fare <<una barra per giustiziati e che le porte della Chiesa siano lasciate aperte per farli seppellire>>

Alla fine fu deciso che non era tutta colpa dei Domenicani e si risolse la questione facendo un nuovo cataletto che fu (PRO BONO PACIS) pagato dal Comune,inoltre le porte si decise che dovevano restare aperte per le Esequie.Nei primi anni del 1600 furono tumulate persone illustri,come il Pittore modenese G.B. Ingoni,morto il 19 Luglio 1608,nel 1610 fu tumulato accanto al Vescovo Visdomini,Lazzaro Pellicciari,Frate Domenicano e poi Vescovo di Modena,morto il 22 Gennaio.

Filmato della Chiesa di San Domenico Primo Tempo

Filmato della Chiesa di San Domenico Secondo Tempo