Creare comunità

Nel luogo dove abito c'è posto per più persone, nel senso che un mio grande desiderio è quello di creare una piccola comunità, anche di due nuclei familiari (almeno per iniziare e in considerazione degli spazi abitabili disponibili). È mia premura terminare lal più presto la casetta circolare in terra cruda in modo da poter cedere quella in cui abito (sempre in terra cruda) ad altre persone che desiderassero venire a vivere per un periodo più o meno lungo in questo luogo.Quello che possiedo non è tanto. Il terreno è piuttosto piccolo, ma nella zona sono così tanti gli appezzamenti in vendita e le soluzioni possibili tra le quali anche quella di prendere un altro pezzo di terra più grande dove trasferirsi una volta che il rapporto è consolidato. L'obiettivo è la relazione e il vivere comunitario e la ricerca per realizzare questo nel modo migliore.

Per me è molto importante che ci sia la voglia e la pazienza di stare insieme e di risolvere in maniera trasparente e comunicativa i conflitti che potrebbero nascere. È altresì importante che ognuno abbia i propri spazi. La mia idea di una casa centrale per le attività comuni e con varie stanze nella periferia staccate le une dalle altre rispecchia questa necessità.

Ho due figli di 9 e 6 anni e mi farebbe piacere accogliere altri genitori con figli della stessa età, soprattutto se possiamo condividere i principi di educazione libertaria e preservare l'innata autoregolazione dei nostri figli. Mi piacerebbe anche accogliere persone più giovani che hanno voglia di riscoprire un contatto genuino con gli elementi naturali e riimmagginarsi in uno stile di vita più spartano e ruraleSe avete voglia di contattarmi, per venire ad assaporare l'aria di questo posto incantato, scrivetemi.

Ho scritto l'articolo che segue un po' di tempo fa ispirato dal desiderio di vivere una comunità.

Ciao a tutte/i,

ci pensavo da un po' e adesso il pensiero è diventato più nitido e i tempi maturi.

Sono anni che sogno un posto incontaminato, un cammino verso l'autosufficienza creativa e spontanea, una terra da coltivare, un orto in cui perdermi tra i colori e le forme del divino, un ritorno alla bellezza originaria nel suo aspetto più crudo, ma allo stesso tempo più vivo. Da tempo la cosa che desidero maggiormente è di far parte di una comunità che sia gemma vitale in risonanza col misterioso movimento di Grande Madre Terra.

Siamo custodi di questo movimento (insieme a tutti gli esseri), ma spesso ci perdiamo incantati dal brusio dell'umano girare in tondo senza testa né coda. Quanto spesso questo accade e quante poche volte ce ne rendiamo conto! Ci occupiamo di un movimento che non è il nostro, molto più rapido di quello per cui siamo nati. Abbiamo cura per sensazioni che sono solo il frutto acerbo e poco saporito di un albero in polietilene colorato e senza radici. E non ci curiamo di quello che dentro di noi invece vorrebbe pulsare nel modo giusto, vibrare, armonizzare, completare quello che c'è fuori di noi.

Per farla in breve...

Sono anni che ho trovato quel posto incontaminato (abbastanza!) e che percorro quel cammino verso l'autosufficienza e l'orto di quest'anno (che ad un certo punto era così bello per tutto il variopinto selvatico commestibile che primeggiava al di sopra del coltivato) era una benedizione ogni volta che mi abbracciava con la sua saporita prosperità. E la comunità quest'anno è iniziata a crescere. Sì, i tempi sono maturi ed è questa la sensazionale scoperta che vorrei condividere.

È tempo di fare delle scelte. Adesso, non possiamo più aspettare! È tempo di scegliere di stare insieme, non più ognuno sparso qui e là. È tempo che l'unione prevalga sull'agire ingenuamente sconnesso. E il posto in cui vivo permette questo perché ci sono decine e decine di terreni da riabitare, casette da ripristinare, sorgenti da ripulire, campi da rinverdire e ruscelli da salvaguardare, ma per te che sei attratto da questa proposta, a te dico che tutto questo non dovrebbe interessarti più di tanto. Quello che più dovrebbe preoccuparti è di voler stare insieme agli altri, condividere il condivisibile; dovrebbe interessarti il mettersi a disposizione per un fiorire comune, in un prato comune che è quest’angolo di paradiso in Terra. Quando si afferra questa realtà, che è la più ambiziosa in questo momento di imposta desertificazione sociale, ci si rende conto di quale forza ne può nascere, di quanti semi possono liberamente germogliare fino a produrre, più facilmente, frutti. E a quel punto t’illuminerai e non t’interesserà più se il posto che hai scelto è esposto a nord (perché la luce ti arriva non unicamente dal Sole), se la terra è arida (avrai un compito ancora più nobile), se l’acqua è lontana (imparerai a danzar per la pioggia!), se il bosco è da ripiantare e tante altre cose a cui diamo ancora troppa importanza. Avrai capito che la cosa più importante è proprio un’altra!

Questo è un invito a riflettere di cosa in fondo abbiamo bisogno, perché potremmo avere il posto perfetto e ritrovarci a non poterlo condividere con nessuno; potremmo ritrovarci a non poter più gioire di quel posto perché è privo dell’anima tribale di cui tutti noi custodi della terra abbiamo bisogno.

Oggi sono consapevole e decido di dedicarmi a questo, alla crescita di questa comunità ed ogni istante è prezioso e imperdibile. Ed è questo di cui dobbiamo renderci conto. Non possiamo perder tempo dietro a cose che insieme saranno semplici da portare avanti. Dobbiamo tutti lavorare, prodigare le nostre forze e tendere le nostre mani per tessere quel tessuto che i vecchi antichi conoscevano, quella tela variopinta e insostituibile che può offrire gioia e riparo a tutti noi; che può offrire la soddisfazione di esser parte di un UNO più grande e armonioso.

Se la comunità è stabile e forte, si potrà beneficiare del dono più grande che lo stare a stretto contatto con Grande Madre Terra può apportarci. Un dono che a volte abbiamo vagamente assaporato, ma che ancora dobbiamo costruire e farci a vicenda.

Scrivo queste righe pensando a tanti cari amici, e anche a tutti gli altri che mi leggeranno e che ancora non conosco, con in mente l’unica preghiera che in futuro possiamo condividere questo DONO.

Pace, forza, gioia e tanti colori