BeWilder in Education, Educostruzione con materiali indigeni 1-8 settembre 2013

Si è concluso da pochi giorni un’esperienza di cantiere didattico un po’ particolare sia per i contenuti sia per la ricchezza dell’ambiente che ci ospitava e per i partecipanti al gruppo. Il cantiere è stato organizzato da Paradiso Ritrovato in collaborazione con Cerchio Rurale nell’ambito del progetto europeo Grundvig che si occupa di formazione per adulti in particolar modo impegnati in ambito sociale. Inoltre si sono aggiunte varie persone italiane di varia provenienza. Decisamente un gruppo multicolore come multicolore sono state poi le attività proposte. Si partiva da una struttura esagonale di pali di castagno sulla quale è stato montato un tetto reciproco. Si tratta di una tecnica di costruzione molto interessante perché permette di creare un tetto senza supporti centrali. Molto facili, nonostante la prima impressione che uno potrebbe avere di fronte a formule matematiche, anche i calcoli da fare per avere le misure del cerchio centrale e l’inclinazione dei travi che formano il tetto. Ogni parete della struttura esagonale è stato poi messa su con varie tecniche passando dall’intreccio di verghe di castagno con ampie luci rivestite poi in terra cruda, all’intreccio di canne spaccate secondo l’approccio Archintreccio, alla tessitura di canne intere per finire con graticci di castagno e nocciolo di tradizione locale del posto in cui si è svolto il cantiere didattico. Le ore di pratica sono state ampiamente compensate con lezioni teoriche e giochi che, oltre ad amalgamare il gruppo, sono stati utili per tirar fuori la parte creativa e fantastica di ognuno di noi. Si è avuta un’infarinatura delle conoscenze di base riguardo le varie tipologie di fondamenta, le diverse tecniche di costruzione in terra cruda, applicate poi alla realizzazioni di pareti e forni per il pane, le diverse coperture di origine vegetale (paglia, cannuccia, frasche di faggio ecc). Altre sessioni hanno riguardato l’apprendimento di nodi interessanti non solo nella costruzione, ma anche nel vivere quotidiano, l’intreccio di cesti in vimini, il riconoscimento delle essenze di bosco con una breve escursione nella vallata circostante ammirando le diverse forme e i diversi colori che la Natura ci offre nel carattere del faggio, del castagno, delle querce, dell’acero, dell’olmo e di altre essenze. La sera vari ospiti locali e non hanno allietato con presentazioni fotografiche molto accattivanti e ricche di informazioni su tradizioni, arti e mestieri locali. Un grazie di cuore a tutto il gruppo organizzatore, a coloro che hanno ospitato il cantiere e che si sono prodigati per renderlo più funzionale possibile, a tutti i partecipanti che, come al solito, hanno fatto da specchio alle mie capacità di trasmettere conoscenze, e alla popolazione locale che l’ultima sera ha accolto l’invito a festeggiare la chiusura del cantiere davanti a delle squisite pizze cotte a legna.

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