Prossima celebrazione dell'equinozio
C'è qualcosa che vorresti celebrare?
Ogni giorno che siamo in vita, non dovremmo già solo celebrare per questa possibilità.
Quante volte ci dimentichiamo di onorare adeguatamente quello che siamo, quello che sentiamo , i momenti di connessione con noi stesse e col tutto che ci circonda. E se ce lo dimentichiamo è proprio perché i nostri canali di contatto e connessione sono un po’ fuori uso, magari è da tanto che non li usiamo che non li esercitiamo che non ci sintonizziamo.Non è così grave perché possiamo facilmente recuperare creando attorno a noi le condizioni ideali e, cosa fondamentale, stando in gruppo, stando a contatto con altre persone che diventano stimolatori di questi canali. Le emozioni trovano quasi sempre espressione nella condivisione. Le emozioni sono la prima cosa con la quale dobbiamo tornare in contatto e attraverso di esse possiamo ritrovare il bello in tutto. “Capire, conoscere attraverso l’esperienza e la sperimentazione espandono la mia capacità di riconoscere, di acquisire nuove informazioni e imparare. Mi spingono anche oltre i limiti della mia ricerca e mi mettono faccia a faccia con ciò che non stavo neppure cercando. ‘Non cerco: trovo!’ disse Picasso. Senza una certa capacità empatica e sin-patica difficilmente possiamo continuare a stupirci di tutto quello che incredibilmente ci succede e vive ogni giorno attorno a noi, tutto quello che va indiscutibilmente celebrato. Per me celebrare vuol dire onorare la vita e questo può essere fatto dai gesti più semplici a cerimonie più elaborate che coinvolgono l’intera comunità e numerosi gruppi. E per me conta più il piccolo gesto come quello di abbracciare un albero o fermarsi a salutare il cielo stellato perché è dalle cose semplici che è necessario ripartire in una società umana che ha escluso quasi completamente dal quotidiano la gioia di onorare la Vita. E questa vita, che non è assenza di Morte, perché anche questa ne fa parte, ha una pulsazione che va dal battito cardiaco a quella delle stagioni in un ripetere incessante di cicli. E questa pulsazione è imprescindibile dalla vita stessa e da ciò deriva l’importanza di soffermarsi sulle fasi di passaggio. Il 21 agosto 2013, ad un mese dall’equinozio d’autunno, alla proposta di festeggiare hanno risposto diverse persone arrivate la sera prima e che subito hanno generato un’atmosfera molto ricca e stimolante. La giornata si è svolta senza pretese e grosse aspettative tra esercizi per la voce e tutto il corpo, modellazione con la terra cruda (si voleva fare un totem come scultura collettiva, ma la pioggia del giorno prima non ha permesso l’asciugatura necessaria) bagno e circolo narrativo al fiume, sessione di Contact in spiaggia e bagno notturno tra le onde in contemplazione divertente della luna piena. In conclusione è partito un trenino di massaggio collettivo seduti sul muretto del lungo mare presso il Giardino Botanico di San Salvo Marina. Non vi è stata la pretesa di ritualizzare a tutti i costi, ma piuttosto l’accettazione spontanea di quello che veniva proposto, la voglia di stare insieme e sperimentare insieme. Col tempo forse nasceranno dei riti veri e propri, ripetuti perché veramente sentiti col cuore, ma personalmente sono disposto a cambiarli nel momento stesso in cui sento che non risuonano più nell’anima del gruppo. Quella sera, comunque, tra le onde alla luce lunare ho potuto amare di nuovo il Mondo e ringraziare per una delle cose più belle che questa Vita ci ha dato: il Mare!!