L'arca reliquiario

Nel Museo Diocesano "Giovanni Tarantini" di Brindisi è conservata la preziosa arca reliquiario in argento che, sino alla fine del XIX secolo, contenne le spoglie di san Teodoro d’Amasea. L’Arcivescovo Salvatore Palmieri (1893-1905) nel 1899 dispose che le spoglie mortali di san Teodoro d’Amasea fossero riposte nell’attuale urna reliquiario in cristalli di Boemia, collocata, per volontà del metropolita Francesco de Filippis (1942-43), sotto la mensa dell’altare della Cappella del Santo.

L’antica arca, costruita dopo la traslazione delle reliquie del santo a Brindisi, misura 126 centimetri di lunghezza, 26,5 centimetri di altezza e 35 centimetri di profondità. Realizzata in legno di abete, presenta le quattro facce verticali rivestite con lamine d’argento: la frontale e la laterale sinistra istoriate a sbalzo con scene della vita del santo. Nella parte superiore l’arca è chiusa con due grate, la prima in ferro e la seconda in argento cesellato.

Sul lato frontale, da destra, trovano posto le immagini dei due santi vescovi della città di Brindisi, Leucio e Pelino, gli episodi della vita di san Teodoro d’Amasea, le raffigurazioni di san Teodoro che uccide il drago e altre scene della vita del santo. Sul lato sinistro un’altra lastra raffigura episodi della passione del santo.

Arca di San Teodoro d'Amasea. Brindisi, Museo Diocesano

Arca di San Teodoro d'Amasea, particolare con le storie della vita del santo. Brindisi, Museo Diocesano

Arca di San Teodoro d'Amasea, particolare con san Teodoro e il drago. Brindisi, Museo Diocesano

Arca di San Teodoro d'Amasea, particolare con l'arrivo delle reliquie del santo nel porto di Brindisi. Brindisi, Museo Diocesano