Che dire di questa nazione.......
L'entrata in Ucraina è sempre stata un po’ problematica, evitata la Transnistria per non subire le note estorsioni dei doganieri, ci siamo avviati alla dogana di Reni armati di Tanta Pazienza
Vista l'esperienza dell'anno precedente, gia sapevamo delle grandi attese quindi ci siamo preparati allle interminabili lungaggini.
Per fortuna poche le auto in attesa per i controlli, ci sono volute comunque tre ore per passare queste dogane, non osiamo immaginare quanto
tempo avremmo dovuto sostare sotto il sole con quel caldo se ci fosse stata coda.
L'impressioni, è che il turista qui in generale non sia ben visto e accolto con il dovuto rispetto.
Probabilmente questo nasce dalla storia dalla mentalità dalla cultura di questa gente, molti i segni e le tracce del passato ancora in evidenza.
Premesso che “tutto il mondo è paese” e il positivo e il negativo si trovano dappertutto,
Un fatto significativo e certamente non di buon auspicio, per es. avviene appena entrato in Ucraina: alcuni giovani, superandoci con l’auto alzavano le dita al cielo fuori dal finestrino, in uno sgradevole gesto.
Bella accoglienza.
Il motivo ...? vallo a capire !!!
Per altro abbiamo incontrato sicuramente bellissimi paesaggi con pianure e colline verdeggianti ....
Le strade sono state una nota un poco dolente, si alternavano a tratti veramente pessimi come appena entrati in Ucraina da Reni, Izmil, Tatarbunary, migliori verso la Crimea e i collegamenti principali .
Una grossa difficoltà senza dubbio la lingua, molto difficile capirsi se non a gesti, persino trovare chi parlasse inglese, come pure i cartelli stradali in Cirillico creavano non poca difficoltà.
Il nostro navigatore TomTom Rider Pro Europe dato con copertura di mappe al 37% del territorio, è risultato del tutto inutilizzabile anche sulle strade principali.Un poco difficoltoso trovare alloggi decenti nelle zone periferiche come a Tatarbunary, dove troveremo sistemazione in quello che sarà il nostro peggiore Hotel.
Il proprietario dall'aspetto non troppo rassicurante, ci garantisce di poter mettere le moto (fattore fondamentale e decisivo per la scelta) nella legnaia; minute sono le camere con bagno in comune dalla scarsa pulizia.
Belle e caratteristiche le zone dei Transcarpazi a nord
della Romania dove passiamo anche dal villaggio di Dilove nella contea di Rakhiv, qui vi è una grande pietra che segna il centro geografico dell'Europa.
Il parere di Federico che scrive….
La mia sensazione relativa a questo Stato è stata di “smarrimento”
Strade che passano tra immensi campi coltivati, grano, mais, soia, piantagioni di pere, pesche, campi colorati dai papaveri.
Lingua difficile da capire, nessuno “sforzo”dei nativi per comunicare più…facilmente, della serie: o sai l’Ucraino o sono cavoli tuoi!!
Città caotiche (come tutte del resto) ma smog elevato, con auto che pare vadano a….carbone visto il fumo e la puzza che emettono!!!
Fare un confronto con le vicine Romania e Moldavia è cosa ardua.
In Ucraina la gente ha un tenore di vita un po’ più alto, attrezzature moderne per lavorare la terra, fattorie nei campi che danno l’idea di essere autosufficienti vista la varietà di animali presenti nei loro dintorni.
Confronto impossibile con le altre 2 realtà, sempre realtà contadine ma….che diversità!!
scalinata Potëmkin
Molto interessante!!!, vicino alla nostra filosofia di viaggio quando sui Carpazi da Tyachiv abbiamo deviato verso Dubove, su una strada segnata in cartina panoramica rivelatasi subito impervia sconnessa.
L’idea era di arrivare a Mizhiria mentre giunti a Niemiecka Mokra cicloturisti ci confermano l’impossibilita' di andare oltre con le nostre moto, non abbiamo quindi potuto far altro che tornare indietro.
E’ stata comunque un tratto di strada percorso non in vano, in evidenti luoghi esclusivi particolari, un esperienza da ricordare che ha lasciato qualcosa dentro, realtà molto dure e difficili in villaggi dove l’unico sostentamento sembra provenire dalla natura, le immagini a seguire dicono più di tante parole.