Shrapnel

di Marcuzzo Bruno

Lo shrapnel fu l’arma anti uomo dell’artiglieria in uso tra il 1800 e il 1900. Aprendosi vicino al bersaglio liberava un gran numero di pallette che proseguivano lungo la traiettoria del tiro andando a colpire gli assembramenti di truppe scoperte. Questo libro ne racconta l’ideazione (1784), gli sviluppi, le incomprensioni, i contributi nelle battaglie, fino al suo accantonamento e poi al re impiego dell’idea (1984). La storia può essere assaporata anche attraverso il racconto dell’evoluzione di un’arma, con un colpo d’occhio veloce, sull’orizzonte del tempo. Uomini che sviluppano idee, sperimentando le tecnologie dell’epoca. Enormi vittorie e disastrose sconfitte, spiegate con la semplicità di pochi eventi e scelte tecnologiche più o meno fortunate.

In appendice, un contributo scientifico della dott. Veronica Ros: Caratterizzazione chimica ed isotopica di shrapnel della prima Guerra Mondiale

Prefazione

Quando Veronica Ros si è rivolta al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, alla ricerca di materiali per il suo progetto di studio sulla caratterizzazione chimica e isotopica dei proiettili utilizzati durante la Prima Guerra Mondiale, la problematica che emerse immediatamente fu riguardo al tipo di materiali da esaminare. In primo luogo abbiamo preso in considerazione i proiettili per armi leggere; di queste munizioni, se complete, è facile risalire alla data di produzione, di utilizzo, alla nazione e/o allo stabilimento produttore, dati tutti desumibili dai fondelli delle cartucce. Fortunatamente il museo conserva, fra i rottami, molto materiale di questo tipo. A Veronica sono stati forniti quindi, una selezione di proiettili inertizzati di armi leggere (mitragliatrici, fucili e pistole) utilizzati dalle principali nazioni belligeranti durante il primo conflitto mondiale. I risultati di questo studio sui proiettili di armi leggere sono stati pubblicati in occasione della tesi di laurea di Veronica, discussa presso l’Università Ca Foscari di Venezia il 13 giugno 2011. Ma durante la visita ai nostri magazzini, l’interesse di Veronica è stato attratto anche da un altro tipo di materiali: le munizioni d’artiglieria, ed in particolare, dalle innumerevoli sfere di piombo che costituiscono i proiettili degli shrapnel. Il tipo di metallo e la conformazione del materiale si prestano facilmente all’analisi per una caratterizzazione chimica e isotopica. Per mezzo di questa sarebbe stato possibile risalire alla provenienza geografica dei metalli utilizzati per la loro produzione, dai vari eserciti che si sono fronteggiati sul fronte italiano durante la Grande Guerra. Abbiamo consegnato a Veronica molti campioni di pallette di shrapnel e oltre a queste, il prezioso contatto con Bruno Marcuzzo che è ormai un’autorità indiscussa nel campo del munizionamento d’artiglieria e che si sarebbe rivelato molto utile per il proseguimento della sua ricerca. Sapevo che Bruno avrebbe potuto fornire a Veronica una grande massa di informazioni e nello stesso tempo, la ricerca della dottoressa Ros ne avrebbe stimolata l’enorme curiosità. Infatti, mentre la dott. Ros si consumava in laboratorio, Bruno nel cercare di organizzare le informazioni sull’argomento, si rendeva conto che non era ancora stato scritto nulla che ne desse una visione completa. E’ così che ha avuto origine questa pubblicazione.

Le ricerche di Bruno Marcuzzo sono sempre particolarmente interessanti, perché Bruno scrivendo, non dà mai nulla per scontato e si documenta sempre andando direttamente a ricercare le fonti originali. Troppo spesso si leggono fantasiose ipotesi sul funzionamento e sulle tattiche d’impiego di materiali in dotazione ad eserciti che hanno combattuto non più di cento anni fa; non stiamo parlando di preistoria. E’ stato tutto scritto, vi sono disegni, contratti di fornitura, libretti di manutenzione, dati di produzione; certo, bisogna sapere cosa e dove cercare, ci vuole tempo, pazienza, caparbietà ed un po’ di fortuna. Il risultato però, è quello di mettere un punto fermo o quasi, su quello specifico argomento trattato. Il vero valore aggiunto dei libri di Bruno, è proprio questo metodo, che, unito ad un ampio corredo di fotografie e disegni originali, rende chiaro e comprensibile, a qualsiasi lettore con un minimo di conoscenze meccaniche, il funzionamento di questi strumenti di guerra, contestualizzandoli nell’epoca che li ha prodotti. Questa volta, con l’aiuto della dott. Ros, ha avuto l’occasione di spingersi oltre, potendo raccontare come l’interazione tra competenze specifiche, sia un’esperienza fruttuosa nella ricerca. La relazione tra sistemi diversi, come tra le persone è estremamente stimolante. Da questa esperienza è nata, per caso e per fortuna, una collaborazione fra Università Ca Foscari, il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto ed un privato cittadino che ha portato credo, ad un ottimo risultato. Sulla traccia di questa esperienza, infatti, è stata stilata una lettera d’intenti per favorire collaborazioni future fra le istituzioni e i soggetti citati, allargando il coinvolgimento anche ad altre Università sempre sul tema dell’impatto delle guerre sul territorio. L’auspicio è che questa volontà di cooperazione si trasformi in progetti concreti che facciano incontrare le diverse competenze storiche, tecniche e scientifiche e che queste relazioni, permettano di approfondire meglio gli effetti sull’ambiente generati dai conflitti, a medio e lungo termine.

Dott. Leonardi Scomazzoni Marco

Indice

Prefazione. Dott. Marco Leonardi

Le origini

L’idea

Lo sviluppo

L’avvento dei cannoni rigati

Lo Shrapnel - Boxer

Considerazioni balistiche

Le prime guerre del ‘900

Le granate a frammentazione

Shrapnel a doppio effetto

Il presente

Biografia - Henry Shrapnel

Appendice. Dott.Veronica Ros

Caratterizzazione chimica ed isotopica di shrapnel della Prima Guerra Mondiale

Bibliografia

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