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Il papa ammonisce l’ONU “Guerra in Ucraina mostra l’impotenza l’ONU”

Bergoglio al Vaticano bacia la bandiera portata da Bucha: “Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata. Bucha”.

Il papa, dopo essere tornato da Malta per un viaggio apostolico critica amaramente l’ONU. Le sue parole sono dure: per lui l'Organizzazione non sta lavorando come dovrebbe.

Papa Francesco crede nel multilateralismo e quindi nel potere delle Nazioni Unite [il fatto che sia andato contro fa capire la controversia e l’ipocrisia di questa società che si nasconde dietro alla consapevolezza che nessuno andrà contro ai grandi poteri che muovono il mondo]. Nel 2015 Bergoglio, ospite in un’assemblea generale dell’ONU, aveva detto che c’era bisogno di una “maggiore equità”, ha fatto poi un severo ammonimento all’Organizzazione, dicendo che se i rappresentanti degli Stati mettessero da parte “ideologie” e “interessi settoriali”, allora avremmo delle generazioni future più felici e giuste.

Papa Francesco più volte ha comunicato con il Palazzo di Vetro, come quando iniziò la pandemia, fino ad arrivare all’enciclica “Fratelli Tutti”, dove nel paragrafo 173 dedica la Pacem in Terris all’ONU. Questo lo porta alle parole che ha detto giovedì 7 aprile: se le Nazioni non sono Unite, allora l’ONU non esiste, perché le nazioni unite non esistono.

Sempre lo stesso giorno, è stata portata al Papa la bandiera sbiadita di Bucha, una città in Ucraina torturata dalla guerra, «Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al Cielo e implora: si metta fine a questa guerra! Si facciano tacere le armi! Si smetta di seminare morte e distruzione! Preghiamo insieme per questo...».

Bergoglio condanna con veemenza le violenze che hanno subito i cittadini di Bucha, chiamando “vigliaccheria” il comportamento dei militari che hanno deciso di combattere degli innocenti disarmati, [forse solo per puro divertimento, o come dimostrazioni di superiorità].

E proprio i cittadini di Bucha hanno portata al Pontefice una bandiera dai colori verde e blu, simbolo di un battaglione di volontari che nel 2014 ha combattuto nelle sollevazioni pro-europeiste di piazza Maidan e che oggi lottano nel Paese contro l'invasione russa. Il Papa la prende tra le mani e la bacia, poi invita i presenti a pregare insieme ai bambini ucraini che hanno accompagnato tutta la scena: sono Danylo, Antalolij, Pavel, Viktor e Tymofil: 5 bambini di Odessa fuggiti dalla guerra, accolti nella culla italiana.

Il Papa ci dice di ricordare i volti di questi bambini, costretti dalla guerra a scappare dalla propria casa per rifugiarsi in una terra sconosciuta.