L’antico convento di suore benedettine di S. Stefano, soppresso definitivamente nel 1808, divenne nel 1818 sede di un Collegio privato con annesso Ginnasio statale, prima ospitati nel complesso di S. Giustina in Prato della Valle.

Della nuova sede le due scuole assunsero anche il nome e, chiuso il collegio nel 1822, l’Imperial regio ginnasio liceale di S. Stefano divenne in breve tempo il più famoso ed importante del Veneto, anche in ragione della sua contiguità con l’università di Padova (allora unico ateneo veneto), con la quale condivideva professori ed iniziative culturali. Mantenne il nome di S. Stefano per tutto il periodo austriaco, per assumere poi, nel 1867, quello dello storico Enrico Caterino Davila, che mantenne fino al marzo 1873 quando poté intitolarsi a Tito Livio. Inizialmente infatti il governo italiano, per rafforzare lo sviluppo di un sentimento nazionale, aveva scoraggiato l’uso di nomi dell’antichità greco-romana per i licei italiani.  Poco dopo la scuola cominciò a costituire anche un suo piccolo pantheon: nel chiostro si allineano in successione cronologica dal 1878 al 1945 undici lapidi, nove a ricordo di professori illustri per meriti culturali e civili, due a ricordo di docenti e studenti caduti nelle guerre mondiali.

Ai nomi abbiamo aggiunto una breve biografia ed il ritratto o alcune immagini significative.