CARLO STEINER

MANTOVA 1863- TORINO 1933

Nonostante un giovanile interesse per la carriera militare, presto accantonato, si dedicò alla letteratura. La Scuola Normale di Pisa, in cui condusse i suoi studi, gli fornì una vasta cultura in ambito filologico.  Svolse egregiamente il ruolo di professore di italiano nei licei di varie città, non trascurando però la continua ricerca e lo studio appassionato. Al Tito Livio di Padova insegnò dagli inizi del Novecento fino al 1914, quando divenne preside al liceo di Galatina.


Si dedicò soprattutto alla scrittura di commenti ai più prestigiosi capolavori della letteratura italiana, tra cui le Rime scelte di Petrarca e I Promessi Sposi di Manzoni. Il commento di maggior notorietà è però quello alla Divina Commedia dantesca, del 1921, che fu premiato dall’Accademia dei Lincei e fu molto diffuso nelle scuole. Ciò che emerge dai lavori di Steiner è, senza dubbio, l’estrema precisione nei dettagli e l’accuratezza delle ricerche.


Lo studio delle opere di Dante e Manzoni svolse una funzione fondamentale anche per quanto riguarda la decisone di Steiner di ritornare al cattolicesimo, abbandonando l’iniziale laicismo positivista. Ciò avvenne verso la fine della Prima guerra mondiale.

Fu membro dell’Accademia patavina e socio dell’Istituto Lombardo.


Fra i suoi studenti al Tito Livio ci fu il poeta Diego Valeri, che lo ricordò così:

"Carlo Steiner venne al liceo di Padova quando io entravo in terzo corso. L’ebbi dunque maestro per un anno solo; ma è fuor di dubbio che quell’anno fu il meglio impiegato di tutta la mia vita scolastica e valse per me più di una lunga disciplina. I ragazzi di sedici-diciassett’anni son sudditi terribili, e io non ero, certo, meno insolente e maligno degli altri (forse più degli altri esigente). Ma davanti a Steiner, fin dal primo giorno di lezione, abdicai con gioia profonda a qualsiasi velleità di ribellione e di resistenza.

Quell’uomo – cosa stupenda – era proprio un uomo; nel senso compiuto della parola, e tale restava anche seduto su quella specie di berlina che è la cattedra liceale. Ogni sua parola, ogni suo gesto e sguardo erano segnati della stampa d’un carattere intero; e noi di buono o di mal grado, ci piegammo tutti subito al comando di quell’energia morale, pacata e inattaccabile".


Un anno dopo la morte, il liceo intitolò a Steiner una borsa di studio.

A Steiner a Padova è intestata una via.

Medaglione dedicato a Carlo Steiner, inaugurato il 31 marzo del 1935 nell'atrio dell'aula docenti.

FontiD. VALERI, Gli anni del liceo, in A scuola nell’Italia di ieri. Ricordi di vita scolastica tra ‘800 e ‘900, a cura di F. De Vivo e P. Zamperlin, Università di Padova - Dipartimento di scienze dell’educazione, 1995, pp.94-95.A. MAGGIOLO, I soci dell’Accademia patavina dalla sua fondazione (1599), Padova, 1983, p.318.Voce di N. MINEO in “Enciclopedia dantesca”, Treccani, 1970.G. TOFFANIN, Carlo Steiner, Mantova, Accademia Virgiliana, 1953. "Annuario del Liceo Tito Livio", 1935-36, pp.119-123.