Da anni il nostro Liceo partecipa a gare e concorsi nazionali; con alcuni fallimenti e altrettanti successi abbiamo compreso l'importanza della collaborazione e dell'interdisciplinarità. Con l'edizione Mad for Science 2023 abbiamo voluto superarci: creare un progetto scientifico che non trascurasse le altre aree disciplinari. Il risultato? Un progetto interdisciplinare e completo che fonde l'area scientifica a quella linguistico-espressiva, storico-sociale e filosofica. Un'ulteriore prova che
"La scienza riesce ad unire persone con passioni differenti."
Abbiamo quindi creato una mappa concettuale con tutti i collegamenti interdisciplinari e abbiamo relazionato le lezioni riguardanti questi argomenti per creare una dispensa.
L'acqua è un composto chimico di idrogeno e ossigeno, noto come H2O. È una sostanza fondamentale per la vita sulla Terra e rappresenta circa il 71% della superficie terrestre. L'acqua è una sostanza unica, poiché la sua molecola ha proprietà uniche come la tensione superficiale, la densità e la capacità di dissolvere molti composti. L'acqua è presente in tre forme: solida, liquida e gassosa. La forma solida è nota come ghiaccio, che si forma quando l'acqua si solidifica a temperature inferiori a 0 °C. La forma liquida è quella che la maggior parte delle persone conosce e utilizza quotidianamente. La forma gassosa è nota come vapore acqueo e si forma quando l'acqua evapora a temperature superiori a 100 °C. L'acqua è essenziale per la vita, poiché svolge molte funzioni importanti nel corpo umano, come la regolazione della temperatura, la lubrificazione delle articolazioni e il trasporto di nutrienti e ossigeno alle cellule. L'acqua è anche un componente chiave nella digestione e nell'eliminazione dei rifiuti dal corpo. L'acqua è presente in molte fonti, tra cui fiumi, laghi, sorgenti e acque sotterranee. Tuttavia, solo una piccola parte dell'acqua sulla Terra è potabile e utilizzabile per usi umani. Pertanto, è importante proteggere le fonti di acqua potabile e gestirle in modo sostenibile, poiché l'accesso all'acqua pulita è un diritto fondamentale per ogni persona. In sintesi, l'acqua è una sostanza unica e fondamentale per la vita sulla Terra. È presente in molte forme e svolge molte funzioni importanti nel corpo umano e nell'ecosistema. Tuttavia, solo una piccola parte dell'acqua sulla Terra è utilizzabile per usi umani, rendendo importante la protezione e la gestione sostenibile delle fonti di acqua potabile.
LINK UTILI:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Acqua
La fitodepurazione è un processo di purificazione dell'acqua che utilizza le piante come mezzo per rimuovere sostanze inquinanti e tossine. Questo sistema è stato utilizzato per secoli in molte parti del mondo ed è ancora largamente utilizzato oggi in molte comunità rurali. La fitodepurazione è un'opzione eco-compatibile e a basso costo per la purificazione dell'acqua che si basa sulla capacità delle piante di assorbire nutrienti e sostanze chimiche dall'acqua attraverso le loro radici. Il processo di fitodepurazione inizia con l'immersione delle radici delle piante in una vasca contenente acqua inquinata. Le piante assorbono l'acqua attraverso le loro radici e iniziano a purificare l'acqua grazie ai loro processi metabolici naturali. Le sostanze inquinanti come i nitrati, i fosfati e i metalli pesanti vengono trattenuti dalle piante e trasformati in compost organico. La fitodepurazione è un sistema molto efficace per la purificazione dell'acqua. Uno studio ha dimostrato che le piante sono in grado di rimuovere fino al 90% delle sostanze inquinanti presenti in un corpo idrico. Questo sistema è particolarmente utile per la purificazione dell'acqua di fiumi e laghi che sono stati contaminati da sostanze chimiche industriali o agricole. Inoltre, la fitodepurazione è una soluzione a basso costo per la purificazione dell'acqua rispetto ai sistemi di depurazione tradizionali che richiedono l'utilizzo di tecnologie costose e complesse. Inoltre, non richiede l'utilizzo di sostanze chimiche dannose per l'ambiente. In conclusione, la fitodepurazione è un sistema ecologico e a basso costo per la purificazione dell'acqua. Grazie alla sua efficacia e alla sua semplicità, questo sistema sta diventando sempre più popolare in molte parti del mondo. La fitodepurazione è un modo semplice ed efficace per migliorare la qualità dell'acqua e proteggere l'ambiente.
LINK UTILI:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fitodepurazione
https://www.edilimpianti.it/approfondimenti/fitodepurazione-cos-e-e-come-funziona
I batteri sono organismi unicellulari che appartengono al regno Prokaryota. La loro struttura è molto semplice rispetto a quella delle cellule eucariotiche. Il loro corpo è circondato da una parete cellulare, che fornisce sostegno e protezione, e da una membrana plasmatica che regola l'entrata e l'uscita di sostanze. Al loro interno si trova una massa gelatinosa chiamata citoplasma che contiene il DNA, i ribosomi e le sostanze necessarie per le funzioni cellulari. I batteri possono avere diverse forme, come quella a spirale (Helicobacter pilori), a bacillo(Escherichia coli) o a cocco(streptococco o stafilococco) . Inoltre, alcuni batteri possono produrre una capsula di materiale esterno che li protegge da sostanze estranee e aumenta la loro resistenza ai trattamenti medici (Klebsiella pneumoniae). I batteri possono essere classificati come aerobi o anaerobi a seconda che vivano in presenza o assenza di ossigeno. Alcuni batteri sono saprofiti, ovvero vivono di sostanze morte, mentre altri sono patogeni e causano malattie negli esseri umani, negli animali e nelle piante. Inoltre, i batteri possono essere in grado di effettuare la fotosintesi, utilizzare l'anidride carbonica come fonte di carbonio e produrre composti come l'acido lattico o l'etanolo. In sintesi, la struttura e le caratteristiche dei batteri dipendono dalla loro forma, dalle condizioni ambientali e dalla loro modalità di sopravvivenza. Questi organismi unicellulari sono molto diversi tra loro e svolgono un ruolo importante nell'ecosistema, sia come fonti di nutrimento che come agenti patogeni.
LINK UTILI:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bacteria
https://m.my-personaltrainer.it/salute/batteri.html
https://www.focusjunior.it/scienza/natura/corpo-umano/batteri-cosa-sono/
Il DNA (acido desossiribonucleico) è la molecola responsabile della trasmissione delle informazioni genetiche nella maggior parte degli organismi viventi. E' formato da due catene di zuccheri e fosfati legati tra loro da legami chimici, con quattro tipi di basi azotate (adenina, guanina, citosina e timina) disposte in coppie specifiche (A-T e C-G) che formano i gradini della scala del DNA. Questa struttura a doppia elica è responsabile della stabilità della molecola e della sua capacità di trasmettere informazioni genetiche affidabili da una generazione all'altra. Il DNA contiene informazioni che determinano caratteristiche ereditabili come l'aspetto fisico, la predisposizione a malattie specifiche, e le abilità innate. Queste informazioni sono codificate in unità chiamate geni, che sono sequenze specifiche di basi azotate. Durante la replicazione del DNA, le informazioni vengono copiate con precisione per garantire che le cellule figlie ricevano una copia esatta del materiale genetico. La decodifica delle informazioni contenute nel DNA avviene tramite un processo chiamato traduzione, in cui le informazioni genetiche vengono traslate in proteine. Queste proteine sono macromolecole molto importanti che svolgono molte funzioni importanti all'interno della cellula, come la costruzione delle strutture cellulari e la regolazione dei processi metabolici. L'importanza del DNA è stata confermata da molte scoperte scientifiche, tra cui la struttura del DNA descritta da James Watson e Francis Crick nel 1953, e la scoperta del codice genetico da Marshall Nirenberg e Gobind Khorana negli anni '60. Questi studi hanno permesso di comprendere meglio il funzionamento del sistema genetico e hanno aperto la strada a molte applicazioni pratiche, come la genetica medica, la biotecnologia e la terapia genica. In sintesi, il DNA è una delle molecole più importanti della vita, responsabile della trasmissione delle informazioni genetiche e della determinazione delle caratteristiche ereditabili. La sua scoperta e comprensione continua a fornire informazioni preziose sulla biologia e ad aprire la strada a nuove scoperte e applicazioni.
LINK UTILI:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/DNA
https://mutagens.it/informati/cose-il-dna/
https://m.my-personaltrainer.it/biologia/dna.html
Il microbiota delle radici delle piante è un insieme di micro-organismi che vivono in simbiosi con le piante e svolgono un ruolo cruciale per la loro salute e crescita. Questi micro-organismi includono batteri, funghi, virus e altri microrganismi. Il microbiota delle radici è in grado di influire positivamente sulla crescita delle piante fornendo nutrienti essenziali come l'azoto, il fosforo e l'alluminio. Inoltre, essi possono aiutare a proteggere le piante dalle malattie e dall'invasione di parassiti. Ad esempio, alcuni batteri possono produrre sostanze antibiotiche che impediscono lo sviluppo di funghi patogeni. La diversità del microbiota delle radici è un fattore importante per la salute e la crescita delle piante. Una maggiore diversità di micro-organismi può aumentare la capacità della pianta di resistere alle malattie e alle condizioni ambientali avverse. Inoltre, una maggiore diversità di microbiota delle radici può migliorare la qualità del suolo e la disponibilità di nutrienti per la pianta. Il microbiota delle radici è influenzato da molte variabili, tra cui la qualità del suolo, la composizione chimica del suolo, la temperatura e l'umidità. Anche le pratiche colturali come l'uso di fertilizzanti e pesticidi possono influire sulla composizione del microbiota delle radici. In conclusione, il microbiota delle radici delle piante è una componente cruciale per la crescita e la salute delle piante. La sua diversità e composizione influenzano la capacità delle piante di resistere alle malattie e alle condizioni ambientali avverse. È importante considerare il microbiota delle radici durante la gestione delle colture per ottenere piante sane e produttive.
LINK UTILI:
https://it.frwiki.wiki/wiki/Microbiote_des_plantes
La rizosfera è una regione molto speciale del suolo che si estende a circa 2 millimetri dalla superficie delle radici delle piante. Questa zona è molto attiva ecologicamente e biologicamente, poiché ospita una grande varietà di organismi che interagiscono tra loro e con le radici delle piante. La rizosfera è un ecosistema molto dinamico che include batteri, funghi, nematodi e altri organismi del suolo. Questi organismi sono in grado di influire sulle piante in molti modi diversi, ad esempio fornendo nutrienti essenziali, promuovendo la crescita delle radici, proteggendo le piante da patogeni e sostenendo la salute generale del sistema radicale. Inoltre, le piante sono in grado di influire sulla rizosfera, poiché secernono sostanze chimiche attraverso le radici che possono modificare l'ambiente del suolo. Queste sostanze chimiche possono attirare o respingere diverse specie di organismi, creando una zona del suolo che è ecologicamente distinta dalle zone circostanti. La rizosfera è un importante centro di interazioni tra le piante e l'ambiente del suolo, e queste interazioni hanno un impatto significativo sulla crescita e la sopravvivenza delle piante. Ad esempio, la presenza di microrganismi ben adattati nella rizosfera può aumentare l'assorbimento dei nutrienti dalle piante e migliorare la loro capacità di resistere ai patogeni. In sintesi, la rizosfera è un'area estremamente importante per la vita delle piante e per la salute del suolo. La comprensione della rizosfera e delle sue interazioni con le piante e il suolo è di fondamentale importanza per la gestione sostenibile delle colture e per la conservazione degli ecosistemi naturali.
LINK UTILI:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Rizosfera
Le piante macrofite sono piante che crescono in acqua e che sono in grado di raggiungere la superficie dell'acqua. Queste piante sono importanti per l'ecosistema acquatico perché forniscono abitazione e cibo per molte specie di animali, regolano la qualità dell'acqua e contribuiscono al mantenimento della biodiversità. Le macrofite acquatiche possono essere divise in due categorie: galleggianti e subacquee. Le piante galleggianti, come la ninfea, si sviluppano sulla superficie dell'acqua e fluttuano liberamente. Al contrario, le piante subacquee crescono sul fondo del corpo idrico e hanno radici che si ancorano al substrato. Tra le macrofite subacquee troviamo la paletta, una pianta perenne che cresce in acqua profonda e che è molto importante per la stabilità delle rive. La vallisneria, invece, è una pianta a foglia lunga che cresce in acque correnti e che contribuisce alla qualità dell'acqua attraverso la fotosintesi clorofilliana. Le macrofite galleggianti sono molto utili per regolare la temperatura e la qualità dell'acqua. Ad esempio, la lenticchia d'acqua, una pianta galleggiante, è in grado di filtrare i nutrienti e gli inquinanti dall'acqua e di migliorare la qualità della vita per molte specie di pesci e invertebrati acquatici. In conclusione, le piante macrofite sono importanti per l'ecosistema acquatico e per la salute delle comunità di animali che vi abitano. La loro presenza contribuisce a mantenere la biodiversità e a regolare la qualità dell'acqua. Tuttavia, la loro esistenza è a rischio a causa dell'inquinamento, della perdita di habitat e della competizione con altre specie invasive. È quindi importante proteggere queste piante e conservare gli ecosistemi acquatici per garantire la salute e la sopravvivenza delle specie che vi abitano.
LINK UTILI:
I modelli matematici di inquinamento dell'acqua sono uno strumento importante per comprendere la diffusione di sostanze inquinanti in un ambiente acquatico e prevenire i loro effetti negativi sulla salute degli esseri viventi e dell'ecosistema in generale. Questi modelli utilizzano equazioni matematiche per stimare la quantità e la diffusione di sostanze inquinanti in un determinato corpo idrico, tenendo conto dei fattori che influenzano la dispersione, la diluizione e la degradazione delle sostanze inquinanti.
I modelli di inquinamento dell'acqua possono essere utilizzati per prevedere la diffusione di inquinanti in un corpo idrico, aiutando a prevenire la contaminazione di fonti di acqua potabile e la diffusione di infezioni batteriche o virali. Inoltre, possono essere utilizzati per valutare l'efficacia delle strategie di gestione dell'inquinamento dell'acqua, come il trattamento delle acque reflue, la riduzione delle emissioni industriali e la prevenzione della diffusione di inquinanti agricoli.
I modelli di inquinamento dell'acqua possono anche essere utilizzati per prevedere gli effetti dell'inquinamento sull'ecosistema acquatico e sulla sua biodiversità. Ad esempio, possono essere utilizzati per prevedere gli effetti dell'inquinamento sulle piante acquatiche e sulla fauna ittica, aiutando a prevenire la loro estinzione e a proteggere l'ecosistema.
In sintesi, i modelli matematici di inquinamento dell'acqua sono uno strumento importante per la prevenzione e la gestione dell'inquinamento dell'acqua, la protezione della salute degli esseri viventi e dell'ecosistema in generale. La loro utilità è ancora più rilevante in contesti come la sicurezza alimentare e la salute pubblica, dove l'inquinamento dell'acqua può avere gravi conseguenze.
I modelli matematici di bilancio idrico sono uno strumento essenziale per la gestione sostenibile delle risorse idriche in un'area geografica. Questi modelli utilizzano equazioni matematiche per stimare la quantità di acqua disponibile in un determinato luogo e momento, tenendo conto dei fattori che influenzano l'offerta e la domanda di acqua.
I modelli di bilancio idrico possono essere utilizzati per prevedere la disponibilità di acqua in diverse condizioni meteorologiche, come pioggia e siccità, e per programmare la gestione dell'acqua in modo sostenibile. Ad esempio, possono essere utilizzati per prevedere la quantità di acqua necessaria per l'irrigazione delle colture, la produzione di energia idroelettrica, la gestione dei bacini idrici e la protezione degli habitat naturali degli animali e delle piante.
Inoltre, i modelli di bilancio idrico possono anche essere utilizzati per prevenire l'impatto negativo sull'ecosistema causato dalla mancanza o dall'eccesso di acqua. Ad esempio, possono essere utilizzati per prevedere la quantità di acqua necessaria per prevenire l'erosione del suolo o la diffusione di incendi boschivi.
In sintesi, i modelli matematici di bilancio idrico sono uno strumento importante per la gestione sostenibile delle risorse idriche, che può aiutare a garantire la sopravvivenza delle piante e degli animali in un ecosistema, la produzione di cibo e la protezione della salute degli esseri viventi e dell'ecosistema in generale.
I modelli matematici di dinamica dei batteri sono uno strumento importante per comprendere la crescita e la diffusione di batteri in diversi ambienti e condizioni. Questi modelli utilizzano equazioni matematiche per stimare la popolazione batterica in un determinato luogo e momento, tenendo conto dei fattori che influenzano la crescita e la diffusione dei batteri, come la disponibilità di nutrienti, la temperatura, l'umidità e il pH.
I modelli di dinamica dei batteri possono essere utilizzati per prevedere la diffusione di malattie batteriche tra gli esseri viventi, aiutando a prevenire la diffusione di epidemie. Inoltre, possono essere utilizzati per prevenire l'impatto negativo dell'eccesso di batteri in un ambiente, come l'inquinamento dell'acqua o la contaminazione del suolo.
I modelli di dinamica dei batteri possono anche essere utilizzati per progettare strategie di controllo e di gestione dei batteri. Ad esempio, possono essere utilizzati per prevedere l'efficacia di una strategia di trattamento di un'area contaminata da batteri, come l'utilizzo di agenti antimicrobici o la bonifica del suolo.
In sintesi, i modelli matematici di dinamica dei batteri sono uno strumento importante per la prevenzione e la gestione delle malattie batteriche e per la protezione della salute degli esseri viventi e dell'ecosistema in generale. La loro utilità è ancora più rilevante in contesti come la sicurezza alimentare e la salute pubblica, dove la diffusione dei batteri può avere gravi conseguenze.
La pressione è una grandezza fisica che descrive la forza esercitata da un fluido o da un gas su una superficie. Si misura in pascal e si indica con le lettere Pa. La pressione dipende dalla quantità di gas o fluido presenti e dalla temperatura e densità del mezzo in cui si trova.
La pressione ha numerose applicazioni in campo scientifico e tecnologico. Ad esempio, è utilizzata in ambito medico per misurare la pressione sanguigna e valutare lo stato di salute del paziente. In campo ingegneristico, la pressione è utilizzata per valutare la stabilità di un'opera, come un ponte o un edificio, o per calcolare la resistenza di un materiale a carico.
La legge di Pascal afferma che la pressione esercitata su un fluido contenuto in un recipiente si trasmette uniformemente in tutte le direzioni e con la stessa intensità. Ciò significa che se si esercita una pressione su un punto di un liquido o di un gas, essa si diffonderà uniformemente in tutto il volume. La legge di Pascal ha diverse applicazioni pratiche, ad esempio nel funzionamento dei freni idraulici nei veicoli.
Un'altra importante legge che riguarda la pressione è la legge di Boyle-Mariotte, che afferma che a temperatura costante il volume di un gas è inversamente proporzionale alla pressione. Ciò significa che se si aumenta la pressione del gas, il suo volume diminuirà, e viceversa.
In sintesi, la pressione è una grandezza fisica fondamentale che ha numerose applicazioni pratiche in molti campi. La conoscenza delle leggi che regolano la pressione è essenziale per la comprensione del funzionamento di dispositivi tecnologici e per la valutazione di fenomeni naturali.
Il potenziale elettrico è una grandezza che descrive l'energia potenziale di una carica elettrica in un dato punto dello spazio. Si misura in volt e si indica con la lettera V. Il potenziale elettrico dipende dalla posizione della carica e dalle cariche presenti nell'ambiente circostante. Una carica positiva ha un potenziale maggiore in un punto rispetto a una carica negativa.
La corrente elettrica, invece, è il flusso di cariche elettriche in un circuito. Si misura in ampere e si indica con la lettera A. La corrente elettrica può essere continua o alternata, a seconda del tipo di circuito.
Esiste una relazione tra potenziale elettrico e corrente elettrica. Infatti, la corrente elettrica fluisce da un punto di potenziale maggiore a un punto di potenziale minore. Questa differenza di potenziale, detta tensione, è responsabile della spinta delle cariche elettriche all'interno del circuito.
La legge di Ohm descrive la relazione tra potenziale elettrico, corrente e resistenza elettrica. Essa afferma che la corrente elettrica è proporzionale alla differenza di potenziale e inversamente proporzionale alla resistenza del circuito. Questa relazione è espressa dalla formula A= V/R, dove A è la corrente, V è il potenziale e R è la resistenza.
In sintesi, il potenziale elettrico e la corrente elettrica sono due grandezze fondamentali dell'elettricità che sono strettamente interconnesse. La conoscenza di queste grandezze è essenziale per comprendere il funzionamento dei circuiti elettrici e per progettare dispositivi elettronici.
Il vuoto è un concetto fondamentale della fisica che si riferisce alla condizione in cui non c'è materia presente. In altre parole, il vuoto è un'area priva di gas, liquidi o solidi. Tuttavia, il vuoto non è completamente privo di energia elettrica e magnetica, poiché queste forme di energia si propagano anche nel vuoto.
Il vuoto ha diverse applicazioni in fisica, ingegneria e tecnologia. Ad esempio, il vuoto viene utilizzato per testare la resistenza di materiali alle alte temperature, poiché il vuoto previene la trasmissione del calore per conduzione o convezione. Inoltre, il vuoto viene utilizzato nell'industria alimentare per conservare i prodotti deperibili, come i frutti di mare, perché il vuoto impedisce la crescita di batteri e funghi.
Esistono diversi gradi di vuoto, che vanno dal vuoto parziale, in cui è presente solo una bassa pressione di gas, al vuoto completo, in cui non c'è gas presente. Il vuoto completo è difficile da raggiungere, ma è possibile avvicinarsi ad esso utilizzando pompe di vuoto che rimuovono gradualmente il gas presente in un recipiente.
Il vuoto è stato anche oggetto di numerose teorie e sperimentazioni nella fisica moderna, in particolare nella teoria quantistica dei campi. Secondo questa teoria, il vuoto non è vuoto ma è invece pieno di particelle virtuali, che si creano e si annullano continuamente.
In sintesi, il vuoto è un concetto fondamentale della fisica che descrive la condizione in cui non c'è materia presente. Il vuoto ha numerose applicazioni in campo tecnologico ed è stato oggetto di numerose teorie e sperimentazioni nella fisica moderna.
La letteratura scientifica comprende le pubblicazioni scientifiche che trattano lavori originali, delle scienze naturali e sociali, rese pubbliche su riviste scientifiche di settore; l'editoria accademica si occupa proprio di inserire i risultati di tali ricerche originali nell'ambito della letteratura.
le scoperte in ambito scientifico si susseguono alla velocità della luce; stare al passo con le evoluzioni diventa davvero complicato, soprattutto se si considera il fatto che il libero accesso agli articoli e alle pubblicazioni riguarda soltanto una piccolissima percentuale della produzione mondiale.
Attualmente per conoscere i risultati di ricerche, studi e analisi bisogna pagare, ovvero abbonarsi a testate e a servizi di accesso ad archivi e banche dati.
Grazie al web e alla capillare diffusione offerta dalla rete è possibile aggiornarsi e leggere gli articoli scientifici direttamente online, gratuitamente.
É importante però conoscere le fonti più autorevoli della ricerca nei campi della medicina, della fisica, della tecnologia, delle scienze sociali e umanistiche. Una ricerca per diventare ufficiale deve essere pubblicata, attraverso un articolo, su una rivista scientifica.
La pubblicazione segue un’attenta analisi dei revisori della stessa rivista. All’interno della pubblicazione scientifica, insieme ai risultati della ricerca, vengono riportate anche le procedure da seguire per ottenerli.
Un database è una raccolta organizzata di dati strutturati per renderli facilmente accessibili, gestibili e aggiornabili. In parole povere, si può dire, un database in un luogo in cui i dati sono memorizzati. Un qualunque sito web utilizza un database in cui vengono memorizzati tutti i dati necessari per il suo funzionamento. Non solo le informazioni di base come nomi utente e password, ma anche i post, le pagine e i commenti, anche il tema del sito e le impostazioni di configurazione.
Un Database Management System (DBMS) è un software che viene utilizzato per gestire il Database. Riceve istruzioni da un Database Administrator (DBA) e di conseguenza istruisce il sistema ad apportare le modifiche corrispondenti. Questi comandi sono usati per caricare, recuperare o modificare i dati esistenti dal sistema.
Un database richiede tipicamente un programma software completo per il database, noto come Database Management System (DBMS). Un DBMS serve fondamentalmente come interfaccia tra il database e i suoi utenti finali o programmi, permettendo agli utenti di recuperare, aggiornare e gestire come le informazioni sono organizzate e ottimizzate.
Un DBMS facilita anche la supervisione e il controllo dei database, consentendo una varietà di operazioni amministrative come il monitoraggio delle prestazioni, la messa a punto, il backup e il recupero.
La creazione del database consiste nella creazione delle tabelle che lo compongono. Bisogna definire uno spazio dei nomi per ogni insieme di tabelle. Così per un DBMS è possibile gestire più database indipendenti contemporaneamente.
Un sito web è un luogo virtuale costituito da una serie di pagine collegate tra loro raggiungibile da un motore di ricerca, come Google, attraverso una connessione tra il dispositivo e il server su cui si trovano i contenuti del sito stesso.
Il numero di utenti Internet attivi supera i 4 miliardi. Si stima che i dispositivi intelligenti, Internet e i sistemi che li supportano siano responsabili del 3,7% delle emissioni di gas serra (una percentuale che è più o meno uguale alle emissioni dell’aviazione). Si prevede che questo numero raddoppierà entro il 2025. la quantità di dati prodotti da esseri umani e macchine nel 2020 è stata di oltre 60 trilioni di gigabyte.
Considerando la loro attuale operatività e crescita, entro il 2025 questi data center da soli saranno responsabili di un quinto del consumo mondiale di elettricità, coprendo ben oltre il 3% delle emissioni globali di CO2.
Per minimizzare l’impatto ambientale, è importante che Internet sia:
• pulito (basato su energia rinnovabile);
• efficiente (utilizzando meno energia e risorse materiali);
• open (disponibile e in grado di dare all’utente il controllo sui propri dati);
• onesto (non fuorviante);
• rigenerativo (fornendo un servizio a supporto della crescita umana e planetaria);
• flessibile (disponibile a tutti nello spazio e nel tempo).
In pratica, possiamo ridurre l’impatto ambientale di un sito web seguendo questi precisi principi pratici.
Quando si progetta un nuovo sito web, l’obiettivo più importante da raggiungere è che gli utenti riescano a trovare i contenuti che stanno cercando nel modo più efficiente possibile, evitando così inutili caricamenti di pagina e il traffico associato.
Nello sviluppo di un progetto web, inoltre, è necessario pensare a lungo termine, affinché si lavori subito utilizzando format, tecnologie e supporti che non diventino obsoleti per anni, in modo da evitare frequenti alterazioni e modifiche superflue, ma onerose da un punto di vista ambientale.
Inoltre, è importante fare un uso ponderato di immagini web, materiali, animazioni visive e video, nonché ottimizzare il più possibile le loro dimensioni e il caricamento, portando così a una significativa riduzione del fabbisogno di risorse necessarie per visualizzare formati o media troppo pesanti.
Scegliere una metodologia di lavoro e progettazione appropriata e intelligente, come per esempio lo sviluppo agile, permette di ridurre sensibilmente i tempi di creazione, feedback e messa online di un sito web.
Con il metodo agile, il processo di sviluppo è nel complesso più adattivo e più efficiente in termini di costi e risorse. Durante lo sviluppo, anche la purezza e la riutilizzabilità del codice sono un aspetto importante.
L’uso di framework modulari e soluzioni open source può anche far risparmiare molte risorse economiche sullo sviluppo, sulla manutenzione e per i vari aggiornamenti. Il potere insito nello sviluppo comunitario e nella costruzione modulare contribuisce in modo significativo a un’architettura web sostenibile a lungo termine.
L’ottimizzazione delle prestazioni e quindi della velocità di caricamento della pagina consente di risparmiare risorse e aumentare l’esperienza dell’utente.
Un foglio di calcolo è un foglio elettronico, cioè un programma di produttività personale: si tratta, in altri termini, di un software che dà la possibilità a chi lo utilizza di elaborare dati, di eseguire calcoli e di realizzare delle rappresentazioni grafiche basandosi su un principio tanto semplice quanto efficace, un foglio di lavoro che ha le caratteristiche di una tabella al cui interno possono essere inseriti i numeri, i dati e le formule del caso.
La base di ogni foglio di calcolo è rappresentata dalle celle, che sono identificate da una lettera (identificativo della colonna) e da un numero (identificativo della riga) per risultare riconoscibili. In effetti, ciascuna cella viene individuata da una coordinata grazie alla quale si può capire in che posizione si trova. In un foglio di calcolo per tutte le celle è possibile impostare una formattazione differente, relativa al colore dello sfondo, alle dimensioni e al colore del carattere, alla presenza di ombreggiature e sottolineature, e così via. All’interno di una cella può essere presente un testo, un valore numerico o una funzione basandosi sulle formule di altre celle.
La crisi del Covid-19 ha alimentato il senso di urgenza dietro la necessità di una transizione verso forme di sviluppo più sostenibili, in cui crisi climatica e crescita delle disuguaglianze sono i due fattori di rischio principali. Allo stesso tempo, gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno fatto fare un salto quantico alla digital transformation della società, delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. La visione strategica dell’Europa post Covid-19 e del Next Generation EU mette al centro digitale e transizione verde, per la costruzione di un’Europa più verde, connessa e inclusiva.
Il digitale è un abilitatore chiave della sostenibilità a partire dalla visione e dalla cultura aziendale che, per essere competitiva, deve essere profondamente intrecciata al digitale per migliorare produttività degli individui e work lifebalance Prodotti e servizi sostenibili devono essere progettati in maniera nuova, tenendo conto delle applicazioni del digitale in ambito produttivo e di utilizzo (IoT) ma anche, e soprattutto, dei nuovi paradigmi di circolarità Il digitale abilita nuovi modelli di relazione lungo la catena di fornitura, permettendo interazioni real time ed integrate con fornitori, clienti e stakeholder Il digitale sprigiona, in ambito produttivo, uno dei suoi ambiti di applicazione più immediati, rendendo possibile nuovi livelli di sostenibilità e di efficienza produttiva, grazie all’adozione di sensoristica, dashboards ed altre tecnologie di controllo e misurazione dei processi Il digitale permette nuove modalità di interazione con il cliente e di monitoraggio del ciclo di vita dei prodotti, finalizzato alla sostenibilità Il digitale ha il potenziale di cambiare modalità di inclusione degli individui in azienda, grazie a forme più flessibili di lavoro, e nei territori.
Con il termine video editing si intende il lavoro di montaggio video professionale cioè l’attività di lavorazione sulle sequenze di riprese video con effetti anche grafici e sincronizzazione di una traccia audio.
Questo lavoro è una vera e propria forma d’arte e serve a rendere le immagini del girato molto più accattivanti, coinvolgenti e emozionali.
Il montaggio video digitale è un sistema di montaggio video che consiste nel montare sequenze di immagini, suoni e filmati, attraverso un processo di digitalizzazione, elaborando sul computer i suddetti dati, senza che vi sia l’utilizzo delle fonti originali stesse.
Questi codici, che permettono di conservare la qualità originale, sono codici Codec, di tipo lossless mentre quelli che ne riducono la qualità, sono denominati lossy.
Un copione è un progetto da seguire, una sequenza d’istruzioni. In ambito cinematografico corrisponde alla sceneggiatura, in una trasmissione televisiva è il testo da ripetere. La struttura dei copioni filmici è solitamente divisa in 3 atti: nel primo vengono introdotti i personaggi e la situazione iniziale ed è compito del registra attirare l’attenzione degli spettatori; nel secondo si svolge la maggior parte del film, i personaggi sono occupati nelle vicende della storia; il terzo è l’atto finale, in cui il protagonista affronta l’ultima sfida. Una pagina di copione corrisponde a circa un minuto di film e la sua scrittura ha un vocabolario ricco di terminologie specifiche. Per esempio, ogni scena è anticipata da una “slugline”, ovvero una breve descrizione del luogo e del tempo dei fatti. Poi ci sono le “righe di azione” che sono frasi semplici e concrete che svolgono il compito di fornire un’idea sull’ambientazione e sulle azioni dei personaggi. La maggior parte del copione è costituita dai dialoghi: il nome di chi parla è posizionato, senza usare segni di punteggiatura, sopra la corrispettiva battuta. Per separarli dagli altri elementi, come le righe di azione, sono posti al centro del foglio.
Nei progetti scientifici è fondamentale la stesura di un protocollo di ricerca, in cui definire lo studio da intraprendere. Come primo punto del protocollo bisogna chiarire chi si occupa di condurre lo studio, affiancando ai nominativi anche dei modi per contattarli. Nella seconda parte vengono esposte le caratteristiche del progetto, delineando un titolo ed elencando i motivi per cui è necessario svolgerlo per poi parlare dello scopo principale. Infine è necessario specificare le tempistiche previste del lavoro. La terza parte è molto breve e in essa viene assicurata la sicurezza dello studio.
Molti tra i più noti poeti hanno trattato come tema l’ambiente. Emily Dickinson ha scritto “Natura è ciò che vediamo”. La poetessa descrive un paesaggio associandolo al paradiso, perché circondata dalla natura ritrova l’armonia. Da sottolineare è anche la contrapposizione tra la complessità dell’intelletto umano e la semplicità della natura: quest’ultima, secondo la poetessa, può fornire la risposta ai problemi più contorti. Un altro esempio è “Meriggiare pallido e assorto” di Eugenio Montale. Qui Montale sfrutta la natura per dare il suo pensiero sulla vita. Per farlo descrive inizialmente un paesaggio arido e malridotto, separato dal mare da un muro ricoperto di aguzzi cocci di bottiglia, quest’ultimo è impossibile da superare così da raggiungere le acque marine che rappresentano il significato della vita. Infine c’è “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio che ha come tema centrale il panismo, ovvero la fusione totalitaria tra uomo e natura. Se i protagonisti all’inizio contemplano il paesaggio, alla fine diventano un tutt’uno con esso, in contrasto con la società dell’epoca sempre più in netto distacco con l’ambiente.
Comprensione e traduzione di ricerche e testi scientifici: La traduzione scientifica e tecnica, nei suoi molteplici aspetti, comporta un tipo di attività che appare più simile ad una scienza che ad un'arte in quanto richiede precisione e rigore nella scelta del lessico e nella ricostruzione dei legami logici tra le parti del discorso. La traduzione di testi scientifici è un lavoro davvero complesso, che richiede la compresenza di varie professionalità. Accanto alla conoscenza approfondita della lingua d’origine e di quella di destinazione, un traduttore scientifico deve anche padroneggiare l’argomento di cui il testo scientifico tratta. L’uso di una terminologia tecnica adeguata è fondamentale, così come la fedele trasposizione nella lingua di destinazione dei concetti espressi nel testo di partenza.
Traduzioni di copioni (tecniche): Tradurre una sceneggiatura vuol dire per prima cosa conoscere le regole del testo.
Traduzioni di siti web (tecniche): La localizzazione di un sito web prevede che il traduttore sappia gestire aspetti linguistici ovviamente, ma anche tecnici, culturali, di digital marketing.
L'inglese come lingua di scambio di cultura: L'inglese è la lingua di scienza, aeronautica, tecnologia, diplomazia, e turismo. Il motivo per cui inglese è diventata oggi una importante e centro di scambio di cultura si ritrova nella storia, grazie al commercio dell'Impero Britannico. Motivo per cui molti inglesi si stabilirono definitivamente nelle colonie. Da quel momento in poi la lingua si è diffusa in tutto il mondo.
Le piante hanno assunto un ruolo simbolico e di fondamentale importanza nella loro produzione artistica. In particolare, ci sono tre artisti contemporanei che creano arte utilizzando la natura: Rashid Johnson, Hannah Chalew e Megan Singleton.
Rashid Johnson è un'artista statunitense, egli partecipò ad un evento di svolta per la sua carriera, cioè la mostra “Freestyle” curata da Thelma Goldend, a cui partecipò appena ventiquattrenne. Le sue grandi installazioni di piante non sono certo passate inosservate: gigantesche gabbie contenenti un vero e proprio ecosistema vivente tropicale, all’interno del quale sono integrati elementi scultorei e sonori, immagini ed oggetti di uso quotidiano, a costruire una realtà poetica e concettuale.
Il secondo artista, Hannah Chalew, esplora attraverso il suo lavoro la relazione tra natura e cultura contemporanea. Argomento centrale dell’opera della Chalew è la ristrutturazione naturale del paesaggio urbano e moderno, l’azione di bonifica messa in atto dalla natura a discapito delle costruzioni e degli interventi umani.
Megan Singleton, il terzo artista, conduce ricerche ecologiste che attraversano i confini dell’artigianato contemporaneo; che combina scultura, manifattura, installazioni, fotografia e lavoro su carta. Alla base del suo lavoro c’è una costante ricerca ed indagine sulle relazioni ecologiche all’interno della società contemporanea. Le sue opere vogliono onorare le piante come organismi viventi ed al contempo far prendere consapevolezza allo spettatore sull’importanza di saper interpretare il paesaggio.
Il termine "arte ambientale" viene utilizzata per descrivere genericamente il processo artistico o l'opera d'arte in cui l'artista si confronta attivamente con l'ambiente. Questo ambiente, oltre alla sua dimensione ecologica e naturale, può essere inteso quindi anche come contesto formale, politico, storico e sociale.
Con l'arte ambientale l'artista si confronta attivamente con l'ambiente che lo circonda: l'opera d'arte si impianta dapprima aliena in un contesto spaziale, poi inizia concettualmente e fisicamente il suo dialogo con questo spazio, fino a confondersi e a diventare parte di quella naturalezza, anche per contrasto.
L'arte ambientale trova i suoi primordiali iniziatori già negli anni Venti del Novecento, quando il ready-made di Duchamp sovvertiva l'essenza tradizionale dell'opera d'arte, impiantando oggetti industriali di uso quotidiano nello spazio museale: un orinatoio, la ruota di una bicicletta fissata su uno sgabello tra i vari. La traslazione fuori dal contesto abituale ci porta a nuove riflessioni. Tra le forme di arte ambientale ecologiche troviamo: la Bio art, l'Eco art, la Recycled art, e la Econvention.
La linea di demarcazione fa arte e scienza sembrerebbe ben definita; se la prima nasce da creatività e immaginazione, la seconda si dovrebbe basare su fatti concreti e solo su ciò che può essere dimostrato. Ma nella storia le due discipline hanno spesso interagito: la scienza si è servita della creatività nei suoi campi di ricerca, mentre le arti hanno più volte utilizzato nuove tecniche per trasporre nella realtà ciò che l'ispirazione suggerisce all'artista.
Emblematico è il caso di Alexandre Fleming, medico scozzese scopritore della penicillina nel 1928, che potrebbe essere definito un cultore di Bio Art ante litteram. Appassionato di pittura quanto della ricerca scientifica, il microbiologo si dilettava a dipingere quadri utilizzando batteri vivi variamente colorati, che era solito coltivare disponendoli anche sulle piastre di Petri (al Saint Mary’s Hospital di Londra, dove lavorava, allestì una mostra di arte batterica). Nel 1928 scoprì che un fungo stava uccidendo alcune parti delle sue opere: era la penicillina, una scoperta che rivoluzionò la medicina del XX secolo.
La Land Art è una forma d’arte contemporanea sorta negli Stati Uniti tra il 1967 e il 1968 che si basa sull’intervento dell’artista sull’ambiente circostante che diventa parte essenziale dell’opera d’arte. Questo tipo di arte rappresenta l’espressione della presa di coscienza della questione ambientale da parte del mondo dell’arte. È la prefigurazione artistica di nuovi modelli di vita. È una riflessione sul rapporto dell’uomo con l’ambiente che si inscrive pienamente nella costruzione epistemologica delle categorie natura-cultura, sviluppatasi in seno al pensiero moderno occidentale.
Fare arte utilizzando il paesaggio non solo come soggetto ma come materia stessa dell’opera. È questa l’essenza della land art. Nata come reazione di molti artisti alle atmosfere museali percepite come asettiche, la land art porta l’arte al di là degli spazi espositivi tradizionali. Il land-artista fa del paesaggio naturale ed urbano non solo il contesto dell’opera ma l’opera stessa, realizzando su e attraverso di esso interventi a varia scala e invasività. Dalla scala infinitesimale dell’impronta, della debole traccia lasciata dal passaggio dell’artista, alla grande scala dell’intervento che trasforma, anche se in maniera solo effimera, interi paesaggi, come distese desertiche, scogliere o isole.
L'agar art (anche detta arte microbica) è un'opera d'arte creata coltivando microrganismi secondo determinati schemi. I microbi utilizzati possono essere batteri, lieviti, funghi o, meno comunemente, protisti. I microbi possono essere scelti per i loro colori naturali, oppure possono essere ingegnerizzati per esprimere proteine fluorescenti e osservati alla luce ultravioletta per renderli fluorescenti. Le lastre di agar sono utilizzate come tela, mentre batteri e lieviti pigmentati o fluorescenti rappresentano la vernice. Al fine di preservare un'opera d'arte microbica dopo un'incubazione sufficiente, la coltura microbica viene sigillata con resina epossidica.
L’ENEA ha messo a punto una tecnologica innovativa basata sull’utilizzo di batteri, per restaurare le opere d’arte. I batteri-restauratori provengono dalla Collezione ENEA, che si trova nel Centro di Ricerche della Casaccia e ospita circa 1.500 microorganismi. Il bio-restauro consente di fornire un’alternativa rispettosa dell’ambiente e della salute degli operatori all’utilizzo di prodotti chimici e si è rivelato molto efficace per il recupero di opere importanti conservate, ad esempio, nella Galleria Nazionale di Arte Moderna, a Palazzo Farnese, nei Musei Vaticani, a Roma, e nelle Cappelle Medicee a Firenze. Ma ce n’è una, recente e insolita, che riguarda in particolare un uomo illustre, un artista: Michelangelo Buonarroti. Un gruppo di restauratrici e ricercatrici di diversi istituti, tra cui ENEA e CNR di Firenze, ha cercato infatti aiuto in alcuni microrganismi per ripulire le tombe marmoree nella Sagrestia nuova di Firenze. I batteri sono sperimentati ormai da diversi anni nei restauri di sculture, edifici, affreschi e quadri segnati dal tempo, da restauri precedenti o da altri batteri. Le opere d’arte possono infatti essere esse stesse habitat di colonie batteriche, benefiche o dannose per la loro conservazione. Anche se la notizia dei batteri sulle opere di Michelangelo è eclatante, da tempo i ricercatori nel campo del restauro lavorano su queste tecniche di bio-pulizia. Già dieci anni fa, studiosi della Statale di Milano avevano provato a pulire parte di alcune guglie del Duomo con un microorganismo. Più di recente, nel 2019, ricercatori e restauratori delle università del Molise, di Pisa e di Como hanno scelto Pseudomonas stutzeri A29, “parente” di uno dei tre batteri impiegati a Firenze, per ripulire l’affresco Incarnato dei fratelli Riminaldi, all’interno della cupola della cattedrale di Pisa.
Dalle pitture rupestri alla pittura rinascimentale, dalla corrente impressionistica fino all’arte moderna e contemporanea l’acqua è quella che ha dato maggiore ispirazione artistica, sia per la sua trasparenza e fluidità, sia per il forte significato simbolico che le è da sempre stato attribuito nella filosofia e nella mitologia.
Nell’arte occidentale tra il IX e il X secolo l’acqua veniva identificata con l’atto battesimale, diventando così simbolo di purezza: opera simbolica è “Il Battesimo di Cristo”, affresco di Giotto. Dal sacro al profano, passiamo al Rinascimento con la “Nascita di Venere" di Sandro Botticelli: la prospettiva viene data dall’acqua che assume diverse tonalità in lontananza e che rappresenta l’origine della vita.
I giochi di luce creati dall’acqua sono l’elemento che ispira maggiormente i pittori impressionisti. A tal proposito ricordiamo “Impression soleil levant” di Claude Monet che rappresenta il porto di La Havre all’alba, dove l’acqua è l’elemento dominante grazie all’effetto della luce del sole nascente che vi si riflette. Nella serie delle Ninfee, ciclo di circa duecentocinquanta dipinti, lo specchio d’acqua rappresenta l’elemento base il cui aspetto muta ogni istante a seconda di ciò che veniva riflesso, conferendogli vita e movimento. Al Romanticismo è legata l’opera di William Turner il “pittore della luce”. Nelle sue opere ha raffigurato l’acqua nelle sue multiformi variazioni. Ne “Il molo di Calais” l’acqua s’intreccia con il cielo, quasi a creare un “unicuum”.
Il Post-Impressionismo ha in Vincent Van Gogh il suo principale esponente: il dipinto “Notte stellata sul Rodano” è totalmente giocato sul riflesso del cielo stellato contro le acque scure del fiume e con le luci della cittadina di Arles in lontananza.
Moltani Serena e Quistaini Matteo, studenti del Liceo Majorana, hanno creato un'opera di land-art in occasione del concorso Sea Art Camp 2022 promosso da Edizioni Green Planner. L'obiettivo è quello di sensibilizzare le persone riguardo l'inquinamento delle acque attraverso l'arte. L'opera ha vinto il concorso ed è stata esposta presso Acquario Civico di Milano. Riportiamo il link per scoprire l'opera attraverso immagini e descrizioni:
https://docs.google.com/presentation/d/18-IZF4QbDsngEp0a_uLoCRrJWytao7inDKrRfEOSEuo/edit?usp=sharing
La mostra “Metaspore”, a cura di Fiammetta Griccioli e Vicente Todolí, riunisce oltre venti opere di Anicka Yi realizzate negli ultimi dieci anni e approfondisce l’approccio poliedrico dell’artista coreano-americana, caratterizzato dalla commistione di materiali deperibili e industriali in assemblaggi che sfidano l’aspetto immutabile della scultura e dell’installazione. La mostra, la più completa mai presentata, è concepita come un percorso sinestetico e immersivo, partendo dai primi progetti del 2010, che si distinguono per una ricerca su materiali tattili e olfattivi, per giungere alle installazioni realizzate dall’artista in seguito, insieme al team del suo studio, e con il supporto di figure professionali differenti, quali architetti, scienziati, profumieri, con cui Anicka Yi ha co-creato progetti legati alle innovazioni nei campi della tecnologia e della scienza. Il titolo, “Metaspore”, prende ispirazione dal mondo biologico: le spore sono le unità cellulari che riproducono e danno origine a nuove entità viventi senza la necessità di una riproduzione sessuale, da qui il legame simbolico e concettuale con la mostra di Pirelli HangarBicocca, che si trasforma e muta autonomamente nel corso del tempo. L’esposizione inoltre apre un nuovo capitolo nel lavoro di Anicka Yi: la scelta di approfondire opere del passato si pone come un momento riflessivo e immaginativo per futuri sviluppi ed evoluzioni della sua pratica. Il progetto espositivo è incentrato, da un lato, sulla dimensione olfattiva, presentando una serie di lavori connotati dall’uso di fragranze, e, dall’altro, sull’analisi di processi biologici quali la decomposizione e la metamorfosi.
Dal 30 marzo al 29 maggio 2022 Prada Rong Zhai, storica residenza a Shanghai costruita nel 1918, restaurata da Prada e riaperta nel 2017, ospita la mostra Lake Tai, progetto di Michael Wang supportato da Fondazione Prada. Wang affronta nella sua produzione temi universali, come il cambiamento climatico, la diffusione delle specie, la distribuzione delle risorse e gli scambi dell’economia mondiale. Per questo progetto, l’artista ha realizzato una serie di lavori che esplorano l’eredità naturale e culturale della regione del lago Tai e che indagano la tradizione dell’arte paesaggistica cinese. In particolare presenta una serie di sculture e installazioni allestite al primo piano e nel giardino di Prada Rong Zhai. Le opere s’ispirano agli interventi di bonifica che hanno trasformato il lago e il fiume negli ultimi anni. Il progetto intende indagare il tema della ridefinizione del rapporto tra uomo e natura in un’epoca di profondo cambiamento ambientale. Nella regione del Lago Tai si trovano i giardini storici più famosi della Cina: è un’area che celebra l’armonia tra uomo e natura. Negli ultimi decenni questo rapporto è stato drammaticamente alterato da fenomeni globali come il cambiamento climatico, l’estinzione di massa e l’estrazione di risorse naturali su larga scala. L’area del Lago Tai è testimone di questa radicale trasformazione. Dalla fine degli anni Novanta la presenza di un’alga ha colorato di verde il lago ma, negli ultimi anni, un ampio intervento di recupero ha ripulito le acque. La mostra, in particolare la serie Taihu (Stones), nasce da una ricerca realizzata in collaborazione con gli studenti della Tongji University di Shanghai che hanno supportato l’artista nell’esplorazione del sito, nella raccolta dei materiali, nei test e nella produzione delle opere. La loro collaborazione si è incentrata sulla sperimentazione di nuovi materiali sostenibili, creati a partire da rifiuti organici e industriali.
L’acqua è l’elemento più importante e abbondante sulla terra, copre più del 70% della superficie terrestre ed è fondamentale per la vita di esseri viventi e piante.
Fin dall’antichità, l’uomo si è adattato per sfruttare al massimo questa risorsa vitale, costruendo città sul mare e sui fiumi in modo da avere un accesso diretto all’acqua, ne sono un esempio i Fenici e i Greci (sul mar Mediterraneo) o gli Egizi (nati sul fiume Nilo).
Vivere a contatto con il mare o con un fiume consentiva alle civiltà marittime di imporre il proprio dominio nel commercio o in campo bellico, dato che si potevano spostare con imbarcazioni laddove fosse stato difficile arrivare via terra, e inoltre agevolava la coltivazione di raccolto e piante e erbe, proprio queste ultime risultavano utilissime per l’uomo, perché potevano essere usate per scopi artigianali, come per esempio gli intrecci per fare cesti, oppure per scopi medici, infatti a partire dall’antica Grecia, intorno al 500 a.C., dove Ippocrate attribuisce alle malattie cause naturali e prescrive rimedi vegetali, Aristotele si interessa di botanica e di scienze naturali; Teofasto aggiunge in un giardino ateniese semi di piante medicinali; fino ai giorni nostri le erbe aromatiche si sono sempre affermate come un medicinale affidabile e funzionale.
La flora nelle diverse aree geografiche
La flora di un territorio o di un paesaggio consiste in una lista di specie vegetali, frutto del censimento, della descrizione e della classificazione quanto più possibile completa delle specie vegetali presenti sul territorio stesso.
La flora di montagna
Stella alpina e genziana sono i due fiori alpini più conosciuti, ma molti altri sono riusciti ad adattarsi alle condizioni climatiche ed ambientali ostili tipiche delle catene montuose.
I colori sgargianti dei fiori di montagna non sono un caso. In primo luogo, i pigmenti servono a proteggerli dai potenti raggi ultravioletti d’alta quota. Secondariamente, i colori vivaci esercitano una forte attrazione sugli insetti il cui contributo alla riproduzione è fondamentale. Il richiamo colorato permette di non sprecare un solo attimo del prezioso periodo dell’impollinazione quando il volo degli insetti, a causa delle condizioni meteorologiche talvolta sfavorevoli, non è sempre possibile. Alla riproduzione non è infatti concesso molto tempo: le piante specializzate devono produrre i loro semi prima dell’arrivo delle falciatrici per il primo raccolto dell’estate.
Le piante che condividono il loro habitat con animali da pascolo hanno invece problemi di altro tipo. Mentre le più coriacee e spinose hanno maggiori possibilità di sopravvivenza, per quelle tenere e gustose c’è il rischio che vengano mangiate prima di riuscire a riprodursi, cioè a produrre i semi. Per sfuggire allo stomaco degli erbivori o al loro calpestio, certe piante delicate come le orchidee crescono in prossimità di rocce o scarpate, mettendosi in questo modo al riparo da zampate assassine. Altre specie delicate hanno col tempo sviluppato radici solide, in grado di sopportare le devastazioni causate dagli animali al pascolo e permettere loro di ricrescere.
Lo sciogliersi dei ghiacciai, lascia dietro sé un suolo instabile e sassoso, arido e impoverito. Ciononostante, nel giro di qualche anno, le piante riescono a colonizzare anche questo ambiente apparentemente ostile. I muschi sono i primi ad insediarsi, creando presto uno strato di humus che rende possibile l’attecchimento di sassifraghe e linarie. Il problema principale per queste piante pioniere non è tanto la mancanza di sostanze nutrienti nel terreno, quanto la sua instabilità. Anche le piante più piccole sviluppano perciò radici che le ancorano saldamente al terreno, raggiungendo a volte il metro di profondità e permettendo sempre a nuovi germogli di ricrescere. Questo è anche l’habitat del salice nano, il più piccolo albero conosciuto, che fa spuntare solo alcuni rami mantenendo il tronco sotto terra per difendersi da freddo, vento e mancanza d’acqua.
Le piante che crescono su scarpate rocciose hanno dovuto sviluppare diverse strategie per sopperire alla mancanza d’acqua di un suolo incapace di trattenerne in quantità sufficiente. Anche le altre condizioni meteorologiche tipiche dell’alta quota non aiutano: la forte insolazione fa ben presto evaporare anche i pochi residui di pioggia e i venti asciugano velocemente le foglie. Per queste ragioni alcune piante autoctone sono ricoperte di peluria, che ha la duplice funzione di deviare i raggi del sole e di formare uno strato d’aria che aiuti a mantenere umidità.
La flora delle colline
Nei versanti più ripidi delle colline la vegetazione è perlopiù spontanea. Nei boschi possiamo trovare soprattutto latifoglie come la quercia, il faggio, il noce e il nocciolo. Nel sottobosco invece possiamo trovare arbusti, muschi, funghi e a volte anche il tartufo. Vicino al mare vi è la macchia mediterranea in cui vi crescono piante come l’olivo, l’alloro, il cipresso, il rosmarino.
La flora della pianura
In pianura la flora è quasi completamente di natura antropica perché il territorio è coltivato ovunque. La vegetazione spontanea, perciò, è limitata a poche aree.
La flora del deserto
La tipica vegetazione del deserto è costituita da piante xerofile, piante che prediligono un ambiente arido e sono in grado di sopportare lunghi periodi di siccità. Le loro foglie sono prive di clorofilla e in presenza di umidità trattengono l'acqua.
La flora della savana
La savana è una prateria con una vegetazione prevalentemente formata da erbe alte (per esempio, Pennisetum purpureum) e arbusti. Presenta inoltre alberi isolati come baobab (Adansonia digitale) e vari tipi di acacie: Vachellia seyal, Senegalia senegal, S. ataxacantha, Acacia tortilis e l'acacia drepanolobium.
I fiumi più importanti nel mondo
I fiumi sono stati molto utili agli uomini in tutte le parti del mondo fin dalla preistoria: sono una fonte di acqua potabile, per procurarsi il cibo, per fertilizzare i terreni e per trasportare le merci da un luogo all’altro.
Mississippi
Lungo circa 3.730 km, il Mississippi è il più grande sistema fluviale degli Stati Uniti e del Nord America. Insieme al suo principale affluente, il Missouri, il fiume drena tutti o parte di 31 stati americani. Il cotone, il legname e il cibo sono stati trasportati lungo il fiume. Dopo l’arrivo delle ferrovie negli anni Ottanta del XIX secolo, il traffico dei battelli a vapore è diminuito, anche se è rimasto una caratteristica fino agli anni Venti del XX secolo.
Volga
Il Volga è il fiume più lungo d’Europa e uno dei fiumi più importanti della Russia. Delle 20 città più grandi della Russia, 11, compresa Mosca, sono situate nel bacino idrografico del Volga. Il Volga è di grande importanza per la navigazione interna e il trasporto in Russia, anche se il fiume congela per la maggior parte della sua lunghezza per tre mesi all’anno.
Zambesi
Il fiume Zambesi, lungo 3.540 km supporta grandi popolazioni di molti animali. Gli ippopotami sono abbondanti lungo la maggior parte dei tratti tranquilli del fiume, e sono presenti anche molti coccodrilli. Supporta anche diverse centinaia di specie di pesci, incluse specie di grandi dimensioni. Lo squalo toro, ad esempio, è stato trovato nell’entroterra.
Yangtze
Il fiume Yangtze è il fiume più lungo della Cina e il terzo più lungo del mondo. Una delle dighe del fiume, la Diga delle Tre Gole, è la più grande centrale idroelettrica del mondo. Il fiume è una delle vie navigabili più trafficate del mondo. Il traffico comprende il traffico commerciale che trasporta merci come il carbone, ma anche manufatti e passeggeri. Le crociere fluviali di diversi giorni sono popolari.
Nilo Il Nilo è il fiume più lungo del mondo che ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della civiltà egiziana. I depositi di limo del Nilo rendono il terreno circostante estremamente fertile perché il fiume trabocca ogni anno e gli egiziani erano in grado di coltivare grano e altre colture.
Rio delle Amazzoni Il Rio delle Amazzoni è il più grande fiume del mondo in volume, con una portata totale che rappresenta circa un quinto del totale del mondo. Questo fiume ha oltre 3.000 specie di pesci riconosciute e nuove specie sono ancora in fase di scoperta. Insieme al fiume Orinoco, è uno dei principali habitat del delfino del Rio delle Amazzoni, la più grande specie di delfino di fiume. Lo squalo toro è stato segnalato sul Rio delle Amazzoni a Iquitos in Perù. Un altro pesce pericoloso in Amazzonia è il famigerato piranha che si riunisce in grandi banchi.
L'attività dell'uomo su foreste e corsi d'acqua
Foreste, boschi, selve, sono sinonimi che indicano ecosistemi complessi dove suolo, acqua, piante e animali condividono spazi e scambiano materia ed energia per consentire la vita di tutti gli organismi presenti sulla Terra. Acqua e foreste sono sistemi strettamente collegati.
Una buona gestione delle foreste in ogni territorio garantisce anche la disponibilità di risorse idriche di buona qualità che proprio in montagna trovano uno dei principali punti di origine. Qui le acque di scioglimento nivale o di pioggia si infiltrano e vanno a ricaricare le falde acquifere, depurate da rocce, suoli e foreste che attraversano. Foreste in forma garantiscono anche un’efficace difesa contro il dissesto idrogeologico: le alluvioni e le frane.
Processi di deforestazione e di produzione illegale di legname sono presenti in diverse aree del mondo.
Il fiume rappresenta da sempre una ricchezza per l'uomo: vicino al fiume l'agricoltura è favorita dal terreno fertile e dalla disponibilità d'acqua.
Il fiume però può anche rappresentare un pericolo per gli insediamenti vicini al suo corso: in caso di piene d'acqua si possono verificare inondazioni improvvise e violente.
Fin dall’antichità l’uomo è intervenuto sul paesaggio fluviale, costruendo ponti, argini per regolare le piene e canali per irrigare i campi coltivati.
Le attività che l’uomo svolge in prossimità dei corsi d’acqua variano a seconda dell’altitudine, cioè del tratto di fiume considerato.
• La produzione di energia elettrica in montagna.
• La coltivazione dei cereali che hanno bisogno di molta acqua per crescere, come il riso, si svolge in pianura sfruttando i vasti terreni piatti.
• Il trasporto di persone e di merci, realizzabile sui larghi fiumi di pianura, che scorrono lenti.
• La pesca e l’allevamento di pesce di acqua dolce, come le trote e i salmoni.
• L’estrazione dal letto dei fiumi di ghiaia, e sabbia, destinate alla produzione di materiali per l'edilizia.
Oggi purtroppo molti fiumi sono inquinati. Le loro acque contengono sostanze nocive per la natura e per l’uomo: ciò accade perché alcune industrie gettano i loro scarichi nei fiumi, ma anche perché in agricoltura si usano prodotti chimici per concimare i campi o per uccidere gli insetti dannosi.
Questi prodotti chimici penetrano nel terreno e rischiano di contaminare anche le acque sotterranee che si trovano in profondità.
L'azione dell'uomo ha modificato le foreste in modo da favorire l'erogazione dei "servizi ecosistemici" di volta in volta richiesti: produzione di legname, regimazione delle acque, protezione nei confronti di pericoli naturali (valanghe, cadute massi, frane), paesaggio. In queste foreste anche i processi esterni sono stati modificati dall'uomo: l'uomo si è sostituito ai disturbi naturali provvedendo a prelievo e rinnovazione nei popolamenti forestali e, nello stesso tempo, ha creato condizioni favorevoli al manifestarsi dei disturbi (ad esempio in Italia oltre il 90% degli incendi è provocato dall'uomo) accentuandone l'impatto (ad esempio le foreste coltivate sono più fragili nei confronti dei danni da vento rispetto alle foreste naturali). Inoltre in un territorio abitato dall'uomo il manifestarsi di un disturbo provoca la riduzione o l'interruzione dell'erogazione del servizio ecosistemico richiesto. Per questo motivo, nelle foreste coltivate o comunque modificate dall'uomo, è a volte opportuno "prevenire" i disturbi naturali e aumentare la "resistenza" e la "resilienza" dei popolamenti forestali. La prevenzione, ad esempio, consiste in interventi selvicolturali che creano condizioni sfavorevoli al manifestarsi o diffondersi del fuoco modificando la struttura del bosco e la distribuzione spaziale del "combustibile".
Allo stesso modo strutture pluristratificate e boschi misti aumentano la resistenza del bosco nel caso in cui si verifichi una tempesta di vento e la stessa struttura, prevedendo la coesistenza di alberi maturi e di alberi più giovani (che essendo di bassa statura sono meno danneggiati dal vento), conferisce maggiore resilienza al bosco, cioè maggiore capacità e velocità di riprendersi dopo il disturbo. Dato che le foreste convivono con i disturbi da milioni di anni, se la gestione dell'uomo ha conservato un grado di naturalità sufficiente i boschi sono in grado di riprendersi e rigenerarsi dopo un disturbo naturale o dopo un disturbo provocato dall'uomo. In alcuni casi però questo non avviene o avviene con tempi troppo lunghi ed incompatibili con i servizi richiesti. In questi casi l'uomo deve intervenire favorendo il rapido ritorno del bosco per ripristinare il servizio ecosistemico. Ad esempio il bosco non è in grado di riprendersi dopo un disturbo quando l'uomo ha modificato troppo intensamente la struttura e la composizione del bosco. In questo caso il forte grado di "artificialità" del bosco lo rende fragile ed è necessario intervenire per ricostituire la copertura forestale.
Talete
Il termine natura per i primi filosofia comprendeva l’insieme della realtà, la sua considerazione come il tutto e un elemento materiale (come l’aria o l’acqua) che costituiva il principio di vita. Di conseguenza la natura era considerata sia il principio di generazione di tutte le cose, sia ciò che ne veniva generato di conseguenza.
Talete era un esperto di geometria e astronomia, e fu il primo filosofo della storia, egli è nato a Mileto, in Asia Minore, alla fine del VII secolo a. C.
Per Talete la natura appariva come un qualcosa dotato di forza e anima. Dunque la vita era presente in qualsiasi cosa come un principio generatore e come motore di tutto.
Egli si è anche posto le seguenti domande: qual’ è la natura di tutte le cose? Da dove, come è stato generato il cosmo? Secondo lui l'acqua è 'origine di tutte le cose e del cosmo. Più precisamente Talete si è posto il problema della Natura delle cose. Più precisamente: Da dove derivano le cose? Annunciando il principio filosofico dell’acqua, egli è stato la causa di una rottura definitiva fra il canone del mito e l’inizio della ricerca in campo scientifico, ponendosi domande, dandosi risposte conclusive. Non solo: è partito dalla Natura e si è servito dell’elemento “Acqua” che, a suo parere, racchiude in sé tutte le possibili proprietà degli infiniti elementi, ma anche chiamato in gioco la legge, quella che regola l’ordine universale per sostenere che essa è l’origine da cui tutto deriva. Per esempio i semi nascono e si sviluppano nell’ ambiente umido, senza l’acqua l’umido non esisterebbe, dunque l’acqua è il simbolo della vita di ogni essere vivente. Perciò il cosmo, a suo parere, non è governato necessariamente dalla divinità, ma dall’acqua che è “divina”.
Filosofia ambientale
La filosofia ambientale è una branca della filosofia che si occupa dell’ambiente naturale e del posto umano al suo interno. Pone domande cruciali sulle relazioni ambientali umane come “Cosa intendiamo quando parliamo di natura?” “Qual è il valore del naturale, che è l’ambiente non umano per noi, o in sé?” “Come dobbiamo rispondere alle sfide ambientali come il degrado ambientale, l’inquinamento e i cambiamenti climatici?” “Come possiamo comprendere meglio la relazione tra il mondo naturale e la tecnologia e lo sviluppo umano?” e “Qual è il nostro posto nel mondo naturale?” La filosofia ambientale comprende etica ambientale, estetica ambientale, ecofemminismo, ermeneutica ambientale e teologia ambientale. Le questioni moderne nell’ambito della filosofia ambientale includono questioni relative all’esaurimento delle risorse limitate e altri effetti dannosi e permanenti provocati sull’ambiente dagli esseri umani, nonché i problemi etici e pratici sollevati dalle filosofie e dalle pratiche di conservazione ambientale, restauro e politica in generale.
La filosofia ambientale è emersa come una branca della filosofia negli anni ’70. I primi filosofi ambientali includono Richard Routley, Arne Naess e J.Baird Callicott. Il movimento è stato un tentativo di connettersi con il senso di alienazione dell’umanità dalla natura in modo continuo nel corso della storia.
Il campo è oggi caratterizzato da una notevole diversità di approcci stilistici, filosofici e culturali alle relazioni ambientali umane, dalle riflessioni personali e poetiche sull’esperienza ambientale e gli argomenti per il panpsichismo alle applicazioni malthusiane della teoria dei giochi o la questione di come dare un valore economico a servizi della natura. Un grande dibattito sorto negli anni ’70 e ’80 è stato se la natura abbia un valore intrinseco in sé indipendente dai valori umani o se il suo valore sia semplicemente strumental.
Negli ultimi decenni, l’estetica ambientale, il design e il restauro sono emersi come importanti discipline intersecanti che continuano a spostare i confini del pensiero ambientale, così come la scienza del cambiamento climatico e della biodiversità e le questioni etiche, politiche ed epistemologiche che sollevano.
Nel 1984, George Sessions e Arne Naess hanno articolato i principi del nuovo movimento per ecologia profonda. Questi principi di base sono:
Il benessere e la prosperità della vita umana e non umana hanno valore.
La ricchezza e la diversità delle forme di vita contribuiscono alla realizzazione di questi valori e sono anche valori in se stessi.
Gli umani non hanno il diritto di ridurre questa ricchezza e diversità se non per soddisfare bisogni vitali.
Il fiorire della vita e delle culture umane è compatibile con una sostanziale riduzione della popolazione umana.
L’attuale interferenza umana con il mondo non umano è eccessiva e la situazione sta rapidamente peggiorando.
Le politiche devono quindi essere cambiate. Queste politiche influenzano le strutture economiche, tecnologiche e ideologiche di base. Lo stato delle cose risultante sarà profondamente diverso dal presente.
Il cambiamento ideologico è principalmente quello di apprezzare la qualità della vita (abitare in situazioni di valore intrinseco), piuttosto che aderire a un tenore di vita sempre più elevato. Ci sarà una profonda consapevolezza della differenza tra grande e grande.
Chi si abbona ai punti precedenti ha l’obbligo, direttamente o indirettamente, di provare ad attuare le modifiche necessarie.
Natura
La natura in filosofia è l'insieme di tutte le cose esistenti considerato nella sua forma complessiva, nella totalità, cioè, dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano.
Il termine deriva dal latino natura, participio futuro del verbo nasci (nascere) e letteralmente significa "ciò che sta per nascere". In accordo con il significato etimologico in filosofia si è intesa finalisticamente la natura come il principio operante come forza vitale, superiore alla realtà della materia inanimata.
La natura dei sofisti introduce la concezione di uno stato di natura dove il comportamento dell'uomo non differisce da quelli degli altri esseri naturali basati su istinti primordiali che l'uomo conserva nonostante le diversità culturali acquisite nel tempo.
Anche per Aristotele nell'uomo è presente un principio connaturato che agisce in modo da fargli realizzare ciò che lo caratterizza nella sua essenza di modo che, ad esempio, il seme è destinato da questa forza naturale immanente a divenire albero. Una visione finalistica della natura che spiega il divenire e come il movimento si diriga verso i suoi "luoghi naturali".
«La natura è un principio e una causa del movimento e della quiete in tutto ciò che esiste di per sé e non per accidente.»
Tutta la natura è organizzata secondo una costruzione piramidale dove ogni gradino è materia per lo sviluppo del grado superiore per cui, ad esempio, il mondo vegetale è materia per quello superiore degli erbivori che traducono in atto le potenzialità di sviluppo contenute nell'inferiore. In questo modo Aristotele pone al vertice della piramide l'uomo, il signore della natura, in grado di trasformare in atto tutte le potenzialità contenute nei gradi inferiori e per questo giustificato per ogni uso e abuso degli esseri naturali.[
«Il vivere secondo natura è vivere secondo virtù, cioè secondo la natura singola e la natura dell'universo, nulla operando di ciò che suole proibire la legge a tutti comune, che è identica alla retta ragione diffusa per tutto l'universo ed è identica anche a Zeus, guida e capo dell'universo.»
Il grande naturalista Democrito, attento osservatore di tutti gli aspetti del vivente, pone a base della sua concezione una natura che è pura materia, eliminando dal mondo reale ogni elemento di trascendenza. In questo modo ogni concetto di divinità risulta eliminato anch'esso. «Tutto ciò che è, è nella natura»; in essa vi sono tutte le cause possibili di ogni ente esistente possibile. L'aggregazione degli atomi forma i corpi definiti della realtà percepibile e il loro disgregarsi restituisce alla natura stessa i suoi elementi di base, in una fenomenologia puramente meccanicistica che non ha bisogno di null'altro per verificarsi.
Una nuova concezione della natura è nel neoplatonismo dove dall'Uno vi è una discesa, o emanazione nel linguaggio di Plotino, che, passando dall'Intelletto e dall'Anima, si fenomenizza come materia naturale intesa come semplice non essere. Dice Plotino «la Natura è Anima fuori di sé», Anima, nella sua forma inferiore, diretta verso il non essere e quindi svalutata nei confronti dell'essere Uno.
Il rapporto tra l'uomo e la natura è visto nel Rinascimento come impostato ad una sostanziale somiglianza.
L'uomo è un microcosmo sostanzialmente affine all'universo che è il macrocosmo.
Nella natura, c'è una trama segreta di influssi misteriosi che l'uomo, proprio perché microcosmo che riflette in sé il macrocosmo, può penetrare poiché egli è sostanzialmente affine alla natura.
Con Galilei e Newton avviene un fondamentale progresso nella concezione della natura: rifacendosi alla visione matematica-geometrica pitagorica e platonica e al meccanicismo atomista, la realtà naturale è ora vista come una macchina creata da Dio secondo leggi matematiche inscritte nella natura stessa.