16 settembre 2022 , l’ennesima dimostrazione che nel mondo ci sono donne che vivono condizioni di libertà pari a zero.
In questa data è stata uccisa Mahsa Amini, ventiduenne della provincia del Kurdistan (Iran occidentale), morta dopo tre giorni di coma e di arresto da parte della polizia morale di Teheran.
Mahsa era stata arrestata per aver indossato l’hijab in maniera non corretta, perchè, insieme all’Afghanistan, l’Iran è uno dei pochi paesi persiani che obbliga tutte le donne (anche le turiste) ad indossare l’hijab, un simbolo per le donne musulmane di libera scelta e non di oppressione da parte di un governo formato interamente da uomini che propone leggi che del corano non rispettano nulla. Come dichiara L'ayatollah iraniano Bayat-Zanjani "l’organo di polizia non è solo un organismo illegale e anti-islamico, ma anche illogico. Nessuna parte delle leggi del nostro Paese assegna alcuna missione o responsabilità a questa forza di vigilanza. Quest'organo di polizia commette solamente atti di repressione e immorali".
In seguito alla morte di Mahsa, le ragazze iraniane si sono ribellate a questa politica oppressiva con proteste di ogni tipo che continuano anche oggi dopo due mesi.
Alle manifestazioni si sono unite donne di tutto il mondo tagliandosi i capelli come simbolo di protesta. Ad oggi durante le ribellioni sono morte più di 460 persone, 1160 sono rimaste ferite e rimangono 90.000 manifestanti tra quelli arrestati dalla polizia e quelli che ancora non lo sono.
L’11 novembre il parlamento iraniano ha proposto la pena di morte per tutti i detenuti politici e 227 parlamentari su 290 hanno firmato la proposta chiedendo la morte di tutti gli oppositori politici.
Tra i detenuti politici, oltre a cittadini iraniani, si trovano diversi giornalisti di tutto il mondo, anche la blogger italiana Alessia Piperno che è stata successivamente liberata dopo l’intervento del governo italiano. E’ stata arrestata anche l'attrice Hengameh Ghaziani che aveva condiviso sui social un post musicale a capo scoperto dedicato alle libertà femminili.
Alcuni personaggi del mondo del calcio sono stati arrestati perché accusati di aver diffuso "commenti falsi, non documentati e provocatori" sulle proteste che si presume continueranno fino al ritorno di un Iran più sicuro per le donne.
- Rayhana El Pharidy, 4^AL