Stefano Giudici

Storie di ordinaria follia.

I recenti avvenimenti che hanno coinvolto adolescenti , a partire dai 12 anni in su, riportano a galla un problema si violenza sopita, ma mai scomparsa del tutto tra le nuova generazioni, ma che di nuovo emerge ,assumendo forme sempre più violente e apparentemente inspiegabili,ma se ci si sofferma a riflettere le cause si possono trovare in molti ambiti.

In primis l’educazione in famiglia: sempre più genitori assecondano ogni desiderio dei figli senza imporre regole e senza trasmettere valori quali il sacrificio, aiutare il prossimo e il rispetto dell’altro; questo porta a diminuire il senso di responsabilità individuale e la capacità del giovane di discernere tra ciò che è giusto o sbagliato.

Una grossa parte di responsabilità però ricade anche sulla società odierna in cui è sempre più presente la violenza in varie forme basti pensare ai social, ai film estremamente violenti e ai videogiochi. Inoltre molti giovani pur di essere accettati dagli altri tendono ad uniformarsi alla massa evidenziando quindi una forte mancanza di autostima e sono pronti anche ad atti estremi, con determinazione.

Un altro ruolo importante lo svolge la scuola dove, a parer mio e secondo la mia personale esperienza, negli ultimi anni è venuto meno l’aspetto educativo poiché accade sempre più frequentemente di assistere ad atteggiamenti scorretti e violenti, come bullismo e aggressioni anche verbali a professori, molto spesso non puniti e senza particolari conseguenze. Ritengo che la scuola rappresenti un passaggio di crescita fondamentale, un luogo in cui si impara a “vivere e comportarsi”, di conseguenza senza modelli e valori di riferimento positivi emergono più facilmente comportamenti futuri scorretti. Il mancato rispetto delle regole , in famiglia come a scuola , ambiente educativo per eccellenza, alimenta l’idea che nella vita ci si possa comportare come si vuole anche in modo molto negativo nei confronti degli altri senza affrontare delle conseguenze. Questo fenomeno è accentuato anche da un sistema giuridico italiano in cui spesso non è garantita la giusta pena per i reati compiuti.

Ad ogni modo ritengo che qualsiasi atto di violenza, come quelli degli scorsi giorni, non siano mai giustificabili. Pur ritenendo che non sia semplice intervenire in modo definitivo su questa problematica, credo comunque doveroso che ci debba essere un intervento sinergico di tutte le componenti educative della società partendo dal riconoscimento della gravità della situazione stessa.