il BARBADENSE

Giornalino scolasticoISTITUTO STATALE di ISTRUZIONE SUPERIOREISAAC NEWTON

Eroico onore a noi!

Tra Tolkien, bilanci e nuovi inizi.

DS prof. Daniele Marzagalli

Ci ritroviamo con il nostro giornale scolastico dopo un anno per tutti davvero faticosissimo a causa della emergenza pandemica, da cui sembriamo sulla via d’uscita. Anche l’edizione 2021 è molto interessante per la sua portata autobiografica di vissuto personale e molto sapientemente predisposta, la gradirete senz’altro. Un rinnovato GRAZIE alla redazione di docenti e studenti, che si conferma assolutamente competente e disponibile, testimoniando soprattutto in questo particolare e inconsueto anno scolastico ancora di più del solito l’importanza della relazione educativa condivisa e collaborativa.

In prima persona, con lo Staff di Direzione e il Comitato anti-Covid-19, in condizioni di notevole stress, abbiamo garantito l’organizzazione delle attività, adattandole tempestivamente ai provvedimenti governativi, spesso complicati e privi di adeguato preavviso, dall’utilizzo dei dispositivi di prevenzione, al distanziamento interpersonale, alla predisposizione di nuovi orari delle lezioni, alla turnazione delle classi in presenza subordinata alla “spada di Damocle” della limitata capienza dei mezzi pubblici. Vedendo come i miei figli e nipoti vivevano fin dallo scorso anno il lockdown e la DAD/DDI, ero e sono sempre convinto che fosse e sia indispensabile garantire la socialità dei ragazzi e degli adulti in presenza a scuola e sono molto contento e sinceramente orgoglioso di avere contribuito a tenere in vita un trait d’union reale (pur insufficiente ma al massimo del possibile) tra tutti i componenti della comunità scolastica, garantendo le attività laboratoriali, tecnico operative, di inclusione degli alunni con bisogno educativo speciale, di PCTO ex alternanza scuola lavoro in azienda con gli stakeholders, di project work. La nostra scuola a Varese ha rappresentato e rappresenta un faro di speranza in un panorama diffuso di solitudine e desolazione che ci fa eroico, encomiabile e sommo onore, gridiamolo al mondo!

Sono stati ammirevoli tutti i lavoratori del “Newton”, che, dopo un mese di novembre di inevitabile chiusura, dal 9 dicembre 2020 e nonostante tante variabili esterne su cui non intendo approfondire qui (…), hanno garantito la ripresa della didattica in presenza, e in presenza la stragrande maggioranza dei docenti e degli ATA ha operato coraggiosamente. Sarebbe stato più comodo, opportunistico e deresponsabilizzante ma a noi alieno – ve lo assicuro - rimanere totalmente “distanti”. Avremmo però mancato alla nostra mission e non avremmo fatto il bene dei nostri ragazzi e ragazze, né di noi stessi adulti.

Questo zelo è stato ripagato da una minima incidenza di ammalati covid all’interno della comunità scolastica, circa il 4% della popolazione e nessun cluster: significa che quando c’è stato un caso covid positivo a scuola, gli scrupolosi controlli sanitari obbligatori collaterali disposti, ivi incluse le fastidiose quarantene fiduciarie delle classi, non hanno quasi mai rilevato altre positività, e comunque non riconducibili al contesto scolastico. In generale, ottima alla prova dei fatti la paziente collaborazione degli studenti che hanno seguito le indicazioni e cooperato ai protocolli di sicurezza, rivelatisi in concreto molto efficaci. Gli sforzi profusi sono stati immensi, siamo esausti, ancora ce ne saranno, pur non sapendo come riprenderemo la scuola a settembre per mancanza di direttive ufficiali da parte degli organi preposti e potendo tuttora ancora poco assicurare. Intanto abbiamo comunque iniziato già ad organizzarci autonomamente. Anticipo che abbiamo prenotato un servizio annuale di depurazione dell’aria antibatterica e antivirale, per incrementare la sicurezza nelle aule e preventivato la festa di saluto ai colleghi pensionandi. Siamo persone pragmatiche oltre che di cuore, lavoriamo con tenacia preferibilmente in silenzio più che ricercare una effimera ed inconsistente notorietà.

Partecipando alla conferenza “Laudato sì – Dal depredare al condividere” qualche settimana fa, sono tornato a riflettere su quanto l’intelligenza umana possa essere finalizzata al male, ce lo insegna variamente la Storia. Nello specifico, finalizzata a “violentare” la natura, e come noto il coronavirus deriverebbe naturalmente o artificialmente da una violenza sull’ecosistema naturale, rispetto alla quale la natura medesima ha reagito autodifendendosi, schiacciando l’ “industriosità”. In proposito, metaforicamente, mi torna in mente il bellissimo ed evocativo romanzo “Il signore degli anelli” di Tolkien (rileggetelo o leggetelo quest’estate, come ogni classico ad ogni età può arricchirci e “raccontarci” qualcosa di nuovo… ).

Nella seconda parte della trilogia, il libro “Le due torri”, il bianco stregone Saruman, irretito e corrotto dall’oscuro signore Sauron emblema del Male assoluto, serve gli interessi di Mordor costituendo un poderoso esercito di mostri pronto a schiacciare la resistenza degli ultimi popoli umani liberi. Per fare questo, fa devastare artificialmente la millenaria foresta contigua ad Isengard, sua dimora, per succhiarne le risorse indiscriminatamente e selvaggiamente. Determina così la reazione bellicosa degli Ent – uomini albero, guidati dal possente Barbalbero, che reagendo furiosamente schiacciano le vane e patetiche resistenze di orchetti e uruk-hai, restituiscono alla natura gli spazi e le risorse rubati, imprigionano e neutralizzano il malvagio Saruman ormai ridotto alla impotenza. Così la natura nella realtà reagisce all’industria se sconsiderata e folle degli uomini. Mi piace pensare all’esito positivo della giusta lotta per il riequilibrio degli elementi. Nostro compito come scuola tecnica-professionale è quello di continuare a formare persone formate ed educate non solo alle competenze tecnologiche, ma anche dotate della umanità necessaria ad orientarsi al Bene nella vita. Chiaramente l’esistenza non è mai manichea, per questo dobbiamo imparare a discernerne i segni evocativi. La tragedia della funivia di Stresa-Alpino-Mottarone di qualche giorno fa ci fa riflettere sull’etica del lavoro, anche come dovere alla responsabilità troppo spesso superficialmente trascurata per più o meno mediocri interessi contingenti.

Una bella notizia è l’inaugurazione alla fine di questo anno scolastico della nuova biblioteca di Istituto, intitolata a Leonardo Da Vinci, eminente scienziato umanista. Si tratta di un progetto che ho fortemente desiderato fin dal mio arrivo al “Newton” e finalmente realizzato grazie all’opera meticolosa e paziente di Maria Grazia Ponzio, Vincenzo Mirto, Loredana Guzzi, Cristina Parravicini, Luigi Lazzaroni, Giuseppe Finocchio, Gianfranco Maniscalco. Rinviata dallo scorso anno scolastico, tale simbolico evento rappresenta la rinascita dopo la pandemia, il recupero di una funzione culturale della scuola, che certe cattive contingenze avevano compromesso un po’ di anni fa, ci riappropriamo di un indispensabile servizio che sicuramente gioverà alla comunità.

E, nonostante il covid-19, siamo riusciti anche a completare la riqualificazione dell’area tessile, del nuovo archivio, del laboratorio Elettrico 1, per concentrarci come più prossime sfide alla realizzazione della aula studio e lettura per gli studenti attigua al bar, all’aula polivalente “Angelo Mentasti”, alle innovative postazioni Heidenheim del laboratorio di macchine utensili ITIS. Poi, siamo proiettati ad incrementare la dotazione della strumentazione didattica del laboratorio 4.0 e di elettronica attraverso i finanziamenti derivanti dai progetti DIGITAERSI e PNSD STEM. Infine, abbiamo appena acquisito circa 100.000 euro dai fondi europei del piano operativo nazionale per lo svolgimento dei progetti didattici e di socializzazione nell’ambito del “Piano Estate 2021” del Ministero dell’Istruzione, spendibili nel prossimo biennio.

Agli annuali vincitori delle borse di studio UNIVA, tra i migliori studenti della scuola e davvero meritevoli ve lo assicuro, le più sentite congratulazioni da parte mia personale e di tutti:

Benhlal Rayan (4C PLA),

Carugati Davide (5C MAS MT),

Maroni Pietro (4A MEC),

Notarangelo Sergio (5A MEC).

Vi auguro ottimisticamente buone vacanze, quando esse arriveranno, ritornando nel commiato finale con nostalgico pensiero alle amiche e agli amici che ci hanno lasciato in questi ultimi mesi e di cui sempre conserveremo e conserviamo nell'intimo il sorridente ricordo dei momenti sereni condivisi.