Carlo Grandi

5° CMEC

Maxi risse: Roma, Gallarate, Parma

In un periodo precedente al covid si notava già che la gente non era a posto con la testa: nervosismo generale, un costante desiderio di fare a botte e di provocare a causa di sentimenti condizionati da troppi film di violenza gratuita e musica; una concezione dell'io sempre più marcatamente eccentrica.

Poi si è sparsa voce che stesse arrivando un nuovo virus, mai visto prima, capace di selezionare le vittime incattivendosi con i fisici o meglio l’organismo più debole, portandoli alla morte. E fu così che in effetti arrivò: caos totale, fuggi fuggi generale!, Mi devo salvare, devo fuggire ... io non ci credo, faccio quello che voglio...e di colpo fu lockdown.

Tutti, dal primo all'ultimo, siamo stati rinchiusi in casa col divieto di uscire salvo per strettissime esigenze.La forestale pattugliava i sentieri di montagna, la nostra vita stravolta in men che non si dica, per tutti fu come se ci avessero tirato un pugno in faccia senza aspettarcelo,ritrovandoci confusi e disorientati.

La prigionia iniziò a farsi sentire: aumento di insofferenze, finte o vere malattie mentali, ma soprattutto la mancanza di un rapporto stretto coi nostri amici che ci ha portato ad accumulare dentro tutte le nostre emozioni. Poi, come una luce in fondo al tunnel, ecco apparire giugno col suo nuovo decreto:”spostamenti liberi in tutta Italia”. Da qui i giornalisti con notizie positive, date a sproposito, e le agenzie di viaggio, che ci propinavano case vacanza, alimentavano le nostre illusioni e ci portarono a credere che fosse tutto finito. Ci dimenticammo dell’esistenza del virus. L’autunno arrivò come una mazzata sulla testa, portandosi appresso un altro lockdown a partire da novembre.

Fu questo lockdown che, secondo me, fece inasprire esponenzialmente l’integrità mentale di tutti, perché, avendolo già provato sulla pelle nei mesi precedenti, la paura di doverlo rifare si è trasformata in rabbia. Io temo che nelle teste calde di molti ragazzi, in questi periodi di lockdown, se già prima veniva meno, ora è stata completamente eliminata l’empatia verso il prossimo e sia stata rimpiazzata dal cinismo. Dico questo perché, analizzando da principiante le cronache su questi maxi scontri e certi commenti riportati presi dai social, riscontro che quei delinquenti si sono deliberatamente divertiti a pestarsi tra di loro rischiando che vi scappasse il morto; e lo dico perché in queste maxi risse si è partiti da un iniziale pestaggio tra due persone che hanno poi coinvolto gruppi a destra e a manca che hanno approfittato della situazione per “divertirsi”.

Questo virus del cinismo è di centinaia di volte più pericoloso del Covid, perché se un virus lo debelli con un vaccino, il cinismo lo elimini con l’educazione, ma se non si viene educati fin da bambini e soprattutto se non si cambia questo modello di vita egoistico dove prevale l’”io”, questo cinismo è destinato a rimanere una parte di noi fino alla morte.