Il Pensiero Computazionale

I nostri alunni alle prese con i linguaggi di programmazione

IL MODULO

Il modulo ha lo scopo di far familiarizzare gli studenti con gli aspetti operativi delle tecnologie informatiche.

"Gli studenti devono essere utenti consapevoli di ambienti e strumenti digitali, ma anche produttori, creatori, progettisti".

Si tratta di un’affermazione che assegna alla scuola il compito di introdurre un ulteriore tipo di pensiero. A fianco del pensiero logico, che fa parte della fibra stessa della Matematica e delle Scienze, ma che si trova in tutte le discipline (basti pensare al ruolo dei testi argomentativi), troviamo il pensiero computazionale.

Esso rappresenta una competenza per tutti, e non solo una modalità di pensiero propria degli informatici. Il computational thinking è un modo di pensare che serve a «risolvere problemi, progettare sistemi, comprendere il comportamento umano basandosi sui concetti fondamentali dell’informatica» e mostra come alcuni concetti tipici dell’informatica siano applicabili anche a situazioni molto concrete.

Insegnare agli studenti ad analizzare i problemi per capirne la complessità prima di iniziare a risolverli, scomporli in sotto-problemi, pensare ricorsivamente, identificare modalità di recupero in caso di fallimento, usare euristiche per identificare soluzioni, in sostanza affrontare un problema «pensando come un informatico» ecco l’obiettivo del modulo.

Il pensiero computazionale «è un modo di pensare proprio degli umani, non dei computer», una modalità di conoscenza particolare e autonoma che procede per diversi livelli di astrazione e che combina il pensiero matematico, quello ingegneristico e quello scientifico. Il pensiero computazionale è indipendente dalle tecnologie, anche se quest’ultime giocano un ruolo importante e vengono sfruttate intensivamente. Significa sviluppare un pensiero che affronti la realtà con strumenti formali, riportandola alle possibilità di calcolo per intervenire su di essa tecnologicamente. Non si tratta di imparare a usare degli strumenti professionali o personali, ma di acquisire la forma mentis che sta alla base del pensiero tecnologico (non solo digitale).