Blog DEL LEGNO

A SPASSO NELLA STORIA

30 maggio 2023

Il giorno 8 maggio era prevista un’uscita didattica per noi della 1LB. Alle ore 8.30 ci siamo trovati alla stazione dei treni, davanti al grande orologio. Nella piazza vicina, sotto la statua di Dante, abbiamo incontrato lo storico della Fondazione Museo Storico del Trentino, Umberto.


Dopo le presentazioni ha cominciato a parlarci della prima guerra mondiale in Trentino.

In quel periodo storico, nella stazione di Trento passavano molti soldati diretti verso il fronte, oppure i profughi che venivano portati nei campi di lavoro. In realtà la stazione che vediamo oggi non è la stessa della prima guerra mondiale, poichè quella attuale è stata costruita in epoca fascista.


Al centro della piazza si trova la statua di Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana per aver scritto la Divina Commedia. La statua fu eretta nel 1895 proprio come simbolo dell'italianità della città di Trento; gli austriaci avevano permesso ai cittadini di costruirla, ma verso l'inizio della prima guerra Mondiale la circondarono di armi e cannoni per esprimere il proprio controllo sulla città.

La seconda tappa è stata Piazza Duomo, che durante la prima guerra mondiale veniva utilizzata come deposito per veicoli, benzina e armi. In quel periodo i militari deportavano i civili facendoli andare nei campi profughi per metterli al sicuro, ma anche per scopi militari, per avere più libertà d’azione. Gli unici che non venivano deportati erano i muratori, i meccanici, gli infermieri e gli artigiani perché potevano essere utili nelle operazioni belliche. Anna Menestrina nel suo “Diario di una città fortezza” ci racconta che Trento in quegli anni era irriconoscibile ed i soldati erano ormai più dei cittadini.

In piazza Lodron abbiamo parlato delle mense e dei buoni pasto che venivano usati durante la guerra. Questi buoni venivano utilizzati soprattutto dai poveri; il cibo scarseggiava, anche perchè chi produceva le risorse primarie come la farina, cioè i contadini, veniva spostato fuori città. . A quei tempi piazza Lodron aveva al suo centro una serie di edifici che la dividevano in 2 vicoli. Successivamente questi edifici centrali vennero abbattuti dai bombardamenti; quando vennero tolte le macerie venne creata la piazza.

Dal diario di Anna Menestrina leggiamo: “Tutto il giorno è un correre attorno con le tessere a cercare il necessario. Ci danno 1 kg. di farina gialla e 1 di bianca ogni 2 settimane. Caffè non si può averne. Forse me ne procurerà un pochino la Croce Rossa, poiché mi sento proprio poco bene!".

Il Castello del Buonconsiglio è chiuso di lunedì, ma abbiamo comunque potuto visitare le celle dei martiri e parlato di coloro che diedero la vita per l’Italia.

In particolare abbiamo ricordato Cesare Battisti che nel luglio 1916 venne fatto prigioniero insieme a Fabio Filzi sul monte Corno, in Vallarsa, e giustiziato con lui nelle fosse del castello del Buonconsiglio. Prima però, per punirlo e degradarlo , venne fatto sfilare per la città vestito da normale cittadino, invece che con la sua divisa.

In lontananza abbiamo osservato il Mausoleo in stile romano sul Doss Trento, dedicato appunto a Cesare Battisti.

Tornando verso Piazza Duomo, siamo passati per via Belenzani dove ci sono le targhe dei deceduti durante la prima guerra mondiale. La prima riporta i nomi dei deceduti per l’Italia, mentre la più recente, del 2008, ricorda i caduti per l’impero Austro-Ungarico. Lungo la via abbiamo ammirato anche i cartelloni installati per il Festival della Montagna, in particolare quello dedicato a Mauro Corona, di cui quest’anno in classe abbiamo letto un romanzo intitolato "Le voci del bosco”.

Dopo lo spuntino goloso ci siamo diretti verso l’ultima tappa del nostro percorso, presso la sede centrale del Museo Storico.

Seduti in cerchio ci siamo divertiti con  un gioco tipo “indovina chi”, però con i trentini della prima guerra mondiale come  protagonisti delle tessere, con foto, biografia e descrizione personale.

Leggendo le varie biografie, bisognava indovinare a quale tessera e personaggio appartenesse; a quel punto potevamo girare la tessera corrispondente, sotto la quale si nascondeva la foto di gruppo di un paese trentino prima dell’inizio della Grande Guerra.

Tra questi personaggi, ci ha colpiti Giuseppe Galvini, un sacerdote di Verona incaricato di una parrocchia collocata in territorio nemico; tra le sue note racconta la vita del paese e di come le persone tenessero di più ai valori materiali rispetto a quelli spirituali.

Finita l’attività siamo andati verso la fermata per prendere il bus numero 3 e tornare a scuola. Arrivati a Madonna Bianca abbiamo giocato a palla in un campo da calcio mezzo inondato. E’ stato bello concludere l’uscita didattica con una partita di calcio tutti assieme. Stare in gruppo ci ha unito e ha potenziato la nostra amicizia.

L’attività svolta con il docente del Museo storico è stata molto interessante ed intrigante, soprattutto la parte della visita alle “celle dei martiri” presso il Castello del Buonconsiglio e il gioco di riconoscimento delle biografie dei trentini che vivevano nel periodo della Prima Guerra Mondiale.

Classe 1LB