DENOMINAZIONE: Via Roma.
ETIMOLOGIA: Fu chiamata via Roma nel 1931, durante il periodo fascista, quando Mussolini impose che “ Con l’anno decimo dell’Era Fascista tutti i centri capoluogo di Comune debbono avere una via col nome di ROMA”.
CENNI STORICI: Nelle mappe prima del 1858 la via era indicata con il toponimo “Strada comunale detta della Chiesa (antecedente dell’ Ecclesia) e comprendeva anche l’attuale Via Camin. Lo scavalcamento del Piovego, costituito dal Ponte vecchio di Noventa, avveniva più ad ovest rispetto al ponte Nuovo attuale, in corrispondenza della casa dell’osteria e delle “ casette” dove, nei secoli, era sorto un piccolo impianto urbanistico sviluppatosi là dove la conca idraulica di Noventa serviva l’attiva navigazione fluviale di “peate” e “burci”.
Mappa del 1839 con, in basso, l’allegato V con la topografia del vecchio ponte di Noventa e gli edifici presenti nella zona.
Documenti fotografici e dipinti del secolo scorso testimoniano come la via si sia trasformata: nel primo tratto ( tra il ponte e l’attuale piazzetta Giovanelli) e nel secondo tratto tra il palazzetto già Miari- Suppiej e la chiesa, dove l’attuale ’arteria stradale assumeva le caratteristiche di una spaziosa e verdeggiante piazza, di notevole valore paesaggistico.
La piazza di Noventa, dopo un restringimento all’altezza della villa Saccomani, sembrava continuare, e continua tuttora, fino all’incrocio con le attuali via Marconi e via Valmarana, chiusa dalla prospettiva della Villa Todeschini, già Marcello -Toniolo. Anticamente questa area era denominata “ crosara di Noventa”.
EVIDENZE
Villa Vendramin Cappello, ora Collizzolli, fu costruita nel XVI sec. dai Vendramin e passò in dote alla famiglia Cappello alla fine del 1700. E’ nota per il ciclo decorativo dipinto con la tecnica “encausto su marmorino” attribuito al pittore tiepolesco Cedini. Nel parco, ci sono otto statue a soggetto mitologico, in parte attribuite al Bonazza ed alla sua operosa bottega.
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Il primo documento noto che citi la chiesa di Noventa risale al 7 giugno 1203 e viene chiamata “Ecclesia de Noventa”. Altre notizie certe risalgono alle visite pastorali dei vescovi di Padova e documentate a partire dal 1453. inizialmente la chiesa era di dimensioni modeste con la facciata rivolta ad occidente all’opposto di quella attuale.
La chiesa fu ricostruita tra il 1707 ed il 1714, ma consacrata nel 1749 dal vescovo Rezzonico, poi papa Clemente XIII. La facciata in stile settecentesco rende questa chiesa tra le più monumentali della Riviera del Brenta. All'interno sono presenti opere di particolare pregio, come la statua della Madonna col Bambino, attribuita a Giovanni Bonazza. Il campanile fu innalzato tra il 1854/57 per iniziativa del parroco G. Moda, sul basamento del precedente. Lo stile utilizzato è eclettico, arricchito con motivi gotico-veneziani e moreschi.
Villa Loredan-Saccomani è di origine cinquecentesca e si trova a destra della chiesa parrocchiale. la facciata principale è caratterizzata da forme semplici con finestra centrale ed una breve scalinata che porta al piano rialzato. A nord-est della villa si sviluppa il parco con alberi secolari.
La villa, dal 1844 al 1877, fu abitata dal professore Giovanni Santini astronomo e matematico dell'università di Padova, per due volte rettore ed anche sindaco di Noventa Padovana.
Villa Loredan-Gallino, oggi Saccomani, con la torretta fatta costruire come osservatorio astronomico da Giovanni Santini.
Il Municipio La vecchia sede municipale, edificio di non elevato carattere architettonico, ma comunque di dignitosa sobrietà, era inserito in un contesto di ampi spazi.
Vecchia sede del municipio.
Villa Baccanello- Cappello: Si tratta della trasformazione, avvenuta nel Settecento, del vecchio convento del Terzo Ordine Francescano esistente già dal 1400 e soppresso nel 1769 dalla Repubblica Veneta. Fu acquistato da Gian Battista Baccanello che trasformò la parte del convento adibita ad abitazione dei frati in villa per la villeggiatura. Nel 1815 la proprietà fu venduta alla famiglia patrizia dei Cappello. L’adiacente oratorio dedicato alla Vergine Annunciata, con tomba di famiglia, si trova sul luogo dove sorgeva l’antica e più grande chiesa conventuale.
Disegno degli anni 1769/70 con mappe ed alzati del convento dell’Annunziata.
Villa Baccanello- Cappello negli anni cinquanta del secolo scorso.
La chiesa di Via Roma.
Via Roma all’altezza dell’attuale piazzetta Giovanelli, negli anni sessanta del secolo scorso.
Immagine risalente forse a prima del 1570 in cui si riconosce il centro di Noventa con la chiesa vecchia orientata in senso opposto all’attuale e di dimensioni più ridotte; sono anche rappresentati alcuni casoni.
Il vero dominatore delle campagne, il casone, è un'abitazione povera, fatta dall'uomo in forma e dimensioni da corrispondere perfettamente alle esigenze essenziali dell'individuo, che richiede per la costruzione l'utilizzo di materiali reperibili in natura: l'argilla per i mattoni, erbe palustri, paglia per il tetto o per i serramenti.
L’interno del casone prevedeva la ripartizione in due o quattro stanze disposte parallelamente sui lati di un lungo e stretto corridoio d’ingresso, oppure, più di frequente, presentava sulla facciata un piccolo Portico dal quale si attivano diverse porte che immettevano nella cucina o nella stanza da letto. La misura del letto era un'operazione tra le più difficili e complesse ed era compito specifico del casoniere. Il casone veneto era l’abituale dimora della popolazione rurale di un passato non troppo lontano ed oggi totalmente scomparsa.