Antico mestiere, ormai quasi scomparso. Oggi solo raramente si incontra un pastore nella campagna di Noventa con il suo gregge.
Un lustrascarpe è una persona che lucida le scarpe altrui, generalmente sulla strada. Un tempo diffuso in gran parte del mondo. In Italia non si incontrano più i lustrascarpe.
Oggi con le macchine altamente tecnologiche si hanno coltelli perfetti. Un tempo, invece, per fabbricare un coltello ci voleva una buona manualità ed esperienza.
I coltelli venivano tenuti affilati dall’arrotino che spesso con il suo carretto ambulante percorreva le vie annunciandosi: “E’ arrivato l’arrotino.”
Il calzolaio è un mestiere che nel passato era molto praticato ma poco valutato. Il calzolaio riparava le scarpe , ma con l’invenzione della scarpe con la suola di gomma (quindi usa e getta) si è sostituita la cultura del rammendo con quella del consumo e solitamente le scarpe rotte si buttano via, non si aggiustano. Raramente troviamo le botteghe dei calzolai con il caratteristico odore acre della colla mescolata alla pelle.
Lo spazzacamino era un uomo umile, spesso poco rispettato perché considerato sporco.
Per il suo lavoro respirava caligine e si sporcava tutto di nero.
Puliva con un'asta lunga che finiva con una testa fatta di tanti filamenti di ferro duri, che servono per grattare via la caligine.
Il lavoro dello spazzacamino non lo vuole fare più nessuno ai giorni nostri.
È pericoloso anche salire sui tetti per raggiungere le parti alte della canna fumaria da pulire.
Proprio questa settimana, mio papà ha pulito la canna fumaria di mio nonno, ho avuto un po’ di paura quando l’ho visto salire sul tetto, se cadeva….
Anche mio papà mi ha confessato alla sera, aveva le gambe che tremavano quando era lassù, però sono lavori importanti da fare e bisogna farli ogni anno, se non si vuole avere problemi.
Bisogna stare attenti, legarsi per sicurezza, proteggersi con mascherine per non respirare la caligine.
Tutti abbiamo in casa diversi ombrelli, con pochi euro se ne compra uno. In passato erano di pregiata manifattura e ogni famiglia al massimo ne possedeva uno e se si rompeva lo faceva riparare dall'ombrellaro. L'ombrellaro si trovava per le strade sopratutto nei periodi piovosi quando il maltempo costringeva all'utilizzo degli ombrelli, minandone talvolta l'integrità sopratutto di fronte a forte raffiche di vento. Erano sufficienti pochi attrezzi, di cui una pinza.
Il signor Perini, una delle voci più significative della memoria di Noventa, quando arrivò per la prima volta nel nostro paese prima della seconda guerra mondiale, attraversando via Roma, incontrò proprio un maniscalco di cui conserva ancora un vivo ricordo.
Ferrare il cavallo è necessario e nella storia di ieri i cavalli venivano usati anche nei lavori della campagna, quindi il maniscalco era un mestiere richiesto. Consiste nell'applicare parti metalliche agli zoccoli dei cavalli per evitare che si usurino.
Il mestiere del sarto nel secolo scorso era molto diffuso.
Alcune signore della casa di riposo di Noventa, da giovani erano sarte, hanno imparato a cucire negli anni delle elementari. La mattina andavano a scuola e nel pomeriggio lavoravano. Hanno imparato facendo tirocinio presso qualche sarta o presso altre sartorie.
Alla casa di Riposo abbiamo visto un impagliatore de careghe all'opera.
ECCO ALCUNE FASI DI LAVORO: