DENOMINAZIONE: Via Argine sx e dx Brenta.
ETIMOLOGIA: I due percorsi stradali, solo in parte asfaltati, occupano la parte superiore degli argini, che delimitano il corso del fiume Brenta, dopo le rettifiche operate nel 1858.
CENNI STORICI: Il fiume Brenta, che nasce dal lago di Caldonazzo, dopo aver percorso la Valsugana e l’area pedemontana fino a Fontaniva del Brenta, quando giunge nel suo tratto mediano (Campo San Martino) assume un andamento meandriforme. Da qui in poi scorre fino al mare imbrigliato da arginature ed il suo corso è in gran parte determinato dall’opera dell’uomo che l’ha più volte rimodellato tagliando anse fluviali, tracciando nuovi percorsi, costruendo opere idrauliche.
Dopo aver ricevuto a Pontevigodarzere le acque del torrente Muson dei Sassi, passando per Torre, Ponte di Brenta e Noventa Padovana, il Brenta giunge a Stra dove incontra, sulla destra, il canale Piovego, che proviene da Padova, e da dove inizia, sulla sinistra, il Naviglio del Brenta ( che porta alla laguna seguendo il tratto dell’antico corso del fiume ). All’altezza del ponte di Stra, il Brenta si immette nel tracciato detto “ Taglio della Cunetta” che indirizza il corso fluviale fino a Corte (Piove di Sacco), poi a Codevigo e, da qui, costeggiando il bordo inferiore della Laguna, sfocia nel Mar Adriatico dopo essersi congiunto, nell'ultimissimo tratto, con il Bacchiglione, il Gorzone ed altri canali.
Furono i Veneziani ad allontanare il fiume Brenta dalla loro laguna (diversione fluviale a sud di Chioggia) prima nel 1330, poi nel 1500, quindi nel 1610 (Taglio novissimo del Brenta). Tuttavia, se l’espulsione del Brenta dalla laguna soddisfaceva i Veneziani, il percorso troppo lungo che il fiume, costretto dalle opere della Serenissima, doveva compiere per giungere al mare rendeva più frequenti gli allagamenti e le distruzioni delle piene nell’entroterra. A cavallo tra il Seicento ed il Settecento esperti idraulici formularono varie proposte per meglio controllare le piene e per contenerle entro argini rinforzati o rinnovati. Nel 1787 il Magistrato delle Acque affidò ad Angelo Artico il compito di esaminare prima le molte proposte di “Regolazione del Brenta”, poi la stesura di un piano di “sistematica regolazione” del fiume. Il suo progetto “ prudente” trovò diverse opposizioni, inoltre gli eventi politici di fine Settecento e degli inizi dell’Ottocento (fine della Repubblica di Venezia, periodo Napoleonico e passaggio del Veneto alla dominazione austriaca) ne rallentarono l’esecuzione con frequenti sospensioni. Nel 1829 il Governo austriaco affidò al toscano Fossombroni, coadiuvato poi dall’ingegnere Paleocapa, la predisposizione del piano definitivo di sistemazione del Brenta; esso prevedeva essenzialmente l’abbreviazione il più possibile del corso grazie ai tagli praticabili di molte anse fluviali, alla nuova inalveazione della Cunetta ed alla immissione del fiume nella laguna a sud di Chioggia. I lavori iniziarono solo dopo il 1845 e nel 1858 risultarono eseguiti i tagli delle volte di Noventa, di Quattro Camini e di Mejaniga.
Mappa datata prima della rettifica del Brenta che mostra le anse del fiume nella zona di Noventa.
Mappa dopo la rettifica del Brenta( 1858) che mostra il nuovo corso del fiume con la separazione di una zona del Comune di Noventa> Oltre Brenta.
EVIDENZE:
La località Oltre Brenta è una zona del comune di Noventa che, prima della rettifica del 1858, costituiva quella parte ad est del territorio di Noventa collocata ai confini con il comune di Fossalovara ( ora Stra).
A seguito dei lavori eseguiti dal Governo Austriaco per la rettifica del fiume, l’area si è venuta a trovare quasi inserita all’interno del comune di Stra, pur appartenendo al comune di Noventa.
Il punto in cui il Brenta incontra il Piovego.