DENOMINAZIONE: Via Argine dx Piovego e Via Argine sx Piovego.
ETIMOLOGIA: Il nome del Piovego deriva da “publicum” in cui è sottinteso il sostentivo fossatum o “canale”. Fu scavato nell’età del libero Comune di Padovano, prima della dominazione di Ezzelino III da Romano, agli inizi del 1200.
Le due vie sono corrispondenti agli argini del Piovego che si origina nella parte centro settentrionale del centro storico di Padova, presso le porte Contarine.
Il percorso è rettilineo, scorre da ovest a est lambendo le mura settentrionali della città, da qui entra nel comune di Noventa Padovana. L'ultimo tratto, che segna il confine tra la provincia di Padova e di Venezia, si getta nel Brenta, a Stra. È lungo 10,7 km e attraversa i comuni di Padova, Noventa e Vigonovo, sfocia nel Brenta a Noventana.
Il canale, nei secoli passati, fu un’importante via di comunicazione tra Padova e Venezia.
Mappa militare 1862.
CENNI STORICI: Negli statuti della Repubblica padovana dei secoli XII-XIII si afferma che il “naviglio nuovo” fu iniziato sotto il podestà Giacomo di Vilardo da Vercelli; questo naviglio va in direzione di Venezia, ma deve anche andare verso Stra.
Il nuovo canale fu ben presto scavalcato da tre ponti, il primo è quello noto come “dei graissi”, tra la Stanga e S. Gregorio; il secondo è quello di Noventa che unisce le due rive verso Camin; il terzo, quello di Stra, si univa al ponte sulla Brenta “vecchia”.
Nel 1919, al posto del ponte vecchio di Noventa, fu costruito l’attuale ponte-sostegno con le chiuse.
Casa Busatta.
EVIDENZE STORICO-ARTISTICHE:
CASA BUSATTA: è una villa minore sull'argine dx del Piovego. La casa fu acquistata da Virginio Busatta fu Piero, assieme a una vasta proprietà di oltre 12 ettari per 40000 lire da Gemma Suppiej, la proprietaria, che l’aveva ereditata dal primo marito Giovanni Giaconi Bonaguro. La villa fu battezzata villa Eugenia, come si può scorgere ancora oggi dalle lettere rimaste sulla facciata verso il giardino e la campagna. Questa villa minore ripete esattamente la disposizione tipica delle case veneziane mercantili.
VILLA GEMMA: Di villa Suppiej-Penasa, villa Gemma, non conosciamo con esattezza l’epoca di costruzione e neppure i passaggi di proprietà se non negli ultimi ottant’anni. Sappiamo, però, che la caratterizzazione agricola è assai più marcata in questa villa rispetto alle altre. La facciata anteriore, la principale, prospetta direttamente sul canale, l’alluvione del 1966 causerà una parziale distruzione dell’edificio a causa della rottura dell’argine dx del Piovego verificatasi proprio a pochi metri dall’edificio. Molto caratteristica è la facciata minore con una scalinata che dà sull’aia posteriore.
VILLA GIOVANELLI: sull’argine sinistro del Piovego, viene considerata la più monumentale tra le ville di Noventa ed è una tra la maggiori ville venete. Commissionata nella seconda metà del Seicento dalla famiglia veneziana dei Giovanelli, sorge di fronte al corso del canale Piovego e venne progettata probabilmente da Antonio Gaspari. È in stile neopalladiano, rivisitato in chiave barocca, evidente nel monumentale colonnato della facciata; il grande salone centrale sviluppato in due piani riprende i modelli del Longhena. L’ampia scalinata è ornata da statue allegoriche. All’interno il salone è stato affrescato prima del 1765 da Giuseppe Angeli allievo di Piazzetta; sono presenti anche notevoli decorazioni in stucco del primo Settecento realizzati in stile barocco, con fantasiose sovrapporte e soffitti.
La villa, all’inizio del Settecento, fu centro del mecenatismo della famiglia Giovanelli, molto interessata sia all’arte pittorica, sia alla musica. Nell’autunno del 1710 fu ospite George Frederick Handel, il celebre compositore tedesco, poi naturalizzato inglese.
AREA ATTORNO AL VECCHIO PONTE
Attorno al ponte si sviluppò la contrada che, più’ tardi, acquistò tipici caratteri di insediamento “di riviera”, con l’osteria, appartenuta al Vendramin, ed altri edifici che esistevano ancora meno di un secolo fa. Sono invece tuttora visibili le “casette”, un tipico esempio di casa “a schiera” settecentesca. Anche le vedute di Gianfrancesco Costa ci tramandano, in modo così vivace, l'aspetto caratteristico del ponte, della contrada e della vita del fiume.
I patrizi veneziani, proprietari di ville e terreni a Noventa, facevano apporre sui muri di cinta delle loro tenute, alcune immagini sacre che si distinguono quasi sempre per discreto valore artistico. Costituisce un'eccezione il bellissimo capitello detto “delle Casette”, sull’argine sinistro del Piovego, sorto su uno più antico, e posto quasi a protezione del vecchio ponte medievale sul Piovego.
Questo capitello, di fattura recente, porta, come gemme incastonate in una semplicissima montatura, due pezzi scultorei antichi, provenienti da qualche edificio sacro distrutto: un fregio scolpito con una teoria di vergini martiri, risalente al XV secolo, ed è una Madonna col Bambino.
Altre due ville minori, ristrutturate, presenti sull’argine sx del Piovego