Teatro Attiva Mente

L'attività prevede un lavoro sulla percezione corporea attraverso i sensi a piccoli gruppi. Un lavoro di comunicazione corporea ed espressione vocale per conoscersi e conoscere l’altro, con la mimesi di un animale (Grotowski). Un lavoro di osservazione e di ascolto dell'altro al fine di entrare in comunicazione attraverso il linguaggio corporeo e sensoriale. Ogni incontro si concluderà con un brainstorming sulle sensazioni provate dai corsisti, in cui ognuno proverà a descrivere l'esperienza vissuta, le emozioni sentite, le difficoltà o il benessere incontrati con l'altro. Grazie alla riduzione, che le ombre operano rispetto al mondo reale, uno straccio può diventare un manto regale! Essere nascosti, visti e non visti, aiuta a superare timidezze e resistenze, a incontrare gli altri in una situazione “protetta” e raccolta. Grazie al teatro delle ombre si attiva un circuito comunicativo a doppio senso rappresentare/assistere, raccontare/ascoltare, perché ognuno sia aperto a molteplici forme di rappresentazione e di immaginazione. Al teatro degli animali seguirà il teatro del mimo di Jacques Lecoq, un «teatro fisico», dove la narrazione di storie avviene con l’atto del mimare, che permette la riscoperta del quotidiano nella sua autenticità. Come si evince anche dagli obiettivi, questo tipo di attività teatrale, ha la potenzialità per effettuare una reale ed effettiva integrazione di tutti quegli alunni che hanno difficoltà di tipo psicofisico, fisico e/o sensoriale, di tipo emotivo, sociale e/o specifiche dell’apprendimento. Il progetto si prefigge di condividere strumenti atti al raggiungimento di tali finalità. Finalità che danno altresì, la possibilità a tutti gli altri alunni, di sviluppare e consolidare capacità empatiche, utili a stabilire relazioni di cooperazione e condivisione (life skill).

01/02/2023 - Il primo incontro si apre con un circletime. A turno i partecipanti si passano una palla di gomma. Chi ha la palla si presenta e racconta qualcosa di sè e della sua esperienza professionale, prima di passarla ad un collega del corso. Inizia la relatrice ed attivare il corso, Costanza Lastrucci. Siamo passati poi ad esplorare lo spazio, il salone del teatro della scuola Villani, camminando prima con gli occhi aperti e poi con gli occhi chiusi. Dopo questa prima fase di conoscenza dello spazio attraverso i sensi, si passa a dei giochi di relazione. Un lavoro a coppie dove uno dei due sta con gli occhi chiusi affidandosi all’altro, che lo guida, fra di loro una bacchetta e poi dopo un filo, attraverso i quali passa la comunicazione gestuale. Le coppie si scambiano i ruoli in entrambi le esperienze. La musica, Aida, dei Madredeus, ha accompagnato le attività. Si passa ad una attività che ci introduce al teatro inteso nel senso più classico, l’uso della voce, il LALALA di Growtosky. In cerchio in piedi, ascoltiamo una prima volta la canzone Amandoti dei CCCP. Ognuno possiede un foglietto con una strofa. Tutti intoniamo il ritornello con solo il LALALA. Questo viene intervallato da uno di noi che può cantare, leggere, interpretare la strofa in suo possesso.


08/02/2023 - Nel secondo incontro si ripete il circletime per una riflessione collettiva sulla passata esperienza. Si passa poi ad un altro gioco di relazione. Si chiama “Burattini e burattinai”. Gioco di fiducia, a coppie, in cui uno dei due si affida all’altro che lo muove, per fargli assumere con il corpo posizioni diverse. Si torna poi al teatro povero di Growtosky con un gioco di relazione in cui viene messa in campo un’aggressività simbolica, come quella della tigre. Sempre un lavoro a coppie, in cui entrambi interpretano due tigri che si affrontano. Il secondo gioco invece è un gioco in cui la disparità delle forze è la protagonista. Sempre un lavoro a coppie in cui uno dei due interpreta il torero e l’altro il toro.


15/02/2023 - Il terzo incontro si apre con il circletime e con una serie di riflessioni sul teatro e il suo uso efficace. Si attiva poi il teatro delle ombre con il corpo. Con un lenzuolo appeso ad un filo ed una luce, a turno i corsisti vengono invitati a a sperimentare la teoria della luce l’ombra. Si attiva poi un gioco di interpretazione di ruoli con le ombre, a coppie. Si tratta di un gioco di mimo, in cui le ombre dei gesti sostituiscono i dialoghi, di rappresentazione della realtà in brevi sketch. 

Poiché la volta precedente avevo chiesto ai colleghi corsisti di scegliere una canzone di loro gradimento da interpretare con il LA-LA-LA-LA, due di loro hanno risposto all’appello. La prima canzone proposta dalla collega R. Di L., era “Nuotando nell’aria” dei Marlene Kuntz. Il testo della canzone, tratta sentimenti profondi, ogni collega ha potuto esprimersi, interpretando il proprio sentire. E’ stato un momento alto ed emozionante, che ha chiuso in bellezza l’incontro. Il collega P. B. invece, ha proposto una canzone di Jovanotti, Positivo, e una di Daniele Silvestri, Salirò. Purtroppo però, non è stato possibile utilizzare, nessuna delle due, per ragioni di tempo.



01/03/2023 - Nel quarto incontro si lavora con il teatro di ombre di burattini. I corsisti, forniti di materiale adeguato, sono invitati a creare dei burattini con il cartoncino nero e trasparenze colorate come la carta velina, trine e tulle. Con bacchette di legno si crea il sostegno che funzionerà anche da impugnatura. Il comando è di creare un personaggio buono o cattivo. Nel frattempo che i colleghi davano vita a dei personaggi con la loro creatività, io e la collega Pamela, prepariamo la scenografia necessaria a nascondere il corpo del burattinaio per far vivere e dare voce al proprio personaggio. Nascono cosi in cartoncino nero e trasparenze colorati personaggi antropomorfi come, una nuvola, tre fate, di cui una turchina, una barba-mamma, il mostro delle puzzette, un pomodoro, due gatti, un cane, una rana, un coniglio con la sua carota, un pesciolino, un albero, un tulipano, due fiori, un’ape e una tazza, manufatti bellissimi.


15/03/2023 - Nel quinto incontro i colleghi corsisti sono stati invitati a dividersi in piccoli gruppi di 3 o 4 persone. Ogni gruppo, inspirandosi ai burattini che hanno a disposizione, scrivono una storia con dialoghi, corredata di colonna sonora, da rappresentare dietro il lenzuolo bianco. 

Ne escono cinque gruppi, ogni gruppo ha scritto e rappresentato una breve storia, tutte bellissime e divertenti! E tutte riprese con un video.


22/03/2023 - Questo sesto incontro e l’ultimo, saranno dedicati al teatro del mimo di Jacques Lecoq. Si inizia con lo sketch “Gli oggetti re-inventati”. Io do una dimostrazione della richiesta fatta. Mimo, una visita alla stanza della mia infanzia e adolescenza, dove mostro con la mimica del corpo gli oggetti e gli arredi ritrovati: il letto, la scrivania, una scatola con vecchi giocattoli, un telefono dell’epoca, un dei primi giocattoli elettronici, libri, abiti. Non tutti i corsisti si sentono pronti per affrontare un’improvvisazione. Di tutti gli sketch interpretati sono stati fatti i video. Ognuno ha ripercorso con la memoria antichi ricordi, dando loro vita con la gestualità del corpo. Propongo poi l’interpretazione di un altro sketch che si chiama “L’attesa”. “L’attesa” prevede l’entrata in scena di cinque invitati ad un cocktail da una signora sconosciuta. Nessuno si conosce e tutti attendono l’arrivo di questa misteriosa donna, che non arriverà mai! Il tempo è poco e decido di far entrare tutti in scena, pur di far provar loro un altro aspetto del mimo e far lavorare anche quelli che non hanno avuto la forza di esporsi nella precedente attività.

La sperimentazione non funziona, poiché è difficile per chi osserva, seguire la gestualità di tutti. 

L’ultimo incontro si conclude con una riflessione collettiva in cui si cerca tutti insieme ed io con la mia esperienza, di dare risposte alle varie domande che sorgono spontanee dai colleghi corsisti.


Di seguito è possibile consultare il diario di bordo integrale delle tutor del corso 

Costanza Lastrucci e Pamela Messina. 

diario di bordo teatro AttivaMente.pdf