Preparate le trombette, srotolate gli striscioni (o almeno un bel cartellone fatto a mano): venerdì 12 dicembre 2025 la fiamma olimpica fa tappa… proprio a casa nostra, a Prato! Sì, proprio la fiaccola che accenderà i Giochi Invernali 2026, e che – come una star in tournée – sta per attraversare anche le nostre strade.
La fiamma è stata accesa il 26 novembre a Olimpia, in Grecia, con il tradizionale metodo del sole e dello specchio parabolico. Dopo aver attraversato la Grecia, è arrivata in Italia: la staffetta è partita da Roma il 6 dicembre e da lì ha iniziato un viaggio lunghissimo che ha toccato tutte le province italiane; una staffetta lunghissima di 63 giorni, con più di 12.000 chilometri da percorrere, attraversando tutte le 110 province italiane.
Prima di arrivare a Prato, aveva già percorso centinaia di chilometri. Dopo la nostra città,la fiaccola continuerà la sua corsa verso Livorno e poi nel resto della Toscana (Pistoia, Montecatini Terme, Lucca e Pisa), diretta verso Milano, dove infiammerà il braciere olimpico allo stadio di San Siro il 6 febbraio 2026, per dare il via ufficiale ai Giochi.
La fiamma entrerà a Prato di buon mattino: già dalle 7:00 la città sarà in fermento per la partenza ufficiale che avverrà alle 8:52 da viale Montegrappa (incrocio con via Parigi), e la staffetta che la trasporterà dovrà percorrere un percorso circa 4 km attraversando alcuni dei luoghi più riconoscibili della città.
La torcia sfilerà infatti lungo viale Vittorio Veneto, attraverserà Ponte alla Vittoria, poi via Matteotti, sfiorando piazza Duomo e piazza Santa Maria delle Carceri, fino ad arrivare tra applausi e foto in piazza dei Macelli intorno alle 10:00.
A portare la torcia saranno circa 20 tedofori, ognuno dei quali percorrerà circa 200 metri: essi sono stati selezionati tramite autocandidatura, persone della comunità che si sono proposte per rappresentare la città in questo evento speciale. Emozionatissimi, potranno correre portando non solo una torcia, ma anche un messaggio di pace, sport e unione.
La Fiamma Olimpica simboleggia, infatti, la continuità tra i Giochi antichi e quelli moderni, ma anche i valori che rendono lo sport qualcosa di più di una semplice competizione: amicizia, rispetto, speranza e collaborazione tra popoli.
Passare da Prato non sarà un semplice “giro turistico” ma un momento per sentirsi parte di un evento mondiale, qualcosa che – una volta tanto – farà sentire la nostra città al centro della mappa, potendo percepire l’energia di un evento che unisce milioni di persone nel mondo.
Quando la Fiamma corre… anche per le vie di Prato! Compila il sondaggio!!!!!!
⚠️ UN MONDO CHE SI CHIUDE⚠️
Negli ultimi anni, tanti Stati stanno alzando muri e barriere, non solo fisici ma anche economici. Per esempio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di imporre sempre più dazi, cioè delle tasse che si pagano quando si importa un prodotto straniero.
Se io voglio comprare un prodotto che arriva dall’estero e il mio Stato ha messo un dazio su quel prodotto, allora lo pagherò molto di più rispetto al suo prezzo originale. L’obiettivo di questi dazi è far comprare ai cittadini solo prodotti locali, cioè fatti nello stesso Paese. Però questo può creare un problema: se il mio Stato non produce quel prodotto, i prezzi salgono e c’è il rischio di inflazione.
Un esempio sono le uova negli Stati Uniti: una vaschetta ora può costare anche 10 dollari, perché, dopo il dazio, importare uova da altri Paesi è diventato molto più costoso.
Un altro caso riguarda l’Unione Europea. Trump ha messo un dazio sui vini, champagne e altri alcolici europei, perché l’UE aveva imposto un dazio del 50% sul whisky americano. Trump ha risposto dicendo che, se l’UE non toglierà quel dazio, gli Stati Uniti metteranno un dazio del 200% su molti prodotti europei. Il ministro francese del Commercio estero, Laurent Saint-Martin, ha detto che la Francia non si farà intimidire e che proteggerà le sue industrie insieme all’Unione Europea.
Queste politiche di chiusura e protezionismo fanno pensare. Sembra che i Paesi si stiano chiudendo in sé stessi, come se volessero difendersi da tutto e da tutti. Ma se guardiamo alla storia, sappiamo che questi atteggiamenti hanno spesso portato a scontri, paure e divisioni. In un mondo sempre più connesso, in cui possiamo comunicare e viaggiare facilmente, forse sarebbe meglio cercare di collaborare, invece di alzare barriere che ci fanno sentire tutti un po’ più soli.
Irene Innocenti Nora D'Alì