Dante Alighieri

Il Sommo Poeta.

di Samuele Latini.


Quest'anno ricorrono i 700 anni dalla morte. Il suo vero nome era Durante Alagherii de Alagheriis; “Dante” era l'abbreviazione del nome. Fu il poeta Giovanni Boccaccio a tramandarlo come Dante Alighieri. Appartenente al partito dei guelfi bianchi, Dante fu vittima di giochi politici più grandi di lui e fu costretto ad abbandonare la sua amata città natale, ormai governata dai guelfi neri. Fu durante il difficile esilio che compose la sua opera più grande, la Commedia. Morì a Ravenna senza mai rivedere la sua amata Firenze, nemmeno le sue spoglie sono più tornate. Uno degli eventi più importanti della vita di Dante è stato l'incontro con Beatrice, la donna che ha amato ed ha esaltato come simbolo della grazia divina. Beatrice sarebbe realmente vissuta: gli storici l'hanno identificata nella nobildonna fiorentina Beatrice o Bice Portinari, morta nel 1290.



La Divina Commedia è la sua opera più famosa, al momento della sua morte l'ultima cantica della Divina Commedia, non era ancora stata pubblicata. Lo fece tempo dopo il figlio Jacopo, che si occupò anche di diffondere l'opera completa. Dopo aver scritto tante opere e poesie, Dante decide di cimentarsi in qualcosa di mai visto prima. Il testo è suddiviso in tre parti, ognuna delle quali racconta una parte del viaggio che l’autore avrebbe compiuto nell’aldilà, tra


La Divina Commedia

- Inferno,

- Purgatorio

- e Paradiso.

Per la prima volta un autore scrive un’opera nel dialetto fiorentino e non in latino come si usava all’epoca, dimostrando a tutti che quella era una lingua in grado di raccontare ed emozionare. L’italiano deriva proprio dalla sua intuizione di superare il latino,


per questo tutti pensano che Dante, anche definito Sommo Poeta, sia il papà della lingua italiana. Riassumere i 100 canti suddivisi in 3 cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) non è semplice.

All’inizio dell’opera troviamo un Dante smarrito nella selva oscura che rappresenta il peccato. A portarlo in salvo e condurlo a scoprire l’aldilà è l’anima di Virgilio, che sarà accanto a lui tra i gironi dell’Inferno e anche nel Purgatorio, mentre in Paradiso Dante potrà avere la dolce compagnia della dama amata, Beatrice. Virgilio non può accedere qui, perché non era cristiano. Attraverso il racconto Dante ci fornisce delle immagini forti e significative e, grazie alla sua grande abilità di scrittore, si trasformano nella nostra fantasia in scene che sembra di vivere in prima persona.