LA GIORNATA INTERNAZIONALE

DEI DIRITTI DELLE DONNE.

di Chiara Lobuono

e Andrea Villani

MARGHERITA HACK

un'astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica.

di Christian D’Arcangelis

e Matteo Grifoni

La Giornata internazionale dei diritti della donna si festeggia l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Viene associata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 che si festeggia ogni anno il 25 novembre. Questa celebrazione venne celebrata per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel 1909 e in alcuni paesi europei dal 1911, mentre in Italia dal 1922. Specialmente in passato, ma ancora oggi, viene chiamata Festa della Donna anche se sarebbe più corretto definirla “Giornata internazionale della donna”, poiché la motivazione non è la festa, ma la riflessione a cui conduce. Ripercorrendo brevemente la storia della ricorrenza, andiamo al VII Congresso della II Internazionale socialista che si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, in cui parteciparono 884 delegati di cui le più importanti personalità del.

tempo erano donne: Rosa Luxemburg, Clara Zetkin. In quella sede, venne trattata anche la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donneSu quest'ultimo argomento, il Congresso votò una risoluzione nella quale i partiti socialisti si impegnavano a lottare energicamente per l'introduzione del suffragio universale alle donne. Intanto negli Stati Uniti, fu la socialista Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908, la conferenza di ogni domenica tenuta dal Partito socialista di Chicago a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Women's Day», il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto. Quell'iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l'ultima domenica del febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Fu così che negli Stati Uniti la giornata ufficiale della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Verso la fine dell'anno, il 22 novembre, a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. La successiva domenica 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Women's Day. Questa festa viene spesso collegata a un evento accaduto nel 1911. L’8 marzo di quell’anno, infatti, un gruppo di operaie di una industria tessile di New York stava scioperando da giorni contro le dure condizioni in cui si trovavano a lavorare. Per stroncare la protesta, i proprietari dell’azienda avevano bloccato le uscite della fabbrica impedendo alle operaie di uscire. Ad un tratto qualcosa andò storto, scoppiò un incendio che uccise ben 134 lavoratrici. Tra queste donne c’erano molte immigrate (anche italiane) che cercavano di migliorare la loro condizione di vita. In ogni caso quale sia l’avvenimento che ha dato origine alla festa poca importa. Quel che bisogna ricordare è che essere donna non è stato mai facile ed è per questo che l’8 marzo è bello omaggiare le donne della propria vita con dei mazzolini di mimose, che dal 1946 sono diventate il simbolo di questa festa.

Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013) è stata un'astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica e attivista italiana. Il padre di Margherita, Roberto Hack era un contabile fiorentino di origini svizzere e di religione protestante. La madre, Maria Luisa Poggesi, toscana, era di religione cattolica e diplomata all'Accademia di Belle Arti e miniaturista alla Galleria degli Uffizi. Entrambi i genitori avevano abbandonato la loro religione d'origine per aderire alla Società Teosofica Italiana, per la quale Roberto Hack fu per un certo periodo segretario sotto la presidenza della contessa Gamberini-Cavallini. Margherita Hack, dopo aver compiuto gli studi (senza sostenere gli esami di maturità a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale) presso il Liceo classico statale Galileo di Firenze, si laureò in fisica nel 1945 con una votazione di 101/110 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi. In gioventù, praticò con successo la pallacanestro e l'atletica leggera. Fu campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari. Ricordando la sua adolescenza disse: "Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali". Margherita Hack era molto nota anche per le sue attività non strettamente scientifiche e in campo sociale e politico. Era atea, non credeva in nessuna religione o forma di soprannaturalismo. Riteneva inoltre che l'etica non derivasse dalla religione, ma da "principi di coscienza" che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà. Si candidò alle elezioni regionali del 2005, in Lombardia, nella lista del Partito dei Comunisti Italiani ottenendo 5.634 voti nella città di Milano. Dopo la sua elezione, cedette il seggio a Bebo Storti. Si schierò nuovamente nelle elezioni politiche del 2006 con il Partito dei Comunisti Italiani; candidata in molteplici circoscrizioni della Camera, ma, eletta, rinunciò al seggio ottenuto per continuare a dedicarsi all'astronomia.

Il 12 agosto 2010 Margherita fu premiata a Torre del Lago Puccini come "Personaggio gay dell'anno" per la sua attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. In quell'occasione dichiarò che «da parte di altri paesi è certamente un segno di civiltà. Sul tema della questione energetica, si espresse contro la costruzione di centrali nucleari in Italia, ma a favore della ricerca sul nucleare, spiegando che «l'Italia non è in grado di mantenere delle centrali nucleari» e che «è un paese poco affidabile». Hack sostenne l'esistenza di «una paura irrazionale, anche scientifica per l'energia nucleare», che però «inquinerebbe molto meno dell'energia a petrolio, a metano e a carbone, a cui dovremmo comunque ricorrere». È stata un'animalista convinta e una vegetariana sin da bambina. Riguardo alla carne, dichiarò: «Non la mangerei mai, perché mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni e milioni di animali... è veramente un'ecatombe ogni giorno sulla terra». È morta a 91 anni il 29 giugno 2013, alle ore 4:30 del mattino, all'ospedale di Cattinara a Trieste, dove era ricoverata da una settimana per problemi cardiaci; da circa due anni accusava problemi di natura respiratoria e motoria. Il marito, Aldo De Rosa, è morto invece il 26 settembre 2014 all'età di 94 anni, per complicazioni legate alla malattia d'Alzheimer. Entrambi riposano nel cimitero Sant'Anna di Trieste. Margherita Hack scrisse molti libri, uno dei migliori e più venduto ė” Nove vite come i gatti”. In esso racconta di come ha attraversato il Novecento con lo sguardo rivolto verso un ignoto da indagare continuamente ma con i piedi saldi ben a terra mettendo la propria intelligenza al servizio di tutti sin dai suoi primi passi da ricercatrice. Ha occupato la cattedra di professore ordinario di astronomia all'Università di Trieste dal 1964 al 1º novembre 1992, anno nel quale fu collocata "fuori ruolo" per anzianità. È stata la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987. Membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche, Margherita Hack è stata anche direttore del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al 1997. In Italia, con un'intensa opera di promozione ha ottenuto che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell'utilizzo di vari satelliti giungendo ad un livello di rinomanza internazionale. Pur essendo lontana dal mondo della musica, dietro richiesta del cantautore romano Stefano Pais, suo amico, nel 2006 accettò di scrivere il testo per il brano “Questo è il mondo”, col quale lo stesso Pais si candidava a partecipare al Festival di Sanremo dell'anno seguente. Il brano non è poi stato selezionato per la fase finale della manifestazione: Hack non ha nascosto il suo assoluto disinteresse per l'esito della selezione e per il Festival in generale, avendo così un battibecco in diretta con Pippo Baudo. Il brano è stato comunque inciso da Pais ed è reperibile su YouTube in un'esecuzione dal vivo.