STOP ALLO SPRECO ALIMENTARE

di Eleonora Suppressa, Sabrina Venturi & Giorgia La Pietra

La lotta alle povertà e la costruzione di un’economia alimentare più equa passano attraverso la lotta allo spreco di cibo. Buttare cibo in spazzatura non solo è uno spreco, ma significa anche prosciugare e inquinare la Terra inutilmente, riempiendola di rifiuti. Ridurre lo spreco è possibile.

IN CHE MODO?

Donando agli altri il cibo, ancora perfettamente commestibile, invece di gettarlo in spazzatura. Il tutto in modo facile e gratuito, sfruttando le potenzialità della rete.

In Germania, su iniziativa di Valentin Thum e Stefan Kreutzberg, nasce così il food sharing ovvero la condivisione del cibo che non si riesce a consumare, magari perché invenduto, prodotto o acquistato in eccesso, purché sia ancora buono e perfettamente commestibile.

QUALI STARTUP SONO SORTE?

Fra le tante iniziative nate per arginare il problema, da un anno e mezzo è attiva anche in Italia l'app Too Good To Go, il cui nome significa “troppo buono per essere buttato”. Ideata da una start-up danese,essa permette a chi la scarica di mettersi in contatto con attività commerciali che offrono prodotti invenduti a prezzi scontati.



Myfoody è stata la prima startup italiana a impegnarsi nella lotta contro gli sprechi alimentari, attraverso un sistema che permette agli utenti di conoscere i prodotti in scadenza nei supermercati, scontati fino al 50% e fare una spesa a spreco zero.

Per merito del suo lavoro svolto in questi sei mesi, Myfoody è stata premiata da Federdistribuzione per la miglior soluzione in Italia contro gli sprechi alimentari e ad oggi ha già salvato 250.000 prodotti in scadenza.