VANTAGGI

di Alberto Aramini (3D)

I vantaggi prodotti da un sistema economico “in grado di rigenerarsi da solo” sono innumerevoli. Non solo a livello ambientale, ma anche dal punto di vista economico e sociale. Uno dei primi più importanti benefici dell’economia circolare è relativo alla gestione dei rifiuti, ovvero di quello che si pone come uno dei più gravi problemi del nostro secolo.

Quando la materia produttiva è di tipo biologico, una volta che il prodotto avrà raggiunto il termine del suo ciclo di vita potrà essere reintegrata nell’ecosistema senza produrre rifiuti. Se invece è di tipo tecnico, potrà essere sottoposta a processi di riciclo e riutilizzo per diventare materia prima seconda. L’adozione di un sistema produttivo circolare implica anche un minore spreco delle risorse naturali e in particolare di tutte quelle materie fossili ampiamente impiegate nella produzione industriale. Inoltre, abbandonare le materie prime fossili contribuisce a contrastare l’inquinamento atmosferico, dal momento che queste ultime sono le principali responsabili dell’emissione di CO2 nell’aria.


Il riciclo e il riutilizzo dei materiali di scarto comporta anche un altro importante vantaggio, ovvero la collaborazione tra aziende. Partiamo dal concetto della ciclicità della natura. Secondo questo principio, i rifiuti di qualcuno possono diventare “nutrimento” per qualcun altro.

Di conseguenza, nella società i processi circolari stimolano la collaborazione tra le aziende. In questo modo, scarti di produzione in determinati settori possono essere trasformati e diventare materia produttiva per altri settori. Un altro importante quanto rilevante vantaggio che deriva da questi processi è un incredibile risparmio a lungo termine. I costi delle materie prime seconde sono nettamente inferiori di quelli delle materie prime vergini, sempre più difficili da reperire. Inoltre, adottare dei processi produttivi secondo quelli previsti dall’economia circolare permetterebbe di produrre beni molto più duraturi.

Infine, anche dal punto di vista sociale, l’economia circolare riveste una crescente importanza, ponendosi come risposta al crescente problema della disoccupazione, soprattutto nel nostro paese. Il cambio di rotta verso un modello economico più sostenibile richiede, infatti, l’intervento di figure altamente qualificate nella gestione di processi produttivi legati a tematiche ambientali. Servono designer di prodotti e servizi sostenibili, figure in grado di pensare alla loro destinazione al termine del ciclo di vita prima ancora che vengano immessi sul mercato.

Servono manager della sostenibilità, in grado di coordinare in maniera efficiente tutte le attività secondo i principi dell’economia circolare. Servono, infine, anche operai specializzati nei processi di riciclo o nell’installazione di impianti green. L’innovazione è alla base di tutto.


Le competenze professionali messe in campo finora iniziano a diventare obsolete per questi nuovi ruoli. Pertanto l’economia circolare ha il merito di creare nuovi posti di lavoro e lasciare spazio ai giovani.