Tra allenamenti e gare..

A cura di Alessia Checco e Akram Nazouhi  

LA DONNA E LO SPORT 

Il genere femminile ha sempre cercato di lottare per avere un’uguaglianza durante il corso dei secoli. Per quanto riguarda lo sport, nello specifico, le donne a quell’epoca non potevano nemmeno fare da spettatrici durante i Giochi Olimpici. In seguito, quando sono state ammesse, avevano l’obbligo di attestare che non fossero uomini travestiti da donne, per evitare sabotaggi.
Sono stati fatti degli studi per capire in che modo l’esposizione femminile all’interno dello sport poteva influenzarlo e quindi ridurre qualsiasi tipo di discriminazione. 

Effettivamente sono stati notati dei miglioramenti riguardanti la parità di genere all’interno dell’ambito sportivo. Come le Olimpiadi di Londra disputatesi nel 2012 in cui per la prima volta in assoluto, c’è stato un numero di uomini e donne uguale. Subito dopo, grazie alla diffusione di sport soprattutto femminili, alcuni paesi come gli Stati Uniti hanno visto una presenza femminile abbastanza consistente nelle Olimpiadi. Di conseguenza, questo ha fatto si che il numero di vincitori femminili fosse aumentato rispetto al numero di vincitori maschili. Infatti le Olimpiadi del 2012 hanno visto almeno una presenza femminile per ogni nazione partecipante.

Nonostante ciò, anche se ci sono stati molti passi avanti cercando di ridurre la disuguaglianza tra uomo e donna nello sport, ancora esistono diversi ostacoli. Anche il pensiero comune ci ostacola perché, secondo la mentalità comune, possono esistere sport prettamente maschili, come il calcio o l’hockey, e sport prettamente femminili, come la ginnastica artistica o il pattinaggio. Quindi tutto ciò rende più difficile il superamento di tali barriere.

Akram Nazouhi