UN TRISTE ANNIVERSARIO


Il 24 febbraio 2022 la guerra è tornata in Europa. Alle 5:05 ora locale, le sirene anti-aeree e il frastuono delle prime bombe sganciate dall’aviazione russa hanno svegliato l’intera popolazione dell’Ucraina. Al contempo, le prime truppe invadevano il territorio e i primi militari cadevano al fronte. Se inizialmente l’avanzata delle truppe del presidente russo Vladimir Putin è apparsa rapida e quasi inarrestabile, nei giorni successivi l’esercito di Kiev ha consolidato le proprie posizioni difensive e contrattaccato riconquistando parte dei territori persi. Nei mesi successivi numerose città sono passate di mano, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ottenuto corposi aiuti militari dalle nazioni occidentali e dalla Nato, mentre la Russia è stata sottoposta a numerose sanzioni. Che tuttavia non sembrano essere riuscite a convincere il Cremlino a cambiare strategia.

Il 21 febbraio il presidente Putin annuncia il riconoscimento dell’indipendenza dall’Ucraina delle due regioni pro-russe secessioniste del Donbass, dopo un referendum considerato una farsa dalle nazioni occidentali. Tre giorni più tardi la Russia annuncia l’avvio dell’invasione con un discorso di Putin alla nazione nel quale il leader parla di necessità di “demilitarizzare e denazificare” l’Ucraina. Sul territorio in guerra viene chiuso lo spazio aereo. Le prime esplosioni colpiscono Kiev, Kharkiv, Odessa e il Donbass. Le forze russe entrano dalla regione di Kharkiv, dalla Bielorussia e dalla Crimea (già annessa nel 2014).

E adesso ci troviamo qui, a un anno di distanza da questi fatti e con più di 200.000 morti solo da parte dei russi, a questo punto ci chiediamo quando tutto questo finirà, quando tutta questa violenza, queste crudeltà avrà finalmente una fine.