lo sapevi che.. - 17 marzo 1861

In questa rubrica vi parlerò di alcune curiosità. Il 17 marzo 2022 è stato fondato questo giornale e quindi iniziamo col botto, “Curiosità: che cosa successe il 17 marzo in passato?”

E quindi un tuffo nel passato, il 17 marzo del 1861 l’Italia sotto il controllo di re Vittorio Emanuele II si è unificata… ora andiamo nel dettaglio. Grazie a quali fattori l’Italia divento finalmente unita? Adesso ve lo spiego sotto il punto di vista dei principali rivoluzionari cioè Mazzini, Cavour e Garibaldi.

Giuseppe Mazzini

Tra gli intellettuali che volevano unificare l’Italia, emerse Giuseppe Mazzini. Figlio di un illuminista e una credente nato a Genova nel 1805. I suoi genitori gli hanno sempre insegnato una fede, il padre nella libertà e la madre in Dio. Mazzini aveva una concezione della vita molto religiosa e pensava che solo il popolo poteva unificare l’Italia perché voluto da Dio. A questo pensiero si univa anche un grande agire politico infatti oltre che Rivoluzionario fu anche filosofo e giornalista.

Come tutti sappiamo Mazzini da Giovane si unì alla Carboneria, ma il suo carattere e il suo pensiero politico democratico lo distaccava da quella setta. Quindi nel 1831 Mazzini creò la Giovine Italia a cui affidò il compito del risorgimento della patria.

A differenza delle altre sette la Giovine Italia rese pubblica la sua campagna politica attraverso volantini e giornali clandestini. Per Mazzini l’Italia futura doveva essere Repubblicana, indipendente e soprattutto unita. Agli iscritti era dovuto fare continuamente educazione politica, ma i moti Mazziniani non funzionarono per tre motivi:

  • troppa fiducia nel re

  • la mancanza di una direzione unitaria

  • il non coinvolgimento del popolo.

Camillo Benso Conte di Cavour

Un altro grande protagonista del Risorgimento italiano fu Camillo Benso, conte di Cavour. Nato il 10 agosto 1810 in una nobile famiglia piemontese. Nel 1847 Cavour fece la sua comparsa ufficiale sulla scena politica italiana come fondatore, insieme al cattolico liberale Cesare Balbo, del periodo " Il Risorgimento ".

Nel 1848 venne eletto nella Camera dei deputati del Regno di Sardegna e, grazie alle sue doti diplomatiche, in breve tempo fece carriera: per la sua abilità di mediatore tra le diverse forze politiche dal 1850 al 1852 ricoprì la carica di ministro del Regno di Sardegna.

Il conte Cavour era un liberale moderato, sostenitore di una politica di riforme da attuarsi gradualmente. Lui voleva fare dell'Italia una monarchia costituzionale.

Grazie a Cavour il Piemonte firmò alleanze militari di cui aveva bisogno per battere l'Austria. Nel congresso di Parigi, Camillo parlò dei problemi dell'Italia e strinse le basi di un'alleanza con Napoleone III, imperatore francese.

Riuscì ad ottenere l'alleanza grazie all'accordo di Plombières con i francesi. I patti erano che l'Italia avrebbe ceduto ai francesi Nizza e Savoia; in cambio Napoleone III sarebbe arrivato in aiuto di Cavour se l'Austria avesse attaccato.

Gli italiani provocarono gli austriaci e così inizio la guerra per liberare l'Italia dal dominio austriaco.

Andò tutto a rotoli per colpa dell'armistizio di Villafranca tra Napoleone III e l'Austria, fatto all'insaputa di Cavour solo perché l'imperatore francese temeva che il Regno di Sardegna diventasse troppo potente.

Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi è stato un generale, patriota, condottiero e scrittore italiano.

Noto anche come l'Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento e uno dei personaggi storici italiani più celebri al mondo.

Lui era un liberale e voleva fare dell'Italia una repubblica.

Giuseppe è famoso per la sua spedizione dei Mille. I Mille erano 1000 volontari in camicia rossa che combattevano guidati da lui.

Liberarono il Regno delle Due Sicilie dal dominio dei Borboni prima a Calatafimi e dopo, definitivamente a Milazzo.

Garibaldi dopo la conquista del Regno delle Due Sicilie sbarcò in Calabria. Entrò a Napoli senza combattere e trionfò con poca fatica. Cavour quindi temeva che Garibaldi proclamasse una repubblica e conquistasse Roma. Per questo motivo fece intervenire l'esercito regio. Poco dopo, quando Giuseppe sconfisse definitivamente i Borboni a Volturno, lo stesso re Vittorio Emanuele II prese il comando delle truppe e scese al sud per fermare i garibaldini. Intanto vengono proclamati i plebisciti i che decidono l'annessione al Regno di Sardegna del Regno delle Due Sicilie, delle Marche e dell'Umbria.

Infine, il 26 ottobre Garibaldi e il Re Vittorio Emanuele si incontrarono a Teano, il generale consegnò tutte le terre che aveva conquistato al suo re.

Il Regno di Sardegna comprendeva ormai tutta la Penisola.

Il 17 marzo 1861 il parlamento di Torino proclamò Vittorio Emanuele II re d'Italia . Capitale del nuovo regno d'Italia non restava che Torino.


Grazie per aver letto questa rubrica, al prossimo numero