Uno dei primi step da percorrere quando si inizia un nuovo progetto grafico è senza dubbio la scelta del metodo colore. In base alla destinazione d’uso del prodotto – se per il web o per la stampa – sarà infatti necessario scegliere la codifica più appropriata.
Il metodo colore è un modo di rappresentare un’immagine secondo i colori che – grazie alla loro fusione – generano tutti gli altri colori.
Nella grafica digitale i metodi più comuni sono il metodo RGB e il CMYK che vengono anche chiamati, rispettivamente, tricromia e quadricromia.
In linea generale il primo metodo viene utilizzato per l’elaborazione di immagini destinate al web o alla tv, mentre il secondo è per la stampa. Esistono anche altri metodi, meno utilizzati, come la scala di grigio o il Lab.
Come si può facilmente intuire dal nome, la tricromia si basa su tre colori: Rosso ( Red), Verde ( Green), Blu ( Blue).
I colori RGB vengono ottenuti per metodo additivo, vale a dire che tutti i colori sono generati dalla somma delle luminosità di questi tre colori.
La luminosità di ogni canale si esprime con valori da 0 a 255, che corrispondono al minimo e massimo di intensità: ogni colore è quindi identificato da tre cifre. Il turchese, ad esempio, corrisponde a 64; 224; 208.
Sommando i tre colori alla massima intensità (255; 255; 255) si ottiene il bianco, mentre con i tre canali a intensità 0 si avrà il nero.
Poiché quasi tutti gli schemi ottengono il colore scelto miscelando i 3 pixel colore (RGB) e regolandone la loro luminosità, la tricromia è il metodo utilizzato per il web e per la visualizzazione a video di elaborati grafici o fotografie.
Il metodo RGB permette di ottenere una gamma di colori molto ampia con tinte brillanti.
Valori di colore esadecimali sono supportati in tutti i browser. Viene specificato un colore esadecimale: #RRGGBB. RR (rosso), GG (verde) e BB (blu) sono numeri interi esadecimali compresi tra 00 e FF che specificano l’intensità del colore.
Ad esempio, #0000FF viene visualizzato come blu, perché il componente blu è impostato sul valore più alto (FF) e gli altri sono impostati su 00.
La sigla CMYK indica un modello di colore chiamato anche quadricromia e basato quindi su quattro colori: Ciano ( Cyan), Magenta, Giallo ( Yellow) e Nero (Blac k).
A differenza della tricromia, i colori CMYK sono ottenuti per metodo sottrattivo, ovvero gli altri colori si ottengono sottraendo luminosità dai 4 colori.
Il metodo CMYK è utilizzato esclusivamente per la stampa: sui programmi di grafica i valori dei colori vengono espressi in percentuali che sono associate alla quantità di inchiostro di ogni colore: quando le quattro percentuali sono a zero, nessun inchiostro viene stampato e quindi si ottiene il colore del supporto scelto.
Rispetto ai colori RGB, la quadricromia ha una gamma di colori più limitata e tonalità meno vibranti.
Come anticipato in precedenza, i colori RGB sono da preferire quando si lavora per il web mentre il profilo CMYK deve essere utilizzato quando si lavora per la stampa. I principali programmi per la grafica offrono la possibilità di scegliere con quale profilo lavorare ed anche l’opportunità di convertire le immagini passando da una modalità all’altra.
Ottenere immagini stampate completamente fedeli a quelle visualizzate a schermo è, tuttavia, un’operazione più complessa della semplice conversione proposta dai programmi grafici in quanto sono coinvolte numerose variabili, dalla tipologia di stampante al supporto scelto e la calibrazione del monitor.