Che cosa è cambiato oggi, rispetto a ieri?
Quali caratteristiche vedete negli studenti che incontrate? Quali sono secondo voi i loro punti forti su cui puntare nella relazione didattica?
"Chi è lo sconosciuto seduto sui banchi delle nostre scuole, intento ad ascoltare e produrre una musica mai sentita prima d’ora, in cerca di se stesso, apparentemente disinteressato a ciò che gli adulti hanno da dirgli? Malato di fragilità narcisistica, sostenuto da una spavalderia irriverente e da un’indifferenza corrosiva .. "(da - Fragile e spavaldo - Ritratto dell'adolescente di oggi - di Gustavo Pietropolli Charmet
E I DOCENTI?
Persi tra la nostalgia e l’impotenza.....
Criticità:
Complessità riferita al contesto esterno ricco di stimoli, di distrattori, di una molteplicità di fonti di informazione... che catturano l’attenzione e che spesso sono considerate più autorevoli della scuola offrendo modelli che gli studenti introiettano per lo più
inconsapevolmente
Strategie:
far vivere agli studenti nell’aula esperienze di apprendimento gratificanti, intellettualmente stimolanti;
far percepire allo studente l’unicità legata all’essere fisicamente presenti in un luogo e un tempo dedicati all’apprendimento, con un gruppo di apprendimento con cui cimentarsi nella co-costruzione di conoscenza, nel confronto, nella relazione con gli altri, nel lavoro cooperativo, nel rispetto delle regole...;
relazione privilegiata con il docente, adulto autorevole, di cui lo studente osserva il rapporto che egli ha con la disciplina che insegna, la sua passione per la conoscenza, il suo approccio al lavoro, il suo modo di insegnare, la sua capacità di relazionarsi..
Criticità:
Complessità relativa alle caratteristiche degli studenti: differenze relativamente all’ambiente socio-familiare di provenienza, alla cultura, lingua, stili di vita, al background cognitivo ed esperienziale, ai modi di apprendere, interessi, motivazione, approccio allo studio; gruppi di apprendimento molto eterogenei
Strategie:
far riflettere gli studenti sui loro stili di apprendimento (quali sono le mie strategie, procedure, attenzioni..), in genere imparo meglio se...
proporre lezioni molto interattive, partecipate, che suscitino interesse, presentazione dell’argomento a gruppi, discussione comune, confronto tra pari, co-costruzione di conoscenza, studenti – docenti insieme (es. traduzione individuale e poi collettiva); spiegazione ai compagni di quello che si è imparato; studio attraverso le fonti dirette, per scoperta, attraverso le emozioni (es. far esprimere le emozioni provocate da un’opera d’arte); utilizzo diretto di strumentazione; uso in classe di canali diversi (immagini...), domande stimolo da parte del docente; invitare i ragazzi ad essere curiosi, a chiedersi sempre il perché delle cose, a non dare nulla per scontato, l' apprendimento attraverso il gioco; metodo induttivo attraverso cui il docente fa arrivare ai concetti per scoperta; il lavoro di gruppo con i compagni (es. progettazione di un viaggio); avvio al processo di ricerca insegnando un metodo, lezioni in cui il tema viene contestualizzato, esemplificato con riferimenti alla realtà concreta, alla quotidianità; partire da un problema concreto; apprendimento dall’esperienza diretta, dal fare, attività di laboratorio che stimola l’interesse e la motivazione (esperimento di fisica che mostra come la fisica, pur usando il linguaggio matematico, si basa su fenomeni naturali misurabili), esempi pratici, provenienti dalla realtà, parallelismi con la contemporaneità; sperimentazione dell’errore fuori dal contesto valutativo, come un valore che ha permesso di consolidare le conoscenze; ruolo attivo dello studente...
lo ‘spirito’ che aleggia in aula è di collaborazione tra studenti e docenti tutti coinvolti e motivati; buon clima in classe, cooperazione, buona organizzazione, inclusione, non giudizio, aiuto reciproco; lezioni in contesto non scolastico, partecipata dagli studenti ..
si studia meglio se piace e interessa l’argomento, se le nozioni sono collegate ad immagini, se si comprende che l’oggetto di studio serve per la propria crescita personale, se si può “fare” (learning by doing), se è possibile mettere in pratica quello che si studia tramite l‘esperienza, attività concrete; se è possibile imparare facendo, se è possibile collegare l’applicazione nella realtà concreta di quello che si sta studiando in teoria; se c’è un apparato teorico e formale preciso e rigoroso a cui ci si può agganciare; se si riesce a costruire ponti con altri contesti (INTERDISCIPLINARITA’); quando non si ha l’ansia del giudizio; se si lavora in gruppo…
L’apprendimento è più potente e stabile per lo studente se ...
• percepisce la rilevanza (della materia di studio)
• apprende attraverso il fare
• partecipa responsabilmente al processo di apprendimento
• si coinvolge totalmente
• è in un contesto non giudicante che favorisce la fiducia in sé, la creatività, l’indipendenza
•apprende il processo stesso di apprendimento
RUOLO DEL DOCENTE
EDUCARE
MOTIVARE
TRASMETTERE VALORI ATTRAVERSO L’ESEMPIO: coerenza, autorevolezza, empatia, serietà, equità, onestà .....
PUNTO DI RIFERIMENTO PER GLI ALUNNI - disponibile, accogliente, umano, interessato ai ragazzi, coinvolgente non giudicante secondo stereotipi, disponibile all'ascolto, che tiene in conto la relazione con i suoi studenti, che sappia costruire con loro un rapporto autentico
COMPETENTE: buon comunicatore, organizzato quando spiega, appassionato della sua disciplina, entusiasta, coinvolgente, catalizzatore di curiosità, di voglia di fare
Il ruolo del docente, il suo modo di porsi, le attenzioni che mette in campo si modificano in base alle strategie didattiche scelte attivando competenze diverse: docente attore, facilitatore, mediatore, regista di processi, coordinatore del gruppo di apprendimento..
La funzione della scuola non può più essere quella di mera trasmissione del sapere, ma formare ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri
E l'ambiente di apprendimento?
Ambiente di apprendimento inteso come contesto coerente di attività strutturate, intenzionalmente predisposto dal docente in cui si organizza l’insegnamento affinché il processo di apprendimento avvenga secondo modalità attese. Ambiente come ‘spazio di azione’, creato per stimolare e sostenere la costruzione di conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti. In tale ‘spazio di azione’ si verificano interazioni e scambi tra studenti e docenti. In tale spazio, sulla base di scopi e interessi comuni gli studenti hanno modo di fare esperienze significative sul piano cognitivo, affettivo/emotivo, interpersonale/sociale
Come lavorare sull’ambiente di apprendimento (da Indicazioni per il curricolo, MIUR, 2012).
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli studenti
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
Favorire l’esplorazione e la scoperta
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere.
Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio
Strutturare lo spazio in modo funzionale a ciò che si fa poiché lo spazio comunica in modo potente l’idea di apprendimento (setting d'aula coerente e significativo).