CULTURA

Caposervizio ALESSIA (2C)

ritratti da "i promessi sposi"

a cura di Valentina (3C)

“I Promessi sposi” : questo è il nome dell’opera simbolo dell’Italia e della sua unità, scritto da Alessandro Manzoni. La trama di questo romanzo, ambientato nella Lombardia del ‘600, è noto a molti: racconta di Renzo e Lucia, due operai che lavorano in una filanda che vorrebbero sposarsi, ma Don Rodrigo, un signorotto del paese, per una scommessa fa in modo che le nozze saltino minacciando il sacerdote Don Abbondio. 

Durante le ore di italiano, con la nostra insegnante, abbiamo svolto un lavoro specifico sui personaggi.

Ogni alunno ha scelto uno dei vari personaggi, ha creato un disegno che raffigurasse al meglio il protagonista e poi ha steso un testo scritto che illustra la sua storia .

Successivamente abbiamo creato un piccolo libretto che raccoglie tutti i nostri lavori, così da creare una piccola guida sui personaggi. Primari e secondari, mettendo in evidenza l’aspetto fisico e psicologico.

recensione: omicidio al castello

a cura di Nicolò (1A)

Giacinto, chiamato Giac, fa parte del gruppo dei "giovani cavalieri del quinto sigillo" che è composto da quattro ragazzini che adorano il medioevo: Giac, Luis, Jamila e Gaia.

Per questo Giac è molto emozionato quando ha l'occasione di entrare nel meraviglioso castello del conte Bartolomeo Antony Nicolas-Galanti. Ma l'emozione dura poco e diventa terrore quando Giac scopre che il conte è stato assassinato.

I quattro amici non sanno bene cosa fare ma sono convinti di dover lottare per la verità anche se l'omicidio si infittisce sempre di più e si aggiunge inoltre una voce al telefono che ti sussurra di lasciar perdere, altrimenti...

"Omicidio al castello" è un romanzo davvero avvincente di Fausto Vitaliano che mi ha impressionato così tanto che volevo fare questa annotazione per raccontarvi quanto fosse bello. Lo consiglio agli amanti del genere giallo e del genere horror-thriller anche se è talmente bello che ognuno di voi dovrebbe leggerlo, altrimenti…

settimana del festival della scienza a.s. 2023-24, seconda edizione

a cura dei proff. Bernardi, Cazzin, Cunsolo e Sfriso

Anche quest' anno i ragazzi del plesso “A.M. Dogliotti”  hanno organizzato, con l' aiuto e la supervisione dei loro insegnanti di scienze, delle attività legate alle scienze matematiche, chimiche fisiche e naturali nelle loro aule. Gli alunni potranno visitare tra il 3 e il 6 Giugno mostre di botanica, storia dell' anatomia, meteorologia e matematica. Si passa dal progetto Orto a varie mostre di anatomia; per poi passare a mostre sul vento, sulle cellule e a interviste impossibili con scienziati; per finire con ludoteche matematiche. Anche i genitori, in alcuni casi, potranno recarsi a visitare alcune attività scientifiche organizzate dai loro figli. Un bel modo per finire l'anno con un compito significativo che vedrà i ragazzi protagonisti del loro apprendimento. E un bel traguardo educativo per gli insegnanti di scienze che, anche quest' anno, hanno lavorato in sinergia tra loro per organizzare la seconda edizione del Festival della Scienza. 

CUBO DI RUBIK, IL ROMPICAPO PIù IN VOGA NEGLI ANNI NOVANTA

a cura di Alessia (2C)

Sapete perché il cubo di Rubik si chiama così? Oppure che all’inizio non era un rompicapo, ma è stato inventato per caso? Leggete questo articolo e scoprirete tutto quello che c’è da sapere su questo passatempo intelligente.

Il CUBO DI RUBIK è stato inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernö Rubik nel 1974. All’inizio era chiamato il cubo magico, ma fu poi rinominato nel 1980 Rubik’s Cube.

In origine Rubik aveva costruito il cubo per insegnare ai suoi studenti a comprendere il problema strutturale di muovere le singole parti di un oggetto in modo indipendente senza far crollare l’intero meccanismo. Non si rese conto però di aver creato un rompicapo finché non mescolò per la prima volta il cubo e cercò di ricomporlo. Rubik impiegò più di un mese per risolvere il cubo che inventò senza nemmeno sapere se ci sarebbe stato mai un metodo per risolverlo.

I primi cubi prodotti in serie arrivarono nel 1977 e andarono subito di moda. Si stima che nel periodo tra il 1980 e il 1983 vennero venduti circa 200 milioni di cubi di Rubik in tutto il mondo!

Dal 2003, la World Cube Association organizza e regolamenta tornei e gare in tutto il mondo, chiamate speedcubing, registrando i record nelle varie categorie. Il campione italiano di cubo di Rubik è il tredicenne di Parma Matteo Maggiali. Il campione mondiale è invece Max Park, un ragazzo statunitense di origini coreane che è riuscito a completarlo in 3,134 secondi.

Il metodo risolutivo più intuitivo è il metodo a strati che consiste nella risoluzione strato per strato. Vi sono 7 passi da effettuare (croce, angoli primo strato, secondo strato, orientamento spigoli, permutazione spigoli, orientamento angoli, permutazione angoli). Questo metodo ha il vantaggio di richiedere la memorizzazione di pochi algoritmi, ma non è adatto allo speedcubing, perché risulta molto più lento rispetto ai metodi più avanzati.

Altri metodi sono:

Il metodo Petrus che richiede 7 fasi: costruire il cubo 2×2×2, allargarlo a 2×2×3, orientare gli spigoli, completare 2 superfici, posizionare gli angoli, orientare gli angoli, posizionare gli spigoli. Ha il vantaggio di non disfare quasi mai la parte del cubo che si è già costruita.

Il metodo Fridrich invece raggruppa secondo-terzo, quarto-quinto, sesto-settimo passaggio del metodo a strati in singoli passaggi. Esso è il metodo generalmente più veloce, ed il più usato dagli speedcuber professionisti (questo metodo infatti è solitamente usato da Park).

Dopo l’originale cubo di Rubik 3x3 hanno introdotto altre versioni con sempre più cubetti (4x4, 5x5, 6x6…) fino ad arrivare al 33x33, il cubo più difficile del mondo! Hanno poi inventato anche altri tipi di cubi sempre più strani con forme e grandezze diverse per esempio a forma di casa, di piramide, di sfera o di spirale e persino quello senza forma. Esistono anche delle altre versioni del cubo di Rubik come il cubo sudoku (ha i numeri al posto dei colori) o i puzzle cube, dove devi ricomporre dei disegni.

Sapevi che esiste anche il cubo più costoso al mondo che è formato da cubetti di ametista, rubini, smeraldi e oro? Oppure il cubo più grande al mondo che è a Knoxville ed è alto 3 metri e quello più piccolo al mondo che misura 9,9 millimetri!

Vi è venuta voglia di cimentarvi in questo rompicapo?

Provateci, magari seguendo qualche tutorial sul metodo a strati e quando vi sarete allenati un po’ provate a cronometrarvi. Riuscirete mai a battere il record di Park?

piante... ipersensibili: la sensitiva

a cura di Elena (2B)

Ciao a tutti! Per questo articolo ho voluto scrivere a proposito delle piante vittime del fenomeno dell’aptotropismo, un movimento percepibile causato dal contatto tattile. 

Un eclatante esempio di aptotropismo è la Sensitiva ( Mimosa pudica, L. ), una pianta che reagisce agli stimoli tattili con cose esterne richiudendo “a libro" le foglie, come se si vergognasse ( pudico = riservato, discreto.)

Il movimento è dovuto a cambiamenti del turgore, cioè il grado di gonfiore delle cellule toccate. Inoltre, la reazione non si limita solo alla parte interessata, ma si propaga da una foglia all’altra, arrivando anche a tutto il ramo.

Diversi esperimenti hanno oltretutto dimostrato che questa specie di mimosa è perfino capace di distinguere e reagire diversamente a differenza dell' impulso al quale viene sottoposta, e addirittura a memorizzare il livello di pericolosità del contatto. Non spreca energia per reagire a cose inoffensive. In pratica, si ricorda delle cose che l’hanno disturbata precedentemente e reagisce a differenza di quanto è pericoloso. Pensate solo quanto sono intelligenti le piante per riuscire a farlo!

Appartiene alla famiglia delle Fabacee ed è una pianta perenne. I fiori sono piccoli e ridotti, e con numerosi stami allungati, che formano un'infiorescenza di colore rosa, con il caratteristico aspetto piumoso come i soffioni. 

Ha il fusto semilegnoso e i rami un po spinosi, soprattutto quelli più vicini alle radici. L’altezza massima a cui può arrivare è un metro, ma non è sempre detto che lo raggiunga, dato che alcuni non superano nemmeno i 15 cm.

La mimosa pudica è una pianta originaria dell’America Latina (America Centrale, Sud America settentrionale e Caraibi). È stata introdotta e naturalizzata in numerosi altri paesi della fascia tropicale di Africa, Asia e Oceania, divenendo anche invasiva.

Si può facilmente coltivare in un vaso dal giusto spazio e non ha bisogno di tante attenzioni, basta che abbia luce e acqua nella giusta quantità. Ama il caldo, e cresce a temperature superiori ai 20 gradi. In ogni caso, se l’ambiente non andasse bene per la sua crescita lei ve lo farebbe notare ingiallendo le foglie e tenendole sempre chiuse su sé stesse. Fortunatamente non ha molti nemici naturali, dato che ogni volta che un insetto se avvicina chiude le foglie.

Vi lascio il video che mostra le foglie che come vedete si chiudono velocemente su loro stesse appena avvertono il contatto: