TERRITORIO

Caposervizio IRIS (2D)

piazza di lova - seconda parte

a cura di Alice (3C)

Ed eccoci qua di nuovo per parlare della piazza di Lova. Però questa volta, siamo qui per dare voce ai cittadini del paese che non hanno accolto favorevolmente il progetto. Ho avuto la possibilità di intervistare una mia compaesana, che preferisce restare anonima, e aveva piacere di esprimere la sua opinione. Ma bando alle ciance, vi lascio all’intervista.

Lo stabile che c’era prima era l’abitazione di una famiglia, sei stata d’accordo con la sua demolizione?

D’accordissimo che la buttassero giù e quindi che creassero un’area libera, peraltro anche per la sicurezza, principalmente per l'incrocio, ecco.

E quindi tu sei andata a votare quando c’è stato tutto il bando con il progetto, ma non sei d’accordo. Perché?

Ero d’accordo con la sistemazione della piazza e la messa in sicurezza di tutto. Poi ho visto che ha vinto questo progetto, anche se io, insomma, ho i miei dubbi. E questo progetto praticamente ha preso tutta l’area e più della metà è adibita ad una piazza, cioè non c’è nulla di utile. Mentre nell’area restante, insomma, ci sono questi benedetti posti auto. A cosa serve? Perché secondo me quando si fa una cosa si deve mettere in sicurezza, certo, perché siamo vicini ad un incrocio eccetera; però insomma non si occupa tutta l’area per niente. Per me la cosa più utile da fare era comunque una bella zona gradevole e dopo lasciare, appunto, dei posti auto che effettivamente sono l’unica cosa che serve: sono utili per la chiesa e per tutte le persone che vanno a camminare. Secondo me, era l’unica cosa utile che si poteva fare. Pensa che tante persone, anche del paese, si stanno lamentando per questo.

Ma, quindi avrebbe preferito un progetto diverso, quindi un parcheggio piuttosto che una piazza?

Un progetto diverso, quello sicuramente: un parcheggio verde, anche una cosa un po' più piccola. Adesso, quest’area che è stata adibita solo a piazza, a che cosa serve? In paese non ci sono attività funzionali a questo posto. Poi non solo persone del paese, anche persone da fuori dicono: “Ma cos’hanno fatto?” Quindi anche chi viene da fuori pensa che sarebbe stato più utile un progetto diverso.

Ringrazio la mia compaesana per l'intervista che ci ha rilasciato. Abbiamo visto, quindi, che all'interno del paese, alcuni non sono d’accordo con questa piazza. Se vi va potete andare a vedere come si stanno evolvendo i lavori, che a breve porteranno alla conclusione della piazza.

poveglia, l'isola in cui morirono più di 150.000 persone

a cura di Ginevra (2D)

POVEGLIA

Poveglia è un’isoletta che si trova nella laguna veneta, a sud di Venezia. La sua peculiarità è che si tratta di un’isola che incute timore a causa della sua fama. L’isola sarebbe infestata dai fantasmi. Che si tratti di storia o di leggenda, sta di fatto che l’isola è disabitata, e che chi ci va non lo fa del tutto a cuor leggero. 

L’isola di Poveglia ha avuto una storia molto travagliata a cominciare dal 421, quando accolse i suoi primi abitanti che erano fuggiti a causa dei barbari che avevano invaso e devastato il continente.

Per secoli, gli isolani di Poveglia vissero bene evitando le leggi e le tasse del continente. Ma, da un certo punto in avanti, la popolazione diminuì e l’isola fu abbandonata. 

La peste nere nella laguna veneta

Le leggende che si narrano su Poveglia dicono che migliaia di persone sono state bruciate e sepolte in questo luogo, in seguito alla peste nera, e si dice che il terreno sia costituito al 50% di ceneri umane.

Anche i pescatori alimentano queste voci, tenendosi alla larga dalle acque dell’isola per paura di ritrovare le ossa dei loro antenati.

Altra brutta storia che è stata ambientata a Poveglia è quella dell’ospedale psichiatrico che divenne attivo alla fine del 1800. Più che un luogo di riabilitazione era un luogo di esilio.

Nel 1922, i pazienti dell’ospedale immediatamente cominciarono a segnalare la visione di fantasmi che erano le vittime della peste che facevano la loro comparsa. Tuttavia, i pazienti non vennero ascoltati dal personale ospedaliero, perché considerati pazzi e le loro denunce rimasero ignorate per anni.

Si racconta che, nel 1930, un medico che eseguiva in questa struttura strani esperimenti sui pazienti impazzì e si gettò dalla torre del manicomio. La gente del posto afferma ancora di sentire i suoi rintocchi che risuonano nell’ isola solitaria, anche se la campana della torre è stata rimossa una decina di anni fa.

Negli ultimi anni, una squadra di operai italiani ha tentato di ripristinare l’ex ospedale, ma all’improvviso i lavori si fermarono senza spiegazioni. 

L’unico modo per visitare l’isola è noleggiare un’imbarcazione privata (ne affittano diverse al costo di 70 euro), scavalcare la recinzione e addentrarsi a Poveglia.

Ovviamente, si tratta di leggende… la speranza è che un giorno l’isola torni a essere valorizzata al meglio.